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Racalmuto (Sicilia): visita alla cittą di Leonardo Sciascia

Racalmuto, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Racalmuto dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Un tempo qualcuno pronunciò queste parole: “Tutti amiamo il luogo in cui siamo nati, e siamo portati ad esaltarlo. Ma Racalmuto è davvero un paese straordinario”. Quel qualcuno era Leonardo Sciascia, pietra miliare della letteratura nostrana a cui la cittadina siciliana in provincia di Agrigento ha dato i natali l’8 gennaio 1921. Per questo motivo la città è una delle tappe importanti sulla Strada degli Scrittori siciliani.

Storia

Seppur calcato da oltre 8.000 abitanti, il borgo è sempre rimasto fedele a se stesso senza mai alterare nessuno dei suoi arcaici tratti, né le radici che affondano nel vetusto passato a partire dalla primigenia fondazione sotto il segno degli occupanti arabi, i quali diedero alla località il nome Rahal Maut, a indicare un “villaggio morto”, devastato dalla peste all’arrivo dei Saraceni, che anticiparono la venuta dei Bizantini e successivamente dei Normanni e degli Aragonesi. Era già stata rilevata la presenza di un Castello che dominava il feudo concesso nel 1307 alla famiglia Chiaramonte. Ora il Castello Chiaramontano sopravvive ed è in buona salute. È nel ‘500 che Racalmuto fa il salto di qualità arricchendosi di molteplici edifici di culto e persino di un ospedale, ma solo due secoli dopo, nel ‘700, piombò un forte alone di decadenza sulla cittadina, eccessivamente vessata da tasse e malumore, piaghe che per fortuna si dissolsero nell’800 e ancor più nel ‘900, quando Racalmuto sbocciò in qualità di importante centro minerario votato all’agricoltura divenuta l’attività principale.

I luoghi di Sciascia a Recalmuto

Chi intende visitare il paese deve opportunamente tener conto di un doppio itinerario da percorrere: dapprima è doveroso toccare i cosiddetti “luoghi sciasciani” che hanno visto transito e presenza del grande Sciascia, poi concedersi a passo lento il passaggio fra i più stimabili monumenti ed edifici ecclesiali che sono il patrimonio tangibile del nucleo urbano siciliano. L’eredità letteraria di Sciascia è preservata dalla Fondazione a lui intitolata e inaugurata nel 1994 con sede nell’ex centrale elettrica ENEL, struttura simbolo della post-industria ubicata sopra una rupe rocciosa in posizione decisamente dominante: all’interno foto scattate da influenti fotografi come Scianna, Leone, Minnella e Bresson, la corrispondenza tra lo scrittore e i più grandi intellettuali italiani, la pinacoteca con ritratti realizzati da artisti del calibro di Guttuso e Chagall e, ancora, una biblioteca contenente un novero di oltre 9.000 volumi, di cui 2.000 appartengono a una generosa donazione da parte di Sciascia.

Usciti dall’edificio bisogna portarsi al cospetto di una stele marmorea ove compaiono queste parole: "Ho tentato di raccontare qualcosa della vita di un paese che amo e spero di aver dato il senso di quanto lontana sia questa vita dalla libertà e dalla giustizia, cioè dalla ragione” (dall’opera Le Parrocchie di Regalpetra). Altra fondamentale tappa della formazione culturale dello scrittore si evince in quel della scuola elementare “Generale Macaluso”, e “In quelle aule scolastiche sono stato scolaro e, vent’anni dopo, maestro”. Qui, infatti, il letterato iniziò a insegnare all’età di 28 anni, una carriera che ne durò 8.

A volte si ha l’impressione, camminando per Corso Garibaldi, di essere osservati, poi si viene colti da un subitaneo stupore alla vista della statua bronzea di Leonardo Sciascia, inaugurata nel 1997 e posta proprio nella zona ove lo si poteva spesso incontrare durante una passeggiata. Egli stesso viene immortalato dalla scultura ad altezza d’uomo mentre calca il marciapiede antistante il Banco di Sicilia, sigaretta in mano e l’altra infilata in tasca. Molti non resistono alla tentazione di farsi scattare una foto accanto alla statua, divenuta il simbolo del paese. Leonardo Sciascia è oggi sepolto nel Cimitero di Racalmuto: la sua lapide in marmo bianco riporta l’epigrafe “Ce ne ricorderemo di questo pianeta”, frase scritta dal francese Auguste de Villiers de l’Isle-Adam.

