Gruyères (Svizzera): dal castello al formaggio Groviera
Gruyeres, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Gruyeres dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La regione di Friburgo, nella Svizzera occidentale, accoglie i turisti con i suoi colori brillanti. Dal clima freddo delle montagne del Sud alle tiepide temperature dei laghi del Nord passando attraverso dolci e verdi pascoli. Contrasti certo, ma anche tanta armonia. Ne è un esempio la località di Gruyères, nel sud della Regione, collocata ad una altezza di 800 metri sul livello del mare ed arroccata su uno sperone roccioso dal quale si riesce a dominare la valle del fiume Sarine.
La piazza della città è il punto sul quale si concentra il ricco patrimonio di edifici medievali e rinascimentali che lasciano spazio anche a suggestioni futuriste e leggermente inquietanti offerte dal locale – il Giger bar - attiguo al Museo dedicato a H.R. Giger, artista surrealista svizzero, realizzato all'interno di una costruzione di epoca medievale. Al suo interno è possibile ammirare la più ampia delle collezioni delle opere realizzate da Giger, quindi dipinti, sculture, mobili, bozzetti, scenografie per film. Un esempio che può chiarire se non la sua, sicuramente l’identità delle opere realizzate è la creatura protagonista di Alien, creata in collaborazione con Carlo Rambaldi e con la quale l’artista svizzero ha vinto l’Oscar per i migliori effetti speciali nel 1980. Le sedie, il bancone, e tutti gli arredi che compongono il bar posizionato lungo la salita che porta al Castello per cui la cittadina è famosa, sono ispirati a quello stile. Spostare lo sguardo dalle sedie realizzate sul calco di uno scheletro che ricorda quello dei dinosauri, alle guglie del Castello è davvero singolare.
La sontuosa struttura costruita nel XIII secolo, che rappresenta uno dei più prestigiosi castelli della Svizzera, costruito negli anni del 1270 in base allo schema definito “quadrato savoiardo” ha ospitato una lunga successione dei Conti di Gruyères. Il nome della casata, esteso alla città non si collega, come si potrebbe pensare, alla produzione dell’omonimo formaggio legato a doppio filo alla notorietà della Svizzera nel mondo. Pare infatti che il nome “Gruyères” abbia origine dall’immagine araldica della casata che contiene l’immagine di una gru. Sebbene il casato dei conti di Gruyères figuri fra quelli più importanti della Svizzera, la sua origine sembra ancora persa in una nebbia atavica. Dall’XI al XVI secolo i nomi dei conti che si sono susseguiti sono 20. Michel, l’ultimo, dovette affrontare notevoli difficoltà finanziarie e fu costretto, nel 1554 ad annunciare la bancarotta.
Così, nella ripartizione delle terre fra i creditori, le città di Friburgo e Berna, il castello divenne sede dei balivi – i funzionari – friburghesi ed in seguito la residenza dei prefetti. Messo in vendita nel 1849, il castello divenne proprietà delle famiglie Bovy e Balland che si occuparono del restauro. Nel 1938 il cantone di Friburgo decise di acquistarlo per crearne un museo, lo stesso che ancora si può ammirare. Dal 1993, il castello ed il suo sito sono diretti da una Fondazione che si occupa anche della sua conservazione e valorizzazione. Gli otto secoli di storia che la visita al castello premette di attraversare sono espressi dalle varie sale e dallo spettacolo multimediale fatto di immagini, musica, effetti speciali con suoni e luci della durata di 18 minuti con traduzione disponibile in 8 lingue. Il filmato conduce gli spettatori al di là del tempo, alla scoperta della meravigliosa storia del castello così sapientemente conservato fino ad ora. Venti sono le sale visitabili, fra cui la “Camera della Bella Lucia”, figlia del popolo amata dal conte Jean, la “sala d’arte fantastica” in cui sono riuniti i dipinti realizzati da artisti contemporanei per rappresentare visioni fantastiche della città. Il centro del paese, curato anche nei particolari, offre spazio ad una suntuosa fontana decorata da fiori e circondata da alberghi e ristoranti.
