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Fontebranda, la fontana di Siena citata da Dante nella Divina Commedia

Fontebranda è la più antica e famosa fontana di Siena, citata anche nel XXX canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante. Costruita in epoca medievale, oggi è dotata anche di un'installazione sonora che le vale l'appellativo di "fonte che parla"..

Ma s’io vedessi qui l’anima trista
di Guido, o d’Alessandro, o di lor frate,
per fonte Branda non darei la vista.


Sono i versi 76, 77 e 78 appartenenti al XXX canto dell’Inferno, primo libro della Divina Commedia scritta da Dante Alighieri. Con la sua citazione, il Sommo Poeta ha conferito imponente fama alla Fontebranda, ubicata nel Terzo di Camollia in quel di Siena. Recenti studi considerano questa menzione fallace, poiché secondo le ultime ricerche è emerso che il buon Dante fa riferimento a una fonte omonima che si trova presso il Castello di Romena in provincia di Arezzo.

La città, a prescindere dalle scomode rivelazioni, si tiene stretta l’antica fonte d’acqua tanto necessaria un tempo agli addetti alla Lavorazione della Seta - la cui citazione letteraria è stata preceduta da quella storica nel 1081 prima dell’ampliamento del Bellamino nel 1193 e la conseguente ricostruzione in mattoni e travertino a opera di Giovanni Di Stefano nel 1246 nella zona sottostante la Basilica di San Domenico. Santa Caterina da Siena, per la cronaca, nacque e abitò in una casa a pochi passi dalla struttura, tanto da esser poi chiamata “la santa di Fontebranda”. Fioccano suggestive ipotesi riguardo la genesi dell’opera e qualcuna di esse riconduce la nascita della fonte all’epoca di Brenno, re dei Galli, versione non suffragata da documenti ufficiali ergo non veritiera fino a prova contraria.

Quest’ennesima perla senese è composta da tre ampie arcate gotiche ogivali sovrastate da un’evidente merlatura guelfa e una sequela di archi ciechi caratterizzati da motivi triangolari. La Balzana, stemma della città, compare al centro della facciata in coabitazione a quattro statue leonine. L’interno si contraddistingue per l’incredibile dedalo di condutture, la cui lunghezza complessiva supera abbondantemente i 25 km passanti nel sottosuolo di pietra arenaria.

Questi passaggi idraulici in parte scavati e in parte murati vengono soprannominati “bottini” per un’esclusiva questione di forma addotta alle gallerie dotate di volta a botte la cui altezza si attesta sui 175 cm con una larghezza di 90. L’efficiente serpentina di condutture resiste dal XII secolo avendo allora raccolto tutte le infiltrazioni piovane e traghettando il sistema di approvvigionamento idrico fino alla creazione dell’acquedotto nel Novecento. Oggi è ancora in uso alimentando le varie fonti cittadine. Tre vasche prendevano posto in Fontebranda: la prima provvedeva ad accumulare l’acqua potabile, la seconda abbeverava gli animali e la terza fungeva da lavatoio. Un sistema così efficace riusciva inoltre a incanalare le acque residue verso le botteghe dei conciatori e dei tintori nonché ai mulini.
Non tutti sanno che Carlo V di Spagna, in occasione di una sua visita in città, asserì di ritenere Siena sotterranea molto più bella rispetto a quella visibile in superficie

Oggi il suo ingente appeal turistico si deve a un progetto attuato dall’ex Assessore al Turismo del Comune di Siena Donatella Cinelli Colombini (in carica dal 2001 al 2011), che ha introdotto un curioso e avveniristico impianto elettronico in grado di riprodurre fedelmente dialoghi, rumori e motivi musicali tipici del 1337, ascoltabili dai visitatori ogni mezz’ora sebbene solo per cinque brevi minuti.
Ecco riecheggiare fra cunicoli e gallerie percorribili agevolmente a piedi le atmosfere del Medioevo e le voci di Agnese con i canti delle amiche e i borbottii dei dottori infastiditi dagli olezzi dei conciatori, tutto rigorosamente in “volgare” (ma niente paura, è presente un pannello bilingue italiano e inglese). Le scene dapprima solo immaginate, vengono ricreate in un video di animazione. Fontebranda si è così accaparrata un’ulteriore fetta di celebrità facendosi ora chiamare “la fonte che parla”.

Nell’area diversi ristoranti aspettano il turista da deliziare con i tradizionali piatti toscani: meritevoli di una sosta culinaria risultano l’Osteria Enoteca Sotto le Fonti in Via Esterna di Fontebranda, la Braceria delle Fonti in Via Fontebranda e, proprio a fianco, la Cricca Quattro.

Informazioni utili per la visita

Fontebranda
Via Fontebranda – Siena
Orari di visita: aperta tutti i giorni 24 ore su 24.
Contatti: per informazioni tel. 0577/280551.
Ingresso libero.
Come arrivare: in auto da sud uscire dalla tangenziale a Siena sud e raggiungere il parcheggio “Il Fagiolone”, con autobus navetta a disposizione dei turisti diretti alla risalita meccanizzata di Fontebranda.

 Pubblicato da il 20/04/2017 - 7.182 letture - ® Riproduzione vietata

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