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Itinerario tra le spiagge dello sbarco in Normandia e nei luoghi del D-day

Il 6 giugno 1944 è passato alla Storia come data del D-Day o, per dirla con parole più semplici, dello sbarco in Normandia. Fu il momento di svolta della seconda guerra mondiale, che segnò in maniera irreversibile le sorti del conflitto.
L’esercito tedesco era già stato sconfitto a Stalingrado nell’inverno del 1942-43 ed era impegnato anche sul fronte italiano a combattere contro la Resistenza partigiana e la risalita verso nord delle truppe alleate, ma l’operazione militare del D-Day fu talmente imponente da non lasciare scampo a Hitler e a i suoi uomini, che nell’arco di dieci mesi finirono per soccombere.

All’alba del 6 giugno centinaia di migliaia di soldati americani, inglesi e canadesi sbarcarono sulle coste normanne appoggiati da un contingente che comprendeva un’infinità di unità navali, aeree e di mezzi bellici, dando il via a una delle battaglie più epiche e cruente della Storia contemporanea.

La battaglia di Normandia si protrasse per 76 giorni, causando oltre 200.000 morti tra le file naziste e circa 37.000 caduti tra le truppe alleate, più altre centinaia di migliaia di feriti, prigionieri e quasi 15.000 vittime civili francesi.

La zona maggiormente interessata dal D-Day (o J-Jour, in francese) fu il tratto di litorale compreso indicativamente tra Caen e Sainte-Mère-Église, negli attuali dipartimenti di Calvados e Manche, nel nord della Francia. Qui le spiagge assunsero nomi in codice decisi dagli Alleati come Sword Beach, Juno Beach, Gold Beach, Omaha Beach e Utah Beach.

Itinerario tra le spiagge dello sbarco in Normandia, nei luoghi del D-day

Di seguito proponiamo un viaggio ispirato al ricordo di quegli eventi, attraverso le spiagge e i luoghi che furono protagonisti di quelle giornate, in un tour ideale che possa coniugare la memoria al piacere di viaggiare.
È doveroso sottolineare che i monumenti, i musei, i cimiteri di guerra e i memoriali sono veramente numerosi lungo la costa e l’immediato entroterra, per cui ovviamente non possiamo citarli tutti né raccontarli con dovizia di particolari.
Vogliamo però suggerire un percorso di visita tra alcuni luoghi simbolo, lasciando ai viaggiatori il piacere di lasciarsi incuriosire e di scoprire cose nuove: il tour nei luoghi del D-Day può essere infatti parte di un più lungo itinerario tra Bretagna e Normandia.

Prima tappa: Caen e il Pegasus Bridge


Sull’Esplanade Général Eisenhower a Caen, un po’ fuori dal centro, si trova un interessantissimo memoriale, uno dei migliori musei sulla seconda guerra mondiale a livello europeo: il Mémorial de Caen ricostruisce con precisione la battaglia di Normandia con informazioni e supporti multimediali, cimeli e documenti che testimoniano i fatti dell’epoca. È una visita importante per contestualizzare il D-Day sia storicamente che dal punto di vista ambientale.

Dopo avere appreso le dinamiche, si può così partire in direzione della costa, dove si svolsero gli sbarchi.
Seguendo il corso del fiume Orne o del parallelo canale che conduce al mare, tra le località di Ranville e Benouville si può visitare il Mémorial Pégasus, un museo dedicato alla 6th Airborne Division britannica. Accanto al memoriale si trova anche il Pegasus Bridge, il primo obiettivo conquistato dalle truppe aviotrasportate dopo lo sbarco, che è stato collocato qui dopo essere stato rimosso dalla sua originaria posizione sul fiume, a poche decine di metri di distanza.

