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Palazzo Vecchio: guida alla storia e alla visita dell'edificio simbolo di Firenze

Palazzo Vecchio č il simbolo di Firenze, sia per la sua storia che per i suoi tesori d'arte. La visita al museo vi conduce al Salone dei Cinquecento e alla torre di Arnolfo con un panorama spettacolare sul centro della cittā.

Da secoli padrone incontrastato di Piazza della Signoria è Palazzo Vecchio (anche conosciuto come Palazzo della Signoria), edificio emblematico di Firenze, immediatamente riconoscibile grazie alla splendida torre ed alla merlettatura che circonda la sommità della struttura.

Venuto alla luce probabilmente nella brillante mente dell'architetto Arnolfo di Cambio, cominciò ad essere edificato a partire dal 1299, su ciò che restava dei palazzi dell'Esecutore di giustizia e dei Fanti. A questo riutilizzo di edifici va' probabilmente ricondotta la posizione della torre, che non si trova al centro come negli altri edifici dell'epoca, bensì nella facciata: la parte bassa della torre, è costituita dalla cosiddetta Torre della Vacca, che è parte dell'intera torre alta 94 metri.

I primi lavori di esecuzione si concludono nel 1315, anche se già prima del suo completamento Palazzo Vecchio, allora chiamato Palagio Novo, o Palazzo dei Priori o della Signoria, comincia a veder circolare nelle sue stanze il potere decisorio della città.

L'aspetto attuale è il risultato di diversi rimaneggiamenti che si sono andati aggiungendo nel tempo: dal suo aspetto esteriore, più fortezza che palazzo, dovuto alla volontà di Gualtieri VI di Brienne, duca di Atene, all'ampliamento, necessario per accogliere tutta la corte, e ad un decorativismo più accentuato voluto fortemente da Cosimo de' Medici.

E' proprio con Cosimo de' Medici che il Palagio Novo diviene il Palazzo Vecchio: se, infatti, fino al 1565 era stato dimora fissa della corte di Cosimo de' Medici, in quella data essa venne spostata definitivamente a Palazzo Pitti. Da quell'istante quello che era sino ad allora stato il palazzo della Signoria, si trasformò nel Palazzo Vecchio, collegato alla sede della nuova corte dal corridorio vasariano, progettato dall'illustre artista.

Sede della camera dei deputati e del senato quando Firenze venne nominata capitale del Regno d'Italia fra il 1865 e il 1871, oggi ha riacquistato parte della sua antica funzione: è sede del comune e del consiglio comunale fiorentino, ma, in virtù della preziosità delle opere e delle storie che custodisce, alcune delle sue stanze sono state trasformate in uno dei musei più affascinanti della città.

Un po' guelfo ed un po' ghibellino: è questo che un occhio attento pensa dinanzi al Palazzo Vecchio. La merlettatura della torre, a coda di rondine è infatti tipica del simbolismo ghibellino che contrasta nettamente con la squadratura guelfa della merlatura che chiude la struttura.
Tutto l'edificio è segnato dal bugnato in pietraforte e dalle finestre bifore neogotiche, che rinforzano il suo aspetto esteriore simile ad una fortezza che però contrasta con la grazia e la magnificenza degli interni.

A segnare l'ingresso a palazzo un'alzata, che un tempo aveva lo scopo di far assistere a tutti gli spettacoli che avevano luogo in piazza, da una posizione di predominanza, i membri del priorato. Successivamente, tale rialzata venne decorata con impressionanti esempi della scultura quattrocentesca di Donatello, in primis il Marzocco e la Giuditta e Oloferne, di Michelangelo, con il David che ha campeggiato all'ingresso sino al 1873, affiancato successivamente dall'opera di Bandinelli, Ercole e Caco. In realtà sia le opere di Donatello che quella di Michelangelo sono state spostate e sostituite da copie: il Marzocco oggi si trova al Museo del Bargello, Giuditta e Oloferne sono state spostate dentro il Palazzo Vecchio, mentre il David di Michelangelo è oggi visionabile presso la Galleria dell'Accademia.

A segnare il portale vero e proprio, invece, i Termini maschile e femminile di marmo: il primo di Vincenzo de' Rossi, il secondo dello stesso Bandinelli.

Alzando lo sguardo sulla facciata è possibile notare una lunga fila di stemmi, ciascuno dei quali simboleggia una parte della storia di Firenze. Dopo aver ammirato l'esterno, non si può non entrare: il primo ambiente che si incontra è il cortile, progettato da Michelozzo nel 1453 e rivisto da Vasari nel 1565, in occasione delle nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria. Sono di questo periodo tutti gli affreschi che si possono ammirare sulle volte come sulle lunette del porticato.

Al centro una splendida fontana in porfido, che ha preso forma da un progetto dello stesso Vasari: a base ottagonale, ha una vasca che poggia su una colonna. Alla sommità il Putto con delfino di Andrea del Verrocchio, sottratta dalla villa dei Medici di Careggi e progettata per la fontana dell'Amore che lì vi trova dimora. 

Salendo al primo piano, si accede ad alcune delle stanze del museo: la prima, e per magnificenza, e per importanza, è certamente il salone dei Cinquecento. La sala, gigantesca in dimensioni (54x23 mt), è stata costruita dal Pollaiolo nel 1494 su commissione del Savonarola che voleva restituire al Palazzo Vecchio il suo antico uso subito dopo i Medici, ripristinandovi la sede del consiglio maggiore, costituito da 500 membri. Quando il governo Savonarola cadde, Cosimo de' Medici decise di farla ingrandire da Vasari, che dipinse, assieme alla sua bottega, gran parte dei 39 pannelli.

Le pareti sono affrescate e circondate da sculture di Baccio Bandinelli, Vincenzo de' Rossi, e dello stesso Michelangelo: suo il famoso Il Genio della Vittoria. Da questa immensa sala si accede allo studiolo di Francesco I, dipinto in buona parte dal Vasari con gli elementi della Natura, che accoglie anche statue del Giambologna e di Ammannati. Proseguendo da qui si accede a quello che è indicato come il Tesoretto, ovvero lo Studiolo di Cosimo de' Medici.

Lo studiolo è rimasto a lungo una stanza segreta. Riscoperta solo nel 1908, questa stanza è divenuta parte dell'Itinerario museale dedicato ai ragazzi, i quali possono ammirare i dipinti vasariani che rappresentano le Arti e le Muse.

Informazioni utili

Museo di Palazzo Vecchio
Dove: Piazza della Signoria a Firenze, tel 055 2768325
Orari
Da aprile settembre dalle 9 alle 23, il giovedì dalle 9 alle 14
da ottobre a marzo dalle 9 alle 19, sempre fino alle 14 il giovedì
La Torre di Arnolfo è visitabile dalle 9 alle 21 nel semestre estivo (giovedì 9-14) e dalle 10 alle 17 da ottobre a marzo  (giovedì 10-14). In caso di pioggia la torre non è accessibile.
Biglietti
Il museo costa 10 euro, ridotto 8 euro (18-25 anni)
La Torre più camminamento di Ronda costa 10 euro, ridotto 8 euro (18-25 anni)
Con 14 euro (12 euro ridotto) si possono sceglere le visite del Museo + Percorso Archeologico, oppure il Museo  + Torre&Camminamento di Ronda, mentre con 18 euro (16 ridotto) si acquista l'intero pacchetto di visita, Museo, Percorso Archeologico e Torre con camminamento
Il solo Percorso archeologico costa 4 euro.
Controlla il sito ufficiale di Palazzo Vecchio
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