Cattedrale di Parma: la storia ed i capolavori del Duomo cittadino
La Cattedrale di Parma, con orari 9 - 12,30 e 15 - 19 è una capolavoro dello stile romanico padano, e include al suo interno il capolavoro assoluto di Antonio Allegri, detto il Correggio: l'affresco dell'Assunzione di Maria.
La grande facciata della Cattedrale di Parma, dedicata a Santa Maria Assunta, chiude il lato est della splendida piazza del Duomo, scenario medievale che è impreziosito dall'attiguo Battistero e dal Palazzo del Vescovado che la chiude ad ovest. E' il cuore storico della città medioevale, che vanta oltre 900 anni di storia, e che si sviluppò ad est dell'attuale Piazza Garibaldi, dove sorgeva il foro di epoca romana.
Una basilica probabilmente esisteva su questo sito già a partire dal 6° secolo, ma venne poi abbandonata. Fu poi la volta di una seconda chiesa che sorse in prossimità del primo edifico nel 9° secolo, forse consacrata dal conte-vescovo Guibodo. La costruzione venne però interessata da un devastante incendio e allora nel 1049 fu avviata l'edificazione dell'attuale Duomo di Parma, sotto la guida del vescovo Cadalo, lo stesso che più tardi divenne l'antipapa Onorio II. Passò poco più di mezzo secolo dalla sua fondazione e la chiesa venne consacrata da Papa Pasquale II: correva l'anno 1116.
Le traversie non erano però finite: l'anno dopo il Duomo subì gli effetti di un forte evento tellurico, perse il primitivo campanile, e con le successive ultime modifiche la chiesa assunse le morfologie che possiamo ammirare oggi, con la pianta a croce rettangolare che sostituì l'originale forma quadrata. Resti della costruzione originaria sono ancora visibili nel presbiterio, nel transetto, nella zona del coro e delle absidi e in alcuni frammenti scultorei. E' però evidente, negli interni, come gli influssi rinascimentali, e successivamente del barocco, abbiano modificato l'austerità iniziale dello stile romanico.
Cosa vedere nella Cattedrale di Parma
Innanzitutto bisogna dedicare un po' di tempo alla contemplazione della sua Facciata a Capanna, uno dei capolavori assoluti del romanico padano. La versione che ammiriamo oggi risale al 1178, e presenta tre eleganti ordini di logge, che sormontano i tre portali, con la bella porta lignea opera scolpita da Luchino Bianchino nel 1494. Il portone centrale è sormontato da un Protiro completo di edicola che venne completato nel 1281 da Giambono da Bissone: notevoli i due grandi leoni stilofori in marmo, che sostengono le due colonne. Sul lato destro del Protiro si trova la marmorea lapide funeraria di Biagio Pelacani, un famoso matematico parmense che visse tra Emilia e Veneto tra la fine del '300 e l'inizio del '400.
A fianco della facciata, sul lato destro troviamo il grande campanile, che tocca una altezza di 63 metri. La costruzione attuale risale al 1294 ed ospita all'interno 6 campane la più grande delle quali, con nota di Si bemolle, prende il nome di Bajon. Attualmente (luglio 2014) la torre campanaria è completamente avvolta da impalcature, necessarie per il restauro della torre, danneggiata a seguito di un grave incendio causato da un fulmine che colpì il campanile nell'autunno del 2009.
Guardando la facciata sul lato sinistro, si può notare la presenza di un basamento che doveva sostenere una seconda torre campanaria, mai costruita.
L'interno della chiesa inizialmente può deludere: il fascino romanico, solenne ed austero, lascia spazio ad un sontuoso interno a tre navate, con un evidente influsso rinascimentale. La grande navata centrale è coronata in alto da una splendida volta a crociera, affrescata nel 16° secolo sotto la guida di Girolamo Bedoli Mazzola, mentre gli affreschi sulle pareti sono dovuti a Lattanzio Gambara che li dipinse nella seconda metà del '500. Da segnalare almeno due tra le cappelle laterali , caratterizzate dalla presenza di affreschi del '400. Si tratta della Capella del Comune, dedicata a S. Sebastiano e alla protezione dalla peste della città di Parma, e la Cappella della famiglia Valeri, posta sul lato nord della chiesa.
