Cerca Hotel al miglior prezzo

Gite domenicali fuori porta in Friuli Venezia Giulia. Dove andare in gita per un giorno

Considerato per lungo tempo periferico anche per importanza, rispetto agli grandi centri economici del paese, il Friuli Venezia Giulia racconta una storia antica, a volte anche fin troppo sanguinaria, posto così com’è sul confine orientale, là dove si incontrano Italia, Slovenia e Austria, ossia le tre principali realtà culturali che hanno caratterizzato, e ancora caratterizzano, l'Europa: quella latina, quella slava e quella di origine germanica.

Un amalgama aspro, a volte duro, altre volte sanguinoso, ma sempre interessante e, soprattutto, potente, che ha dato vita a una delle regione più vivaci e creative del nord-est. Arte, storia, paesaggi che mutano in modo repentino e mostrano diverse facce, da quella severa dei rilievi carsici, a quella dolce delle colline tappezzate di vigneti, a quella, ancora, solare e gioiosa delle coste e delle spiagge.
Infinite sono, quindi, le mete dove andare in gita per un giorno in Friuli Venezia Giulia, così tante e così diverse che c’è da perdere la testa. Con questa guida vogliamo offrirvi un piccolo compendio di suggerimenti e idee originali affinché possiate passare una giornata divertendovi, alla scoperta dei tesori che questa regione custodisce con cura.

Vi consigliamo anche di spulciare tra gli eventi del Friuli Venezia Giulia che abbiamo selezionato per tutti i nostri lettori, poiché rappresentano il meglio di quanto questo territorio offre e vi propongono spunti interessanti, tra sagre gastronomiche, feste patronali, festival tradizionali e tanto altro ancora.
Preparatevi a partire, dunque, perché il viaggio è lungo, intenso e, soprattutto, affascinante.

Il Magazzino dei Venti


Siamo a Trieste, la città della Bora, quel vento che non si limita a scompigliarti i capelli, ma piuttosto si dà da fare a scoperchiare case, a ribaltare treni, a far volare le persone, se non sono abbastanza leste ad abbracciare i lampioni.

Il Magazzino dei Venti, quindi, la nostra prima meta, non poteva che venire allestito qui; conosciuto anche come Museo della Bora, rappresenta uno spazio divulgativo e didattico straordinariamente creativo, lontano dai classici canoni della visita museale solitamente un po’ più "noiosa".
Il percorso allestito all’interno del museo, al quale si ha accesso previa prenotazione, ha un titolo accattivante, che già da solo cattura l’attenzione: 20 indizi per un museo; si tratta, infatti, di una sorta di caccia al tesoro numerata che accompagna i visitatori alla scoperta di tutti i segreti che si celano dietro al fenomeno della formazione della Bora e di altri venti.

Tra le opere “artistiche” più curiose potrete trovare una ricca collezione di refoli di vento provenienti da tutto il mondo inscatolati, impacchettati e infiocchettati, collezione che potrete contribuire ad ampliare, diventando dei veri e propri "ambasciatori del vento", mettendo in bottiglia il vento che spira dalle parti di casa vostra, per poi inviarlo direttamente al museo.

L’isola della Cona e Grado


La prossima gita è “multitasking”, ovvero adatta sia agli amanti della natura che agli appassionati d’arte e bella vita. Vi consigliamo di partire sul presto, quindi, per arrivare in fretta nella Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo, situata nella parte orientale del Golfo di Trieste.

Come il nome suggerisce si sviluppa lungo l'ultimo tratto del fiume Isonzo, il bel nastro d’acqua color verde smeraldo che nasce nella zona alpina della Slovenia occidentale, e qui c’è la zona umida più settentrionale di tutta Italia, situata proprio dove gli aspri rilievi carsici lasciano lo spazio alle spiagge dorate e sabbiose della costa friulana che va da Grado a Lignano Sabbiadoro, le località di mare del Friuli Venezia Giulia note in tutto il mondo.

