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Detroit (Michigan): cosa vedere nella cittą dell'automobile

Detroit, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Detroit dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Detroit, metropoli popolata da quasi un milione di persone, capoluogo della contea di Wayne nel Michigan meridionale, è l’unica città degli Stati Uniti da cui per valicare il confine col Canada bisogna dirigersi verso sud. Questo per via della curiosa posizione geografica, che la vede affacciata sulla sponda nord dell’omonimo fiume Detroit, esattamente di fronte alla piccola cittadina di Windsor, già territorio canadese. Tutti i quartieri ad est della città sono bagnati dalle acque del lago Saint-Clair, anch’esso attraversato dal confine nazionale, e di modeste dimensioni se paragonato al gigantesco lago Erie, esteso a sud-est di Detroit, e comunicante col primo proprio grazie al corso del fiume.

La fondazione risale al 1701, anno in cui l’ufficiale francese Antoine de La Motte Cadillac, colpito dalla favorevole conformazione morfologica del territorio, decise di stabilire un insediamento fortificato, all’epoca battezzato Fort Pontchartrain du Détroit, proprio nei pressi dell’odierno centro città. In breve tempo quello che era un piccolo borgo accrebbe le proprie dimensioni, sospinto da una solida economia incentrata sui traffici mercantili delle navi lacustri, per poi passare in mano inglese a partire dal 1760, anno della firma della resa militare incondizionata dell’esercito francese. Gli anni a venire furono caratterizzati da una latente instabilità sociale, culminata con la rivolta delle tribù indiane guidate dal capo Pontiac, per questo nota come “Ribellione di Pontiac”, definitivamente sedata nel 1763, e simbolicamente chiusa con l’abbreviazione del precedente nome francese del centro in Detroit. Nel 1796, in seguito alla stipula del trattato di Jay, Detroit divenne ufficialmente territorio statunitense, anche se prima del definitivo ingresso nell’Unione, avvenuto nel 1815, la città dovette subire i tragici eventi dell’incendio del 1805, che rase al suolo buona parte degli edifici esistenti, e soprattutto della guerra civile americana. Il resto dell’Ottocento si rivelò un periodo estremamente fecondo per un centro che sbocciò architettonicamente, tanto da guadagnare il soprannome di “Parigi dell’ovest” per la raffinatezza degli edifici e dei manieri post guerra, e soprattutto industrialmente, col settore dei trasporti in continua e costante ascesa, culminata con l’affermazione a livello mondiale della fabbrica automobilistica aperta nel 1902 da Henry Ford. Divenuta capitale mondiale dell’automobile, guadagnandosi la nomea di "The city that put the world on wheels" (La città che ha messo il mondo sulle ruote), Detroit continuò a veleggiare col vento in poppa fino agli anni ‘60/’70 quando, fiaccata dalla crisi petrolifera e falcidiata da lotte razziali intestine, fu soggetta ad un generale declino, tangibile analizzando il sensibile decremento demografico arrestato solo negli ultimi anni.

Oggi Detroit ha voltato pagina, rilanciandosi sotto tutti i punti di vista partendo proprio dal centro cittadino, degradato dalla metà degli anni ’70 in poi e troppo spesso considerato come ghetto urbano. La creazione della sede del Compuware, il rinnovamento del Renaissance Center (cuore mondiale della General Motors) e l’apertura di tre casinò, sono solo alcune delle iniziative intraprese nel tentativo, fino ad ora riuscito, di ridare vita ad uno dei più architettonicamente variegati agglomerati urbani d’America, coi trascorsi Art Deco dei grattacieli, su tutti il Guardian Building ed il Penobscot Building, che si mescolano alla modernità, incarnata dal maestoso profilo della Comerica Tower, vero e proprio simbolo di Detroit.