La zona del transetto e dell'abside si trovano rialzate rispetto al piano della navata centrale, e al di sotto di essi troviamo la cripta. Salendo sui transetti di destra e di sinistra si può godere di una magnifica vista della grande cupola, che appoggia su di un tamburo ottagonale. Qui si trova il capolavoro del Correggio, ovvero Antonio Allegri: L'Assunzione della Vergine, affresco ultimato nel 1530. Rappresenta la salita in cielo della Madonna, in uno spettacolare vortice di nubi a spirale, su cui apostoli ed angeli festanti accompagnano Maria verso il paradiso.
Sotto la cupola si trova il Presbiterio con il magnifico altare maggiore, costituito da una arca marmorea costruita tra il 12° e 13° secolo, con figure di apostoli e che contiene le reliquie dei santi Ercolano e Pudenziana, Nicomede e Abdon e Sennen., quest'ultimi raffigurati insieme agli apostoli nelle nicchie dell'arca.
Da non perdere nel transetto destro il famoso bassorilievo di Benedetto Antelami: la Deposizione dalla croce, vero capolavoro di scultura gotica. Scolpito nel 1178 come recita la scritta presente sulla stessa opera, il bassorilievo rappresenta il momento della deposizione del corpo di Cristo, come descritto dal Vangelo di Matteo. La drammaticità della scena, i particolari della Madonna che cerca il contatto con la mano del Figlio, e il bacio al costato di Gesù da parte di Giuseppe d'Arimatea, rendono questa opera dell'Antelami particolarmente toccante.
L'abside ospita invece il grande coro ligneo (40 stalli), databile alla seconda metà del 15° secolo, coronato al centro dalla sopraelevata Cattedra Episcopale, di epoca medievale, costruita in marmo di Verona, con opere scolpite sempre da Benedetto Antelami. Il tutto è coronato dal ciborio rinascimentale e dal tabernacolo, opere di Alberto di Moffeolo. In alto, sempre nell'abside, l'affresco del Giudizio Universale di Girolamo Bedoli-Nazzola (1544).
La Cattedrale di Parma ospita tre organi a canne: l'Organo Maggiore sulla parete di sinistra della navata centrale, l'Organo della Corale, il più recente (1942) sito nell'apside, e l'Organo della cripta. Quest'ultima merita una visita, per ammirare la sua architettura romanica, dotata di volta a crociera, anche se non mancano le contaminazioni rinascimentali e barocche ben visibili nei due altari laterali.
Maggiori informazioni
Cattedrale di Parma
www.cattedrale.parma.it
Orari: tutti i giorni al mattino dalle 9:00 alle 12:30 e il pomeriggio dalle 15,00 alle 19,00
Ingresso gratuito
Una basilica probabilmente esisteva su questo sito già a partire dal 6° secolo, ma venne poi abbandonata. Fu poi la volta di una seconda chiesa che sorse in prossimità del primo edifico nel 9° secolo, forse consacrata dal conte-vescovo Guibodo. La costruzione venne però interessata da un devastante incendio e allora nel 1049 fu avviata l'edificazione dell'attuale Duomo di Parma, sotto la guida del vescovo Cadalo, lo stesso che più tardi divenne l'antipapa Onorio II. Passò poco più di mezzo secolo dalla sua fondazione e la chiesa venne consacrata da Papa Pasquale II: correva l'anno 1116.
Le traversie non erano però finite: l'anno dopo il Duomo subì gli effetti di un forte evento tellurico, perse il primitivo campanile, e con le successive ultime modifiche la chiesa assunse le morfologie che possiamo ammirare oggi, con la pianta a croce rettangolare che sostituì l'originale forma quadrata. Resti della costruzione originaria sono ancora visibili nel presbiterio, nel transetto, nella zona del coro e delle absidi e in alcuni frammenti scultorei. E' però evidente, negli interni, come gli influssi rinascimentali, e successivamente del barocco, abbiano modificato l'austerità iniziale dello stile romanico.
Cosa vedere nella Cattedrale di Parma
Innanzitutto bisogna dedicare un po' di tempo alla contemplazione della sua Facciata a Capanna, uno dei capolavori assoluti del romanico padano. La versione che ammiriamo oggi risale al 1178, e presenta tre eleganti ordini di logge, che sormontano i tre portali, con la bella porta lignea opera scolpita da Luchino Bianchino nel 1494. Il portone centrale è sormontato da un Protiro completo di edicola che venne completato nel 1281 da Giambono da Bissone: notevoli i due grandi leoni stilofori in marmo, che sostengono le due colonne. Sul lato destro del Protiro si trova la marmorea lapide funeraria di Biagio Pelacani, un famoso matematico parmense che visse tra Emilia e Veneto tra la fine del '300 e l'inizio del '400.
