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La Galleria degli Uffizi: tutte le opere da non perdere nella visita al museo di Firenze

La Galleria degli Uffizi di Firenze è considerato il Louvre italiano, con una collezione vastissima di capolavori d'arte, collocati in 93 sale colme di tesori inestimabili. Potete compiere una visita virtuale oppure dedicare una giornata intera al museo.

La Galleria degli Uffizi è uno dei musei più famosi e più visitati al mondo. Sono quasi due milioni i turisti che ogni anno varcano le porte del museo, il quale raccoglie opere d'arte provenienti da diversi periodi storici – per la precisione dal XII al XVIII secolo – all'interno dell'edificio posto a pochi passi da Piazza della Signoria, nel cuore di Firenze.

I lavori di realizzazione della Galleria degli Uffizi furono orchestrati dal Vasari, il quale nel XVI secolo riuscì a dare un enorme respiro artistico al complesso, che fu poi oggetto di modifiche e aggiunte negli anni successivi.
La famiglia dei Medici è una delle protagoniste indiscusse degli Uffizi: è anche grazie ai loro prestiti e alle donazioni che possiamo apprezzare oggi molte opere religiose realizzate da diverse maestranze dell'epoca.

Dai secoli scorsi le cose sono ovviamente molto cambiate, e la fama del museo è ormai internazionalmente riconosciuta. È risaputo come l'affluenza sia, in qualsiasi momento dell'anno, sempre notevole; pur non essendo obbligatorio, è più che consigliato prenotare la propria visita (magari on-line, all'indirizzo che riportiamo in fondo all'articolo) per evitare lunghe ed estenuanti file.
Una volta in possesso dell'agognato biglietto (nella prenotazione è indicato anche l'orario in cui presentarsi), è finalmente il momento di godersi i capolavori più famosi della storia italiana e non solo.

Innanzitutto, magari ancor prima di entrare, occorre avere un'idea abbastanza chiara di quello che si vuole visitare, perché è evidente che in un'unica volta è impossibile ammirare l'intero patrimonio artistico del museo. Sono infatti 93 le sale che compongono gli Uffizi, disposte su due piani, e pensare di vederle tutte è fisicamente impossibile. Non disperate però: se è vero che che la vastità espositiva è enorme, è anche vero che concentrandosi solo sui capolavori più famosi ci si più fare comunque una buona idea di ciò che il museo propone, e magari iniziare a pensare a una futura seconda visita alla galleria.
La collezione culturale è molto variegata e, per necessità descrittiva, anche disposta in ordine cronologico e intuitivo.

Andiamo dunque a vedere quali potrebbero essere, per chi visita gli Uffizi per la prima volta, le sale e le opere assolutamente imperdibili.

Si inizia dal secondo piano, dove si trovano le sale dalla numero 1 alla 45.

Sala 1: Archeologia e Arti Grafiche. All'interno di questa sezione vi sono reperti archeologici provenienti prevalentemente da un contesto Romano. Fondata nel 1921, la prima area espositiva della Galleria degli Uffizi abbraccia il visitatore riportandolo immediatamente allo splendore di mondi perduti. Vi si trovano oggetti straordinari come are funerarie del I secolo a.C., marmi e numerose sculture, come per esempio il "Fregio dell'Atena Nike" o un sarcofago con le raffigurazioni delle "Fatiche di Ercole".

Sala 2: del Duecento e di Giotto. Si tratta di una sala espositiva dedicata prevalentemente al Duecento. Cimabue, Giotto e Duccio di Buoninsegna trovano qui la loro collocazione con opere molto importanti come alcune Maestà (nome generico per indicare la Madonna con bambino): la "Madonna Rucellai" di Buoninsegna (1285), la "Madonna di Ognissanti" di Giotto (1310) e la "Madonna di Santa Trinità" del Cimabue (1290) sono i tre capolavori assoluti realizzati dai tre pittori medievali.

