Neuf-Brisach (Francia): la visita alla cittadella fortificata Patrimonio UNESCO
Neuf-Brisach, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Neuf-Brisach dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Ci sono luoghi in Alsazia che bisognerebbe vedere e visitare, poiché la descrizione prosaica degli stessi risulta sempre e comunque riduttiva se raffrontata alla straordinaria bellezza espressa da questi siti francesi. Uno di questi, Neuf-Brisach, nobilita l'area dell'Alto Reno incastonandosi come una pietra scintillante e preziosa in un territorio che, da ogni prospettiva, si palesa materia quasi onirica in virtù di sconfinate foreste, campi verdi, vallate imponenti e vastità attraversate da lunghi sentieri da esplorare.
La località in oggetto, popolata da poco più di 2.000 anime, sfoggia una pianta stellata contenente una cittadella fortificata unica ed esclusiva, tale da meritarsi l'attenzione dell'UNESCO, che l'ha classificata Patrimonio dell'Umanità. La sua origine risale al 1699, in pieno regno di Luigi XIV - il mitico Re Sole - a seguito dell'esplicita volontà del sovrano di far costruire un esemplare di agglomerato urbano a prova di assedio.
Il complesso fortificato è frutto del genio del marchese di Vauban, uno dei più grandi ingegneri militari mai vissuti, attento esaminatore delle caratteristiche geofisiche di ogni zona preposta alla realizzazione di progetti urbani. La cittadella si compone di una piazza d'armi centrale, edifici squadrati e ben 48 quartieri disposti a formare un ottagono regolare.
Ad essi si aggiungono imponenti bastioni a sostegno delle fortificazioni ed elementi funzionali profondamente studiati. Una doppia cinta di mura con fossato ingloba un progetto architettonico portato a termine con maniacale precisione. La forte connotazione militare è anche l'unica vera impronta attrattiva che possa far presa sui turisti, smaniosi di passeggiare all'interno di un percorso cittadino dove ogni edificio possiede una sua identità e spiegazione evidenziate con cura e diligenza per mezzo di targhette esplicative.
A differenza di altri comuni ben più vecchi, qui non si respira atmosfera antica - trattandosi di un complesso settecentesco - ma a farsi apprezzare è l'estrema organizzazione che contraddistingue la morfologia desueta di case, muraglioni, canalizzazioni esterne e sopracitati bastioni. Avendo la possibilità di sorvolare il paese, si ha modo di cogliere ogni sfaccettatura di questo gioiello alsaziano, notare gli anelli interni e la stella che traccia i confini della cittadella.
Tour in costume, passeggiate, percorsi e visite guidate sono disponibili ai visitatori tutto l'anno - compresi giri mirati per le scolaresche e divertenti caccie al tesoro - richiedendo i rispettivi servizi all'Ufficio Turismo, efficiente e molto ben strutturato sebbene si tratti di un loco ridotto. Nel corso di una singola visita è possibile ammirare la Chiesa Reale di San Luigi, la già menzionata Place d'Armes e le robuste porte di Belfort e Colmar, ancora incredibilmente intatte. Molto interessante a fini storiografici il museo Vauban, dedicato alla storia della cittadella e del suo ideatore, il cui busto si trova all'entrata dell'edificio.
L'esperienza di Neuf-Brisach si esaurisce, in verità, alle sole fortificazioni, tuttavia un valido prolungamento dell'escursione "intrastella" lo si può ritrovare nell'offerta ricettiva: ben 8 ristoranti e pizzerie (si citino Aux 2 Roses e il Restaurant Le Ranch) danno la possibilità di gustare in un ambiente accogliente le massime specialità gastronomiche alsaziane, accompagnate da ottimi vini pregiati (Pinot bianco, grigio o noir, riesling o silvaner muscat).
Quale posto migliore per assaporare i Choucroute garnie (principale piatto regionale a base di crauti fermentati, serviti con patate e cinque tipologie diverse di carne di maiale affumicate), la tarte flambée (pizza ricoperta di panna acida, cipolle marinate nel vino bianco, formaggio bibeleskas e dadini di pancetta), coq au riesling (gallo cotto nel riesling alsaziano) e sundgau (carpa fritta servita con patatine).
L'offerta culinaria si estende, naturalmente, anche a tipici dessert della tradizione regionale come la kouglof (ciambella dolce di pasta lievitata cotta), la kaeskueche (torta di ricotta), le braedalas (tortine) e il pan di zenzero.