In viaggio sulle spiagge del D-Day


Dal Mémorial Pégasus basta spostarsi pochi chilometri verso nord per raggiungere la costa, dove si susseguono nell’arco di circa 80 km le spiagge dello sbarco in Normandia.
Avendo a disposizione un mezzo per spostarsi, ci si può prendere tutto il tempo necessario per la visita dei luoghi delle battaglie, dei memoriali e dei musei, mentre chi non viaggia con un mezzo proprio può affidarsi ai tanti tour organizzati proposti dagli uffici turistici delle principali località nei dintorni, come Caen e Bayeux, oppure dalle molte agenzie specializzate che operano nella zona. In questi casi a volte si prediligono le mete più famose e spettacolari, ma possono essere una buona occasione per vedere i siti più interessanti con le dovute spiegazioni.
Esiste anche la possibilità di muoversi in autobus da Bayeux con la compagnia Bus Verts, che collega la città ai villaggi lungo la costa.

Qualunque sia il mezzo scelto, l’itinerario completo da est a ovest lungo le spiagge del D-Day parte da Sword Beach per arrivare a Utah Beach, come raccontiamo di seguito.

Sword Beach


La 3° Divisione di fanteria britannica e la 27° Brigata corazzata sbarcarono nella spiaggia denominata Sword Beach, la più orientale delle cinque coinvolte nell’operazione militare del 6 giugno 1944.
È forse la meno nota e quella che conserva minori tracce dell’operazione, che coinvolse anche qualche centinaio di uomini delle truppe francesi. Il tratto di litorale interessato si estende per circa 8 km tra Ouistreham fino a Saint-Aubin-sur-Mer. Oggi vi si trovano solo alcune statue e monumenti commemorativi non particolarmente impressionanti, ma la spiaggia merita di essere vista.

Juno Beach


Continuando il viaggio sulla costa in direzione ovest si giunge a Courseulles-sur-Mer, dove si trova la spiaggia che in codice militare fu chiamata Juno Beach.
Le truppe canadesi sbarcarono qui e cominciarono una feroce battaglia con i tedeschi, i quali si opposero strenuamente, causando molte perdite agli Alleati, che furono ostacolati nelle loro operazioni anche dall’innalzarsi della marea e da alcuni ritardi che consentirono ai nazisti di organizzarsi.
Solo in un secondo momento le truppe riuscirono a sfondare e a proseguire verso l’entroterra.
Oggi si può visitare il Juno Beach Centre, situato immediatamente a ovest della foce del Seulles; si tratta di un museo che propone mostre multimediali sulla guerra e sull’esercito canadese.
Tra Reviers e Beny-sur-Mer, circa 4 km da Courseulles, si può rendere omaggio ai caduti visitando il cimitero di guerra canadese.

Gold Beach e il Port Winston


La 50° Divisione della fanteria inglese, assieme ad altre unità dell’esercito britannico, approdò a Gold Beach in un tratto di costa lungo circa 8 km, compreso indicativamente tra Ver-sur-Mer e Asnelles.
Il contrattacco tedesco fu efficace solo in alcuni punti della spiaggia, ma pressoché inesistente in altre zone l’avanzata alleata permise ai soldati di stabilire una testa di ponte e proseguire la marcia di liberazione verso sud. In poche ore infatti raggiunsero la città di Bayeux, che presero la mattina seguente, tagliando ai nazisti la strada per Caen. A chi volesse visitare la cittadina e approfondire la sua storia, consigliamo il locale Museo memoriale della Battaglia di Normandia in Boulevard Fabian Ware.

Per rifornire le truppe, gli Alleati avevano necessità di costruire dei porti lungo la costa.
Il nome in codice di queste strutture prefabbricate costituite da giganteschi blocchi di cemento era Mulberry Harbours.
Ne costruirono così uno a Omaha Beach, che durò appena due settimane, mentre un altro fu realizzato ad Arromanches-les-Bains: il cosiddetto Port Winston vide transitare 220.000 soldati, 530.000 tonnellate di materiale di rifornimento e lo sbarco di 39.000 veicoli in 100 giorni, risultando determinate per l’esito della battaglia.
Oggi parte delle infrastrutture del porto è ancora visibile nel mare antistante la baia, e con la bassa marea si può anche camminare fino ad alcuni blocchi e toccarli.
Prima di incamminarsi sulla spiaggia merita una visita il Musée du Débarquement, che illustra la storia e i particolari del Port Winston.

