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Beynac-et-Cazenac (Francia) e il suo Château

Beynac et Cazenac, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Beynac et Cazenac dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Fondata nel 1982, l’associazione “Les Plus Beaux Villages de France” venne alla luce con lo scopo di far conoscere e valorizzare le qualità dei piccoli villaggi francesi al di fuori dei maggiori itinerari turistici. In pochi anni l’iniziativa ha riscosso un successo notevole e nel 2008 erano addirittura 152 le cittadine francesi promosse tramite questo canale. Tra queste figura Beynac et Cazenac, microscopico insediamento di circa 500 abitanti situato all’estremità orientale dell’Aquitania, all’interno del dipartimento della Dordogna, sulle sponde del fiume omonimo. La fama della cittadina è legata alla presenza dell’imponente Château de Beynac, che domina l’intera area dall’alto di uno sperone di roccia calcarea.

La storia di Beynac et Cazenac è intrecciata a quella del suo castello, costruito nel corso del XII secolo dai baroni di Beynac per meglio controllare i propri possedimenti nella valle. Sul finire del secolo Simon de Montfort riuscì a strappare la fortezza ai legittimi proprietari, a cui fu però costretto a ricederla pochi anni dopo, nel 1217, a causa dell’insurrezione popolare e della discesa in campo in favore della famiglia Beynac di Philippe Auguste. Dopo un inizio palpitante, la vita del castello e del villaggio sottostante trascorse senza grandi cambiamenti sotto la guida dei nobili di Beynac fino al 1761, quando con la morte di Marie Claude de Beynac si interruppe questo ramo della dinastia. Passata di mano tra discendenti più e meno stretti, il Château de Beynac fu venduto definitivamente dalla famiglia nel 1961; a rilevarlo fu Lucien Grosso, a cui si deve la maggior parte dei lavori di restauro effettuati sul complesso.

Doppia cinta muraria merlata, doppio fossato e doppio barbacane: non si può certo dire che gli apparati difensivi del Château de Beynac siano stati progettati in maniera approssimativa. A questo imponente sistema di difese artificiali bisogna poi aggiungere i quasi duecento metri di parete rocciosa che ciascun ipotetico assalitore avrebbe dovuto superare prima di giungere dinanzi al portone di accesso. Anche solo da queste caratteristiche architettoniche e morfologiche è facile intuire come la fortezza fosse praticamente inespugnabile, sebbene manchi la riprova dei fatti visto che non fu mai presa realmente d’assedio, malgrado qualche scaramuccia all’epoca della Guerra dei Cent’Anni (1337-1453).

Persa definitivamente la sua funzione difensiva, da qualche tempo il castello ha cominciato ad affermarsi come importante attrattiva turistica. Molto ha influito il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura francese di “monument historique”, sancito addirittura nel 1944, ma il vero salto di qualità avvenne con l’istituzione de Les Plus Beaux Villages de France, vetrina indispensabile per paesi troppo piccoli e pressoché sconosciuti. A testimonianza della crescita esponenziale della fama del castello nell’ultimo ventennio al suo interno sono state girate scene di alcune celebri pellicole tra cui “Les Visiteurs” di Jean-Marie Poiré nel 1993 e “Jeanne d’Arc” di Luc Besson nel 1999, mentre il centro del villaggio ha funto da set per qualche ripresa di “Chocolat” di Lasse Hallstrom nel 2000.

E’ sufficiente osservarli attraverso l’occhio della telecamere per percepire il fascino di Beynac et Cazenac e del suo château, ma per rimanere davvero senza fiato bisogna raggiungere la cittadina sulle sponde della Dordogna, magari in battello, e visitarli palmo a palmo. Per quanto concerne il castello, le sue maggiori attrattive sono il grande torrione romanico, l’antica cappella riccamente affrescata, la lussureggiante Salle des Etats (Sala degli Stati) e gli appartamenti nobiliari costruiti mediante un ampliamento della struttura originaria tra il XVI ed il XVII secolo. Per quanto l’esterno si presenti austero, all’interno alcune pregevoli opere d’arte contribuiscono a smorzare il rigore del luogo; tra queste figurano numerosi arazzi raffiguranti scene di caccia ed altre circostanze di vita della famiglia eseguiti in maniera sontuosa.

Alla base del maniero parte un’irta stradina che compie un dislivello di quasi duecento metri e scende fino al villaggio di Beynac et Cazenac. Se la fortezza domina la valle e il corso della Dordogna dall’alto, il centro abitato si estende sulla sponda settentrionale del fiume, che poco prima compie una brusca curva “a gomito”. Malgrado già dal nome si intuisca come la cittadina derivi dall’accorpamento di due insediamenti a sé stanti, Beynac e Cazenac, le sue dimensioni sono estremamente ridotte e oltre al castello non vi sono attrattive particolarmente degne di nota. E’ piacevole visitarla per respirare l’atmosfera piacevole che la contraddistingue e magari per cimentarsi in qualche attività sportiva come canottaggio, pesca e arrampicata.

La relativa vicinanza al litorale atlantico influenza il clima di Beynac et Cazenac, sebbene il variare delle condizioni atmosferiche non si repentino come in altre località costiere. Luglio e agosto sono i mesi più caldi dell’anno, con temperature mediamente comprese tra 27 e 16 gradi, mentre dicembre e gennaio sono i più freddi. D’inverno, tuttavia, è raro che le temperature scendano di molto sotto lo zero, così come non sono molto frequenti i fenomeno nevosi. In compenso tra ottobre e febbraio si verifica la maggior parte delle precipitazioni annue, che si attestano complessivamente intorno agli 800 mm di pioggia.

Lo scalo aereo più vicino è l’Aeroport de Brive – Vallee de la Dordogne, situato a sud-ovest del centro di Brive la Gaillarde, 43 km a nord-est di Beynac et Cazenac; poco più distanti sono il Périgueux Bassillac Airport (47 km), il Bergerac Dordogne Périgord Airport (49 km) ed il Laberandie Airport (50 km). Chi si muove via terra può fare riferimento all’autostrada A20 e all’uscita di Souillac, da cui si imbocca la provinciale D703 fino a destinazione. Particolarmente suggestivi sono gli spostamenti fluviali a bordo dei battelli che solcano le acque della Dordogne, navigabile negli ultimi 120 km.
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 Pubblicato da - 09 Dicembre 2013 - © Riproduzione vietata

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