Per cercare di gustare tutte le bellezze della città senza tralasciare nulla, si può partire dal central business loop, tra l’altro molto comodo vista la presenza del People Mover, una sorta di metropolitana all'aperto sopraelevata. Subito dopo viene il Detroit Institute of Arts, tra Farnsworth avenue e Kirby street, uno dei migliori musei al mondo, impreziosito da opere di grandi artisti che hanno fatto la storia della pittura degli ultimi due secoli, da Rembrandt a Matisse, da Picasso a Van Gogh, fino allo splendido “The Detroit Industry”, un murale di Diego Rivera. Sempre in campo artistico c’è da vedere il Motown Museum, la vecchia Hitsville Usa, la casa dove Diana Ross, Marvin Gaye e Steve Wonder registrarono i loro primi successi discografici, ricordati con cimeli donati dagli stessi cantautori, tra cui dischi d’oro e di platino, oltre a centinaia di fotografie. Tornando invece allo skyline del centro, sono da passare in rassegna i numerosi grattacieli, molto diversi tra loro, suggestivi e carichi di fascino, come il Michigan Consolidated Gas Company Building, disegnato dalla sapiente mano dell’architetto Minoru Yamasaki, o il Fisher Building, partorito dalla mente di Albert Kahn e riconosciuto nel 1928 come il più bel palazzo commerciale degli USA. Per preservare dalla rovina la maggior parte di quest’architettura tardo ottocentesca, la National Trust for Historic Preservation ha quasi interamente catalogato questi edifici tra i paesaggi in via d’estinzione, proteggendoli con ingenti investimenti di restauro.

Un aspetto caratterizzante di Detroit fin dalla metà degli anni ’40 è la musica. Blues, jazz, rock, sono solo alcuni dei generi orecchiabili in alcuni tra i più importanti locali di esibizioni live d’America, come il DTE Energy Music Theatre e il Palace of Auburn Hills, senza contare che sempre a Detroit sono nati Eminem, uno dei rapper più seguiti al mondo, Madonna, la più grande pop star degli ultimi 30 anni, e la techno music, che ha preso corpo dalla fine degli anni ‘80 partendo dalla forza innovatrice dei dj nei sobborghi della città. Non possono perciò mancare festival musicali, tenuti con cadenza annuale, tra cui l'Electronic Music Festival, l'Urban Organic Music Conference, il Concert of Colors e l'Hip-hop Summer Jamz Music Festival. Altre manifestazioni culturali di spessore si tengono presso la Hart Plaza, come il Windsor-Detroit International Freedom Festival, animato dallo scoppio di migliaia di fuochi artificiali.

Il clima è temperato, tipico di buona parte delle città del Mid-West, sensibilmente influenzato dalla presenza dei grandi e numerosi laghi, con inverni piuttosto freddi e nevosi, contraddistinti da temperature stabilmente al di sotto dello zero anche nei valori massimi, ed occasionalmente arrivate a toccare i -18, ed estati che invece sono gradevoli, con le medie di luglio che oscillano tra i 28 ed i 16 gradi, con l’unica nota dolente rappresentata dalle precipitazione, più frequenti tra maggio e settembre che in qualsiasi altro periodo dell’anno. Da queste parti sono molto belle le cosiddette mezze stagioni, quando le piogge tendono a diradarsi ed il territorio prende vita con gli splendidi colori assunti dalla natura.

A Detroit si trova il più importante scalo aereo dello stato, il Detroit Metropolitan Wayne County Airport (DWT), snodo fondamentale per il traffico nazionale ed internazionale in entrata ed uscita, fiancheggiato dal Coleman A. Young International Airport (DET), situato alla periferia nord-est, e dal Bishop International Airport (FNT) per quanto riguarda i trasporti commerciali. Le autostrade più importanti passanti per Detroit sono la I-75 e la I-96, senza contare la Highway 401, moderne e munite di infrastrutture all’avanguardia come il Detroit Windsor Tunnel, che mette in comunicazione il Michigan col Canada. Il servizio di trasporto pubblico, il Detroit Department of Transportation (DDOT) provvede a servire i mezzi, specialmente autobus, per muoversi in città e nelle zone limitrofe.

Foto cortesia: Detroit Metro Convention & Visitors Bureau
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 Pubblicato da - 25 Novembre 2008 - © Riproduzione vietata

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