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Visita al Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna e ai suoi mosaici bizantini

Gli amanti di storia dell'arte non perdano il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna ,a fianco della Basilica di San Vitale famoso per i suoi mosaici policromi, tra i pił belli della scuola bizantina, patrimonio UNESCO della cittą di Ravenna.

A ispirare Cole Porter nella composizione della sua celebre Night and Day si narra sia stato il Mausoleo di Galla Placidia che il compositore statunitense visitò in occasione del viaggio di nozze a Ravenna: i mosaici, con le 570 stelle dorate che ne rivestono la cupola dal blu intenso e che hanno affascinato per secoli visitatori di tutto il mondo, hanno reso questo monumento uno dei più importanti della tarda antichità giuntoci intatto sino ai giorni d’oggi.

Sorella dell’imperatore Onorio, Galla Placidia fece erigere l’edificio religioso a croce latina attorno al 425-450 come proprio luogo di sepoltura anche se in realtà il mausoleo non fu mai utilizzato in tal senso poiché l’imperatrice morì e fu sepolta a Roma nel 450.

Situato nei pressi della Basilica di San Vitale, questo monumento dall’aspetto semplice e modesto, tanto da apparire all’esterno come una chiesa di campagna, fu costruito in origine come collegamento al lato meridionale della chiesa di Santa Croce fatta erigere anch’essa per volere di Galla Placidia nel secondo quarto del V° secolo. Pare però che in realtà il mausoleo fosse intitolato a San Lorenzo, raffigurato in una decorazione musiva nella lunetta sopra l’ingresso, anche se una testimonianza del IX° secolo parla di una dedica a San Nazaro.

Nel 1540 il pavimento marmoreo dell’edificio subì un intervento di restauro mentre ai primi del 1600 il monumento voluto dall’imperatrice Galla Placidia venne staccato dalla vicina chiesa, isolato quindi dal contesto in cui era sorto. Fu poi murata la porta d’ingresso originaria per permettere l’apertura di una di dimensioni più modeste nel braccio ovest dell’edificio, a sua volta chiusa nel 1774 quando fu riaperta quella originaria. Fra il 1898 e il 1902 il rivestimento marmoreo interno del mausoleo fu sostituito con marmo giallo di Siena e il fregio romano che era stato rimosso venne ricollocato sopra la porta d’ingresso. Infine, nel 1908 vennero applicate alle finestre delle lastre di alabastro, attualmente esistenti, donate da Vittorio Emanuele III°.

Secondo una tradizione diffusa soprattutto nell’Italia settentrionale, il paramento murario del mausoleo è realizzato con mattoni corti e grossi intercalati da uno strato di calcio di 2 cm di spessore. Interrato di circa 1metro e mezzo, l’edificio non si può purtroppo ammirare nelle proporzioni originarie che lo rendevano sicuramente più slanciato di quanto lo sia attualmente. Ad eccezione della facciata, che un tempo era interamente rivestita di marmi e collegata come già detto al nartece di Santa Croce, i lati del monumento sono percorsi da lesene che ne alleggeriscono la forma. Se nella parte inferiore del mausoleo le finestre sono di forma stretta e allungata quasi simili a delle feritoie, in ogni lato del tamburo se ne trova invece rettangolare di grandi dimensioni.

L’interno dell’edificio sacro è caratterizzato da decorazioni a mosaico che hanno contribuito a far sì che il mausoleo entrasse di diritto fra i monumenti patrimonio mondiale dell’Unesco. La parte inferiore delle pareti è rivestita da marmi mentre quella superiore presenta mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola. Proprio quest’ultima, su uno sfondo blu indaco illuminato da centinaia di stelle dorate disposte in cerchi concentrici e che diminuiscono di grandezza avvicinandosi al centro, ospita una croce latina con il braccio lungo rivolto verso est.