A fianco della facciata, sul lato destro troviamo il grande campanile, che tocca una altezza di 63 metri. La costruzione attuale risale al 1294 ed ospita all'interno 6 campane la più grande delle quali, con nota di Si bemolle, prende il nome di Bajon. Attualmente (luglio 2014) la torre campanaria è completamente avvolta da impalcature, necessarie per il restauro della torre, danneggiata a seguito di un grave incendio causato da un fulmine che colpì il campanile nell'autunno del 2009.
Guardando la facciata sul lato sinistro, si può notare la presenza di un basamento che doveva sostenere una seconda torre campanaria, mai costruita.
L'interno della chiesa inizialmente può deludere: il fascino romanico, solenne ed austero, lascia spazio ad un sontuoso interno a tre navate, con un evidente influsso rinascimentale. La grande navata centrale è coronata in alto da una splendida volta a crociera, affrescata nel 16° secolo sotto la guida di Girolamo Bedoli Mazzola, mentre gli affreschi sulle pareti sono dovuti a Lattanzio Gambara che li dipinse nella seconda metà del '500. Da segnalare almeno due tra le cappelle laterali , caratterizzate dalla presenza di affreschi del '400. Si tratta della Capella del Comune, dedicata a S. Sebastiano e alla protezione dalla peste della città di Parma, e la Cappella della famiglia Valeri, posta sul lato nord della chiesa.
La zona del transetto e dell'abside si trovano rialzate rispetto al piano della navata centrale, e al di sotto di essi troviamo la cripta. Salendo sui transetti di destra e di sinistra si può godere di una magnifica vista della grande cupola, che appoggia su di un tamburo ottagonale. Qui si trova il capolavoro del Correggio, ovvero Antonio Allegri: L'Assunzione della Vergine, affresco ultimato nel 1530. Rappresenta la salita in cielo della Madonna, in uno spettacolare vortice di nubi a spirale, su cui apostoli ed angeli festanti accompagnano Maria verso il paradiso.
Sotto la cupola si trova il Presbiterio con il magnifico altare maggiore, costituito da una arca marmorea costruita tra il 12° e 13° secolo, con figure di apostoli e che contiene le reliquie dei santi Ercolano e Pudenziana, Nicomede e Abdon e Sennen., quest'ultimi raffigurati insieme agli apostoli nelle nicchie dell'arca.
Da non perdere nel transetto destro il famoso bassorilievo di Benedetto Antelami: la Deposizione dalla croce, vero capolavoro di scultura gotica. Scolpito nel 1178 come recita la scritta presente sulla stessa opera, il bassorilievo rappresenta il momento della deposizione del corpo di Cristo, come descritto dal Vangelo di Matteo. La drammaticità della scena, i particolari della Madonna che cerca il contatto con la mano del Figlio, e il bacio al costato di Gesù da parte di Giuseppe d'Arimatea, rendono questa opera dell'Antelami particolarmente toccante.
L'abside ospita invece il grande coro ligneo (40 stalli), databile alla seconda metà del 15° secolo, coronato al centro dalla sopraelevata Cattedra Episcopale, di epoca medievale, costruita in marmo di Verona, con opere scolpite sempre da Benedetto Antelami. Il tutto è coronato dal ciborio rinascimentale e dal tabernacolo, opere di Alberto di Moffeolo. In alto, sempre nell'abside, l'affresco del Giudizio Universale di Girolamo Bedoli-Nazzola (1544).
La Cattedrale di Parma ospita tre organi a canne: l'Organo Maggiore sulla parete di sinistra della navata centrale, l'Organo della Corale, il più recente (1942) sito nell'apside, e l'Organo della cripta. Quest'ultima merita una visita, per ammirare la sua architettura romanica, dotata di volta a crociera, anche se non mancano le contaminazioni rinascimentali e barocche ben visibili nei due altari laterali.
Maggiori informazioni
Cattedrale di Parma
www.cattedrale.parma.it
Orari: tutti i giorni al mattino dalle 9:00 alle 12:30 e il pomeriggio dalle 15,00 alle 19,00
Ingresso gratuito