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Ávila dei Cavalieri o Avila del Re: guida alla città medievale

Avila, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Avila dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Avila dei Cavalieri o Avila del Re è il capoluogo di Ávila, una delle nove province che costituiscono la Regione di Castiglia e Leon. Situata sulle rive del fiume Adaja, si trova a circa 1100 metri di altitudine e a 112 chilometri da Madrid. Il modo migliore per arrivarci partendo dalla capitale del paese é quello di prendere l’autostrada A-6, attraversare il Sistema Centrale tramite il tunnel di Guadarrama e uscire all’altezza di Villacastín per poi percorrere gli ultimi trenta chilometri lungo la nazionale N-110.

La geografia è piuttosto variegata visto che a settentrione si estende la pianura, mentre a meridione sono ubicate le cime della Sierra di Gredos: tra questi due estremi ci sono altre catene minori. Ciò favorisce la diversità paesaggistica nonché la formazione di microclimi che risultano sorprendenti agli occhi dei viaggiatori; anche se parlando in termini generali, si può affermare che Ávila è fredda in inverno e calda in estate, con precipitazioni scarse durante tutto l’anno.

Un vecchio proverbio dice che Avila è una terra di pietre e di santi. Di santi, dovuto al numero e all’importanza degli stessi - dobbiamo qui ricordare Teresa de Jesús (Santa Teresa d’Avila) e Juan de la Cruz (San Giovanni della Croce) -, di pietre dovuto al rigore del territorio, sobrio e granitico, austero e indistruttibile, in consonanza da una parte con la solennità del misticismo e della preghiera e dall’altra con la durezza dell’indole guerriera. Nell’anno 1985, l’UNESCO ha dichiarato Avila Patrimonio dell’Umanità, in riconoscimento all’enorme importanza dei suoi monumenti, tesori di una città che riassume in modo splendido lo spirito castigliano del passato, nel quale l’aspetto militare e quello sacro andavano di pari passo, risultando impossibile separarli.

I Vettoni, popolazione celtiberica, furono i primi a sistemarsi ad Avila e nei suoi dintorni, verso il 700 a.C. Rimangono resti importanti della loro cultura sparsi per tutta la zona circostante, come i celebri “verracos” (sculture di pietra raffiguranti animali; ce ne sono tuttora alcune nello stesso capoluogo) e i “castros”: centri fortificati. Con l’arrivo dei Romani alla fine del III a.C., Avila si convertì in una piazzaforte ed adottò i modelli urbanistici e gli schemi di vita latini. Però dal III secolo in poi, come conseguenza della caduta dell’impero e delle invasioni dei barbari, la cittadina si vide sottoposta ad un processo di ruralizzazione e di impoverimento generalizzato.

Quando nell’anno 711 i mussulmani invasero la penisola iberica, la zona si trasformò in un territorio di dispute frequenti tra essi ed i cristiani, senza che nessuna delle due parti riuscisse ad affermarsi sull’altra e la densità della popolazione raggiunse livelli bassissimi. Così passarono trecento anni, fino a quando Alfonso VI entrò a Toledo nel 1085 e decise di ripopolare le aree ubicate a nord del Duero, per consolidare le proprie conquiste. Verso Avila si avviò Raimondo di Borgogna, genero del Re, insieme ad un seguito nutrito, che si prese cura della ricostruzione della città.

Poco a poco questa si arricchì fino a giungere al periodo di massimo splendore, nel XVI secolo. Un’intensa attività economica sviluppatasi intorno alla lana determinava l’importanza del centro e favoriva la costruzione di numerosi templi e conventi, a parte la proliferazione di case signorili. In tale ambiente di ricchezza materiale e spirituale sorsero due grandi figure: santa Teresa de Jesús e san Juan de la Cruz. Fu agli inizi del secolo successivo che la sorte di Avila cambiò: la peste, l’espulsione dei moreschi, l’emigrazione in America, il trasferimento della nobiltà nella capitale del Regno e la perdita di competitività dal punto di vista produttivo segnarono il suo declino, che raggiunse dimensioni catastrofiche all’inizio del XIX secolo. Per fortuna, con l’arrivo dei tempi moderni, la città si recuperò poco a poco e oggigiorno da una parte prospera mentre dall’altra si preoccupa di mantenere vivo il suo notevole patrimonio.

Dove soggiornare? Ad Avila, il Parador de Turismo con quattro stelle Raimundo de Borgoña si trova al numero 16 della calle Marqués de Canales de Chozas, 2; tel. 920 21 13 40. Ci sono inoltre altri tre stabilimenti con quattro stelle e numerosi altri di categoria inferiore. Non manca un campeggio il quale resta aperto tutto l’anno. A sud della provincia, ecco il Parador de Turismo di Gredos, con tre stelle - fu il primo stabilimento di questo tipo -; inaugurato nell’anno 1928 dal re Alfonso XIII. Si trova al km. 43 lungo la strada che conduce da el Barraco a Béjar; tel. 920 34 80 48.

Come spostarsi? Ad Avila i problemi di traffico sono inesistenti. Anche così, raccomandiamo di non entrare con l’auto nel centro storico e di percorrerlo invece a piedi, visto che non è stato concepito per i veicoli e le distanze sono corte. D’altra parte una flotta di taxi copre le esigenze della cittadina; ci sono fermate nella piazza di Santa Teresa, tel. 920 25 08 00; nella calle Nuestra Señora de Sonsoles, tel. 920 25 07 00 e nella stazione ferroviaria RENFE, tel. 920 25 09 00. Non ci sono invece fermate per i taxi nella stazione dei Pullman.
Due agenzie noleggiano automobili: Automóviles Tapia. Calle Segovia n. 30, tel. 920 22 22 23; AVIS, nella stazione dei pullman, tel. 920 25 06 69. Un veicolo speciale denominato Tren Turistico Murallito (partenza vicino alla basilica di San Vicente, tel. 609 14 28 40) segue un percorso attraverso la Avila monumentale. Funziona tutti i giorni dalle 10.30 alle 22.00 in estate e dalle 11.00 alle 18.00 in inverno. La durata del viaggio è di poco più di mezz’ora.

