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Palazzo dei Diamanti: visitare la sede della Pinacoteca Nazionale di Ferrara

La Pinacoteca Nazionale di Ferrara si trova a Palazzo dei Diamanti, l'elegante residenza rinascimentale della famiglia d'Este, costruita nel 16° secolo. Qui si tengono diverse mostre d'arte temporanee..

Il Palazzo dei Diamanti è tra gli edifici simbolo di Ferrara, sontuoso rappresentante del Rinascimento italiano. Lo si deve alla casata d’Este, che alla fine del Quattrocento si impegnò in una grandiosa valorizzazione della città: la cosiddetta Addizione Erculea, concepita da Ercole I d’Este e affidata all’architetto Biagio Rossetti, raddoppiò la superficie urbana di Ferrara e ne rinforzò le difese, in un’ottica di abbellimento, prestigio ma anche maggiore sicurezza contro i nemici. Proprio in quell’occasione nacque il Palazzo dei Diamanti, che ancora oggi, lungo Corso Ercole d’Este I, ammicca ai passanti col suo inconfondibile bugnato esterno: oltre 8.500 blocchi di marmo bianco venato di rosa, tagliati a forma di punta di diamante e orientati secondo angolazioni diverse, per catturare al meglio la luce del sole e rifletterla il più intensamente possibile. Sede della Pinacoteca Nazionale e di mostre d’arte temporanee, il Palazzo dei Diamanti è aperto ai visitatori tutti i giorni e propone eventi, aperture straordinarie e tour guidati.

UN PO’ DI STORIA
Il progetto del palazzo, ad opera dell’architetto Biagio Rossetti, risale al 1492, e documenti del 1494 testimoniano che in quell’anno la costruzione aveva già preso il via. Nel 1496 l’edificio, che avrebbe rappresentato il centro ideale dell’Addizione Erculea, aveva già la caratteristica facciata a bugnato, ma fu nei primi anni del Cinquecento che venne completato da Cristoforo da Milano e Girolamo da Pasino. Alle sculture esterne ci pensò Gabriele Frisoni, tagliapietre mantovano a servizio degli Este. Ogni dettaglio era importante: il palazzo era un tassello di un progetto molto più ampio, quello dell’Addizione Erculea, che fu attuato tra il 1492 e il 1510 e che doveva celebrare la grandezza della corte estense e portarla al livello delle maggiori corti europee.

Negli anni seguenti il gioiello rinascimentale passò di mano in mano tra i componenti della famiglia, e ciascuno volle arricchirlo a modo suo: il cardinale Luigi d’Este, figlio del duca Ercole II, nel 1559 fece realizzare lo scalone d’onore e la copertura del salone al primo piano, mentre nel 1586 Cesare d’Este volle un ciclo decorativo tutt’ora visibile e un rinnovamento del salone al piano nobile e delle sale “Benvenuto Tisi”, che si possono visitare insieme alla Pinacoteca Nazionale e alle mostre temporanee.
Quando, nel 1598, gli Este si spostarono a Modena, Ferrara fu ceduta allo Stato Pontificio, ma la nobile casata restò comunque proprietaria del palazzo e nel 1641 lo vendette ai marchesi Villa. A loro si devono alcune modifiche, tra cui le candelabre scolpite accanto all’ingresso.
La Pinacoteca Nazionale e l’Ateneo Civico trovarono spazio all’interno del Palazzo dei Diamanti nel 1842, quando venne acquistato dal Comune di Ferrara.

PALAZZO DEI DIAMANTI: LA VISITA
Il Quadrivio degli Angeli è l’incrocio tra il cardo e il decumano di Ferrara: punto nevralgico della città rinascimentale, doveva essere il più sontuoso e il più impressionante. Lo sapeva bene Biagio Rossetti, che nei pressi del Quadrivio pose l’ingresso a Palazzo dei Diamanti, dove il viale Ercole I d’Este interseca l’antica via dei Prioni (oggi Corso Portamare e Corso Rossetti). Qui si accede all’edificio, internamente diviso in tre ali distinte, la cui parte più bella è senza dubbio quella dove abitavano Cesare d’Este e Virginia de’ Medici.
In occasione del loro matrimonio si svolsero giochi e tornei nel Salone d’Onore, solitamente adibito ai ricevimenti, sovrastato da un soffitto cinquecentesco dalle ricche decorazioni a lacunari in legno.
Da qui si accede alla Stanza del Poggiolo e, da essa, alla Stanza del Parto, dove nacque Alfonso III nel 1591, entrambe affrescate da Giulio Belloni. Da vedere anche l’Oratorio della Concezione, l’antica Cappella ma soprattutto la camera matrimoniale di Cesare e Virginia, dove si sono perfettamente conservate le decorazioni originali, tra cui l’affresco dipinto sopra il letto dedicato al tema della fedeltà amorosa.

