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Il Museo della Lavanda a Coustellet in Provenza

Nei magici paesaggi del Luberon in Provenza, che in estate si ammantano delle tonalità del viola, trovate questo interessante museo per scoprire tutti i segreti della lavanda e i suoi prodotti.

Alambicchi e strumenti antichi, workshop e percorsi sensoriali, una boutique fornitissima di prodotti D.O.P. – prolungamento di quella francese A.O.C. che certifica la qualità –, il Museo della Lavanda di Coustellet è un luogo unico per imparare a conoscere la pianta da sempre sinonimo della Provenza. Siamo nel Parco Naturale Regionale del Luberon, in una piccola frazione della cittadina di Cavaillon, che la domenica mattina si anima per il consueto mercato dei produttori locali.

Da qui passano ogni anno più di 50 mila visitatori pronti a visitare gli spazi del museo; tutt’intorno campi di lavanda, di quell’inconfondibile colore violetto che a volte sembra tendere al blu e che caratterizzano le cosiddette Routes de la Lavande in Provenza. Fondato dal 1991 da Georges Lincelé, il Museé de la lavande è l’espressione della storica marca pioniera nei prodotti di cosmetici e benessere a base di lavanda d’Alta Provenza, Château du Bois Provence, in attività dal 1890 nel cuore del dipartimento di Vaucluse.

Un’antica tradizione familiare

Coltivatori e distillatori di lavanda fine da cinque generazioni, la famiglia Lincéle produce l’olio essenziale d’Alta Provenza nella tenuta di famiglia che si estende per oltre 300 ettari di terreno a Lagarde d’Apt en Vaucluse, un piccolo villaggio sugli alti plateau d’Albion, a oltre mille metri d’altezza tra il massiccio del Luberon e Mont Ventoux. Una lunga storia aziendale che inizia quando la lavanda si tagliava ancora a mano nelle piantagioni selvagge, le baiassières, e la chiamavano oro blu perché veniva pagata molto bene; erano anche i tempi i cui la distillazione era mobile e veniva effettuata ricercando un vicino punto d’acqua.

Negli anni la famiglia Lincéle ha seguito le evoluzioni tecnologiche facendo sempre attenzione a non dimenticare la propria storia; fu proprio Georges Lincelé a ricercare e conservare con attenzione gli oggetti della vita quotidiana degli agricoltori di lavanda, un tesoro che oggi costituisce il cuore del Museo della lavanda. Nominato cavaliere della Commanderie de la lavande dell’Alta Provenza nel 1993, Georges Lincelé ha voluto ricreare con il suo museo un luogo di conoscenza e valorizzazione della lavanda fine e ancora oggi il marchio Château du Bois Provence difende la produzione dell'olio essenziale di Alta Provenza, unico a poter ottenere la certifica di D.O.P., rispetto a quello estratto dallo spigo.

La preziosa lavanda fine

La prima cosa che si impara entrando al museo della lavanda di Coustellet è che la lavanda non è tutta uguale. La lavanda fine, quella da cui si estrae l’olio essenziale D.O.P., si coltiva ad alta quota al di sopra degli 800 metri d'altezza, mentre lo spigo – per intenderci la lavanda che si vede comunemente nei campi in pianura – cresce fino a 600/800 metri di altezza. È di piccole dimensioni, presenta un fiore solo per gambo, si riproduce con il seme e viene chiamata anche lavanda di popolazione a differenza di quella a bassa quota che si riproduce per talea.

La lavanda fine ha un profumo molto delicato, ma soprattutto è l’unica variante che ha proprietà terapeutiche – dal mal di testa ai dolori reumatici, dalle artriti all’insonnia –; se per produrre un litro di olio con lo spigo occorrono dai 30 ai 40 chili di fiori, per ottenere un litro di olio essenziale di alta Provenza ne occorro circa 130, da qui la differenza nel prezzo finale del prodotto.

