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Segonzano (Trentino): il villaggio della Val di Cembra e le piramidi di terra

Segonzano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Segonzano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Le numerose tracce storiche lasciate dal comune di Segonzano riportano al primissimo documento in grado di attestarne l’esistenza, trascritto nel 1216 in una pagina del Codex Wangianus: in quell’anno era l’organizzazione feudale a far da padrona, tanto che l’attuale assetto comunale iniziò a prendere forma soltanto in età moderna, pervasa dalle guerre napoleoniche contro le forze austriache.

Ebbene, le quindici frazioni che oggi lo compongono non risentirono più di tanto dell’onda bellica transalpina, mentre a farne le spese fu il castello edificato da Rodolfo Scancio, preso più volte d’assedio durante la battaglia di Segonzano del 1796 e gravemente danneggiato. Per fortuna a questo antico edificio è stata concessa una seconda vita così, ristrutturato e messo in sicurezza nel 2006, ha potuto nuovamente mostrarsi in tutto il suo splendore all’inaugurazione del 2007 con conseguente rievocazione storica della battaglia.

Oggi i 1.536 segonzanesi beneficiano di un paese che sentono proprio, immerso nel comprensorio naturale della Val di Cembra, costituente l’hinterland molto vasto della provincia di Trento, imperlato di molteplici località gettonate dai turisti.

Nella fattispecie, Segonzano può vantare anzitutto delle sontuose meraviglie naturali quali le piramidi di terra, formazioni rocciose risalenti a poco più di 50.000 anni fa la cui composizione consta di terra e ciottoli cementati, insomma un particolarissimo deposito morenico costellato da massi di porfido capaci di raggiungere un’altezza di 40 metri e tessere uno spettacolo mozzafiato fatto di torri, pinnacoli, creste e colonne d’alta valenza didattica, culturale e, ovviamente turistica poiché raggiungibile grazie ad appositi sentieri attrezzati.

Fermo restando che ognuna delle copiose frazioni inanellate lungo il territorio segonzanese possiede almeno un edificio religioso, è però doveroso porre la lente d’ingrandimento su una struttura che conferisce pregio al centro urbano del comune, cioè il Santuario Madonna dell’Aiuto. Questa chiesa vede la luce nel 1820 e viene subito arricchita di ampliamenti che la conformano in modo da avvalorare la grandezza destinata a percorrere i secoli: elevati il soffitto ad arco, presbiterio e sacrestia, è dotata nel 1910 di altare maggiore in pietra policroma.

Cinquant’anni dopo, la comunità decide di triplicare letteralmente gli spazi senza però stravolgere l’impianto antico ma, anzi, enfatizzandolo in modo da preservare l’armonia degli elementi e l’equilibrio complessivo di un santuario preposto a ospitare sei eremi e caldeggiare il culto dei fedeli. La Madonna dell’Aiuto, alla quale la chiesa è dedicata, venne ritratta prima della costruzione dell’edificio, ovvero fra il 1520 e il 1536 dal pittore Lucas Cranach: si tratta di una Madonna con Bambino che oggi è custodita nel duomo di San Giacomo a Innsbruck. La copia perfetta, voluta dal barone Francesco Ferdinando, si fa ammirare tra le mura del Santuario a Segonzano.

Il turismo interessa dunque principalmente il corredo urbano e le piramidi di terra, ergo l'economia generale si focalizza maggiormente sulle attività preminenti nella zona, che fanno riferimento alla presenza di meleti sparsi e terrazze coltivate a vigne per una produzione feconda di mele trentine doc e vini rinomati. E’ inoltre attivo il commercio di legname ad uso fabbricati e da consumo, considerando l’area molto fertile in quanto ad arbusti e di facile riforestazione. Persino lo stemma comunale pone l’accento sul lavoro del boscaiolo mettendo in evidenza un segone d’argento manicato al naturale, su uno scudo rosso e azzurro.

Ogni anno a luglio è di scena il ciclo di concerti Risuonar di notte – frazioni di concerti, un evento di aggregazione e divertimento per cultori della musica o famiglie in cerca di sano divertimento.

Come arrivare
La Val di Cembra è raggiungibile da Trento, arrivando con l’Autostrada A22 del Brennero e prendendo poi la SS 47 della Valsugana che sfocia nella SP 17 in direzione Cavalese/Fornace. Panoramica e costeggiante è infine la SP 71, abbastanza scorrevole e difficilmente suscettibile di traffico. Se si preferisce viaggiare in treno, occorre arrivare alla stazione di Trento e da qui usufruire del servizio autobus fornito dalla società Atesina, le cui linee coprono la quasi totalità dei paesi presenti in valle.

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