Sale 5 e 6: il Gotico Internazionale. Questo movimento artistico si riflesse in un più ampio respiro mondiale. Si tratta in particolare di raffigurazioni eleganti e raffinate, proprio come quelle che vengono proposte in quest'area espositiva. Vi sono opere di Gentile Fabriano (su tutte “L'Adorazione dei Magi”, del 1423) e molte raffigurazioni eseguite per Palla Strozzi. Vi è poi una piccola tavola di Beato Angelico (la Tebaide) e non mancano quadri di Lorenzo Monaco e altre opere minori che riconducono al movimento che prese vita tra fine '300 e inizio '400.

Sala 7: il Primo Rinascimento. Periodo culturale per eccellenza, il Rinascimento ha rappresentato enormi cambiamenti dal punto di vista artistico. Ecco l'arte nuova, ben rappresentata nelle esposizioni della sala 7. Studio dell'anatomia, esperimenti riguardanti la luce, lo studio e la raffigurazione tridimensionale dello spazio, ma anche un'esplorazione continua della psiche proposta con elementi di classicità. La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello è una delle opere più rappresentative in questo senso. Queste ed altre nuove sensazioni sono trasmesse al pubblico anche con le opere di Masaccio, Botticelli, Pollaiolo e molti altri maestri.

Sale 8 e 9: Filippo Lippi. Nella sala 8 vi è un'area espositiva dedicata a Filippo Lippi (erede morale di Masaccio), qui presente soprattutto con la famosa Madonna con bambino due angeli, anche se non mancano opere di Piero della Francesca. Entrambi i pittori hanno saputo indagare il disegno in maniera più profonda e analitica, vanto che gli ha concesso la creazione di opere notevoli, le stesse esposte agli Uffizi, come per esempio "L'Adorazione dei Magi" o "L'Incoronazione della Vergine".
L'adiacente sala 9 è quella della famiglia dei Pollaiolo, con i lavori di Antonio e del fratello Piero, ma anche con una tavola di un giovane Botticelli.

Sale 10-14: Sandro Botticelli. Il nome rimanda immediatamente ad alcuni tra i più celebri capolavori della storia. È qui che è possibile ammirare "La nascita di Venere" o la "Primavera", alcuni tra gli esempi più riusciti della storia dell'arte. Botticelli gravitava intorno ai fermenti neoplatonici e il suo merito più alto (tra gli altri) fu quello di raffigurarli visivamente.
Queste sale sono tra le più affollate del museo, ma non vi è presente il solo Botticelli: c'è spazio anche per il Trittico Portinari di Hugo van der Goes, pittore fiammingo del XV secolo, che ispirò lo stesso Botticelli.

Sala 15: Leonardo da Vinci. Questo spazio è dedicato all'inventore, lo scienziato, il pittore, lo scultore, l'artista, il poliedrico nonché il focus energetico di un'arte totale. Tra le opere esposte, "L'Annunciazione”, il “Battesimo di Cristo” (opera del Verrocchio alla quale Leonardo contribuì, ancora giovane, soltanto in alcuni particolari) e "L'Adorazione dei Magi”, opera incompiuta.
Nella sala non mancano comunque opere del Perugino o di Lorenzo di Credi.

Sale dalla 19 alla 24: Rinascimento non Fiorentino. In queste sale vi sono numerose opere d'arte riguardanti un tipo di Rinascimento meno locale e più internazionale.
In particolare nella sala 19 si trovano opere del Perugino e di Signorelli, mentre nelle sale successive sono visibili opere di Bellini, Buti, Carpaccio, Durer, Mantegna, Correggio, Buti, Antonello da Messina, Cosmè Tura, Giorgione ed artisti tedeschi e fiamminghi.
Nella sala 23 si ammirano il Mantegna ed il Correggio, e più in generale in questa sezione degli Uffizii non mancano riferimenti statuari e sculture dal più alto pregio artistico archeologico allestite in parallelo alla visuale su Palazzo Vecchio.

Sala 35: Michelangelo e i Fiorentini. Attualmente in questa sono ospitati i più grandi artisti del Cinquecento italiano, che un tempo erano collocati nelle sale precedenti (25-34). Il pezzo più famoso è il “Tondo Doni" di Michelangelo (unica opera del maestro presente in città) e diversi dipinti di Raffaello, così come non manca una carrellata di artisti veneti come Tiziano, Veronese, Tintoretto e Sebastiano del Piombo. Si trovano anche personalità emiliane come il Parmigianino e Dosso Dossi. Al centro della sala si può ammirare l'”Arianna addormentata”, scultura romana del III secolo, copia di una precedente opera greca.

