Il 2014 non poteva chiudersi in modo più spettacolare: una raccolta di opere d'arte di valore mondiale sono state allestite a Vicenza, all'interno della Basilica Palladiana, in una grande mostra dedicata alla sera, ai notturni e le loro rappresentazioni, come si sono evolute dall'antichità ai giorni nostri. Una idea ambiziosa quella che sta alla base della mostra "Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh - La sera e i notturni dagli egizi al novecento", un' occasione unica per vedere insieme alcune opere d'arte di immenso valore storico ed artistico.
Il progetto portato avanti da Marco Goldin, possiede un fascino intrinseco: quello di raccontare la dimensione della sera e della notte, un momento simbolico della giornata dell'uomo, che proprio di fronte al mutare della luce genera le sue domande esistenziali più intime e profonde, ponendosi in una posizione interrogativa sul significato della vita. E cercare di raccontare tutto ciò attraverso l'arte è sicuramente una idea nuova e degna di attenzione, anche se particolarmente difficile dato che il tema del notturno non offre così tante opere, ed ha richiesto da parte del curatore di diversificare la mostra in 6 distinte sezioni, che rendono la sua lettura più difficile di quanto ci si possa aspettare.
Si parte dapprima con un tuffo nel passato, ma in realtà la mostra non è esattamente un racconto meramente cronologico sull'evoluzione del concetto di sera e notturno nell'arte: in varie sale si ha la compresenza di opere di diverse epoche storiche. E' indubbio però che dopo la presentazione del progetto, la seconda e la terza sala ci immergono nel mondo egizio. Pur non essendoci esposte opere d'arte direttamente correlate alla sera, l'autore Goldin ha voluto ricordarci come la cultura egiziana, grazie al suo culto dell'aldilà, di fatto è stata una delle prime a farsi delle domande sul significato ultimo dell'esistenza. Proprio per creare questo effetto da "notte dei tempi", le due sale possiedono un effetto a cielo stellato, con dei faretti ben posizionati a illuminare, nel buio, alcune opere scultoree ed in ceramica, tra cui la celebre testa in arenaria di re Tutankhamon.
Poi dal buio dell'antichità la mostra riemerge con opere che spaziano dai temi religiosi del rinascimento fino ai giorni nostri, e che svelano di volta in volta capolavori di valore inestimabile. Qui abbiamo un pò faticato a seguire il tema della mostra, dato che alcune delle rappresentazioni scelte per approfondire il significato della sera ed i notturni, non hanno per noi una forza tale da mantenere alta la tensione del percorso. Ovviamente il discorso cambia quando ci si trova davanti a qualche "pezzo da novanta" che di tanto in tanto folgora con la sua luce l'interesse dei visitatori. Succede ad esempio nella terza sezione (il bianco e il nero della notte) con le incisioni di Rembrandt e Piranesi nella settima sala, e nelle sucessive sezioni, ogni qual volta che ci si imbatte in un Caravaggio, come ad esempio con la struggente estasi di San Francesco, o quando ci trova ad ammirare i colorati acquerelli di Monet, le opere di Gaugain, Pissarro e Cezanne, e i quattro dipinti di Van Gogh che lasciano il segno anche sul visitatore più distratto.
Le ultime due sale (13a e 14a) raggiungono il livello più alto del percorso, una specie di sintesi finale dell'intera mostra, ovviamente soprattutto per gli ultimi due quadri (i primi della nostra galleria), gli spettacolari Narciso di Caravaggio ed il Sentiero di notte in Provenza di Van Gogh, quest'utima scelta come immagine base per tutta la mostra. Ma non meno impressionanti i due capolavori di Paul Gauguin, soprattutto per l'opera intitolata "Notte di Natale". In questa sala vi segnaliamo un dipinto che ci ha particolarmente colpito, un'opera dell'americano Andrew Wyeth intitolata "Mattina di Natale" e datata 1944, malinconica, poetica e con qualche tratto surrealista, che con le luci di un alba su di un paeasaggio immacolato chiude metaforicamente la notte, e anche questo originale percorso tra i notturni dell'arte.
Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh - La sera e i notturni dagli egizi al novecento
In mostra dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015 presso la Basilica Palladiana, Piazza dei Signori, Vicenza
Orario: il 24 orario 16 - 1 di notte, il giorno di Natale dalle 15 alle 20. Dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 19. Dal venerdì alla domenica dalle 9 alle 20, stesso orario dal 26 al 30 di dicembre e dal 2 al 5 gennaio. Il 31 dicembre aperto dalle 9 alle 2 di notte, il primo gennaio dalle 10 alle 20 e il 6 gennaio dalle 9 alle 19
Ingresso: intero 12 euro, risotto studenti 9 euro, dai 6 ai 17 anni 6 euro. Biglietto aperto senza fascia oraria 15 euro. Audioguide a partire da 6 euro. Guardaroba gratuito obbligatorio per borse e zaini.
