Il
Sulcis nel sud
Sardegna luccica per la beltà delle sue località, raggianti e seducenti come lo è il mare di un’isola gettonatissima sotto il profilo turistico.
L’antico centro urbano di
Masainas rientra fra le perle del caleidoscopico paesaggio sardo, borgo grezzo ma bellissimo incastonato nella pianura che deriva fino al
Golfo di Palmas e incalzata dalle frizzanti propaggini del
massiccio del Sulcis.
Cosa vedere
In questo territoriale e brado contesto, Masainas spunta e si nasconde nell’abbraccio della più vivida macchia mediterranea, affermando la propria risaltante presenza dal XVIII secolo, quando era solo un semplice casale (il
medau) proteso verso la vocazione dell’agglomerato (
boddeu) attorniante la
Chiesa di San Giovanni Battista, un edificio storico di matrice quattrocentesca plasmato dall’eterogeneo stile gotico-aragonese. Modernizzata dai restauri che hanno puntato a renderla praticabile e accogliente per i 1.300 abitanti del paese, ergo pienamente aperta al culto devozionale, conserva i suoi tesori, vale a dire gli interessanti sarcofagi in pietra ascrivibili all’età romanica.
Prodotti tipici, sagre ed eventi
Il borgo non ha mai disatteso la sua ampia cultura agropastorale, portando avanti il comparto economico strettamente dipendente dalla terra e dall’allevamento, il cui forte impulso è stato ed è tuttora dato dai
furriadroxius, antichi ovili di esigue dimensioni. Raggiunta l’autonomia comunale nel 1975, Masainas continua da allora a creare e sfruttare aree contraddistinte da foraggi, pascoli, vigneti e uliveti per alimentare una tradizione agreste entro la quale interpretano una parte decisiva gli orti che generano ottimi ortaggi e favolose qualità di carciofi. La
Sagra del Carciofo è infatti inscritto tra gli imperdibili appuntamenti del palinsesto festaiolo, che annovera l’altro grande, partecipato evento rispondente alla
Festa patronale della Madonna della Salute –
Sa festa ‘e sa Saluri - che fa eco a ottobre in tutto il Sulcis.
La natura di Masainas
La regione cambia i suoi colori con l’alternarsi delle stagioni, quindi la campagna è un autentico spettacolo tanto in inverno quanto in primavera, in autunno come in estate, con il panorama che si riempie di tripudi cromatici dati dalle fioriture, dal mirto e dai lecci, dalle foglie che rinverdiscono e dai prati che ornano le colline sovrastate dal franco volo di poiane, falchi e gheppi. Aironi e fenicotteri rosa hanno eletto propri habitat naturali gli stagni di
Baiocca e
Porto Botte non disdegnando le lagune che sono di fatto l’anticamera del litorale.
Le spiagge
La
costa maisanese mostra le sue dune che dividono l’entroterra dal mare che spumeggia impavido rinfrescando oltre due chilometri di costa cosparsa di sabbia e roccia, gli ingredienti che confezionano spiagge sinuose, vedasi
Sa Salina – il suo arenile è molto vasto, vi sono poi estesi parcheggi e comodi punti ristoro - ma anche
Mari Basciu e
is Peltias.
I nuraghi di Masainas
Il profumo di pini e ginepri si fa trasportare dal vento e dalle brezze marine fin dove l’occhio si perde, ritrovando l’orizzonte che accumula grosse e imponenti realtà archeologiche appartenenti alla vetusta civiltà nuragica. Uno dopo l’altro, i dieci
nuraghi presenti in zona recitano in silenzio la loro storia, in particolare il complesso di
is Fais, che riesce ancora a mostrare fiero le sue quattro torri disposte a croce. Altri reperti si ritrovano a
is Manigas per quanto concerne le tracce d’insediamento romano, e
Serra Lepuris afferente la concentrazione di tombe scavate nella roccia.
Come arrivare
Arrivati a Cagliari con l’aereo o la nave (il capoluogo sardo dispone di aeroporto e porto), si deve prendere la SS 130 e uscire a Siliqua in direzione di Masainas.