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Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi, visita ai suoi mosaici a Ravenna

Il Battistero Neoniano, o degli Ortodossi, da non confondere con quello degli Ariani, è famoso per i suoi mosaici ed è uno dei luoghi UNESCO di Ravenna. Si trova nei pressi del Duomo cittadino.

Nessun altro edificio battesimale del mondo tardo antico ha conservato in maniera così perfetta sia la struttura architettonica che la decorazione dell’interno con marmi, stucchi e mosaici preziosi. Un vero e proprio gioiello dell’arte paleocristiana bizantina che ha fatto del Battistero Neoniano di Ravenna, conosciuto anche come Battistero degli Ortodossi, uno dei monumenti patrimonio mondiale dell’Unesco.

L’edificio dalla caratteristica forma ottagonale si innalza a nord dell’attuale cattedrale di Ravenna che, a inizi Settecento, sostituì l’antica basilica ursiana fatta costruire dal vescovo Ursus da cui prese il nome. E’ probabile che allo stesso vescovo risalga anche la costruzione del battistero che all’epoca del religioso Neone, attorno al 450-475, fu oggetto di importanti interventi di restauro fra cui il rifacimento della parte superiore dell’edificio ricoperto da una grande cupola e di nuovi decori all’interno. Proprio per questo motivo il monumento è noto come Neoniano, Ursiano o ancora della Cattedrale Cattolica per differenziarlo da quello ariano.

Nel VII° secolo il vescovo Teodoro fece collocare una grande croce bronzea sulla sommità del tetto, ora conservata all’interno del battistero, mentre successivamente fu realizzata una sopraelevazione del pavimento in seguito a lavori di ripristino della parte inferiore della struttura.

Nella seconda metà del 1500 vennero invece riaperte le finestre che nei tempi passati erano state chiuse; all’inizio del XVII° secolo la costruzione di una nuova canonica a ridosso del battistero portò invece alla demolizione delle due absidi di sud est e sud ovest.

Seguirono poi scavi e ricerche sotto la direzione dell’architetto Lanciani che portarono all’individuazione della vasca battesimale sul cui perimetro poggia la vasca odierna; fra il 1899 e il 1906 fu avviata una nuova campagna di restauri sia ai mosaici che alle tarsie marmoree e agli stucchi mentre negli ultimi decenni del 1900 sono state attuate indagini accurate per conservare al meglio questo prestigioso edificio religioso.

Realizzato in muratura, il Battistero Neoniano – che non vediamo nelle proporzioni originarie in quanto interrato di circa 3 metri – si presenta con lati alternativamente rettilinei e absidati traforati in alto da una finestra con arco a tutto sesto. Nella parte superiore la muratura è scandita da lesene che in alto si trasformano in una serie di doppi archetti pensili. Sul lato nord ovest dell’edificio è stato reimpiegato un pezzo scultoreo appartenente ad un sarcofago romano che raffigura un cavaliere che solleva con la mano la corona della vittoria.

L’ingresso del monumento si apre sul lato ovest e proprio al di sopra della porta si trova un architrave datato XVI° secolo che riporta l’iscrizione “En espoir Dieu”.

Entrando all’interno ci si trova dinnanzi a quattro absidi e a due ordini di arcate sovrapposte che fanno da preludio alla grande cupola realizzata con anelli di tubi fittili disposti in cerchi concentrici e degradanti verso l’alto in modo da conferire al battistero un senso di grande leggerezza.

Degna di particolare attenzione è sicuramente la ricca decorazione dell’interno costituita da marmi nella parte inferiore, da stucchi in quella centrale e da mosaici nella fascia superiore. Adattandosi poi alla forma architettonica della cupola la decorazione musiva è suddivisa in tre zone distinte con un medaglione centrale e due fasce concentriche. Se il disco centrale è decorato dalla scena del battesimo di Gesù (che ben si adatta alla funzione del monumento trattandosi proprio di un edificio battesimale), nella prima fascia concentrica, su uno sfondo blu indaco, sono raffigurati i 12 Apostoli che avanzano con la stessa cadenza e postura monumentale che ricorda la statuaria classica mentre nella seconda fascia, suddivisa da grandi piante d’acanto in otto settori, si alternano troni e altari a simboleggiare la città celeste.

Le 4 absidi, ora prive purtroppo di decorazioni, in origine dovevano essere rivestite da scene raffiguranti Cristo che cammina sulle acque, dal miracolo della guarigione del paralitico, da un paesaggio pastorale e altre raffigurazioni come si può dedurre dalle iscrizioni, rifatte nel XIX° secolo, che si possono ancora leggere sopra gli archi.

Dal punto di vista architetturale il battistero si impone per la sua tipologia ottogonale, comune comunque a molti altri edifici battesimali dell’Italia settentironale e dell’area adriatica. Singolare è soprattutto la grande cupola che segue un sistema costruttivo occidentale e che si è ottimamente conservata proprio come le decorazioni musive interne che rappresentano la più antica testimonianza pervenutaci del battesimo di Cristo eseguita a mosaico in un edificio monumentale.

Da notare anche l’influenza dell’arte classica nella personificazione del fiume Giordano rappresentato da un personaggio anziano che porge a Gesù un drappo per asciugarsi, stessa influenza che si riscontra nella fascia di mosaici con finte architetture che ricordano gli affreschi di Pompei.

Il livello qualitativo di questi mosaici, ritenuti da esperti e studiosi fra le più alte espressioni artistiche del mondo tardo antico, dimostra che all’epoca del vescovo Neone a Ravenna dovevano essere attive maestranze di primo ordine, fattore questo spiegabile solo tramite la presenza della corte. Ricordiamo infatti che Ravenna fu capitale addirittura per tre volte: nel V° secolo dell’Impero Romano d’Occidente, sotto Teodorico dei Goti e infine dell’Italia bizantina.

A rendere inoltre unici i mosaici della cupola è la particolare ricchezza cromatica con tonalità di verde, rosa, viola, grigio e bianco accostati fra di loro con una sensibilità pittorica che non si riscontra né in altri monumenti di Ravenna né altrove. Le decorazioni e gli spazi architettonici sono perfettamente fusi fra di loro tanto che le pareti sembrano quasi dissolversi nel colore e nella luce.

Città d’arte e di cultura, luogo di sepoltura del sommo Dante, Ravenna ospita dunque nel suo cuore storico un monumento artistico assolutamente unico e differente da qualsiasi altro battistero paleocristiano sia dell’Occidente che del vicino Oriente.

Il Battistero Neoniano è aperto al pubblico nei seguenti orari: 10-17 dal 1° Novembre al 28 Febbraio; 9.30-17.30 dal 1° al 31 Marzo e dal 1° al 31 Ottobre; 9-19 dal 1° Aprile al 30 Settembre. L’accesso è consentito sino a 15 minuti prima dell’orario di chiusura. Chiuso il 25 Dicembre il 1° Gennaio.

Il biglietto di ingresso è di 9,50 Euro (intero) e 8,50 Euro (ridotto) e permette di visitare anche la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Museo e la Cappella Arcivescovile. Gratuito per bambini sino ai 10 anni, residenti nel Comune di Ravenna, diversamente abili e accompagnatori.

Per raggiungere il Battistero ubicato in via Gioacchino Rasponi, nel centro di Ravenna, si possono utilizzare i mezzi pubblici (a 200 metri dall’edificio fermata di tutte le linee) oppure si può posteggiare l’auto nel parcheggio situato a 50 metri.

Per informazioni 0544 215201

 Pubblicato da il 07/04/2015 - 13.606 letture - ® Riproduzione vietata

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