Sito ufficiale
Vi ricordiamo infine che fino all'8 febbraio sempre a Vicenza è diponibile la mostra su Donato Bramante al Palladium Museum
Il progetto portato avanti da Marco Goldin, possiede un fascino intrinseco: quello di raccontare la dimensione della sera e della notte, un momento simbolico della giornata dell'uomo, che proprio di fronte al mutare della luce genera le sue domande esistenziali più intime e profonde, ponendosi in una posizione interrogativa sul significato della vita. E cercare di raccontare tutto ciò attraverso l'arte è sicuramente una idea nuova e degna di attenzione, anche se particolarmente difficile dato che il tema del notturno non offre così tante opere, ed ha richiesto da parte del curatore di diversificare la mostra in 6 distinte sezioni, che rendono la sua lettura più difficile di quanto ci si possa aspettare.
Si parte dapprima con un tuffo nel passato, ma in realtà la mostra non è esattamente un racconto meramente cronologico sull'evoluzione del concetto di sera e notturno nell'arte: in varie sale si ha la compresenza di opere di diverse epoche storiche. E' indubbio però che dopo la presentazione del progetto, la seconda e la terza sala ci immergono nel mondo egizio. Pur non essendoci esposte opere d'arte direttamente correlate alla sera, l'autore Goldin ha voluto ricordarci come la cultura egiziana, grazie al suo culto dell'aldilà, di fatto è stata una delle prime a farsi delle domande sul significato ultimo dell'esistenza. Proprio per creare questo effetto da "notte dei tempi", le due sale possiedono un effetto a cielo stellato, con dei faretti ben posizionati a illuminare, nel buio, alcune opere scultoree ed in ceramica, tra cui la celebre testa in arenaria di re Tutankhamon.
Poi dal buio dell'antichità la mostra riemerge con opere che spaziano dai temi religiosi del rinascimento fino ai giorni nostri, e che svelano di volta in volta capolavori di valore inestimabile. Qui abbiamo un pò faticato a seguire il tema della mostra, dato che alcune delle rappresentazioni scelte per approfondire il significato della sera ed i notturni, non hanno per noi una forza tale da mantenere alta la tensione del percorso. Ovviamente il discorso cambia quando ci si trova davanti a qualche "pezzo da novanta" che di tanto in tanto folgora con la sua luce l'interesse dei visitatori. Succede ad esempio nella terza sezione (il bianco e il nero della notte) con le incisioni di Rembrandt e Piranesi nella settima sala, e nelle sucessive sezioni, ogni qual volta che ci si imbatte in un Caravaggio, come ad esempio con la struggente estasi di San Francesco, o quando ci trova ad ammirare i colorati acquerelli di Monet, le opere di Gaugain, Pissarro e Cezanne, e i quattro dipinti di Van Gogh che lasciano il segno anche sul visitatore più distratto.
Le ultime due sale (13a e 14a) raggiungono il livello più alto del percorso, una specie di sintesi finale dell'intera mostra, ovviamente soprattutto per gli ultimi due quadri (i primi della nostra galleria), gli spettacolari Narciso di Caravaggio ed il Sentiero di notte in Provenza di Van Gogh, quest'utima scelta come immagine base per tutta la mostra. Ma non meno impressionanti i due capolavori di Paul Gauguin, soprattutto per l'opera intitolata "Notte di Natale". In questa sala vi segnaliamo un dipinto che ci ha particolarmente colpito, un'opera dell'americano Andrew Wyeth intitolata "Mattina di Natale" e datata 1944, malinconica, poetica e con qualche tratto surrealista, che con le luci di un alba su di un paeasaggio immacolato chiude metaforicamente la notte, e anche questo originale percorso tra i notturni dell'arte.
Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh - La sera e i notturni dagli egizi al novecento
In mostra dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015 presso la Basilica Palladiana, Piazza dei Signori, Vicenza
Orario: il 24 orario 16 - 1 di notte, il giorno di Natale dalle 15 alle 20. Dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 19. Dal venerdì alla domenica dalle 9 alle 20, stesso orario dal 26 al 30 di dicembre e dal 2 al 5 gennaio. Il 31 dicembre aperto dalle 9 alle 2 di notte, il primo gennaio dalle 10 alle 20 e il 6 gennaio dalle 9 alle 19
Ingresso: intero 12 euro, risotto studenti 9 euro, dai 6 ai 17 anni 6 euro. Biglietto aperto senza fascia oraria 15 euro. Audioguide a partire da 6 euro. Guardaroba gratuito obbligatorio per borse e zaini.
Sito ufficiale
Vi ricordiamo infine che fino all'8 febbraio sempre a Vicenza è diponibile la mostra su Donato Bramante al Palladium Museum