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Guida alla Galleria Borghese di Roma e alle opere esposte

Caravaggio, Tiziano, Bernini a Galleria Borghese non mancano i capolavori d'arte, uno dei musei pił interessanti di tutta Roma.

Ai primissimi posti tra le raccolte private di opere d’arte più importanti del mondo, la ultrasecolare collezione della famiglia Borghese è esposta da oltre cento anni nell’omonimo museo presso la celebre villa nel cuore del centro di Roma. Se oggi abbiamo la fortuna di poter ammirare una collezione di cotanta qualità bisogna ringraziare soprattutto l’edonismo del cardinale Scipione Borghese (1576-1633), nipote prediletto di Papa Paolo V (1552-1621), nonché prodigo mecenate appassionato d’arte e scultura. Eppure la vastità della raccolta avrebbe potuto assumere dimensioni ancora più ampie se, in età napoleonica, il principe Camillo Borghese (1775-1832) non avesse regalato buona parte dei marmi e delle sculture donategli da Paolo V alla Francia.

Museo e Galleria Borghese si trovano presso il Casino Borghese, un edificio elegante, situato nella parte orientale del parco della villa, commissionato a Flaminio Ponzo dallo stesso cardinale Scipione all’inizio del XVII secolo proprio per esporre le sue opere d’arte. Ad introdurre ospiti e visitatori all’interno del palazzo è una doppia rampa di scale che termina nel loggiato, alle spalle del quale si aprono le splendide sale del Museo Borghese, a sua volta collegato alla Galleria al piano superiore.

Nel primo le splendide collezione di statue, busti e marmi sono esposte secondo un allestimento dal gusto prettamente ottocentesco, che armonizza le opere con gli ambienti che le contengono. Quasi tutte le sale presentano al centro un gruppo statuario “moderno”, nella maggior parte dei casi scolpito dall’artista prediletto dalla famiglia Borghese, un certo Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). Questa contrapposizione tra opere più antiche e moderne è riscontrabile in quasi tutto il museo, compreso il portico d’ingresso, dove reperti del passato rivestono tutte le pareti secondo la disposizione neoclassica attribuitagli da Luigi Canina, e nell’ampio salone centrale. Quest’ultimo è caratterizzato dalla presenza di numerose nicchie murarie, ciascuna delle quali accoglie il busto di un imperatore romano, e di un frammento di “altorilievo con cavallo” integrato da Pietro Bernini come “Curzio che si getta nella voragine del Foro Romano”, mentre il pavimento ingloba mosaici datati tra il IV e il VI secolo raffiguranti scene di caccia nel circo e combattimenti tra gladiatori.

Dal salone centrale si accede alla prima sala del museo, la cosiddetta sala “del Vaso”. Al suo interno si trova la Venere vincitrice, scultura di Antonio Canova del 1805 ispirata all’antica divinità raffigurante Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone e moglie di Camillo Borghese, distesa su un triclinio completamente nuda. L’opera più importante della seconda sala è Davide che lancia la fionda, eseguita tra il 1623 e il 1624 da Gian Lorenzo Bernini, che modellò il volto dell’eroe a sua immagine e somiglianza, mentre nella terza spicca un’altra celebre rappresentazione dell’artista napoletano: Apollo e Dafne. La quarta sala è la cosiddetta “galleria degli Imperatori”, la più grande e decorata, potendo vantare una volta finemente affrescata dalle “storie di Galatea” di Domenico De Angelis e pareti precedute da ben 18 busti di imperatori in porfido e alabastro eseguiti nel corso del Seicento da diversi autori. Come se non bastasse, al centro di essa campeggia il berniniano Ratto di Proserpina, che immortala Plutone nell’atto di rapire la dea.

Dalla galleria degli Imperatori si accede alla piccola “sala dell’Ermafrodito”, il cui nome deriva dall’Ermafrodito dormiente, una copia in marmo del 150 a.C. di un’antica statua in bronzo opera di Policleto. Ancora di Bernini sono La Verità svelata dal Tempo, eseguita nel 1652, ed il gruppo di Enea e Anchise, al quale pare abbia collaborato anche il padre Pietro. La penultima sala del Museo Borghese è incentrata sull’esposizione di episodi della storia egizia e motivi del medesimo tema, mentre la grande pittura è rappresentata da sei tele di Caravaggio (1571-1610): Bacchino malato, Ragazzo con canestro di frutta, Madonna dei Palafrenieri, San Girolamo, San Giovanni Battista e Davide con la testa di Golia.

Questi quadri sono un semplice antipasto di Galleria Borghese, al piano superiore, che offre una sintesi eccellente della storia della pittura italiana dal XV al XIX secolo. Le sale della Galleria, nella maggior parte dei casi affrescate, sono una successione senza soluzione di continuità di tele dei più grandi artisti italiani e stranieri. Tra i fiorentini del Cinquecento spicca Raffaello (1483-1520), rappresentato da il Ritratto di giovane donna con unicorno, il Ritratto d’uomo e la Deposizione di Cristo. La pittura ferrarese, affluita in grande quantità a Roma dopo l’annessione della corte estense allo Stato pontificio, è presente grazie al Garofalo, all’Ortolano e a Ludovico Mazzolino. Da Ferrara a Bologna, dove operarono Lorenzo Costa, qui rappresentato da Cristo alla colonna, Francesco Francia, autore di Madonna col Bambino, e Guido Reni, che dipinse Mosè con le tavole della legge.

Anche nella Galleria non poteva mancare Bernini, a cui sono attribuiti il ritratto del cardinale Scipione Borghese ed il busto di Paolo V, come pure l’imitazione di statue antiche tra cui il gruppo della capra Amaltea che allatta Giove. Coevo a Bernini è Pieter Paul Rubens (1577-1640), che nel corso di alcuni brevi soggiorni romani non perse occasione di lasciare il segno del suo passaggio, come ad esempio con la celebre Pietà. Altri esponenti barocchi presenti a Galleria Borghese sono Domenichino, Giovanni Lanfranco, Federico Barocci e Annibale Carracci, di cui spicca per la straordinaria modernità il Ragazzo che ride.

Naturalmente non potevano mancare i pittori veneziani, tra cui Lorenzo Lotto, Giovanni Bellini, Veronese (1528-1588), autore della Predica del Battista, e soprattutto Tiziano (1485-1576), che ha firmato l’Amor sacro e Amor profano, Venere che benda Amore, San Domenico e Cristo alla colonna. Infine restano da vedere capolavori quali Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, la Natività di Giorgio Vasari, Diana e Calisto di Dosso Dossi e altri ancora, per un viaggio senza uguali attraverso la pittura moderna italiana ed europea.

Museo e Galleria Borghese sono aperti da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30 con accesso regolato di gruppi di massimo 360 persone ogni 2 ore. Il biglietto intero costa 11 €, il ridotto 6.50 €. Per raggiungere l’allestimento coi mezzi pubblici sono a disposizione diverse linee di autobus e la linea A delle metropolitana scendendo alla fermata Spagna, da dove seguire le indicazioni per Villa Borghese. Per maggiori informazioni potete consultare il sito www.galleriaborghese.it o chiamare il numero 06/32810.

 Pubblicato da il 17/03/2015 - 16.163 letture - ® Riproduzione vietata

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