Ma il nome “Gruyère” rimanda inevitabilmente all’altro Gruyère, il famoso formaggio. Spostandosi di qualche chilometro, si raggiunge la località di Charmey, stazione di villeggiatura ed autentico paesino di montagna. Fra le tante attività nelle quali è possibile farsi coinvolgere - dai Bains de la Gruyère, nuovo tempio del benessere, all’accesso tramite gondola (un tipo di cabinovia), ai punti panoramici più belli e significativi – c’è anche la partecipazione al processo di creazione delle forme del Groviera all’alpage di Vounetse. Il lavoro, per i produttori, inizia ogni giorno dalle 4 ed un quarto del mattino e continua fino alle 8 e mezza della sera, con l’unica eccezione della domenica, quando si fa festa alle 3 del pomeriggio. Il Groviera si produce nel periodo dell’alpeggio, quindi del pascolo, fra maggio e settembre. Il grande paiolo di rame sospeso, pieno di latte lasciato ad addensare sul fuoco vivo, che offre al formaggio i sapori del legno, espande nell’aria un sapore di antico.
Ogni giorno sono tre le forme prodotte - tonde, grandi, piatte, dal peso variabile compreso fra i 20 ed i 45 kg – per un totale di 268 all’anno, tutte agguantate e spostate manualmente con l’ausilio di pochi ed elementari strumenti. Un lavoro di braccia che traspare dai muscoli esibiti dai produttori. Ogni forma è marchiata con il timbro del Groviera AOC – Appellation d’origine controllèe - che dal 1992 definisce per legge la zona di produzione estesa ai cantoni di Friburgo, Vaud, Neuchatel e Jura oltre ad alcuni distretti del cantone di Berna. Il « passaporto » come viene chiamato, seguito dal nome del produttore e dal numero progressivo. Le forme sprovviste del marchio non possono assolutamente essere vendute. Ognuna di loro viene poi lasciata a bagno per 24 ore in una soluzione di acqua e sale che non viene mai sostituita. Per questo, per tenere sotto controllo il livello del sale, vengono inserite delle patate dal noto potere assorbente. In base alla stagionatura cambia anche l’intensità del sapore.
Informazioni :
Il castello di Gruyères si può visitare tutti i giorni, da aprile a ottobre dalle 9 alle 18 e da novembre a marzo dalle 10 alle 16,30. Il biglietto di ingresso costa 10 franchi che si riducono a 8,50 per gli over 60 e gli studenti, a 3 per i bambini dai 6 ai 16 anni e ad 1 per le scolaresche guidate dall’insegnante. I gruppi da 15 persone in poi pagano a testa 7,50 franchi mentre l’accompagnatore entra gratuitamente.
Tel. +41 (0) 269212102 Fax: +41 (0) 269213802 email:chateau@gruyeres.ch; www.chateau-guyeres.ch
La piazza della città è il punto sul quale si concentra il ricco patrimonio di edifici medievali e rinascimentali che lasciano spazio anche a suggestioni futuriste e leggermente inquietanti offerte dal locale – il Giger bar - attiguo al Museo dedicato a H.R. Giger, artista surrealista svizzero, realizzato all'interno di una costruzione di epoca medievale. Al suo interno è possibile ammirare la più ampia delle collezioni delle opere realizzate da Giger, quindi dipinti, sculture, mobili, bozzetti, scenografie per film. Un esempio che può chiarire se non la sua, sicuramente l’identità delle opere realizzate è la creatura protagonista di Alien, creata in collaborazione con Carlo Rambaldi e con la quale l’artista svizzero ha vinto l’Oscar per i migliori effetti speciali nel 1980. Le sedie, il bancone, e tutti gli arredi che compongono il bar posizionato lungo la salita che porta al Castello per cui la cittadina è famosa, sono ispirati a quello stile. Spostare lo sguardo dalle sedie realizzate sul calco di uno scheletro che ricorda quello dei dinosauri, alle guglie del Castello è davvero singolare.
La sontuosa struttura costruita nel XIII secolo, che rappresenta uno dei più prestigiosi castelli della Svizzera, costruito negli anni del 1270 in base allo schema definito “quadrato savoiardo” ha ospitato una lunga successione dei Conti di Gruyères. Il nome della casata, esteso alla città non si collega, come si potrebbe pensare, alla produzione dell’omonimo formaggio legato a doppio filo alla notorietà della Svizzera nel mondo. Pare infatti che il nome “Gruyères” abbia origine dall’immagine araldica della casata che contiene l’immagine di una gru. Sebbene il casato dei conti di Gruyères figuri fra quelli più importanti della Svizzera, la sua origine sembra ancora persa in una nebbia atavica. Dall’XI al XVI secolo i nomi dei conti che si sono susseguiti sono 20. Michel, l’ultimo, dovette affrontare notevoli difficoltà finanziarie e fu costretto, nel 1554 ad annunciare la bancarotta.