Nel cuore della Riserva c’è l’Isola di Cona, un banco sabbioso da sempre meta dei birdwatchers di tutta Europa, raggiungibile tramite un ponte e frequentato da migliaia di animali: uccelli migratori, cavalli della Camargue che galoppano liberi, cigni, fenicotteri rosa e tante altre meraviglie faunistiche.
Dopo aver ristorato l’anima in questo paradiso naturale vi mandiamo a Grado, la “Venezia friulana”, città elegante e prestigiosa, dal fascino antico; attaccata alla terraferma grazie a un lembo di terra propone un centro storico importante e sontuoso e spiagge di sabbia finissima che richiamano turisti da ogni dove.
Arrivati qui potete terminare la vostra giornata, scegliendo tra un aperitivo sorseggiato in uno dei molti locali/salotto che ci sono sul lungomare o una visita a uno dei centri benessere che ci sono da queste parti, visto che Grado è anche una delle poche, ma lussuosissime, località termali del Friuli Venezia Giulia.

Museo Tiere Motus: la storia dell’Orcolat


L’Orcolat è un essere mostruoso che abita nel ventre delle montagne della Carnia e che quando si agita provoca, almeno secondo la tradizione popolare, i terremoti in Friuli Venezia Giulia. Dal 6 maggio del 1976 l’Orcolat è diventato il tremendo terremoto che colpì la terra friulana con tanta furiosa potenza da passare alla storia (le cronache raccontano che la prima scossa fu del decimo grado della Scala Mercalli).

È a Venzone, una delle cittadine colpite dal sisma, nonché uno dei più bei borghi del Friuli Venezia Giulia, che è stato allestito il Museo Tiere Motus, ospitato al primo piano del Palazzo Orgnani-Martina; l’esposizione racconta proprio la storia dell’Orcolat e, soprattutto, la forza dimostrata dal popolo friulano e l’efficienza delle Istituzioni, grazie alle quali la regione tornò a rivivere in soli dieci anni, portando a termine una ricostruzione che ancor oggi viene presa ad esempio, tanto che si parla ancora di “modello friulano”.
Foto, immagini, documenti e una voce narrante vi accompagneranno lungo il percorso, alla scoperta dell’orrore di quella notte e dell’orgoglio dignitoso dei terremotati, che fin da subito si rimboccarono le maniche, cominciarono a numerare le macerie e contribuirono a rimettere tutto in piedi. Gita ad alto tasso emotivo, fate attenzione!

Il Museo Etnografico di Sauris


La prossima meta è Sauris, un’altra perla delle Alpi friulane, nota meta sciistica del Friuli Venezia Giulia e piccola cittadina sparsa di lingua germanofona che ha conservato un fascino antico e intatto, da vero borgo di alta montagna, dove il silenzio e la pace sono ovunque.

Qui si trova il Centro Etnografico Haus Van Der Zhare, situato proprio all’interno di un antico edificio rurale, costruito con pietra e legno di larice secondo linee architettoniche tradizionali; in origine il rustico del XIX secolo era adibito a stalla e fienile, realizzato a mano dai contadini, sapienti nel saper realizzare il manufatto sfruttando al meglio l’insolazione giornaliera e le caratteristiche climatiche del luogo.
Le sale espositive propongono manufatti e strumenti di lavoro provenienti dalle famiglie del luogo e tramandati di generazione in generazione che raccontano in un percorso tematico le caratteristiche culturali della comunità di Zhare - Sauris nel locale dialetto germanico - che ben si differenzia da tutte le altre circostanti e rappresenta un’unicità friulana che merita di essere conosciuta.

Una volta terminata la visita al centro museale potrete partire alla scoperta del Lago di Sauris, pittoresco specchio d’acqua artificiale che custodisce nelle sue profondità i resti dell’antico paese che fu sommerso quando fu completata la diga sovrastante.
Inoltre, sul Lago di Sauris è stata appena inaugurata la zipline più lunga d'Europa, dove trascorrere una giornata divertente e spettacolare volando sospesi a un cavo d'acciaio.

Casette sull’albero e farfalle in libertà: gite con i bambini


Questa parte della guida è dedicata a chi è alla ricerca di suggerimenti su dove andare la domenica con i bambini in Friuli Venezia Giulia, perché quando ci sono loro da accontentare bisogna saper scegliere la meta giusta per evitare musi e capricci che potrebbero rovinare la giornata a tutti. Non ci siamo limitati, però, a trovare idee ideali per i vostri piccoli scatenati, ma abbiamo pensato anche a voi, perché di lasciarvi seduti ad aspettare mentre loro giocano non ne abbiamo nessuna intenzione.
Seguiteci, dunque, mettetevi scarpe comode e preparate lo zaino; metteteci dentro un bel po’ di spirito di avventura e le voglia di tornare bambini che, siamo sicuri, non avete mai perso.

