St John (Saint John): viaggio nella terza isola delle US Virgin Islands
St John, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. St John dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
St John è la terza isola più estesa dell’arcipelago delle Isole Vergini Americane (USVI), situato praticamente al confine tra le Grandi Antille, ad ovest, e le Piccole, ad est, a cavallo tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico. St John è un’isola selvaggia, meno antropizzata della più conosciuta St Thomas, distante appena 4 chilometri, è la più vergine delle Vergini e rappresenta la meta ideale per chiunque abbia intenzione di staccare la spina dalla routine quotidiana per qualche giorno.
Abitata per diversi secoli dai nativi Arawak, l’isola ha conosciuto il primo europeo nel 1493, quando a lambire le sue coste fu il grande esploratore genovese Cristoforo Colombo. In realtà i primi insediamenti stabili furono realizzati solamente dopo il 1718, quando sull’isola si insediarono Eric Bradel, l’allora Governatore delle Indie Occidentali Danesi e della Guinea Company, ed uno sparuto manipolo di soldati ed agricoltori, che presero possesso di St John in nome della Corona Danese. I laboriosi danesi si diedero immediatamente da fare dotando l’isola di un’efficiente struttura agricola, alla base della florida economia incentrata sull’esportazione di zucchero. Nel 1917 furono gli Stati Uniti ad acquistare l’arcipelago, ritenuto così importante dal punto di vista strategico militare da valere i 25 milioni di dollari che furono versati nelle casse del governo di Copenhagen per portare a termine l’operazione. Nel 1956 il magnate Laurance Rockefeller decise di mettere a disposizione del pubblico un’ampia area dei propri possedimenti sull’isola, sui quali venne istituito il National Park Service, un parco protetto divenuto fondamentale per la riproduzione di numerose specie rare.
Ad oggi il parco nazionale occupa quasi 5160 ettari, praticamente metà dell’isola, molti dei quali inseriti in apposite biosfere protette create dall’UNESCO. Per visitare St John la scelta migliore è quella di noleggiare un automobile o una jeep a Cruz Bay, l’insediamento più rappresentativo, per poi mettersi in viaggio tra litorali ornati di mangrovie e tratti di fitta foresta tropicale. I siti più interessanti dal punto di vista archeologico sono: le rovine storiche di Annaberg Sugar Plantation, dove ammirare alcune realizzazioni risalenti al periodo coloniale danese; le antiche piantagioni di Cinnamon Bay, caratterizzata da percorsi ancora ben conservati; ed il Reef Bay Trail, anch’esso correlato al periodo di dominazione danese e da visitare accompagnati da una guida.
Per quanto riguarda invece il turismo balneare, le spiagge più belle che meritano di essere viste almeno una volta sono: Trunk Bay, ritenuta una delle più belle al mondo, con il mare turchese che si infrange dolcemente sulla sabbia bianca circondata da palme e mangrovie, all’ombra delle quali si trovano anche un negozietto di souvenir, un bar e la postazione del bagnino, in servizio ogni giorno; Cinnamon Bay, ideale per compiere immersioni ed arricchita dalla presenza di un centro adibito agli sport acquatici come il wind-surf e la vela; e Hawknest Bay, la spiaggia più vicina all’abitato di Cruz Bay e quindi anche una delle più frequentate. Da ognuno di questi tratti di costa si dipanano poi intricati sentieri destinati a condurre in piccoli golfi ed in spiagge sconosciute, ma che non hanno nulla da invidiare a quelle più turisticamente inflazionate. Per coloro i quali avessero la fortuna di poter disporre di un’imbarcazione, alcuni meravigliosi e sicuri ancoraggi per la notte sono Francis Bay, Caneel Bay e Maho Bay, mentre bisogna fare attenzione a non sostare a Saltpond, a Little ed a Great Lameshur, tratti di costa interdetti al traffico navale.
Ogni anno la piccola comunità di St John è lieta di dare il benvenuto ai propri visitatori con le variopinte celebrazioni del Carnevale, l’evento più sentito sull’isola, durante il quale Cruz Bay è animata da sfilate, parate, canti e danze in costume. Un’altra manifestazione importante è il Festival Mix, incentrato sull’organizzazione di allegri concerti R&B, reggae e soca. Per raggiungere St John ci si deve per forza imbarcare da St Thomas, da cui partono piccoli traghetti per il porticciolo di Cruz Bay.
Il clima è a dir poco straordinario, in quanto mite per tutto l’anno e con bassa probabilità di piogge. Le temperature sono mediamente comprese tra 30 e 16 gradi, rispettivamente il valore massimo estivo ed il minimo invernale, e grazie allo spirare degli alisei risultano in entrambi i casi particolarmente gradevoli per via del basso tasso di umidità. Le precipitazioni si concentrano prevalentemente tra settembre e novembre, mentre il rischio uragani si estende anche ai mesi di luglio ed agosto.
