Zambana (Trentino): la chiesa e la cittadina ai piedi della Paganella
Zambana, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Zambana dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Adombrato dal Monte Paganella e ossequioso nei confronti del fiume Adige che vi scorre vicino, l’abitato di Zambana conta uno sparuto gruppo di case ordinato geometricamente prendendo a riferimento la focale Piazza dei Santi Filippo e Giacomo; è un centro agricolo di appena 1.750 anime la cui storia si lega non tanto all’antichità quanto a fatti ben più recenti e purtroppo decisamente lapidari.
Zambana Vecchia e Zambana Nuova sono ritenute in linguaggio amministrativo due borgate che, unite dal Ponte Arcobaleno sul fiume Noce, vanno a costituire il comune siffatto. Nella piazza centrale del nuovo centro la memoria collettiva è impressa in due lastroni che ricordano la tragedia del XX secolo, echeggiante ancora oggi in tutto il Trentino Alto Adige e, più specificamente, in tutta la provincia di Trento.
Zambana Vecchia
L’antesignana del paese è la Zambana Vecchia che, già attorniata di estese paludi, venne praticamente devastata dalla micidiale frana del 1955, così micidiale da portare all’evacuazione totale del borgo in attesa di una completa ricostruzione che, tuttavia, avvenne nella Piana degli Aicheri, e cioè esattamente nel cuore della Valle dell’Adige, comunque a poca distanza dal primigenio abitato che ancora sopravvive con la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, eretta nel 1539 ma fortemente rimaneggiata conservando però il censo storico-artistico in essa custodito, compresa una misteriosa scritta (ancora oggetto di studi e teorie) alla base della meridiana che compare su un lato della torre campanaria.Zambana Vecchia e Zambana Nuova sono ritenute in linguaggio amministrativo due borgate che, unite dal Ponte Arcobaleno sul fiume Noce, vanno a costituire il comune siffatto. Nella piazza centrale del nuovo centro la memoria collettiva è impressa in due lastroni che ricordano la tragedia del XX secolo, echeggiante ancora oggi in tutto il Trentino Alto Adige e, più specificamente, in tutta la provincia di Trento.