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Il Vicolo d'Oro (Golden Lane) a Praga riaprirà dopo il restauro durato un anno

Il Vicolo d'Oro (Golden Lane), situato al Castello di Praga, sarà di nuovo accessibile dopo più di un anno di restauro, a partire dal prossimo 1° giugno, dalle ore 12. Lo scopo principale dei lavori di costruzione è stato quello di riparare un guasto al sistema fognario, che con le sue perdite aveva messo a repentaglio la stabilità dei locali edifici. Le piccole case del Vicolo d'oro anche anche subito delle variazioni significative, e verrà mostrato ai visitatori ad esempio un laboratorio di oreficeria in stile tardo barocco, una taverna rinascimentale, un erborista e la casa di un famoso indovino.

Il Golden Lane, per noi Vicolo D'oro, fu eretto dopo la costruzione della fortificazione nord del Castello di Praga . Una leggenda dice che il vicolo ha guadagnato il suo nome grazie all'oro che alchimisti locali tentarono qui di produrre. Tuttavia, non ci sono mai stati alchimisti che hanno vissuto realmente nel Vicolo d'Oro, e l'origine del nome è di per sé probabilmente tutt'altro che lusinghiera: si dice sia stata basata sul colore delle urine che qui scorrevano liberamente. Ma non c'è da meravigliarsi dato che qui esistevano solamente due primitivi servizi igienici per le sedici case della strada!

L'aspetto del Vicolo d'Oro come lo conosciamo oggi è stato influenzato, in una certa misura, dall'artista Jiří Trnka : le facciate delle piccole case pittoresche, che erano state solamente grigie fino a quel momento, furono dipinte secondo il suo progetto a partire dal 1950. Tutti i tetti furono riparati e le case hanno oggi i pavimenti riscaldati ed un ultimo, ma non meno importante, aspetto: la loro stabilità è ora assicurata dopo il nuovo restauro. Un certo numero di queste case ospita ora esposizioni permanenti, che presentano ai visitatori la vita in questa parte del Castello di Praga del 17 ° secolo fino al 1953, quando gli ultimi abitanti se ne andarono.

La prima vera casa, al n° 12 in prossimità di una torre detta Daliborka, vi porterà decine di anni indietro nel tempo: qui rivive la casa di Josef Kazda, uno storico del cinema amatoriale, con uno schermo su cui vengono proiettati i film che raffigurano il castello agli inizi della cinematografia. Nella casa accanto, dipinta di giallo, si può vedere come i difensori delle fortificazioni, noti per le loro uniformi come i fucilieri rossi rossi, erano abituati a vivere sotto il regno di Rodolfo II. Questa casa è probabilmente il più piccolo edificio residenziale di tutta Praga , una nicchia o alcova nella fortificazione originale, che è stata murata dentro.

La casa blu, al numero 14, presenta la casa di una famosa avventuriera di Praga, chiamata Matylda Průšová, conosciuta con il nome di "Madame de theb" (Signora di Tebe). La sua vita è stato molto interessante e molto triste allo stesso tempo: viveva in questa casa prima della seconda guerra mondiale ma poi morì a causa della torture durante gli interrogatori della Gestapo. Nella casa vicina si trova una mostra di un laboratorio di oreficeria e nella casa accanto, al nr. 16, vi è una taverna con cucina attrezzata con un fuoco aperto. Una mostra nelle case ai numeri. 24 e 25 vi presenterà la storia e la vita degli ultimi abitanti del Vicolo d'Oro dal 1950. La casa accanto è invece dedicata ad una sarta che lavorava lì. L'ultima casa della fila è un edificio rosso e si trova vicino alla "Torre Bianca". Si tratta di una casa dove abitava di un conciaossa e vedrete molte delle erbe usate per favorire la guarigione degli arti.

Dal Vicolo d'Oro sarà anche accessibile un passaggio di difesa sulla fortificazione, così come un ex carcere che era destinato ai membri dell'aristocrazia. Uno di loro era il famoso alchimista, Robert Kelley. Una scala nella casa al nr. 12 vi porterà ad una terrazza di fronte alla torre "Daliborka". Questa torre cilindrica armata di cannoni faceva parte della fortificazione Jagellone (dinastia Lituana) ed il suo piano inferiore è stato utilizzato come carcere fin dal suo inizio: il primo e più famoso al tempo stesso prigioniero, fu un cavaliere di nome Dalibor Kozojedy, imprigionato qui nel 1498. Un altro prigioniero famoso, un barone della Boemia orientale chiamato Francesco Antonio Spork, era un rinomato amante e mecenate delle arti che visse nel 18° secolo.
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 Pubblicato da il 19/05/2011 - - ® Riproduzione vietata

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