Vitellino (Umbria), sulla costa ovest del Lago Trasimeno
Vitellino, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Vitellino dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Un curioso nome identifica una delle frazioni del comune di Castiglione del Lago, posto sulla riva sud ovest dell’attrattivo lago Trasimeno in Umbria. Parliamo in questo caso di Vitellino, ubicato lungo la strada che collega anche Gioiella e Casa Maggiore, la cui storia non ha segreti legandosi indissolubilmente al capoluogo che, a sua volta, ha aderito alle vicende lacustri articolatesi principalmente in età medievale.
Di questa località si evincono subito salubrità e semplicità, caratteristiche proprie dei luoghi cresciuti con il determinante ausilio concreto dell’agricoltura, cui si deve aggiungere ovviamente la pesca che un tempo si focalizzava non sul lago – come si potrebbe pensare – ma sul torrente Pescia, ricco di fauna ittica così da assicurare buona parte del sostentamento popolare.
Conviene allora approfittare di settembre per visitare il paesino, che gode di una frescura perenne datagli dal fatto di essere in parte circondato da boschi, ben più copiosi prima che si decidesse di operare un capillare disboscamento per far spazio a campi da coltivare, necessari per alimentare la pratica agricola, fondamentale oggi come ieri sebbene il turismo stia pian piano emergendo come settore da tenere seriamente in considerazione.
A suffragio di questo discorso si rileva una ricettività sparsa che ha la sua punta di diamante in Villa Vitellino, in verità un bellissimo agriturismo dotato di appartamenti, camere, giardino e anche piscina, ergo attrezzato per brevi soggiorni o prolungamenti serrati di villeggiature un po’ fuori dall’ordinario. Se preferite sfruttare sole e caldo nell’estate sprigionata dal mese di luglio, allora c’è un altro vantaggio, cioè assistere e partecipare attivamente alla gettonata Sagra del Cinghiale, l’animale che più di tutti abita le terre umbre ed è presente sulla tavola degli autoctoni: dura tre giorni e tutte le sere c’è carne e vino a volontà da consumare mentre l’orchestra cittadina fomenta ballate e ritmi classici e giovanili.
Di questa località si evincono subito salubrità e semplicità, caratteristiche proprie dei luoghi cresciuti con il determinante ausilio concreto dell’agricoltura, cui si deve aggiungere ovviamente la pesca che un tempo si focalizzava non sul lago – come si potrebbe pensare – ma sul torrente Pescia, ricco di fauna ittica così da assicurare buona parte del sostentamento popolare.
Cosa vedere a Vitellino
Certo, il tratto economico ed evolutivo generale non risponde appieno alla domanda “Qual è la storia reale di Vitellino?”, eppure sciogliere l’enigma sembra essere appannaggio di un significativo cimelio dell’antichità, ritrovato nel febbraio 1998 grazie allo studio del dottor Guido Lana. Si tratta nella fattispecie di un affresco risalente secondo numerose analisi al XV secolo e riportato alla luce esattamente all’interno della Chiesa di Vitellino: dall’opera che raffigura la Beata Vergine del Vitellino con Bambino e i Santi Andrea e Giuseppe si può trarre un’iscrizione che rimanda al realizzatore Giuseppe di Niccolò Vitellano, da cui deriverebbe quasi certamente il toponimo della frazione, assonante ma distorto rispetto alla fonte originale.Eventi, feste, sagre e tipicità
Al culto mariano si rifà la Festa della Madonna del Vitellino, un evento che s’offre come una sintesi tramandata nel tempo di sacro e profano, nella quale l’8 settembre imperversano balli e giochi unitamente a canti e preghiere, una manifestazione ch’è più che altro espressione di un atto di profonda devozione reinterpretata da una prospettiva fortemente popolare. La ciliegina sulla torta che addolcisce ulteriormente un’occasione già sufficientemente gradevole è la proposizione di un piatto tipico, una specialità tutta vitellinese, ovvero la Ciacciola. A questo punto è facile comprendere la ragione per cui il nome esteso dell’appuntamento aggregativo sia Festa della Madonna del Vitellino, Sagra della Pannocchia e della Ciacciola.Conviene allora approfittare di settembre per visitare il paesino, che gode di una frescura perenne datagli dal fatto di essere in parte circondato da boschi, ben più copiosi prima che si decidesse di operare un capillare disboscamento per far spazio a campi da coltivare, necessari per alimentare la pratica agricola, fondamentale oggi come ieri sebbene il turismo stia pian piano emergendo come settore da tenere seriamente in considerazione.
A suffragio di questo discorso si rileva una ricettività sparsa che ha la sua punta di diamante in Villa Vitellino, in verità un bellissimo agriturismo dotato di appartamenti, camere, giardino e anche piscina, ergo attrezzato per brevi soggiorni o prolungamenti serrati di villeggiature un po’ fuori dall’ordinario. Se preferite sfruttare sole e caldo nell’estate sprigionata dal mese di luglio, allora c’è un altro vantaggio, cioè assistere e partecipare attivamente alla gettonata Sagra del Cinghiale, l’animale che più di tutti abita le terre umbre ed è presente sulla tavola degli autoctoni: dura tre giorni e tutte le sere c’è carne e vino a volontà da consumare mentre l’orchestra cittadina fomenta ballate e ritmi classici e giovanili.