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Plovdiv: la Firenze della Bulgaria, storica capitale della Tracia

Plovdiv, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Plovdiv dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Con circa 340.000 abitanti, Plovdiv è la seconda città per dimensioni ed importanza della Bulgaria dopo Sofia.
Siamo nella zona centro-meridionale del paese, nella capitale della regione storica della Tracia, conosciuta anche come la “Firenze bulgara”, per via del suo splendido centro in stile Rinascenza, ovvero il Rinascimento bulgaro dell'inizio del XIX secolo.

Attraversata dal corso del fiume Marica (o Evros), Plovdiv riscatta le ampie distese di poco attraenti quartieri moderni grazie ad una piccola ma incantevole città vecchia, solcata da stradine acciottolate che si snodano tra innumerevoli case e palazzi d’epoca. Si tratta probabilmente del quadro architettonico più caratteristico dell’intera Bulgaria, da godere gironzolando tra i negozi di artigianato, sostando nei tanti caffè o gustando l’ottima cucina locale dei ristoranti.

Anche grazie alle sue tante bellezze, Polvdiv è stata scelta come Capitale Europea della Cultura 2019 assieme all'italiana Matera.
In città si respira già fermento, considerando che è la prima volta che il paese viene coinvolto in un'iniziativa di questo genere. In questo clima di attesa, l'ultima scoperta in ordine temporale è stata fatta a maggio 2018 nei pressi della chiesa di Santa Margherita di Antiochia: sono stati riportati alla luce alcuni enormi blocchi situati alla base di un arco di trionfo, il quale verosimilmente crollò dopo un terremoto. Gli archeologi hanno rinvenuto un'iscrizione romana (III secolo d.C.) che riguarda l'imperatore Diocleziano: nel testo l'imperatore viene glorificato per avere introdotto la Tetrarchia.

Storia di Plovdiv

L’importanza storica della città è evidente se si considerano alcune date: già nel 5000 a.C. i Traci si stabilirono in questo territorio costruendovi una fortezza, e per questo Plovdiv è considerata la più antica città europea tuttora esistente.
Trascorsero i millenni e più tardi, nel IV secolo a.C., fu conquistata dal re di Macedonia Filippo II che la chiamò Philippopolis.

Dopo la caduta dell’impero macedone, l’insediamento riprese il ruolo di capitale degli odrisi, mentre nel 46 d.C., dopo un’aspra battaglia condotta dall’imperatore Claudio, cadde in mano romana. Traiano la restaurò completamente e Marco Aurelio la fece capitale della Tracia romana, cingendo di mura i tre colli centrali. I secoli successivi furono segnati dai numerosi tentativi di assedio da parte di svariate popolazioni barbare, che culminarono nell’812 d.C. con la caduta di Philippopolis a vantaggio dei bulgari del khan Krum, che la ribattezzarono Paldin.

Solo alla fine del X secolo i bizantini vi fecero ritorno, mentre nel 1364 furono i turchi a mettere le mani sulla città, che conobbe un periodo di grande prosperità fino all’invasione russa del 16 gennaio 1878, seguita pochi anni più tardi dalla definitiva unione alla Bulgaria.

Nel Novecento la Bulgaria, come molti altri paesi dell'Est, divenne parte della sfera d'influenza sovietica, trasformandosi in una Repubblica popolare nel 1946.
Fino alla caduta del Muro di Berlino, nel 1989, il turismo era comunque promosso perchè portava nel paese le pregiate valute straniere. Ovviamente, una volta superate le restrizioni del regime socialista, anche a Plovdiv il turismo ha iniziato a crescere in maniera considerevole e oggi è un'importante fonte economica per la città.

La città vecchia. Cosa vedere a Plovdiv

Nel centro storico si possono trascorrere giornate intere ad ammirare gli edifici storici, i resti antichi e i tantissimi musei che la caratterizzano. L’area monumentale di Plovdiv è infatti ricca di spunti molto interessanti, tanto che l'UNESCO ha iscritto la città vecchia nella lista del Patrimonio del'Umanità nel 2004.

Plostad Sveta Nedelja, ovvero la piazza situata ai margini orientali del centro storico, raggiungibile anche in automobile, rappresenta il punto di partenza ideale per la visita, necessariamente pedonale, della città vecchia.

