Viadanica (Lombardia): la cittadina e le escursioni sul Monte Bronzone
Viadanica, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Viadanica dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Non si affaccia allo splendido Lago d’Iseo ma l’irrisoria vicinanza pesa nell’economia turistica di un paese che conta poco più di un migliaio di abitanti: Viadanica si culla placidamente nell’altrettanto placida provincia di Bergamo in Lombardia, aggiungendosi così alle molteplici attrazioni del territorio orobico in Valcalepio.
Il borgo s’adagia in un’area disseminata di miniere di ferro anticamente sfruttate da Celti e Romani, le cui dominazioni precedettero di secoli l’origine di Viadanica, figlia del Medioevo e più precisamente del XII secolo (come emerso dalle citazioni di alcuni documenti dell’epoca), sebbene plurimi studi insistano concordi nell’affermare la chiara esistenza di primigeni nuclei urbani o pseudo tali nell’era delle scorribande longobarde.
I trucidi venti della disputa arrivarono comunque anche a Viadanica, così come in altri borghi solo apparentemente a “distanza di sicurezza”, sicché l’aria si fece d’improvviso pesante a tal punto da giustificare l’edificazione di mura e fortificazioni a scopo di difesa. Se l’avvento della famiglia dei Calepio non risolse più di tanto la situazione, determinante fu invece l’egida nel XV secolo della Repubblica di Venezia, sotto la quale non si ripresentarono episodi faziosi facendo sì che gli animi finalmente si calmassero definitivamente. Viadanica potè in tal modo curare i propri affari e la sua demografia ne risentì in termini assolutamente positivi registrando un sensibile incremento che non si interruppe nemmeno con l’occupazione napoleonica e quella austro-ungarica, precedenti alla fatidica Unità d’Italia.
Passeggiando per i tanti ramificati sentieri non è raro incappare nei resti di qualche antica fortificazione, peraltro alcune torri sono rimaste pressoché intatte o comunque ben conservate.
Nella fattispecie, a Viadanica (che curiosamente non possiede un vero e proprio centro storico dividendosi in contrade compatte) fanno da padrone austeri edifici di culto, due in particolar modo. Sono essi la Parrocchiale di San Giovanni Battista e Sant’Alessandro Martire e la Chiesa di Sant’Alessandro: la prima risale al Cinquecento e si rivela significativa soprattutto all’interno, che ospita opere di rilievo artistico notevole come la pala d’altare realizzata da Palma il Giovane che raffigura la Presentazione di Gesù e le due sculture lignee attribuite ad Andrea Fantoni.
La seconda, romanica, è situata in località Canzanica e sorge su quanto resta di una struttura addirittura antecedente al X secolo, conserva abside e torre campanaria originali nonché una folta molteplicità di affreschi che enfatizzano una bellezza talmente risonante da indurre la comune ammirazione a ritenere il luogo di culto meritevole della nomina a Monumento nazionale.
Il borgo s’adagia in un’area disseminata di miniere di ferro anticamente sfruttate da Celti e Romani, le cui dominazioni precedettero di secoli l’origine di Viadanica, figlia del Medioevo e più precisamente del XII secolo (come emerso dalle citazioni di alcuni documenti dell’epoca), sebbene plurimi studi insistano concordi nell’affermare la chiara esistenza di primigeni nuclei urbani o pseudo tali nell’era delle scorribande longobarde.
Storia
Storicamente, tutto l’hinterland della città di Bergamo si popolò come diretta conseguenza delle annose schermaglie fra la fazione guelfa e quella ghibellina, dispute feroci che indussero molti ad allontanarsi verso terre isolate ove condurre una vita tranquilla, in esilio da pericoli e tumulti bellici.I trucidi venti della disputa arrivarono comunque anche a Viadanica, così come in altri borghi solo apparentemente a “distanza di sicurezza”, sicché l’aria si fece d’improvviso pesante a tal punto da giustificare l’edificazione di mura e fortificazioni a scopo di difesa. Se l’avvento della famiglia dei Calepio non risolse più di tanto la situazione, determinante fu invece l’egida nel XV secolo della Repubblica di Venezia, sotto la quale non si ripresentarono episodi faziosi facendo sì che gli animi finalmente si calmassero definitivamente. Viadanica potè in tal modo curare i propri affari e la sua demografia ne risentì in termini assolutamente positivi registrando un sensibile incremento che non si interruppe nemmeno con l’occupazione napoleonica e quella austro-ungarica, precedenti alla fatidica Unità d’Italia.
Cosa vedere a Viadanica
Il paese gode oggi di una posizione che si potrebbe definire “di relax”, in un contesto naturalistico piuttosto vario presieduto dal monte Bronzone, dal colle Cambline e, ovviamente, dal Lago d’Iseo che spicca in un panorama da favola ideale per escursioni di vario tipo.Passeggiando per i tanti ramificati sentieri non è raro incappare nei resti di qualche antica fortificazione, peraltro alcune torri sono rimaste pressoché intatte o comunque ben conservate.
Nella fattispecie, a Viadanica (che curiosamente non possiede un vero e proprio centro storico dividendosi in contrade compatte) fanno da padrone austeri edifici di culto, due in particolar modo. Sono essi la Parrocchiale di San Giovanni Battista e Sant’Alessandro Martire e la Chiesa di Sant’Alessandro: la prima risale al Cinquecento e si rivela significativa soprattutto all’interno, che ospita opere di rilievo artistico notevole come la pala d’altare realizzata da Palma il Giovane che raffigura la Presentazione di Gesù e le due sculture lignee attribuite ad Andrea Fantoni.
La seconda, romanica, è situata in località Canzanica e sorge su quanto resta di una struttura addirittura antecedente al X secolo, conserva abside e torre campanaria originali nonché una folta molteplicità di affreschi che enfatizzano una bellezza talmente risonante da indurre la comune ammirazione a ritenere il luogo di culto meritevole della nomina a Monumento nazionale.