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Alcune spiagge spagnole chiuse causa invasione meduse australiane

Sarà uno dei prezzi da pagare della globalizzazione, ma certo sorprende un po' la notizia di una spiaggia del Mediterraneo infestata dalle meduse...australiane! In effetti nella giornata di giovedì una invasione di meduse australiane ha la Spagna a chiudere sei spiagge presso popolari località di villeggiatura, dopo che oltre 100 nuotatori erano stati medicate per le punture ricevute in acqua.

Normalmente avvistate nell'Atlantico meridionale o nel Pacifico, decine di phyllorhiza punctata, altrimenti nota come medusa australiana maculata, sembrano essersi dati un appuntamento sulle acque al largo di Orihuela, a sud di Alicante, sulla Costa Blanca. Si tratte di meduse che possono raggiungere grandi dimensioni, intorno al mezzo metro di diametro.

Nonostante queste notevoli dimensioni la phyllorhiza punctata non è una specie troppo pericolosa per gli esseri umani: questa medusa , che è originaria del Pacifico sud-occidentale, ma è stato rinvenuta di recente anche nel Golfo del Messico e al largo della Carolina del Nord, è in possesso di un veleno debole, che può causare qualche disagio, ma non certi problemi gravi come fanno altre meduse in Australia.

Sembra che questa specie sia arrivata grazie ai polipo attaccati alle chiglie delle navi, e le acque calde come quelle del Golfo del Messico e del Mediterraneo riescano a far letteralmente esplodere la vitalità di queste meduse. Nel caso di puntura la ferita può essere trattata con successo con l'aceto, o in ultima istanza sciacquando con abbondante acqua salata.

Le spiagge spagnole che sono state chiuse sono Cala Cerrada, Punta Prima, Cala Capitan, La Mosca, Playa Flamenca e La Zenia. Il problema delle meduse sta diventando comunque serio per tutti i mari del mondo. Esperti inglesi si attendono che nel mese d'agosto i mari intorno alla Gran Bretagna possano trasformarsi in una "zuppa di meduse", e c'è una forte evidenza che i numeri di meduse siano in aumento in tutto il mondo, e che tale aumento sia da collegare a fattori come l'inquinamento, la pesca eccessiva e probabilmente al cambiamento climatico in corso.
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 Pubblicato da il 23/07/2011 - - ® Riproduzione vietata

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