Cosa vedere a Recalmuto

L’itinerario dei luoghi sacri presenta in primis il settecentesco Santuario di Maria Santissima del Monte, riconoscibile per lo spiccato stile barocco e la statua marmorea della Madonna del Monte collocata sul prospetto. Al suo interno emoziona la roboante visione dell’altare maggiore costruito in legno e alto ben sei metri, elemento che non fa che accentuare la magnificenza dell’intera struttura. Una scalinata conduce al trono contenente la statua della Vergine con in braccio il Bambin Gesù. La grande navata è pervasa dalla sontuosa bellezza dell’affresco in cui è raffigurata l’Assunta del Tiziano. Di stupenda collateralità i dipinti olio su tela riguardanti la Vergine che appare a San Biagio di Pietro D’Asaro (1623) e i Santi Crispino e Crispiniano martiri dipinti da Giuseppe di Benedetto nel 1636. Alla Madonna del Monte vengono dedicati ogni anno a luglio tre giorni di festa che ricordano l’arrivo in paese del simulacro della Madonna, portato in processione con il corteo dei cavalieri in parallelo alla sfilata dei Cilii.

Il Municipio è ospitato dall’ex Convento di Santa Chiara edificato nel XVII secolo su mandato testamentario di Donna Aldonza Del Carretto. L’edificio si caratterizza per l’assenza di disciplina geometrica, un tratto distintivo sorto in seguito alla necessità di assicurare più la stabilità che la bellezza estetica. Il palazzo è dunque di logica pragmatica, ha mantenuto il vecchio chiostro, i camminamenti della loggia e la cisterna in pietra. Pregevoli affreschi d’estrazione neoclassica convogliano nella Sala Consiliare e a essi si sommano numerose decorazioni presenti nella stanza del sindaco e nel soffitto della stessa. Se volete fare una pausa dal tour ecclesiastico, potete recarvi in visita all’ottocentesco Teatro Regina Margherita, la cui costruzione ha abbisognato di ben 10 anni: provvisto di 250 posti, possiede un sipario rettangolare di 108 mq, una superficie sulla quale è rappresentata una scena della Rivolta dei Vespri Siciliani. Nel cuore del Parco turistico culturale Eugenio Messana è allocato l’Anfiteatro Leonardo Sciascia che, a fronte di una tribuna da 210 posti ospita diversi eventi en plein air.

Tornando a immergerci nella spiritualità del paese, cogliamo l’aura sacra della Chiesa Madre di Maria Santissima dell’Annunciazione, una quattrocentesca ancella dello stile gotico che in facciata sfoggia non una ma due torri campanarie dalla ragguardevole altezza di 50 metri: l’una presenta un orologio meccanico, l’altra una meridiana. Apice del corredo artistico interno è rappresentato dal paliotto dell’altare in argento è in esso sono raffigurati l’Ultima Cena, il Cuore di Gesù e il Pellicano. Stucchi, decorazioni e medaglioni se ne trovano a bizzeffe e conviene vederli dal vivo più che fruire di una puntigliosa descrizione a distanza. All’intero Duomo, in verità, va concessa una visita in sacrale meditazione.

La Chiesa di San Giuseppe si affaccia su Piazza Umberto I. L’impianto è armonioso e le disciplinate proporzioni la rendono gradevole alla contemplazione. A marzo è il punto di partenza della Festa di San Giuseppe, durante la quale viene rappresentata dal vivo la Sacra Famiglia. La vigilia dell'evento consiste nell’accensione di un enorme falò in cima al quale si colloca una botte simbolo di abbondanza e fertilità. Da vedere infine la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa di San Michele Arcangelo e la Chiesa di San Giuliano oltre all’ex Convento Carmelitano e alla Chiesa di Maria Santissima del Carmelo.

Le fontane e l'Autodromo

Racalmuto è il paese delle fontane, opere pubbliche significative per veste estetica e decoro: ecco allora palesarsi all’avventore le fontane di Li Novi Cannola, San Matteo e la Fontana del Raffo, tutte di raffinata eleganza. Una curiosità: a Racalmuto c’è una pista per prove e gare di automobilismo e motociclismo, facente parte dell’Autodromo Valle dei Templi, fra i più attivi d’Italia.

Come arrivare a Racalmuto

In auto seguire la SS 121 Palermo – Agrigento e la SS 189 seguendo le indicazioni per Racalmuto; in autobus si parte da Agrigento; il Fontanarossa di Catania risulta essere l’aeroporto di riferimento.

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