Oltre alla spettacolarità del luogo, qui si può anche visitare l’Arromanches 360° Circular Cinema, posto sulla collina a est del paese, da dove si gode anche la migliore vista non solo sul porto, ma anche su Gold Beach. Il cinema, gestito dal Memoriale di Caen, proietta in continuazione video della battaglia.

Le batterie difensive tedesche a Longues-sur-Mer


Appena 5 km a ovest di Arromanches, la località di Longues-sur-Mer è famosa perché ai tempi della guerra era parte del Vallo Atlantico nazista: si trattava di un imponente sistema difensivo progettato dai tedeschi formato da casematte, bunker e cannoni, posizionati sopra a una scogliera sul Canale della Manica, pensato per colpire eventuali bersagli in un raggio di 20 km, e che ricorda nell’idea (e con le dovute proporzioni), la Linea Maginot francese.

Nonostante i bombardamenti aerei a cui era stata sottoposta nella notte tra il 5 e il 6 giugno, la batteria era ancora operativa la mattina del 6 giugno, fino a quando fu neutralizzata dagli attacchi navali durante la giornata, per poi essere definitivamente presa dai soldati del Reggimento Devonshire il giorno dopo.
Nel complesso, formato da quattro bunker e una stazione di controllo, oggi si possono ancora vedere gli originali pezzi di artiglieria negli alloggiamenti in cemento in cui furono posizionati all’epoca e che spararono veramente durante il D-Day. Il sito è accessibile (a pagamento) e sono disponibili visite guidate in inglese e in francese.

Omaha Beach


Omaha Beach è senza dubbio la spiaggia più famosa dello sbarco in Normandia. Nei circa 7 km di costa che corrono tra Vierville-sur-Mer, Saint-Laurent-sur-Mer, Colleville-sur-Mer e Sainte-Honorine-des-Pertes, sbarcarono gli americani e diedero vita alla battaglia più cruenta del D-Day.

Di ciò che successe quel giorno rimane ovviamente il ricordo nelle tante testimonianze dei sopravvissuti, nei documenti e nei filmati, mentre sul posto sono oggi visibili pochi resti del Mulberry Harbour, spazzato via da una burrasca poche settimane dopo lo sbarco, alcune fortificazioni tedesche, diversi monumenti – tra cui uno posto sulla spiaggia chiamato Les Braves, che viene circondato e poi “liberato” dall’acqua della marea ogni giorno – e soprattutto il cimitero americano, che accoglie le tombe di 9387 soldati, oltre ai nomi dei dispersi. All’ingresso del cimitero, accessibile liberamente negli orari di apertura, si nota un impressionante monumento commemorativo, dove la statua che rappresenta “The spirit of American youth rising from the waves”, è circondata da un colonnato semicircolare.

Tra i principali musei di questa zona segnaliamo il Musée Mémorial d'Omaha Beach, a 200 metri dalla spiaggia presso Saint-Laurent-sur-Mer, e l’Overlord Museum di Colleville-sur-Mer, che propone una collezione di armi ed equipaggiamenti militari, ma anche foto e documenti originali.

I crateri delle bombe a Pointe du Hoc


Una spettacolare scogliera che si affaccia sul mare nel territorio di Cricqueville-en-Bessin: la Pointe du Hoc fu l’obiettivo dell’assalto dei Ranger americani il mattino del 6 giugno 1944, i quali dovettero scalare la falesia alta 30 metri sotto il fuoco dei soldati tedeschi che dall’alto li contrattaccavano.
Sulla cima della scogliera, infatti, i nazisti avevamo allestito una fortificazione difensiva fornita di cannoni, mitragliatrici protette dalle casematte, ma al momento dell’assalto dei Ranger, sbarcati direttamente sulla spiaggia, la risposta tedesca avvenne con fuoco di armi leggere e bombe a mano.
Al termine vittorioso dell’assalto, i soldati americani trovarono il suolo devastato dai crateri dei bombardamenti avvenuti la notte precedente, che ancora oggi è possibile vedere.