Le feste dichiarate d’interesse turistico sono tre: la Settimana Santa (Pasqua) di Avila, in cui spicca l’impressionante processione del Cristo de los Ajusticiados; il pellegrinaggio di Nuestra Señora de Chilla, che ha luogo a Candeleda la seconda domenica di settembre e in occasione del quale le vie vengono ornate a festa; il Vitor a San Pedro Batista, nel paese di San Esteban del Valle. Quest’ultima festività si celebra i giorni 5 e 11 febbraio, 7 e 18 luglio ed è accompagnata da una vistosa processione di cavallerizzi.

La maniera migliore di conoscere le diverse attività che hanno luogo ad Avila é tenersi informati mediante la stampa locale. Naturalmente nella cittadina esistono sale cinematografiche, a parte cicli teatrali e musicali. Gli amanti del divertimento notturno sanno certamente che possono trovare ciò che cercano soprattutto nell’area della calle Vallespín, calle San Segundo, avenida Portugal. Durante la prima settimana di giugno, vale la pena di vedere il Mercato Medievale e la Ronda de las Leyendas. Sono pure degne di rilievo le attività svolte dalla prestigiosa Fondazione Culturale Santa Teresa, in collaborazione con altre istituzioni.

Per quanto riguarda lo sport, grazie alle sue particolarità geografiche la provincia di Avila offre un ampio ventaglio di possibilità legate all’ambiente naturale. Attività quali il trekking o la scalata trovano a Gredos l’ambito idoneo. Anche la caccia grossa trova il suo ambiente naturale in detta sierra; invece la caccia minore si può praticare in tutta la provincia; per la pesca soprattutto adatti i fiumi Tormes e Alberche. In fatto di sport nautici, il luogo più idoneo è il lago artificiale di El Burguillo; il golf trova adepti specialmente a Martiherrero; lo sci è praticabile a Navalperal de Tormes e a Zapardiel de la Ribera.

Avila offre un gran numero di piatti tipici di riconosciuto prestigio. Probabilmente la cosa più apprezzata è la carne, come testimoniano il vitello, le braciole, le porchette e gli agnelli al forno che si mangiano abitualmente. Senza tralasciare piatti come i fagioli di El Barco, le trote pescate nel Tormes, il “cocido morañego” o i numerosi e ottimi insaccati. Tra i dolci, las yemas (tuorli canditi) di Santa Teresa sono i più conosciuti, anche se ogni località possiede le sue delizie caratteristiche. Per quanto riguarda i vini, nella regione di Cebreros sono tipici i rossi, dal sapore corposo e dalla gradazione alta. L’artigianato locale ha perso gran parte dello splendore passato e attualmente è legato alla produzione di articoli un po’ “ricercati” piuttosto che a un’attività su vasta scala. Ciò nondimeno, nelle botteghe artigiane e nei negozi presenti in tutta la zona si riescono tuttora a trovare con una certa facilità le figure di legno, gli articoli tessili -in passato elemento fondamentale -, quelli di vimini, il marmo, il metallo, il vasellame ed il cuoio.

Alloggio: Ad Avila, il Parador de Turismo con quattro stelle Raimundo de Borgoña si trova al numero 16 della calle Marqués de Canales de Chozas, 2; tel. 920 21 13 40. Ci sono inoltre altri tre stabilimenti con quattro stelle e numerosi altri di categoria inferiore. Non manca un campeggio il quale resta aperto tutto l’anno. A sud della provincia, ecco il Parador de Turismo di Gredos, con tre stelle - fu il primo stabilimento di questo tipo -; inaugurato nell’anno 1928 dal re Alfonso XIII. Si trova al km. 43 lungo la strada che conduce da el Barraco a Béjar; tel. 920 34 80 48.

Come spostarsi in città: Ad Avila i problemi di traffico sono inesistenti. Anche così, raccomandiamo di non entrare con l’auto nel centro storico e di percorrerlo invece a piedi, visto che non è stato concepito per i veicoli e le distanze sono corte. D’altra parte una flotta di taxi copre le esigenze della cittadina; ci sono fermate nella piazza di Santa Teresa, tel. 920 25 08 00; nella calle Nuestra Señora de Sonsoles, tel. 920 25 07 00 e nella stazione ferroviaria RENFE, tel. 920 25 09 00. Non ci sono invece fermate per i taxi nella stazione dei Pullman.
Due agenzie noleggiano automobili: Automóviles Tapia. Calle Segovia n. 30, tel. 920 22 22 23; AVIS, nella stazione dei pullman, tel. 920 25 06 69.
Un veicolo speciale denominato Tren Turistico Murallito (partenza vicino alla basilica di San Vicente, tel. 609 14 28 40) segue un percorso attraverso la Avila monumentale. Funziona tutti i giorni dalle 10.30 alle 22.00 in estate e dalle 11.00 alle 18.00 in inverno. La durata del viaggio è di poco più di mezz’ora.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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 Pubblicato da - 13 Dicembre 2008 - © Riproduzione vietata

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