Così, nella ripartizione delle terre fra i creditori, le città di Friburgo e Berna, il castello divenne sede dei balivi – i funzionari – friburghesi ed in seguito la residenza dei prefetti. Messo in vendita nel 1849, il castello divenne proprietà delle famiglie Bovy e Balland che si occuparono del restauro. Nel 1938 il cantone di Friburgo decise di acquistarlo per crearne un museo, lo stesso che ancora si può ammirare. Dal 1993, il castello ed il suo sito sono diretti da una Fondazione che si occupa anche della sua conservazione e valorizzazione. Gli otto secoli di storia che la visita al castello premette di attraversare sono espressi dalle varie sale e dallo spettacolo multimediale fatto di immagini, musica, effetti speciali con suoni e luci della durata di 18 minuti con traduzione disponibile in 8 lingue. Il filmato conduce gli spettatori al di là del tempo, alla scoperta della meravigliosa storia del castello così sapientemente conservato fino ad ora. Venti sono le sale visitabili, fra cui la “Camera della Bella Lucia”, figlia del popolo amata dal conte Jean, la “sala d’arte fantastica” in cui sono riuniti i dipinti realizzati da artisti contemporanei per rappresentare visioni fantastiche della città. Il centro del paese, curato anche nei particolari, offre spazio ad una suntuosa fontana decorata da fiori e circondata da alberghi e ristoranti.
Ma il nome “Gruyère” rimanda inevitabilmente all’altro Gruyère, il famoso formaggio. Spostandosi di qualche chilometro, si raggiunge la località di Charmey, stazione di villeggiatura ed autentico paesino di montagna. Fra le tante attività nelle quali è possibile farsi coinvolgere - dai Bains de la Gruyère, nuovo tempio del benessere, all’accesso tramite gondola (un tipo di cabinovia), ai punti panoramici più belli e significativi – c’è anche la partecipazione al processo di creazione delle forme del Groviera all’alpage di Vounetse. Il lavoro, per i produttori, inizia ogni giorno dalle 4 ed un quarto del mattino e continua fino alle 8 e mezza della sera, con l’unica eccezione della domenica, quando si fa festa alle 3 del pomeriggio. Il Groviera si produce nel periodo dell’alpeggio, quindi del pascolo, fra maggio e settembre. Il grande paiolo di rame sospeso, pieno di latte lasciato ad addensare sul fuoco vivo, che offre al formaggio i sapori del legno, espande nell’aria un sapore di antico.
Ogni giorno sono tre le forme prodotte - tonde, grandi, piatte, dal peso variabile compreso fra i 20 ed i 45 kg – per un totale di 268 all’anno, tutte agguantate e spostate manualmente con l’ausilio di pochi ed elementari strumenti. Un lavoro di braccia che traspare dai muscoli esibiti dai produttori. Ogni forma è marchiata con il timbro del Groviera AOC – Appellation d’origine controllèe - che dal 1992 definisce per legge la zona di produzione estesa ai cantoni di Friburgo, Vaud, Neuchatel e Jura oltre ad alcuni distretti del cantone di Berna. Il « passaporto » come viene chiamato, seguito dal nome del produttore e dal numero progressivo. Le forme sprovviste del marchio non possono assolutamente essere vendute. Ognuna di loro viene poi lasciata a bagno per 24 ore in una soluzione di acqua e sale che non viene mai sostituita. Per questo, per tenere sotto controllo il livello del sale, vengono inserite delle patate dal noto potere assorbente. In base alla stagionatura cambia anche l’intensità del sapore.
Informazioni :
Il castello di Gruyères si può visitare tutti i giorni, da aprile a ottobre dalle 9 alle 18 e da novembre a marzo dalle 10 alle 16,30. Il biglietto di ingresso costa 10 franchi che si riducono a 8,50 per gli over 60 e gli studenti, a 3 per i bambini dai 6 ai 16 anni e ad 1 per le scolaresche guidate dall’insegnante. I gruppi da 15 persone in poi pagano a testa 7,50 franchi mentre l’accompagnatore entra gratuitamente.
Tel. +41 (0) 269212102 Fax: +41 (0) 269213802 email:chateau@gruyeres.ch; www.chateau-guyeres.ch