Ai 4 angoli della cupola si trovano gli esseri viventi dell’Apocalisse raffigurati sotto forma di leone, vitello, uomo e aquila tutti realizzati con i colori dell’oro e con il busto e la testa che emergono da un banco di nuvole stilizzate. Nei lunettoni sottostanti si trovano gli Apostoli, rappresentati in piedi e con il braccio destro alzato su uno sfondo blu scuro che man mano digrada verso le tonalità del verde e del giallo. Fra gli Apostoli si riconoscono bene San Paolo, con la barba appuntita e la fronte calva, e San Pietro che tiene in mano le chiavi del regno dei cieli. Le volte sovrastanti, sullo sfondo cosparso di tralci di vite, sono caratterizzate al centro da una ghirlanda di alloro che contiene un monogramma cristologico.

Fra le decorazioni più interessanti dell’interno vi sono quella della lunetta posta di fronte l’ingresso in cui compare un personaggio vestito di bianco, identificato spesso come San Lorenzo, mentre si dirige verso una graticola avvolta dalle fiamme mentre dalla parte opposta vi è il buon pastore: in un paesaggio idilliaco di rocce e alberi si staglia la figura di Cristo vestito di abiti dorati e color porpora. Questa rappresentazione indica una svolta importante nell’iconografia cristiana poiché Cristo, raffigurato in precedenza con indosso una tunica corta, viene ora presentato con abiti imperiali per via dello stretto contatto venutosi a creare nel periodo di Galla Placidia fra Ravenna e Costantinopoli.

A commissionare il mausoleo fu certamente Galla Placidia ma è altrettanto probabile che a suggerire all’imperatrice una decorazione così complessa e articolata come quella che si ritrova all’interno dell’edificio sia stato San Pier Crisologo, suo consigliere e teologo. Si ritiene inoltre che alla realizzazione di questa decorazione musiva di così alto livello tecnico abbiano partecipato maestri giunti da Costantinopoli coadiuvati da maestranze locali in virtù di quel collegamento artististico fra la città ravennate e quella sulle rive del Bosforo.

Interessanti sono anche i motivi floreali che rivestono la botte dei bracci nord e sud con margherite bianche, rose stilizzate e grandi fiori geometrici con petali dentellati.

L’esterno della costruzione è estremamente semplice e modesto, in netto contrasto con la ricchezza della decorazione dell’interno impreziosita ancora di più dalla luce che filtra attraverso le finestre di alabastro: entrando infatti nel mausoleo si rimane stupefatti dalle forme e dai colori dei mosaici oltre che dagli accorgimenti illusionistici adottati come nel caso del cielo che appare lontano e infinito per il senso di profondità dovuto ai cerchi concentrici che si restringono. Le caratteristiche uniche di questi mosaici diventeranno modello della produzione musiva tipica di Ravenna: basti pensare ai contorni ben delineati delle figure e ai corpi che risultano modellati con una plasticità mai vista prima nelle pittura tardo antica dell’Occidente.

Il Mausoleo, situato in Via Giuliano Argentario 22, è aperto al pubblico nei seguenti orari: dal 1° Novembre al 28 Febbraio 9.30/17; dal 1° al 31 Marzo 9/17.30; dal 1° Aprile al 30 Settembre 9/19; dal 1° al 31 Ottobre 9/17; 1° Gennaio 14.30/17. Chiuso il 25 Dicembre.

Tariffe d’ingresso: 9,50 Euro intero; 8,50 Euro ridotto; gratuito per bambini sino ai 10 anni, residenti nel Comune di Ravenna, disabili e accompagnatori, religiosi, militari e giornalisti. Per visitare il Mausoleo nel periodo dal 1° Marzo al 15 Giugno è richiesto un supplemento di 2 Euro e per i gruppi è obbligatoria la prenotazione. Il biglietto è cumulativo e comprende anche la visita alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, al Battistero Neoniano, alla Basilica di San Vitale e al Museo e Cappella Arcivescovile.

Il Mausoleo di Galla Placidia si trova nel centro storico di Ravenna in zona a traffico limitato. Per raggiungere l’edificio si può prendere il bus linea 1 con fermata in Piazza Baracca oppure arrivare sino al parcheggio (a pagamento) della stessa piazza o in quello custodito in Largo Giustiniano annesso all’entrata del complesso monumentale. Accessibile a portatori di handicap.

Informazioni allo 0544.541688 e http://www.turismo.ra.it

 Pubblicato da il 21/03/2017 - 30.077 letture - ® Riproduzione vietata

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