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Scoperta in Etiopia una delle miniere d'oro della Regina di Saba

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Si sa, a volte, le leggende offrono degli ottimi spunti e motivi di viaggio, creando aloni di mistero intorno a luoghi e città, che forse da soli non avrebbero la stessa attrattiva... Ma se poi la leggenda diventa una realtà, allora il successo turistico della regione è quasi garantito!

E' forse allora il caso dell'Etiopia, dove le leggende riguardanti la Regina di Saba si tramandavano da generazioni, e il suo mito è sempre stato coltivato fin dal tempo della Bibbia. Ma da qualche giorno, l'affascinante storia dei suoi tesori è divenuta molto reale, dal momento che la sua antica miniera d'oro, fonte delle ricchezze del suo regno, potrebbe essere stata scoperta nel nord dello stato africano.

Quando la dottoressa Louise Schofield, una archeologa ed ex curatrice del British Museum, ha deciso di esplorare la regione etiopica del Tigrè (Tigray), aveva pochi sospetti su ciò in cui si sarebbe letteralmente imbattuta: durante la sua esplorazione ha incontrato degli scavi di una miniera che apparivano piuttosto singolari. In quel luogo Louise ha trovato una stele pietra di 6 metri, con incisi sopra il sole e la luna crescente, i simboli della terra di Saba. La dottoressa Schofield poi, continuando le sue meticolose ricerche, è anche riuscita a ritrovare una iscrizione in lingua Saba ed i resti di un tempio. Tutti questi primi indizi portano a credere che sia stata questa la miniera che diede alla grande regina di Saba la reputazione di essere un sovrano favolosamente ricco.

È scritto nella Bibbia, il Corano e nel Kebra Nagast, il libro sacro etiope, che quasi 3.000 anni fa, il governatore allora di Saba arrivò a Gerusalemme e donò al re Salomone una grande quantità di oro e spezie. Si trattava della leggendaria Regina di Saba, che presumibilmente era venuta incontro al re per sfidare il suo famoso spirito di discernimento con alcuni enigmi da risolvere. Leggende dicono che i due sovrani si innamorarono, e la Regina di Saba ebbe un figlio, Menelik, il re di Abissinia.

... Pagina 2/2 ... Le opere di scavo ufficiali, sempre guidate dalla Schofield, cominceranno presto, tuttavia la miniera d'oro così come il rudere di un tempio e un sito di un campo di battaglia che sono già stati evidenziati, sono già visibili. E' ironico il fatto che mentre i locali erano soliti a cercare l'oro nel fiume vicino al sito, non avevano alcuna idea di quale tesoro fosse presente nelle vicinanze! Ora che la scoperta è stata resa pubblica, l'Etiopia si augura di un aumento del turismo in tutto il paese.

Il Tigrè è la regione più settentrionale dell'Etiopia, al confine con l'Eritrea e con il Sudan . Il suo capoluogo è Macallè, una città di 170.000 abitanti che si trova ad oltre 2.000 metri di altitudine, a circa 650 km a nord di Addis Abeba, la capitale dell'Etiopia. Il Tigrè possiede già un interesse turistico per le sue montagne, ma soprattuto per le sue chiese rupestri, cioè scavate nella roccia. Da non perdere (per i soli turisti di sesso maschile) la visita al monastero fortificato di Debre Damo , raggiungibile nell'ultimo tratto solo arrampicandosi alle corde lanciate dai monaci. Uno dei luoghi più inacessibili del pianeta! Ora sotto la spinta del mito della Regina di Saba queste mete potrebbero entrare tra gli obiettivi di molti viaggiatori, tra le montagne più sperdute dell'Africa.


Fonte: Tourism Review - Copyright Orbinet.cz
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 Pubblicato da il 27/02/2012 - - ® Riproduzione vietata

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