Partiamo per il Tree Village, un meraviglioso parco immerso nella Natura nel cuore delle Dolomiti Friulane, a Claut, per la precisione, il piccolo borgo noto per le sue casette in pietra, dotate della “porta della neve”, ossia un ingresso ubicato al primo piano da utilizzarsi nel caso in cui quello principale venga bloccato, appunto, dalla neve.
Il Tree Village, aperto da maggio a ottobre, non è solo una delle più belle attrazioni per bambini in Friuli Venezia Giulia, ma trasforma in realtà il sogno dei bambini che albergano in tutti noi: si tratta di un villaggio di casette di legno costruite su alti abeti, raggiungibili tramite apposita scaletta a pioli e in grado di ospitare fino a sei persone; è possibile visitarle e anche passarci la notte, se volete vivere l’avventura fino in fondo e risvegliarvi con una colazione succulenta servita all’aria aperta. Interessanti anche la visita all’Orto biologico, al Museo all’Aria Aperta del Boscaiolo, al Sentiero Botanico e al Training Center di Nording Walking, percorsi ludico-didattici che vi permetteranno di vivere la Natura in piena libertà.

Non posate lo zaino perché si parte per l’Amazzonia, la Foresta Pluviale e la Giungla Africana.
Le troviamo tutte insieme, a Bordano, piccolo borgo di 700 anime ai piedi del Monte San Simeone che ospita la più grande Casa delle Farfalle in Italia; tre grandi serre, che riproducono i tre ecosistemi tropicali, all’interno delle quali volano migliaia di farfalle coloratissime, alcune molto rare, con le quali è possibile entrare direttamente in contatto; all’interno delle grandi serre vivono, inoltre, anche rettili, insetti e pappagalli, in un tripudio di suoni e colori ed emozioni assolutamente uniche.
La Casa delle Farfalle, però, è anche un grande centro didattico, che propone laboratori, workshop, mostre e conferenze, per permettere ai visitatori di conoscere le caratteristiche degli ambienti tropicali e di scoprire le specie più rare di questi meravigliosi lepidotteri.

Se poi volete dare un’occhiata alle farfalle nostrane, fate una passeggiata per le strade di Bordano, che pare godere di un particolare microclima adatto allo vita di queste belle signore alate, tant’è che si è guadagnato il felice soprannome di “borgo delle Farfalle”; tra vicoli, piazze, monumenti e chiese potrete ammirare anche i meravigliosi murales che colorano la cittadina e la rendono un vero e proprio museo a cielo aperto.

Viaggio nel cuore del Carso e nella Memoria: gite con la pioggia


Ci dedichiamo ora a coloro che sono alla ricerca di posti dove andare quando piove in Friuli Venezia Giulia, anche perché da queste parti non è per niente difficile trovare giornate poco gentili sotto il profilo climatico.
Noi, però, non ci scoraggiamo e partiamo alla volta della Grotta Gigante di Sgonico, ubicata alle spalle di Trieste e meta ambita dagli speleologi di ogni dove. Basta fare qualche numero per comprendere l’importanza storica di questo capolavoro della Natura: 10 milioni sono gli anni di “vita”, 12 metri rappresentano la lunghezza della stalagmite più alta - e considerate che le stalagmiti crescono di 1 cm ogni 15 anni - e 100 sono i metri che si scendono, avventurandosi nel ventre più oscuro del Carso; arrivati in fondo, attraverso una serie di ripide, ma ben attrezzate, scalinate, si sbuca nell’immensa Grande Caverna, dove si possono ammirare sculture rocciose, erose e plasmate dai millenni, e ammirare i colori naturali, a tratti spettrali. che si alternano sulle aspre pareti, a seconda dei minerali che le formano.

Prima di partire per addentrarvi nelle profondità della Terra, non dimenticatevi di dare un’occhiata al Museo Speleologico ubicato all’ingresso, dove potrete trovare tutte le informazioni principali sul fenomeno del carsismo in particolare e sulla formazione delle rocce in generale.
Dopo la visita all Grotta Gigante, giusto per cancellare quella leggera sensazione claustrofobica che sicuramente vi sarà rimasta addosso dopo quel paio d’ore passate sotto terra, regalatevi un boccata d’aria sana respirata sulla costa del piccolo promontorio di Grignano, magari sorseggiando un aperitivo o una centrifuga al Green Beach Bar & Take Away, con vista mare e sul Castello di Miramare, uno dei più belli della costa triestina.