Non mancano eventi di richiamo da annotarsi in agenda: il Mercato in Piazza d'Armi si svolge il 1° e 3° lunedì del mese; luglio e agosto prevedono la Balade Gourmande, il Cambio della Guardia e speciali serate dedicate proprio ai turisti; il 2° fine settimana di agosto ospita il suggestivo bivacco napoleonico; a metà settembre sono di scena le Giornate del Patrimonio; per finire, il secondo fine settimana di dicembre si svolge il Mercatino di Natale a forte connotazione settecentesca.
La località in oggetto, popolata da poco più di 2.000 anime, sfoggia una pianta stellata contenente una cittadella fortificata unica ed esclusiva, tale da meritarsi l'attenzione dell'UNESCO, che l'ha classificata Patrimonio dell'Umanità. La sua origine risale al 1699, in pieno regno di Luigi XIV - il mitico Re Sole - a seguito dell'esplicita volontà del sovrano di far costruire un esemplare di agglomerato urbano a prova di assedio.
Il complesso fortificato è frutto del genio del marchese di Vauban, uno dei più grandi ingegneri militari mai vissuti, attento esaminatore delle caratteristiche geofisiche di ogni zona preposta alla realizzazione di progetti urbani. La cittadella si compone di una piazza d'armi centrale, edifici squadrati e ben 48 quartieri disposti a formare un ottagono regolare.
Ad essi si aggiungono imponenti bastioni a sostegno delle fortificazioni ed elementi funzionali profondamente studiati. Una doppia cinta di mura con fossato ingloba un progetto architettonico portato a termine con maniacale precisione. La forte connotazione militare è anche l'unica vera impronta attrattiva che possa far presa sui turisti, smaniosi di passeggiare all'interno di un percorso cittadino dove ogni edificio possiede una sua identità e spiegazione evidenziate con cura e diligenza per mezzo di targhette esplicative.
A differenza di altri comuni ben più vecchi, qui non si respira atmosfera antica - trattandosi di un complesso settecentesco - ma a farsi apprezzare è l'estrema organizzazione che contraddistingue la morfologia desueta di case, muraglioni, canalizzazioni esterne e sopracitati bastioni. Avendo la possibilità di sorvolare il paese, si ha modo di cogliere ogni sfaccettatura di questo gioiello alsaziano, notare gli anelli interni e la stella che traccia i confini della cittadella.
Tour in costume, passeggiate, percorsi e visite guidate sono disponibili ai visitatori tutto l'anno - compresi giri mirati per le scolaresche e divertenti caccie al tesoro - richiedendo i rispettivi servizi all'Ufficio Turismo, efficiente e molto ben strutturato sebbene si tratti di un loco ridotto. Nel corso di una singola visita è possibile ammirare la Chiesa Reale di San Luigi, la già menzionata Place d'Armes e le robuste porte di Belfort e Colmar, ancora incredibilmente intatte. Molto interessante a fini storiografici il museo Vauban, dedicato alla storia della cittadella e del suo ideatore, il cui busto si trova all'entrata dell'edificio.
L'esperienza di Neuf-Brisach si esaurisce, in verità, alle sole fortificazioni, tuttavia un valido prolungamento dell'escursione "intrastella" lo si può ritrovare nell'offerta ricettiva: ben 8 ristoranti e pizzerie (si citino Aux 2 Roses e il Restaurant Le Ranch) danno la possibilità di gustare in un ambiente accogliente le massime specialità gastronomiche alsaziane, accompagnate da ottimi vini pregiati (Pinot bianco, grigio o noir, riesling o silvaner muscat).
Quale posto migliore per assaporare i Choucroute garnie (principale piatto regionale a base di crauti fermentati, serviti con patate e cinque tipologie diverse di carne di maiale affumicate), la tarte flambée (pizza ricoperta di panna acida, cipolle marinate nel vino bianco, formaggio bibeleskas e dadini di pancetta), coq au riesling (gallo cotto nel riesling alsaziano) e sundgau (carpa fritta servita con patatine).
L'offerta culinaria si estende, naturalmente, anche a tipici dessert della tradizione regionale come la kouglof (ciambella dolce di pasta lievitata cotta), la kaeskueche (torta di ricotta), le braedalas (tortine) e il pan di zenzero.
Non mancano eventi di richiamo da annotarsi in agenda: il Mercato in Piazza d'Armi si svolge il 1° e 3° lunedì del mese; luglio e agosto prevedono la Balade Gourmande, il Cambio della Guardia e speciali serate dedicate proprio ai turisti; il 2° fine settimana di agosto ospita il suggestivo bivacco napoleonico; a metà settembre sono di scena le Giornate del Patrimonio; per finire, il secondo fine settimana di dicembre si svolge il Mercatino di Natale a forte connotazione settecentesca.
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