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Selçuk (Selcuc), Turchia. Visita alla città e alle rovine di Efeso

Selcuk, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Selcuk dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Particolarmente conosciuta in quanto vicinissima alle antiche rovine di Efeso, Selcuk è una tranquilla cittadina di poco più di 20.000 abitanti situata una trentina di chilometri a sud di Izmir, la vecchia Smirne, lungo la Costa egea meridionale. Oltre alle rovine di quella che fu una delle più grandi città ioniche d’Anatolia, Selcuk vanta anche un interessante museo, una bella basilica antica, una moschea, un vecchio acquedotto ormai colonizzato dalle cicogne ed un grazioso centro spesso animato da mercatini. L’economia locale è incentrata prevalentemente sul turismo, anche se è raro vedere grandi folle di turisti organizzati, in quanto in città transitano soprattutto viaggiatori indipendenti.

L’otogar, ovvero la stazione degli autobus, si trova subito ad est della strada che da Izmir conduce fino a Aydin, mentre poche centinaia di metri a nord si concentrano alcune graziose pensioni. Namik Kemal Caddesi, Cengiz Topel Caddesi e Siegburg Caddesi, le tre vie pedonali e commerciali, partono a est della fontana situata sulla via principale, a nord dell’otogar, e proseguono fino alla stazione ferroviaria. Sul lato occidentale del viale carrabile principale, di fronte al famoso Museo di Efeso, si apre un parco nel quale sono immersi alcuni bar e ristoranti, mentre nelle vie tranquille tra il museo e la collina di Ayasuluk, a nord-ovest del centro, ci sono altre strutture recettive accessibili a prezzi modici.

Considerata la città classica meglio conservata del mediterraneo orientale, Efeso rappresenta l’attrattiva principale per i turisti che decidono di soggiornare a Selcuk. Arrivando al sito lungo la strada secondaria che si dirama da Dr Sabri Yayla Bulvari, la prima rovina che incontrerete sulla vostra sinistra era un tempo il Gymnasium di Vedio, risalente al II secolo d.C. Superato il parcheggio da cui si accede al sito vero e proprio, ci si incamminerà per la strada del porto, un sentiero fiancheggiato da alberi sempreverdi che conduce ai resti colossali del gymnasium del porto, dato che nell’antichità il mare giungeva fino a qui. All’estremità orientale della Strada del Porto si trova il Grande Teatro, ricostruito dai romani tra il 41 e il 117, la cui capienza era di ben 25.000 spettatori; dal teatro, percorrendo verso sud la Via Sacra, si osserveranno i resti dell’elaborata rete idrica e fognaria fino all’incredibile Biblioteca di Celso, eretta dal figlio di Celso, il console Tiberio Giulio Aquila, dopo la morte del padre avvenuta nel 114. La biblioteca custodiva 12.000 rotoli disposti nelle nicchie delle pareti, con un spazio di un metro tra un primo muro esterno e quello interno atto a preservare i preziosi documenti dagli sbalzi di temperatura e di umidità. Uscendo dalla biblioteca ci si potrà incamminare per la Via dei Cureti, lungo la quale spiccano il Tempio di Adriano e le magnifiche Case a terrazza, accessibili mediante un altro biglietto. Per concludere la visita resta da vedere la parte superiore di Efeso, dove, oltre la Porta di Ercole, vi sono il Museo delle Iscrizioni, il Pritaneo, il Tempio di Hestia Boulaea e lo splendido Odeon, un piccolo teatro risalente al 150 d.C.

Conclusa la visita alle rovine, non resta altro da fare che tornare a Selcuk e visitare il Museo di Efeso, situato proprio di fronte all’ufficio turistico, che ospita un’importante collezione di reperti antichi; tra i pezzi più interessanti ci sono senz’altro la statuetta di un ragazzo che cavalca un delfino, le statue in marmo di Cibele/Artemide e numerose immagini di Priapo. Non lontano dal museo, tra il centro di Selcuk e la stessa Efeso, si erge il Tempio di Artemide, che nel corso dei secoli accumulò notevoli ricchezze grazie ai pellegrini che vi giungevano per rendere omaggio alla divinità. Anticamente considerato una delle sette meraviglie del mondo, il tempio era addirittura più grande del Partenone di Atene e vantava ben 127 colonne, tutte scolpite con figure intorno alla base; purtroppo oggi non resta molto dell’antico splendore, ma il sito merita comunque di essere visitato.

Altre attrattive nei dintorni del centro si Selcuk sono: la Basilica di San Giovanni, che si dice abbia scritto il suo Vangelo proprio a Selcuk, da cui si gode anche di un bel panorama sui dintorni; l’Isa Bey Cami, una bellissima moschea costruita nel 1375 dall’emiro di Aydin in uno stile di transizione tra il post-selgiuchide e il pre-ottomano che sorge ai piedi della collina di Ayasuluk; e l’acquedotto bizantino, i cui resti principali si trovano all’estremità occidentale di Namik Kemal Caddesi, dove vivono anche numerose cicogne. Se tutte queste visite vi hanno affaticato non c’è niente di meglio che un po’ di relax presso l’hamam di Selcuk, aperto vicino alla centrale di polizia.

La festa più importante del calendario di Selcuk è il Festival di combattimenti tra cammelli, che si ripete annualmente all’inizio del mese di gennaio. Il periodo non è casuale, dato che l’inverno è la stagione degli amori per questa specie ed i maschi combattono tra loro per disputarsi le femmine disponibili. All’evento accorrono persone da tutto l’Egeo e l’atmosfera è davvero molto suggestiva.

Il clima è prettamente mediterraneo, caratterizzato da estati calde e secche e da inverni non troppo freddi per effetto della vicinanza del mare. Il mese più caldo è agosto, quando le temperature massime si attestano stabilmente al di sopra dei 30 gradi e le minime non scendono sotto i 20; quello più freddo è invece gennaio, durante il quale a fronte di minime intorno ai 7/8 gradi si registrano temperature massime comprese tra 12 e 15 gradi. La maggior parte delle precipitazioni si verificano tra novembre e marzo, mentre da giugno ad agosto il sole e il cielo terso la fanno da indiscussi padroni.

Raggiungere Selcuk è comodo e veloce data la sua vicinanza ad Izmir, dotata di un aeroporto internazionale. L’otogar di Selcuk si trova in pieno centro abitato e accoglie prevalentemente dolmus locali, dato che gli autobus a lunga percorrenza, che partono dalle vicine Izmir, Bodrum e Kusadasi, fanno scendere i passeggeri direttamente sulla strada statale. Dall’autostazione partono quotidianamente parecchi minibus che fanno la spola con la vicina spiaggia sabbiosa di Pamucak, distante appena 7 chilometri.
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 Pubblicato da - 07 Settembre 2010 - © Riproduzione vietata

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