Pinacoteca Nazionale di Bologna: guida rapida alla visita
La Pinacoteca di Bologna ospita una vasta collezione di opere esemplari della pittura emiliano-romagnola e italiana, tra cui l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello.
Situata nella zona universitaria, la Pinacoteca Nazionale di Bologna sorge all’interno dell’antico noviziato gesuitico di Sant’Ignazio, progettato da Alfonso Torreggiani ed edificato tra 1728 e 1735. Il palazzo è oggi sede anche dell’Accademia di Belle Arti e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, e costituisce così un vero e proprio polo artistico e culturale della città Felsinea.
Dal primo catalogo risalente al 1827 a oggi, la Pinacoteca di Bologna è diventata un’importante galleria nazionale e un punto di riferimento per chi desidera scoprire i maestri della pittura emiliana dal Duecento al Settecento. Ampliati nel corso dei secoli, i suoi spazi interni raccolgono in particolar modo opere di artisti bolognesi ed emiliano-romagnoli legate alla sfera ecclesiastica locale, che dialogano però con pittori provenienti da altre zone d’Italia, come ad esempio Giotto e Raffaello.
In questa prima sezione si può ammirare anche il ciclo di affreschi staccati dalla piccola chiesa di Santa Apollonia di Mezzaratta, attribuiti a Vitale da Bologna e Simone dei Crocefissi, e ricomposti a partire dagli anni ‘60 nelle sale 7 e 8 della pinacoteca.
Seguendo il percorso di visita, tra gli esempi pittorici del Rinascimento troviamo una Madonna col Bambino di Cima da Conegliano e alcune opere della scuola ferrarese (Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti i nomi più celebri), e del bolognese Francesco Francia.
La sala 15 contiene invece una delle opere principali della pinacoteca: è l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello (1513), in origine appartenuta alla chiesa bolognese di San Giovanni in Monte, così come la Madonna in gloria e santi del Perugino esposta nella stessa sala.
Addentrandosi nelle sale successive si incontrano altri grandi protagonisti della pittura emiliana. In quest'ala della pinacoteca troviamo ad esempio il Parmigianino con la Pala di Santa Margherita (1530, nella sala 18) e la folta collezione dedicata ai Carracci - Ludovico, Agostino e Annibale - tre importantissimi pittori bolognesi vissuti a cavallo fra ‘500 e ‘600, fra loro imparentati, che hanno contribuito in maniera significativa al passaggio dal Manierismo al Barocco pittorico.
Nella sala 23 si possono ammirare molte delle loro opere, come la Ultima comunione di san Girolamo dipinta da Agostino, la Madonna di San Ludovico di Annibale, e la Madonna Bargellini di Ludovico, per citarne solo alcune.
L’itinerario della mostra si conclude con le sale dedicate al XVII secolo in Emilia, decorate con le enormi opere di Guido Reni (tra cui Strage degli innocenti e Sansone vittorioso) e del Domenichino, mentre nelle ultime sale troviamo notevoli esempi della pittura settecentesca con le opere di Giuseppe Maria Crespi e Donato Creti.
Chiusura settimanale: tutti i lunedì
Costo biglietto: intero 6€, ridotto 2€. Ingresso gratuito la prima domenica del mese
Maggiori info: sito ufficiale
La storia della collezione
La vasta collezione di tele e quadri al suo interno ha origine nel 1762 con la donazione di alcuni dipinti da parte di Monsignor Zambeccari all’allora Accademia Clementina, la pubblica accademia di pittori bolognese. Quando alla fine del Settecento molti enti e ordini religiosi vennero soppressi in seguito all’arrivo delle truppe napoleoniche, la raccolta si arricchì di nuove opere e si rese necessario trovare una sede più ampia che potesse accoglierle. Nel 1803 vennero trasportate nel complesso di Sant’Ignazio, e nacque così la quadreria dell’Accademia di Belle Arti.Dal primo catalogo risalente al 1827 a oggi, la Pinacoteca di Bologna è diventata un’importante galleria nazionale e un punto di riferimento per chi desidera scoprire i maestri della pittura emiliana dal Duecento al Settecento. Ampliati nel corso dei secoli, i suoi spazi interni raccolgono in particolar modo opere di artisti bolognesi ed emiliano-romagnoli legate alla sfera ecclesiastica locale, che dialogano però con pittori provenienti da altre zone d’Italia, come ad esempio Giotto e Raffaello.
La visita alla pinacoteca
Le 30 sale espositive della pinacoteca, rinnovate nel 1997, si aprono con una esplorazione del Trecento bolognese e dei primitivi, tra i quali si annoverano alcune opere di Vitale da Bologna quali la tempera su tavola di San Giorgio e il Drago (prima metà del XIV secolo) nella sala 1, di Simone dei Crocifissi e un polittico attribuito a Giotto e bottega nella sala 3 dal nome Madonna col Bambino e Santi.In questa prima sezione si può ammirare anche il ciclo di affreschi staccati dalla piccola chiesa di Santa Apollonia di Mezzaratta, attribuiti a Vitale da Bologna e Simone dei Crocefissi, e ricomposti a partire dagli anni ‘60 nelle sale 7 e 8 della pinacoteca.
Seguendo il percorso di visita, tra gli esempi pittorici del Rinascimento troviamo una Madonna col Bambino di Cima da Conegliano e alcune opere della scuola ferrarese (Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti i nomi più celebri), e del bolognese Francesco Francia.
La sala 15 contiene invece una delle opere principali della pinacoteca: è l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello (1513), in origine appartenuta alla chiesa bolognese di San Giovanni in Monte, così come la Madonna in gloria e santi del Perugino esposta nella stessa sala.
Addentrandosi nelle sale successive si incontrano altri grandi protagonisti della pittura emiliana. In quest'ala della pinacoteca troviamo ad esempio il Parmigianino con la Pala di Santa Margherita (1530, nella sala 18) e la folta collezione dedicata ai Carracci - Ludovico, Agostino e Annibale - tre importantissimi pittori bolognesi vissuti a cavallo fra ‘500 e ‘600, fra loro imparentati, che hanno contribuito in maniera significativa al passaggio dal Manierismo al Barocco pittorico.
Nella sala 23 si possono ammirare molte delle loro opere, come la Ultima comunione di san Girolamo dipinta da Agostino, la Madonna di San Ludovico di Annibale, e la Madonna Bargellini di Ludovico, per citarne solo alcune.
L’itinerario della mostra si conclude con le sale dedicate al XVII secolo in Emilia, decorate con le enormi opere di Guido Reni (tra cui Strage degli innocenti e Sansone vittorioso) e del Domenichino, mentre nelle ultime sale troviamo notevoli esempi della pittura settecentesca con le opere di Giuseppe Maria Crespi e Donato Creti.
Informazioni utili, orari e prezzo biglietti del museo
Dove: Via delle Belle Arti 56, BolognaChiusura settimanale: tutti i lunedì
Costo biglietto: intero 6€, ridotto 2€. Ingresso gratuito la prima domenica del mese
Maggiori info: sito ufficiale