La visita odierna, oltre alle impressionanti buche nel terreno, permette non solo di ammirare un suggestivo panorama da un sito che nel 1979 il governo francese ha donato a quello americano, ma anche di camminare tra i resti delle casematte e dei bunker, l’obelisco commemorativo, la postazione di comando tedesca, di leggere le targhe del memoriale che ricorda i protagonisti di quella epica battaglia.

Utah Beach


La spiaggia più occidentale dello sbarco in Normandia è nota come Utah Beach, lungo la penisola del Cotentin, immediatamente a nord della foce del canale che da Carentan conduce al mare.
In un tratto di litorale lungo circa 5 km nei pressi dell’abitato di La Madeleine (comune di Sainte-Marie-du-Mont), sbarcò la 4° Divisione di fanteria statunitense incontrando relativamente poca resistenza da parte dei nemici.
Le perdite tra i soldati americani furono ufficialmente di meno di 200 uomini, che si potrebbero definire poche considerando che l’operazione di Utah Beach coinvolse 20.000 militari; come detto le fortificazioni tedesche, già in buona parte distrutte dai bombardamenti aeronavali precedenti, erano comunque scarse, così come gli uomini impiegati inadeguati e poco addestrati. A questo vanno aggiunte alcune circostanze impreviste ma strategicamente fortunate, come l’errore rispetto al luogo previamente stabilito per lo sbarco, che avvenne in un punto meno difeso rispetto agli altri.
L’operazione si concluse nelle settimane successive con una dura guerra per liberare Carentan e tutta la penisola del Cotentin, ma fu militarmente un successo.

Oggi una sosta a Utah Beach permette non solo di vedere i resti di alcune fortificazioni tedesche, ma anche di approfondire la conoscenza dei fatti visitando il suggestivo Musée de Débarquement de Utah Beach, il memoriale e alcuni monumenti posti a ricordo degli eroi della battaglia.

L’ultima tappa: il paracadutista appeso a Sainte-Mère-Église


Il primo comune a essere liberato in seguito allo sbarco in Normandia fu Sainte-Mère-Église, che fu teatro anche di un curioso episodio che coinvolse John Steele, un paracadutista americano.
La notte tra il 5 e il 6 giugno 1944 il soldato rimase impigliato sul tetto del campanile dopo il lancio con il paracadute, che forse non era riuscito a controllare a dovere a causa di una ferita riportata causata da un proiettile a un piede. Non potendo liberarsi, rimase appeso per oltre due ore fingendosi morto per evitare di essere colpito ancora. Fu poi fatto prigioniero dai tedeschi, ma riuscì a scappare dopo pochi giorni, quando le truppe americane attaccarono il villaggio. Steele sopravvisse alla guerra e morì negli Stati Uniti nel 1969, a 57 anni, ma diverse volte tornò a visitare Sainte-Mère-Église, come dimostrano le foto nella taverna del paese.

La sua storia è raccontata anche nel film “Il giorno più lungo” del 1962, ma è ricordato anche nel locale Musée Airborne e dalla curiosa statua che lo raffigura, con l’uniforme e il paracadute, appeso al campanile della chiesa, dove si notano ancora i fori dei proiettili. All'interno, sulle vetrate colorate, è inoltre rappresentata la Madonna assieme ai paracadutisti che scendono dal cielo.

Il nostro tour in sintesi


Itinerario:
Caen – Ranville – Ouistreham – Courseulles-sur-Mer – Ver-sur-Mer – Arromanches-les-Bains – Bayeux – Longues-sur-Mer – Vierville-sur-Mer – Pointe du Hoc – La Madeleine – Sainte-Mère-Église.
Lunghezza percorso: circa 160 km.
Durata: da 3 a 5 giorni.
Cosa vediamo: Mémorial de Caen – Mémorial Pegasus – Sword Beach – Juno Beach e il cimitero di guerra canadese – Port Winston e il Musée du Débarquement – Le batterie difensive tedesche a Longues-sur-Mer – Omaha Beach, i suoi monumenti e il cimitero americano – Pointe du Hoc – Utah Beach e il Museo dello Sbarco – La statua del paracadutista appeso al campanile di Sainte-Mère-Église e il Musée Airborne.

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