All’angolo nord-occidentale della piazza, tra i reperti di epoca romana, sorge la carkva Sveta Nedelja, una chiesa costruita nel 1832 – eccezion fatta per il campanile che risale al 1905 – che custodisce all’interno, suddiviso in tre navate, una grande iconostasi in legno intagliato opera di maestri della scuola di Debar, con alcune icone eseguite da Dimitar Zograf.
Dalla piazza di Sveta Nedelja si raggiunge comodamente la kasta na Nikola Nedkovic, la casa-museo del 1862 che custodisce interni decorati splendidamente conservati nelle preziose fattezze originali. Anche il successivo palazzo del 1848, la kasta na Dimitar Georgiadi, ospita un’esposizione: si tratta dell’Istoriceski muzej, dedicato alla rinascenza nazionale con tanto di interni ornati di legno intagliato e affreschi, oltre a migliaia di documenti riguardanti il lento risveglio della cultura bulgara avvenuto tra XVIII e XIX secolo.
Nelle vicinanze ci sono anche i più imponenti e meglio conservati resti delle mura antiche, costruite tra il V e il VI secolo, sulle quali poggiano ancora le vecchie case; successivamente si può passare sotto la Hisar Kapija: è una porta il cui nome, di matrice turca, ricorda l’originaria funzione di ingresso della cittadella.

Ancora tra i musei, segnaliamo l’Etnografski muzej, ospitato nei saloni del magnifico kasta na Agir Kujumdzioglu, un ricco palazzo del 1847 che incarna a meraviglia il classico stile della rinascenza, con tanto di splendidi soffitti lignei intagliati. Distribuita su due piani c’è una ricca collezione etnografica costituita da materiale proveniente esclusivamente dalla regione di Plovdiv, con sezioni relative agli antichi mestieri ed ai costumi tradizionali, ma anche ai più curiosi strumenti musicali. Proseguendo lungo la stessa via, la ulica Chomakov, si giunge all’Arheologiceski kompleks Nebet Tepe, un parco archeologico che vanta resti di mura della romana Trimontium e da cui si gode un mirabile panorama sulla città e dei suoi monti.

Tra le bellezze di carattere architettonico più significative di Plovdiv ci sono due magnifici palazzi, come il kasta ne Stepan Hindlijan e il kasta Balabanova. Il primo è un edificio ottocentesco a due piani appartenuto ad un commerciante di origine armena e mostra tutte le caratteristiche tipiche delle case signorili dell’epoca, ma con due peculiarità: il bagno posto al pianterreno realizzato in stile orientale, e, nel cortile, una piccola costruzione nella quale erano tenuti i soldi e i beni più preziosi.

La Casa Balabanov, invece, apparteneva a un ricco mercante e presenta la particolarità di non essere simmetrico come la maggior parte dei palazzi ottocenteschi bulgari, bensì è dotato di un grande cortile al piano terra dove le merci venivano controllate e caricate sui carri per essere trasportate altrove. Il piano superiore è quello di rappresentanza, con uno spazioso salone centrale coperto da un soffitto ligneo inciso con motivi tipici della scuola di Trjavna, circondato dalle altre stanze riccamente decorate e ornate da dipinti che illustrano i luoghi frequentati dal mercante Balabanov.

Segnalata dall’alto campanile a cinque piani addossato al muro di cinta, la Carkva Sveti Konstantin i Elena, ovvero la chiesa dedicata ai SS.Costantino ed Elena, sorge nel luogo dove già nel IV secolo si trovava un tempio cristiano, successivamente distrutto dai turchi. La realizzazione dell’edificio attuale, avvenuta tra il 1832 ed il 1840, segnò una delle prime fondamentali tappe per la rinascita dell’arte bulgara, con l’interno a tre navate riccamente decorato che rappresenta un capolavoro in stile rinascenza.

Nelle vicinanze della chiesa c’è l’Ikonna galerija (Museo delle Icone), che espone immagini religiose dipinte verso la metà dell’Ottocento da artisti quali Hristo Dimitrov, Zahari Zograf e Stanislav Dospevski, mentre più avanti si arriva alla Postojanna Ekspozicija, che presenta opere donate alla città natale dal pittore Zlatju Bojadziev, tra i più conosciuti artisti bulgari del Novecento.

