Brick Lane, la celebre strada di Londra tra mercati, negozi e ristoranti multietnici
La zona d Brick Lane a Londra. La famosa strada dell'East End Londinese.
Una delle zone più pittoresche di Londra è Brick Lane, perla di rara bellezza incastonata nell’East End della capitale inglese. La strada, che deve il proprio nome a quello di un’antica manifattura di tegole e mattoni, rappresenta oggi il cuore pulsante di Banglatown, una zona abitata da una fiorente comunità bengalese, lontana propaggine del subcontinente indiano. Simbolo dell’apertura della società britannica nei confronti delle minoranze estere, l’arredo urbano di Brick Lane è una perfetta commistione di motivi decorativi indiani ed elementi tipicamente britannici, al punto che anche le targhe delle strade sono scritte con la doppia dicitura inglese e bengal.
Subito dopo Hanbury St si erge in tutta la sua grandezza la Old Truman Brewery, un enorme birrificio fondato nel 1666 e chiuso definitivamente nel 1989 che si estende per vari isolati e scavalca le strade con delle passerelle. L’alto camino in mattoni, facilmente riconoscibile per via dell’immensa scritta “TRUMAN”, domina Brick Lane e resta una testimonianza significativa della storia industriale dell’East End. Il sito ricorda un vasto spazio urbano occupato: gli uffici e i depositi ospitano studi di design, urbanistica e moda, mentre svariati locali di tendenza monopolizzano l’attenzione dopo il tramonto del sole. Alcune sue vie sono diventate vere e proprie strade, ed in particolare Dray Walk, che si imbocca all’altezza del civico 138 di Brick Lane, bordata di enormi tubi che zigzagano in ogni senso e vecchi laboratori. La sera, specialmente nei weekend, la strada offre uno spettacolo straordinario, venendo invasa da una folla festante di giovani che si affollano ai caffè dalle lunghe tavolate di legno ed ai barbecue da dove si levano nuvole di fumo.
Sulla via che si dirama a sud della Old Truman Brewery si incontrano diversi locali che vendono piatti tipici indiani a base di curry e balti alternati a negozi di tessuti e market orientali. In fondo alla strada, all’angolo con Fournier St, si trova la Jamme Masjid Mosque, un tempio eretto dagli ugonotti nel 1743 trasformato una prima volta in una cappella metodista nel 1819, una seconda volta in una sinagoga nel 1898 ed infine in una moschea. Oltre ad incarnare a meraviglia la storia e le molteplici stratificazioni del quartiere, la moschea rappresenta il fulcro della nutrita comunità bangladese della zona dal lontano 1976.
Intorno a Fournier St, Puma St, Princelet St e Wilkes St sembrano rimaste immutate dal XVIII secolo. Su queste vie si affacciano case perfettamente allineate contraddistinte da un’eleganza discreta, propria dell’epoca, in cui facciate in mattoni, portoncini incorniciati da architetture scolpite, persiane dipinte con colori sobri e camini simmetrici si sposano a meraviglia. Tra le testimonianze architettoniche più interessanti figura la Minster’s House, presbiterio di Christ Church disegnato da Nicholas Hawksmoor (1661-1736) seguendo i precetti dell’ordinanza emessa in seguito al Great Fire del 1666. Da non perdere poi l’antica casa dei tessitori, aperta soltanto una decina di giorni all’anno al civico 19 di Princelet St. Costruito nel 1719 da un maestro tessitore ugonotto, l’edificio fu preso in affitto nel XIX secolo da una società di mutua assistenza ebrea, che sostituì il giardino con una sinagoga, oggi in stato di abbandono. Attualmente la casa ospita una mostra allestita dai bambini del quartiere che, con l’aiuto di artisti e storici, hanno voluto illustrare le tappe dell’immigrazione e della multiculturalità londinese.
In fondo ad Allen Garden, in Buxton St, se individuate una mucca disegnata su una palizzata significa che siete arrivati all’entrata della Spitalfields City Farm. Quest’ultima è una sorta di cascina urbana dove vecchi cesti fungono da vasi da fiori, un caravan è stato trasformato in fienile e un televisore in spaventapasseri, solo per citare le creazioni più curiose. Questa strana arca di Noè hippy e variopinta, popolata da montoni, oche, polli, pony e capre, svolge anche una funzione educativa nei confronti dei bambini del quartiere, ai quali propone corsi di diverse materie tra cui giardinaggio e tosatura delle pecore.