Il percorso museale è articolato sui due piani. Al piano terra ha sede la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, dove nell’arco dell’anno si susseguono diverse mostre temporanee, oltre alle sezioni dedicate al Risorgimento, alla Resistenza e alle opere di Michelangelo Antonioni, l’eclettico artista ferrarese morto a Roma nel 2007.
La Pinacoteca Nazionale si trova invece al piano nobile, con il suo repertorio preziosissimo di pitture di scuola ferrarese realizzate tra il XIII e il XVIII secolo. Tra le opere più rappresentative del Trecento ci sono il Sogno della Vergine del bolognese Simone de’Crocifissi, che sviluppa la simbologia della Madonna come radice dell’albero della Vita e della Redenzione, e il Trionfo di Sant’Agostino del modenese Serafino de’ Serafini. È del Maestro di Figline, artista influenzato da Giotto e da Simone Martini, un interessante San Giovanni Battista.
Nel Quattrocento spopolavano i dipinti di Andrea Mantegna, Piero della Francesca, Leon Battista Alberti e tanti altri, che ispirarono una scuola pittorica ferrarese legata al gusto decorativo tardo-gotico e alle luminosità toscane, come testimoniano i dipinti di Cosmè Tura dedicati al Giudizio e al martirio di San Maurelio. Protagonista del Cinquecento è Garofalo, che fonde lo studio veneto del colore con l’equilibrio del classicismo raffaellesco, affiancato da Dosso Dossi: i due collaborarono nella realizzazione del polittico per Antonio Constabili. Scarsellino, i Carracci, Carlo Bononi e Guercino sono i maggiori rappresentanti del Seicento in Pinacoteca, mentre la sezione settecentesca vanta dipinti di Giacomo Parolini e Giuseppe Zola.

INFORMAZIONI UTILI: ORARI, BIGLIETTI, COME ARRIVARE
Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara è aperto ai visitatori tutti i giorni, feriali e festivi, dalle 9.00 alle 19.00 con orario continuato, compresi i giorni di Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno.
I prezzi di entrata possono variare a seconda delle mostre temporanee presenti, ma sono sempre previste agevolazioni per i gruppi, le scuole, bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni, studenti universitari e over 65.
Per maggiori informazioni, per prenotare la visita e acquistare i biglietti online cliccate qui.

Per arrivare a Palazzo dei Diamanti (Corso Ercole I d’Este n.21, 44121, Ferrara) in auto si percorre l’autostrada A13: chi viene da Venezia, Padova o Mantova deve uscire a Ferrara Nord e può parcheggiare al Parcheggio Diamanti P3, gratuito nei giorni festivi, situato a 300 m dal palazzo; chi invece arriva da Bologna o Modena dovrà uscire a Ferrara Sud e potrà scegliere tra i parcheggi del centro storico o i parcheggi gratuiti di Via del Lavoro P5 e EX MOF in Via Darsena.
Chi arriva in treno alla stazione di Ferrara può contare sul bus n.3 che passa ogni 20 minuti e ferma proprio di fronte a Palazzo dei Diamanti, oppure incamminarsi a piedi: seguendo Viale Costituzione e Corso Porta Po, oppure Viale Cavour e Corso Ercole I d’Este, si arriva al palazzo in una ventina di minuti.
Dall’aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi partono le navette che raggiungono il centro storico di Ferrara in 60 minuti. Per maggiori informazioni vedi qui.

Pagina ufficiale
del Palazzo dei Diamanti.

 Pubblicato da il 26/03/2014 - 21.539 letture - ® Riproduzione vietata

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