Nella parte moderna di Plovdiv si possono visitare il Trakart e la Chiesa cattolica di San Luigi dei Francesi. Il primo è un centro culturale inaugurato nel 2004 nel Podlez Arheologiceski, il passaggio aperto sotto il boulevard Car Boris III, all’interno del quale troneggiano diversi mosaici del III secolo, notevoli per dimensioni e stato di conservazione, rinvenuti scavando tra i resti di una grande casa ricostruita dopo la devastazione operata dai goti del 251 d.C.
La chiesa, invece, eretta in stile barocco all’inizio del XX secolo, racchiude la tomba di Maria Luisa di Borbone-Parma (1870-1899), prima moglie di Ferdinando I, madre del re Boris III (1894-1943).

Per chi visita la città durante il periodo estivo, ricordiamo infine che è possibile trovare un po' di refrigerio nell'aquapark “Aqualand”, in ul.Teofan Raynov.

Più in generale, chi è alla ricerca di stimoli, sappia che la vita culturale e la vita notturna di Plovdiv sono tra le più animate della Bulgaria e non hanno niente da invidiare a quella della capitale Sofia: basta girare per le sue strade per rendersene conto.
Per maggiori informazioni ci si può comunque recare al locale ufficio turistico in pl.Tsentralen (o Central Square), proprio accanto all'ufficio postale.

Il teatro romano di Plovdiv

Le testimonianze dell'antica presenza romana in città sono estremamente affascinanti e interessanti: la più significativa è senza dubbio quella del teatro romano, riportato alla luce casualmente negli anni ’70 del XX secolo e in buona parte restaurato. Il complesso, situato in un’infelice posizione all’ingresso meridionale della galleria stradale del boulevard Car Boris III, fu eretto tra il 114 ed il 117 da Traiano. Le quattordici gradinate potevano ospitare fino a 7.000 spettatori. Settori diversi del teatro erano riservati ai distretti in cui era diviso l’insediamento, mentre i resti della scena e del proscenio testimoniano la ricchezza decorativa che doveva contraddistinguere l’edificio.
In buona parte restaurato, oggi ospita sovente spettacoli e concerti.

Altrettanto interessante è il foro romano, raggiungibile dalla piazza della Moschea Dzhumaya (una delle più antiche dei Balcani) tramite la pedonale ulica Knjaz Aleksandar Batenberg, che risale al III secolo e rappresentava il cuore economico, politico e culturale della città. Di forma quadrata, misurava 148 x 136 metri ed era circondato da un portico colonnato; su tre lati sorgevano magazzini, mentre a nord si trovavano gli edifici più importanti, solo in parte riportati alla luce.

È visibile anche una parte dello stadio romano, oggi perlopiù nascosto sotto una via pedonale (ul.Knyaz Aleksandar, tra le principali vie commerciali del centro); si può comunque accedere alle gradinate restaurate e immaginare la sua grandezza di un tempo: si calcola che potesse contenere fino a 30.000 spettatori, che potevano assistere ai giochi atletici e alle corse con i carri trainati dai cavalli.

Clima e quando andare

Il clima di Plovdiv è temperato, caratterizzato da un’escursione termica notevole tra estate e inverno. In luglio, infatti, le temperature oscillano in media tra 32°C e 16°C, con massime che possono anche superare i 35°C, mentre tra dicembre e febbraio i valori sono mediamente compresi tra 6°C e -3°C. Durante l’inverno, quando si possono verificare anche abbondanti nevicate, la città è spesso avvolta da un fitta coltre di nebbia, con un tasso di umidità generalmente piuttosto alto e talvolta fastidioso.

Le precipitazioni non sono abbondanti nell’arco dei dodici mesi dell’anno, durante il quale cadono in media 500 mm d’acqua, e tendono a verificarsi con maggior frequenza e intensità soprattutto tra maggio e giugno.

Come arrivare a Plovidv

La città è servita dal Plovdiv International Airport, uno scalo situato circa 12 km a sud-est della città vecchia e servito da numerose compagnie, anche low cost.
Dall'aeroporto l'unico modo per raggiungere il centro è prendere un taxi (prezzo della corsa: 10-15 leva).

Una volta in città, il sistema di trasporto pubblico propone numerose linee di autobus che raggiungono anche la prima periferia, oltre – naturalmente – a tutti i principali punti d'interesse del centro cittadino, mentre dalla stazione ferroviaria partono frequenti collegamenti con le maggiori città bulgare.
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