Abitata per diversi secoli dai nativi Arawak, l’isola ha conosciuto il primo europeo nel 1493, quando a lambire le sue coste fu il grande esploratore genovese Cristoforo Colombo. In realtà i primi insediamenti stabili furono realizzati solamente dopo il 1718, quando sull’isola si insediarono Eric Bradel, l’allora Governatore delle Indie Occidentali Danesi e della Guinea Company, ed uno sparuto manipolo di soldati ed agricoltori, che presero possesso di St John in nome della Corona Danese. I laboriosi danesi si diedero immediatamente da fare dotando l’isola di un’efficiente struttura agricola, alla base della florida economia incentrata sull’esportazione di zucchero. Nel 1917 furono gli Stati Uniti ad acquistare l’arcipelago, ritenuto così importante dal punto di vista strategico militare da valere i 25 milioni di dollari che furono versati nelle casse del governo di Copenhagen per portare a termine l’operazione. Nel 1956 il magnate Laurance Rockefeller decise di mettere a disposizione del pubblico un’ampia area dei propri possedimenti sull’isola, sui quali venne istituito il National Park Service, un parco protetto divenuto fondamentale per la riproduzione di numerose specie rare.
Ad oggi il parco nazionale occupa quasi 5160 ettari, praticamente metà dell’isola, molti dei quali inseriti in apposite biosfere protette create dall’UNESCO. Per visitare St John la scelta migliore è quella di noleggiare un automobile o una jeep a Cruz Bay, l’insediamento più rappresentativo, per poi mettersi in viaggio tra litorali ornati di mangrovie e tratti di fitta foresta tropicale. I siti più interessanti dal punto di vista archeologico sono: le rovine storiche di Annaberg Sugar Plantation, dove ammirare alcune realizzazioni risalenti al periodo coloniale danese; le antiche piantagioni di Cinnamon Bay, caratterizzata da percorsi ancora ben conservati; ed il Reef Bay Trail, anch’esso correlato al periodo di dominazione danese e da visitare accompagnati da una guida.
Per quanto riguarda invece il turismo balneare, le spiagge più belle che meritano di essere viste almeno una volta sono: Trunk Bay, ritenuta una delle più belle al mondo, con il mare turchese che si infrange dolcemente sulla sabbia bianca circondata da palme e mangrovie, all’ombra delle quali si trovano anche un negozietto di souvenir, un bar e la postazione del bagnino, in servizio ogni giorno; Cinnamon Bay, ideale per compiere immersioni ed arricchita dalla presenza di un centro adibito agli sport acquatici come il wind-surf e la vela; e Hawknest Bay, la spiaggia più vicina all’abitato di Cruz Bay e quindi anche una delle più frequentate. Da ognuno di questi tratti di costa si dipanano poi intricati sentieri destinati a condurre in piccoli golfi ed in spiagge sconosciute, ma che non hanno nulla da invidiare a quelle più turisticamente inflazionate. Per coloro i quali avessero la fortuna di poter disporre di un’imbarcazione, alcuni meravigliosi e sicuri ancoraggi per la notte sono Francis Bay, Caneel Bay e Maho Bay, mentre bisogna fare attenzione a non sostare a Saltpond, a Little ed a Great Lameshur, tratti di costa interdetti al traffico navale.
Ogni anno la piccola comunità di St John è lieta di dare il benvenuto ai propri visitatori con le variopinte celebrazioni del Carnevale, l’evento più sentito sull’isola, durante il quale Cruz Bay è animata da sfilate, parate, canti e danze in costume. Un’altra manifestazione importante è il Festival Mix, incentrato sull’organizzazione di allegri concerti R&B, reggae e soca. Per raggiungere St John ci si deve per forza imbarcare da St Thomas, da cui partono piccoli traghetti per il porticciolo di Cruz Bay.
Il clima è a dir poco straordinario, in quanto mite per tutto l’anno e con bassa probabilità di piogge. Le temperature sono mediamente comprese tra 30 e 16 gradi, rispettivamente il valore massimo estivo ed il minimo invernale, e grazie allo spirare degli alisei risultano in entrambi i casi particolarmente gradevoli per via del basso tasso di umidità. Le precipitazioni si concentrano prevalentemente tra settembre e novembre, mentre il rischio uragani si estende anche ai mesi di luglio ed agosto.
Fonte: U.S.Virgin Islands - Ufficio del Turismo Ufficio Stampa Thema Nuovi Mondi srl Visita Isoleverginiusa.it |