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Ávila cosa vedere: itinerari alla scoperta della città

Avila, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Avila dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il primo itinerario per la città di Avila parte incominciando a camminare dalla porta di San Vicente procediamo lungo la calle Lopez Núñez; a sinistra abbiamo la mansione Verdugo e immediatamente a destra la mansione Águila, le due prime case signorili di questo itinerario (quasi tutte sono austere e simili ad autentici fortini). Un po’ più avanti c’é Mosén Rubi convento di stile gotico-rinascimentale. Molto prossimo, nella piazza Fuente el Sol, é ubicato il portillo del Mariscal, la porta più antica della muraglia nonché il palazzo Bracamonte. Proseguendo lungo Marqués de Canales y Chozas, lasciamo a destra il palazzo Benavites - oggi Parador de Turismo - e la porta del Carmen, che fa mostra di un superbo campanile a ventola, per svoltare a sinistra, imboccando la calle Tres Tazas. In questo modo giungiamo alla mansione Polentino in cui risalta la bella facciata in stile rinascimentale. Durante il XVI e XVII secolo le case signorili superarono il centinaio pertanto non é invano che Ávila é chiamata Avila dei Cavalieri, sfortunatamente l’abbandono e la decadenza sono visibili in questi splendidi esempi di architettura civile, che oggi sono solo l’ombra di ciò che furono.

Attraverso la travesía Santo Domingo e la calle Azpuru si arriva alla piazza della Santa. Lì è ubicata la porta omonima, il palazzo Núñez Vela nonché la casa natale di Santa Teresa. II convento, la cui facciata è barocca, occupa il terreno dove anticamente era eretta la ormai scomparsa mansione Cepeda, cognome della famiglia nel cui seno nacque Teresa; possiede pregiate e celebri figure di legno di Gregorio Fernández, una cappella dedicata alla santa – decoratissima - e un orto, nel quale si suppone che giocasse da bambina questa riformatrice dell’ordine delle Carmelitane. A questo punto entrando nella calle Madre Soledad passiamo davanti ai palazzi Almarza e Superunda, prima di trovarci di fronte lo svettante Torrione dei Guzman, appartenente all’inizio del XVI secolo e nell’attualità sede della Deputazione Provinciale di Avila.

Dopo aver svoltato a destra per la calle Cepeda, la seguente fermata è il palazzo Dávila. Questa fortezza munita di merli, grandi pietre a forma di cuneo, resistenti sporti dotati di parapetto e una famosa finestra rinascimentale, è costituita da quattro edificazioni, ognuna costruita in uno stile: la più antica di esse risale al XIII secolo e per tale ragione é la più prossima alla muraglia. Vicino al palazzo si trova la porta del Rastro, sotto un suggestivo belvedere rinascimentale. Per terminare, ci avviciniamo lungo Pedro de Lagasca alla bella e vicina piazza Tenente Arévalo, nella quale si erge il palazzo Vescovile e la chiesa di San Ignacio o Santo Tomé el Nuevo.

Il secondo percorso inizia dalla passeggiata pedonale denominata Paseo del Rastro, molto conosciuta dagli abitanti di Ávila. Da lì è possibile vedere gran parte della valle di Amblés, così come i quartieri meridionali, sui quali spicca la sagoma della chiesa di Santiago. A destra restano due conventi: quello di nuestra Señora de Gracia dove Santa Teresa, entrata a sedici anni, ebbe il suo primo contatto con gli abiti monacali e quello dell’Immacolata Concezione. Girando a sinistra e seguendo la muraglia si arriva alla piazza di Santa Teresa o El Grande, così come la si conosce per aver ospitato un gran mercato fuori dalle mura. Nella stessa piazza del Grande troviamo la chiesa di San Pedro. In stile romanico, è tra le più antiche della città (notevole la sua importanza storica essendo preferita da molti notabili), sobria nelle linee e piuttosto austera. Spiccano le sue tre absidi e il gran rosone cistercense che si vede nella facciata, così come i quadri e le pale dell’interno.