Non possiamo presentare una guida sulle gite fuoriporta in Friuli Venezia Giulia senza riconoscere il giusto tributo al ruolo che questa regione ha avuto durante le Guerre Mondiali; quello friulano è stato un popolo eroico che ha combattuto in prima linea, trovandosi su una linea di confine “calda”. Troppo lunghi gli elenchi dei morti, dei dispersi e degli eroi di guerra e altrettanto numerosi sono i monumenti e i musei che li ricordano, perché non si dimentichi mai il loro sacrificio.

Per questo, se state cercando dove andare in una giornata di pioggia in Friuli Venezia Giulia, vi mandiamo al Civico Museo della Risiera di San Sabba, nel pieno centro di Trieste, perché il percorso museale che propone è un vero e proprio viaggio nella Memoria che vi lascerà addosso un’emozione inspiegabile a parole.
Le Risiere di San Sabba sono, infatti, sono gli antichi edifici, originariamente edificati per realizzare un centro per la pulitura del riso, che durante la Seconda Guerra Mondiale furono utilizzati come campo di prigionia, smistamento e tortura dei deportati ebrei diretti in Polonia e in Germania; nel 1944 fu costruito anche un forno crematorio, di cui si conserva ancora l’impronta, e tra le macerie del quale sono stati ritrovati resti umani.
Nelle sale espositive del museo sono conservati i cimeli che gli stessi sopravvissuti dei campi di sterminio hanno donato all’Ente, a perenne memoria di una delle pagine più oscure, se non la più oscura, della storia del nostro Paese.

Tra malghe e boschi: gite con il cane in Friuli Venezia Giulia


Siamo arrivati quasi alla fine del nostro affascinante tour; ci manca solo da soddisfare la richiesta di quei lettori “cinodipendenti”: è arrivato, infatti, il momento di dare qualche suggerimento per organizzare gite con il cane piacevoli e divertenti.

Si parte, dunque, per la Malghe di Montasio. Qualcuno di voi, per caso, non sa cosa sia una malga? Niente paura, vi rinfreschiamo la memoria noi. Si tratta di un pascolo di alta montagna su cui sono state costruite abitazioni caratteristiche dedicate alla trasformazione del latte in prodotti caseari: stalle, porcilaie, casere per pastori e fienili, tutto rigorosamente in legno e pietra.
Tra le tante presenti sul territorio friulano, forse la Malga di Montasio è una delle più belle; situata nell’estremo nord-est della regione offre la possibilità di soggiornare e di assaggiare i prodotti tipici, tra i quali spicca il famoso formaggio di Montasio DOP, prodotto in Friuli fin dal 1200.
A parte il formaggio, però, e tutti gli altri deliziosi prodotti tipici che qui trovate e che siamo sicuri avrete occasione di assaggiare, non scordiamoci di Fido, che è il vero protagonista e sicuramente si divertirà come un matto a correre sui prati dell’altopiano e lungo i sentieri che si arrampicano fino al Rifugio di Brazzà e verso le vette circostanti.

Concludiamo il nostro lungo viaggio con una camminata nel Bosco di Plessiva, situato nella meravigliosa regione del Collio goriziano, terra di colline tappezzate di vigneti, di borghi storici e di castelli e fulcro intorno al quale si snoda la Strada dei Vini del Collio e delle Ciliegie, per i tanti appassionati di enogastronomia.
Noi, però, siamo qui per passeggiare nella Natura insieme al nostro fedele amico ed entriamo quindi nel Bosco di Plessiva; ci ritroviamo di fronte a una distesa di pini e vigneti, immersi in una pace di altri tempi e in un polmone verde di 33 ettari, che tra sentieri morbidi, prati verdi, zone ombreggiate e piccoli animali selvatici che qui vivono in piena libertà faranno sicuramente la felicità del vostro peloso.
Numerose sono le aree attrezzate con panche e tavoli, dove potrete consumare uno spuntino, da portare da casa perché non trovate punti ristoro in zona, e riposarvi un po’, prima di rimettere in moto tutte e sei le zampe che avete portato con noi. Buona passeggiata!

Ti piace viaggiare? Visita anche il nostro canale dedicato agli itinerari in Friuli-Venezia Giulia.
  •  

 Pubblicato da il 13/07/2020 - - ® Riproduzione vietata

19 Aprile 2024 La Sagra de Su Pani Saba a Sini

Giovedì 25 aprile 2024 torna per la XXIX edizione la Sagra de Su ...

NOVITA' close