La certifica D.O.P serve a garantire la presenza di olio essenziale estratto dalla lavanda fine nel prodotto acquistato e si ottiene solo a seguito di un esame analitico e olfattivo; la D.O.P. viene riconosciuta all’olio essenziale distillato dalla lavanda della varietà Augustifolia o lavanda di popolazione, coltivata da quattro dipartimenti, Drôme, Vaucluse, Alpi dell'Alta Provenza e Alte Alpi, a partire da un’altezza minima di 800 metri.

La visita del museo della lavanda

Oltre ad audio guide molto semplici da utilizzare e al personale esperto e gentilissimo a cui chiedere ogni sorta di informazione tecnica e curiosità, la visita si apre con due documentari – di 10 e 4 minuti l’uno –, per scoprire le attività agricole di taglio, distillazione e piantagione della lavanda fine. E così si scopre che a marzo è tempo di piantagione, da aprile e maggio si inizia a diserbare, da metà giungo parte la fioritura e si prepara la distilleria, a fine luglio si inizia la raccolta, a ottobre si strappano le piante di lavanda vecchie, con più di dieci anni, e si lavora il terreno per la prossima piantagione. Non va dimenticato che il lavoro delle api è molto importante per la fioritura della lavanda, un’ape visita in media 700 fiori all’ora, per questo motivo la famiglia Lincelé invita gli agricoltori a portare le api vicino alle piantagioni, provocando una vera e propria “transumanza” di alveari in certi periodi dell’anno.

Il video illustra con attenzione anche il momento della distillazione, un processo che consiste nel far passare vapore acqueo nel fiore per estrarre l'olio essenziale; il miscuglio prodotto viene lasciato decantare naturalmente in un vaso fiorentino, l'essencier, per poi raccogliere l’olio.

Dalla sala delle proiezioni si accede al cuore del museo che ospita tutti gli oggetti della vita quotidiana dell'agricoltore della lavanda e ben due collezioni. La prima, quella degli alambicchi, è frutto del lavoro di raccolta di oltre vent’anni, con esemplari in rame rosso dal Seicento a oggi e ben tre tecniche di distillazione diverse: a fuoco diretto – con manufatti dal 1626 al 1670 provenienti dalla regione Lambruisse –, a bagnomaria, che permette la distillazione con pressione e temperatura costante – i due esempi visibili risalgono al 1941 e al 1944 –, e a vapore, con alambicchi che funzionano con manometro e caldaia a paglia – in mostra quello proveniente da St. André les Alpes ideato da un contadino di montagna e un Girod-Cellier d’Aix-les-Bains del 1925.

La seconda collezione è quella dei flaconi di profumo, con pezzi che risalgono al Cinquecento, e di etichette, di cui la maggior parte provengono da Grasse.
La visita al museo termina con una sosta nella fornitissima boutique dove acquistare i prodotti Château du Bois Provence, tutti rigorosamente D.O.P.
Segnaliamo infine che in un’area adiacente al museo vengono organizzati workshop e laboratori sensoriali per adulti e bambini alla scoperta delle proprietà della lavanda!

Informazioni utili, orari e prezzo biglietti per la visita

La visita al museo è possibile tutti giorni della settimana, per informazioni sugli orari e prenotazioni potete consultare il sito ufficiale, disponibile anche in lingua italiana.
Per pianificare il viaggio o anche solo un weekend in zona, potete consultare i siti dell’Ufficio del Turismo Luberon Coeur de Provence e Atout France Italia

Orari: da febbrario ad aprile e da ottobre a dicembre 9-12:15 e 14-18. Da maggio a settembre dalle 9 alle 19. Chiuso a Gennaio e il 25 dicembre
Biglietti: Adulti € 8, studenti € 7, i bambini con meno di 10 anni entrano gratis
Audioguide: gratuitamente diponibili in italiano

VIsite guidate possibili per gruppi di almeno 9 unità

Come raggiungere il museo

Il Museo della lavanda si trova al 276 Route de Gordes, in località Coustellet, a circa 10 chilometri da Cavaillon, per raggiungerlo è sufficiente seguire la D15.

 Pubblicato da il 12/06/2019 - 3.513 letture - ® Riproduzione vietata

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