Imboccando a questo punto la calle Estrada, si arriva alla piazza Italia. Sulla sinistra rimane il palazzo Serrano; di fronte, la chiesa - anch’essa romanica - di Santo Tomé el Viejo; dietro, nella contigua piazza Nalvillos, la mansione Deani: in stile italiano, risale al XVI secolo e fu residenza di personaggi davvero illustri. Questi due ultimi edifici ospitano le dipendenze del museo Provinciale di Avila, con pezzi archeologici, etnologici e appartenenti al mondo delle belle arti in generale, dalla preistoria fino al XIX secolo. Continuando lungo la calle del Teatro e posteriormente quella di Eduardo Marquina, sbocchiamo davanti al parco di San Vicente che comprende uno dei tratti migliori della muraglia, costituito in parte da grandi pietre estratte da un cimitero romano ubicato nei paraggi. Qui, in estate, si installa un Ufficio del Turismo in una piccola cabina di legno. A destra, splendida, si trova la basilica di San Vicente, uno dei grandi gioielli della cittadina.

Costruita nel XII secolo sull’orlo di un piccolo precipizio, allo scopo di risparmiare terreno sacro - lì furono martirizzati tre santi nell’epoca di Dioclezano -, la basilica è il monumento romanico per eccellenza di Avila ma ha elementi posteriori che appartengono ad altri stili. All’esterno spiccano le tre absidi altissime, la facciata occidentale chiamata El Portico de la Gloria de Ávila, attribuita al maestro Fruchel, nonché la famosissima facciata sud. All’interno risaltano le cupole, con la loro interpretazione dello spazio e della luce e soprattutto il Sepolcro di San Vicente, protogotico. Attribuito anch’esso a Fruchel, costituisce uno dei monumenti funerari più riusciti. Dietro la basilica, scendendo lungo la calle Parrilla, raggiungiamo la chiesa di San Andrés, situata nella piazza omonima. In stile romanico, data della stessa epoca di San Vicente e San Pedro. Conserva nella sua cappella maggiore i capitelli istoriati più importanti e meglio conservati di tutta la città.

Altri luoghi di interesse: Situato alla fine della avenida Alférez Provisional, si erge l’importantissimo monastero di Santo Tomás, splendido esempio del gotico isabellino. Portato a termine nell’anno 1493, ricevette l’appoggio dell’inquisitore Torquemada e dei Re Cattolici, i quali pensavano di stabilire lì una delle loro residenze. La morte del principe don Juan, figlio dei Sovrani, pose fine al progetto. Egli fu sepolto in loco, in un sepolcro di estrema bellezza e virtuosismo, opera di Domenico Fancelli e ubicato nel centro della monumentale chiesa del convento.

A parte la chiesa menzionata, in cui possiamo ammirare inoltre la notevole pala dell’altare maggiore - opera di Berruguete - e il coro elevato, nel monastero spiccano anche i chiostri - chiamati del Noviciato, del Silencio e dei Re -, uno più bello dell’altro. Nelle antiche stanze reali dell’edificio si trova un museo Orientale che include pezzi provenienti dall’Estremo Oriente. Nella calle de Las Madres, vicina a Duque de Alba, si erge il convento di San José. Questa fu la prima fondazione di santa Teresa e risale all’anno 1562; degne di essere visitate le due chiese piuttosto semplici e un museo dedicato alla santa, che conserva pezzi connessi alla sua vita. Molto prossima a questo convento, nella piazza di Santa Ana, si trova la sede territoriale della Giunta di Castiglia e Leon, ubicata nell’antico convento di Santa Ana; possiede un chiostro di tre piani, una chiesa-auditorio e altre dipendenze adibite a sala-mostre.

Un altro posto che richiama alla memoria santa Teresa è il monastero de la Encarnación, che si trova nel paseo de la Encarnación: in effetti la santa trascorse qui quasi trent’anni - cinque insieme a san Juan de la Cruz -, durante i quali venne elaborata la riforma dell’ordine delle carmelitane. La cosa più interessante della visita consiste nel cercare quei luoghi che ebbero un’importanza speciale nella sua vita come ad esempio la cella o la famosa cappella del Trafiggimento, oltre ad ammirare, naturalmente, nuovi pezzi appartenenti a quest’altro museo teresiano.

Dirimpetto al lato occidentale della muraglia, c’è un piccolo gruppo di monumenti estremamente interessanti come il belvedere delle Quattro Colonne - osservatorio privilegiato -, un ponte Romano che attraversa il fiume Adaja o l’eremo di San Segundo. Quest’ultimo, in stile romanico, ospita il sepolcro del santo omonimo, primo vescovo di Avila; esso è opera di Juan de Juni.

Altre chiese come quella di San Esteban, di Nuestra Señora de las Vacas, di San Martin, di Santa María de la Cabeza e di San Nicolás, i conventi di San Antonio, di las Gordillas e di San Francisco, così come numerose case signorili, mansioni e palazzi sono aperti ai visitatori nelle vie di Ávila, sempre suggestive.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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