Passeggiando per Brick Lane traspare immediatamente il fervore artistico e culturale che anima il quartiere. In particolare, la strada è famosa per i numerosi esempi di street art, i murales e le opere di uno dei massimi esponenti di questo genere: Banksy. Non c’è niente di meglio che lasciarsi guidare dall’istinto alla ricerca del graffito più bello su e giù per le traverse della strada principale, dove sono tantissimi gli edifici in stato di abbandono ricoperti dalla vernice delle bombolette spray. Infine, se è domenica, non perdete l’occasione di visitare il Brick Lane Market, allestito nel tratto di strada antistante alla stazione della metropolitana di Shoreditch, dove acquistare capi d’abbigliamento di ogni genere a prezzi convenienti.
Subito dopo Hanbury St si erge in tutta la sua grandezza la Old Truman Brewery, un enorme birrificio fondato nel 1666 e chiuso definitivamente nel 1989 che si estende per vari isolati e scavalca le strade con delle passerelle. L’alto camino in mattoni, facilmente riconoscibile per via dell’immensa scritta “TRUMAN”, domina Brick Lane e resta una testimonianza significativa della storia industriale dell’East End. Il sito ricorda un vasto spazio urbano occupato: gli uffici e i depositi ospitano studi di design, urbanistica e moda, mentre svariati locali di tendenza monopolizzano l’attenzione dopo il tramonto del sole. Alcune sue vie sono diventate vere e proprie strade, ed in particolare Dray Walk, che si imbocca all’altezza del civico 138 di Brick Lane, bordata di enormi tubi che zigzagano in ogni senso e vecchi laboratori. La sera, specialmente nei weekend, la strada offre uno spettacolo straordinario, venendo invasa da una folla festante di giovani che si affollano ai caffè dalle lunghe tavolate di legno ed ai barbecue da dove si levano nuvole di fumo.
Sulla via che si dirama a sud della Old Truman Brewery si incontrano diversi locali che vendono piatti tipici indiani a base di curry e balti alternati a negozi di tessuti e market orientali. In fondo alla strada, all’angolo con Fournier St, si trova la Jamme Masjid Mosque, un tempio eretto dagli ugonotti nel 1743 trasformato una prima volta in una cappella metodista nel 1819, una seconda volta in una sinagoga nel 1898 ed infine in una moschea. Oltre ad incarnare a meraviglia la storia e le molteplici stratificazioni del quartiere, la moschea rappresenta il fulcro della nutrita comunità bangladese della zona dal lontano 1976.
Intorno a Fournier St, Puma St, Princelet St e Wilkes St sembrano rimaste immutate dal XVIII secolo. Su queste vie si affacciano case perfettamente allineate contraddistinte da un’eleganza discreta, propria dell’epoca, in cui facciate in mattoni, portoncini incorniciati da architetture scolpite, persiane dipinte con colori sobri e camini simmetrici si sposano a meraviglia. Tra le testimonianze architettoniche più interessanti figura la Minster’s House, presbiterio di Christ Church disegnato da Nicholas Hawksmoor (1661-1736) seguendo i precetti dell’ordinanza emessa in seguito al Great Fire del 1666. Da non perdere poi l’antica casa dei tessitori, aperta soltanto una decina di giorni all’anno al civico 19 di Princelet St. Costruito nel 1719 da un maestro tessitore ugonotto, l’edificio fu preso in affitto nel XIX secolo da una società di mutua assistenza ebrea, che sostituì il giardino con una sinagoga, oggi in stato di abbandono. Attualmente la casa ospita una mostra allestita dai bambini del quartiere che, con l’aiuto di artisti e storici, hanno voluto illustrare le tappe dell’immigrazione e della multiculturalità londinese.
In fondo ad Allen Garden, in Buxton St, se individuate una mucca disegnata su una palizzata significa che siete arrivati all’entrata della Spitalfields City Farm. Quest’ultima è una sorta di cascina urbana dove vecchi cesti fungono da vasi da fiori, un caravan è stato trasformato in fienile e un televisore in spaventapasseri, solo per citare le creazioni più curiose. Questa strana arca di Noè hippy e variopinta, popolata da montoni, oche, polli, pony e capre, svolge anche una funzione educativa nei confronti dei bambini del quartiere, ai quali propone corsi di diverse materie tra cui giardinaggio e tosatura delle pecore.
Passeggiando per Brick Lane traspare immediatamente il fervore artistico e culturale che anima il quartiere. In particolare, la strada è famosa per i numerosi esempi di street art, i murales e le opere di uno dei massimi esponenti di questo genere: Banksy. Non c’è niente di meglio che lasciarsi guidare dall’istinto alla ricerca del graffito più bello su e giù per le traverse della strada principale, dove sono tantissimi gli edifici in stato di abbandono ricoperti dalla vernice delle bombolette spray. Infine, se è domenica, non perdete l’occasione di visitare il Brick Lane Market, allestito nel tratto di strada antistante alla stazione della metropolitana di Shoreditch, dove acquistare capi d’abbigliamento di ogni genere a prezzi convenienti.