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San Salvatore in Chora (Kariye Müzesi), i mosaici e gli affreschi più belli di Istanbul

San Salvatore in Chora è uno dei gioielli di Istanbul. Chora è relativo alla posizione in campagna al di fuori delle mura di Costantinopoli. Al suo interno una serie di grandi affreschi e mosaici che rappresentano lo stadio finale dell'arte bizantina.

Come la prestigiosa Hagia Sophia, l'edifico bizantino più importante del mondo, anche la chiesa di San Salvatore in Chora a Istanbul , è oggi un museo, un luogo magnifico dove ammirare una serie di affreschi e mosaici di grande valore artistico e storico, In turco vene chiamata Kariye Müzesi, il suo nome dice che oggi è un museo, ma porta anche la memoria del suo passaggio a Moschera (Camii) avvenuto nel 1511. Fortunatamente gli affresch ed i preziosi mosaici, furono solamente ricoperti con calce, e non distrutti e rimasero ad aspettare il 1948 quando, dopo la loro riscoperta, fu iniziato un lungo restauro, con la rimozione dell'intonaco, la messa in luce delle opere bizantine, fino all'apertura del museo avvenuta a partire dal 1958.

Il Museo Kariye, ma meglio noto come San Salvatore di Chora, è considerato uno degli esempi più belli di chiesa bizantina. Rimane un po' al di fuori dai percorsi turistici dato che si trova lontano da Sultanhamet, dato che ci troviamo nella zona più occidentale di Istanbul, nel quartiere di Edirnekapi. In effetti, in origine, la chiesa era stata costruita al di fuori delle mura di Costantinopoli, sempre a sud del Corno d'Oro, ma ad ovest del centro. L'ultima parte del suo nome, Chora, si riferisce proprio alla sua posizione primitiva al di fuori delle mura, dato che aveva il significato di “campagna”, ma che ben presto divenne il nome abbreviato della chiesa.

La chiesa originaria venne costruita agli inizi del quinto secolo, in campagna, ma poco distante dalle mura del 4 ° secolo, opera di Costantino il Grande. Durante il regno di Giustiniano, il monastero fu devastato da un terremoto, uno dei tanti della ciità, e la chiesa fu ricostruita come basilica. Tuttavia più avanti, quando Teodosio II allargò con poderose opere la cerchia di mura cittadine, la chiesa venne inglobata nel tessuto urbano di Costantinopoli. Correvano i primi anni del V secolo, ma anche se entrata a far parte intima della città, la chiesa mantenne il nome di Chora. Quella che però vediamo oggi è una chiesa costruita circa 6 secoli più tard, e ristrutturata in modo devinitvo a metè del '300.

La struttura attuale inziò a prendere forma nel 11° secolo: uno dei committenti, Alessio Commeno, appare raffigurato in uno dei mosaici, ai piedi della Madonna. Circa centocinquanta anni dopo, la basilica subisce la trasformazione principale, con la creazione di una serie di mosaici unici al mondo: con questi lavori, in pratica, l 'impero Bizantino, oramai agli sgoccioli, spese gli ultimi soldi disponibilii per abbellire la chiesa, sotto il regno di Andronico II di Bisanzio, grazie al supporto economico di Teodoro Metochite. Da li a poco più di 100 anni dopo, la vecchia Costantinopoli sarebbe caduta sotto l'impeto della conquista ottomana.

I mosaici della Chora sono molto importanti dal punto di vista storico: sono i più recenti della scuola bizantina, e rivelano lo stadio evolutivo finale della tecnica mosaicale. Quando sarete al loro cospetto, noterete le tessere molto piccole, ed una certa tridimensionalità delle composizioni, cosa che invece non appare nei mosaici precedenti, come si possono ammirare ad esempio a Santa Sofia, oppure nelle chiese di Ravenna , dove alle tessere più grandi si accompagna una certa staticità e “piattezza” delle raffigurazioni. Ma d'altra parte parliamo di mosaici più recenti di quasi 1000 anni dalle prime opere bizantine dello stesso tipo.

Vista dall'esterno San Salvatore in Chora si presenta con la sua struttura classica bizantina in mattoni, e sei cupole, di cui la maggiore, al centro del complesso, misura un diametro di quasi 8 metri. Fate un giro sul retro per ammirare meglio l'edificio, dove il contesto di un giardino offre ottimi spunti per delle fotografie. Noterete i poderosi contrafforti,di sostegno, il sistema anti-sismico dell'epoca. 

Interno
La visita della chiesa si effettua muovendosi nelle sue tre parti principali: il Nartece, e cioè l'ingresso, da qui si può accedere ad una cappella laterale (Paracclesion), oppure al corpo principale della chiesa, il Naos se utilizzaimo il termine greco. Il Narcete, dove si trova la biglietteisa, è suddiviso in due porzioni distinte: Exonartece ed Esonartece, in pratica due corridoi separati, uno più eterno e un secondo che fa da anticamera al Naos. La parte esterna o exonarthex è formata da un corridoio lungo 23 metri e largo 4, che si collega nella parte su al cosiddetto Paracclesion, la grande Cappella laterale. La parte esterna del Nartece è decorata con 16 mosaici raffiguranti scene della vita di Cristo e della Vergine Maria. Una volta ammirate le composizioni potrete passare ad ammirare il nartece interno, che risluta leggermente più corto del precendete, 19 metri, e della stessa larghezza. Possiede due cupole di dimensioni diverse. Da notare un curioso mosaico dove Teodoro Metochite, il mecenate della ultima ristrutturazione, presenta a Cristo un modellino della Chiesa. Nell'esonartece troviamo molte scene relative alla vita della giovane Maria ed i suoi genitori, Giocchino, suo padre e Sant'Anna, sua madre, fino al momento dell'Annunciazione.

Prima di accedere al Naos, si può entrare nel cosiddetto Paracclesion, la cappella laterale della Chiesa di San Salvatore in Chora, caratterizzata dalla presenza di affreschi che avvolgono completamente le pareti. Entrando qui dentro si rimane senza fiato, si ha la sensazione di fare un tuffo direttamente nella storia. Uno degli affreschi più importanti è quello denominato Anastasis parola che significa in greco "resurrezione". Questa navata è dominata dalla seconda cupola più grande del complesso, dal diametro di 4 metri e mezzo. Un altro affresco significativo è quello che raffigura il Giudizio Universale presieduto da Gesù.

Il Naos e cioè il corpo principale della chiesa conta di 3 cupole, di cui la maggiore misura circa 7,7 metri di diametro, e si trova al centro. Qui l'aspetto è più austero, non ci sono affresch e la parta alte e le cupole non hanno decorazioni. Sulle pareti noterete la presenza di marmi policromi, che comunque riescono a dare eleganza al Naos. Sulle pareti troviamo altri tre mosaici, l'assunzione di Maria, Gesù Cristo e la Vergine con Bambino, e potendoli osservare da vicino, vista la loro vicinanza al pavimento, è l'occasione di dare un'occhiata in dettaglio alle tecniche di mosaico dell'epoca medievale.

Informazioni utili
L'ingresso costa 15 lire turche
Gli orari sono 9:17 nella stagione invernale (ottobre-marzo) 9-19 in estate (aprile-settembre)
Indirizzo:Kariye Camii Sok., Kariye Meydani, Edirnekapi.
Telefono: 0212/631-9241
Sito web: muze.gen.tr/muze-detay/kariye

 Pubblicato da il 23/03/2012 - 32.829 letture - ® Riproduzione vietata

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