Il percorso al secondo piano può terminare qui, poiché molte delle successive sale sono chiuse ( a parte la sala 42 della Niube e la sala 45 dei Pittori Veneti, Umbri e Nordeuropei). Per ragioni di tempo conviene quindi spostarsi al primo piano, passando attraverso il vestibolo d'uscita, dirigendosi verso le Sale Blu (46-55).

Sale dalla 46 alla 55: i pittori stranieri del XVI e XVIII secolo. Vi sono esposti nomi come Goya, de Ribera, Velázquez e maestri del barocco come i fiamminghi Rubens e Van Dyck, che dalla loro Anversa partirono alla conquista artistica dell'Europa. Si tratta infatti delle sale che hanno il respiro internazionale più forte, poiché riuniscono personalità provenienti da Inghilterra, Francia, Olanda, Germania, Belgio e Spagna; pittori di nazioni diverse che hanno in comune l'amore per l'arte, espresso e impresso nelle opere che hanno fatto il giro del mondo per numerose mostre temporanee, ma che oggi hanno una casa nella Galleria degli Uffizi.

Sale Rosse: 56-66. Sono diverse le sale che meriterebbero una visita (ad esempio le sale 57-58 dedicate ad Andrea del Sarto), ma per alleggerire la visita conviene dirigersi alla sala 66, dove sono ospitati diversi quadri di Raffaello, tra cui la celebre Madonna del Cardellino, restaurata l'ultima volta nel 2008. Tra le opere del grande maestro è possibile anche ammirare un suo Autoritratto, come da tradizione; ciò che colpisce il visitatore è però la posizione del busto di Raffaello, che conferisce dinamicità al quadro.

Sala 83: Tiziano. Le sale 68, 71, 74, 75, 83 e 88 sono dette Sale Maniera Moderna: di queste, la più famosa e visitata è la sala 83, di Tiziano. Il grande maestro della pittura veneta cinquecentesca è stato uno dei più grandi ritrattisti al mondo del suo tempo, e qui negli Uffizi è possibile contemplare alcuen delle sue più grandi opere, come la sensuale Venere di Urbino, ma anche la Flora e i ritratti di Francesco Maria della Rovere e della moglie Eleonora Gonzaga.

Sala 90: Caravaggio. Le sale 90-93 sono dette caravaggesche, perché ospitano opere di seguaci del pittore milanese.
Questa sala è ricca di cromatismi vivaci e tratti malinconici. La pittura caravaggesca ha segnato un cambio netto di rotta nell'arte e, per questo motivo, le ultime sale dedicate a lui sono in continua evoluzione, nonché tra le più ammirate di tutto il polo artistico. Il realismo e i giochi di luce che il maestro studiò e realizzò per primo sono in parte visibili in alcune opere presenti nella sala, come il famoso “Scudo con la testa di Medusa”, il celebre “Bacco” e l'impressionante “Sacrificio di Isacco”.

Queste potrebbero essere, secondo noi, le tappe fondamentali di una visita alla Galleria degli Uffizi di Firenze certamente in grado di fare apprezzare l'immenso patrimonio artistico, storico e culturale del principale museo italiano.
Ora tocca a voi l'organizzazione logistica del percorso di visita: ecco di seguito qualche informazione utile sul museo.

Il prezzo del biglietto intero è di 12,50 euro / ridotto 6,25 euro.
Per prenotare la visita si può telefonare al numero 055 294883 oppure completare la procedura on-line sul sito ufficiale.
Il costo della prenotazione è di 4 euro. Nel caso si svolgano delle mostre temporanee, il prezzo dell'ingresso può variare.

Galleria degli Uffizi
Piazzale degli Uffizi 6, Firenze

Orario: dal martedì alla domenica dalle ore 08:15 alle ore 18:50.
Chiuso il lunedì.

 Pubblicato da il 03/03/2015 - 44.602 letture - ® Riproduzione vietata

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