Olginate (Lombardia): il lago e la visita alla cittadina in provincia di Lecco
Olginate, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Olginate dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Olginate si specchia entro la provincia di Lecco in un’idrografia che manifesta la propria notevole abbondanza attraverso i torrenti Aspide e Valgreghentino, ma soprattutto tramite il quieto lago di Olginate, di modeste dimensioni, ma sulle cui rive è possibile compiere osservazioni di birdwatching per avvistare aironi cinerini e i simpatici tuffetti.
Nel Medioevo il paese era conosciuto con il nome arcaico di Ulzinate e si dotava al tempo di una parte dell’attuale patrimonio architettonico, ergo riportava in loco la Torre dei D’Adda, la Chiesa di Santa Margherita (entrambe abbattute nel 1784) e la torre di guardia portuale. Nel ‘300 Olginate risultava un avamposto ghibellino, e di ghibellina sponda erano le casate dei già menzionati D’Adda e i Crotti, che in qualche modo orientarono il feudo verso una concorde sottomissione ai Visconti e successivamente agli Sforza intorno al 1450. Il centro urbano ha dunque incardinato la propria esistenza sulle questioni politiche ma principalmente su quelle concernenti il commercio e i diritti di pesca. La collocazione in prossimità di numerose fonti d’acqua apparì come una gran fortuna per la comunità, che oggi ha scoperto un nuovo valore aggiunto, il turismo.
Diversa la Chiesa di Sant’Agnese, eretta a cavallo fra ‘500 e ‘600 e con facciata di altra epoca, il ‘900, evinta dal progetto dell’architetto Piccinelli. Il campanile è opera di Carlo Giuseppe Merlo. Stucchi, medaglioni e dipinti ornano l’interno, in particolare il presbiterio.
Da vedere la Chiesa Conventuale di Santa Maria la Vite, un complesso monasteriale chiuso nel 1782, convertito in opificio, successivamente in abitazione rurale e infine in polo multiculturale. Nell’abside si concentrano raffigurazioni artisticamente pregevoli come la Crocifissione di Cristo, una Madonna in trono con Bambino e un’Ultima Cena rimasta incompiuta.
Di genere non ecclesiale bensì civico è Villa Sirtori, residenza signorile d’estrazione medievale attualmente sede della biblioteca. Altresì medievale si rivela essere l’Arco romano, così chiamato perché costruito laddove si trovava anticamente un ponte d’ingegneria romana.
Olginate è anche conosciuta per la sua frazione di Consonno, vera "ghost town", abbandonata nel 1976 a causa di una frana che la portò ad un rapido declino. Oggi è uno dei più visitati tra i borghi abbandonati della Lombardia.
Storia ed origine del nome
Il nome deriva dal gallico antico augia, che significa appunto “terre d’acqua”, allargamento del fiume Adda. Montagna, collina e pianura coesistono tessendo insieme un territorio che vuole decisamente continuare a coronare la storia stessa di un borgo nato in qualità di semplice nucleo abitativo vantante già in epoca imperiale romana una posizione strategica in termini di traffici commerciali e movimentazione di genti e merci.Nel Medioevo il paese era conosciuto con il nome arcaico di Ulzinate e si dotava al tempo di una parte dell’attuale patrimonio architettonico, ergo riportava in loco la Torre dei D’Adda, la Chiesa di Santa Margherita (entrambe abbattute nel 1784) e la torre di guardia portuale. Nel ‘300 Olginate risultava un avamposto ghibellino, e di ghibellina sponda erano le casate dei già menzionati D’Adda e i Crotti, che in qualche modo orientarono il feudo verso una concorde sottomissione ai Visconti e successivamente agli Sforza intorno al 1450. Il centro urbano ha dunque incardinato la propria esistenza sulle questioni politiche ma principalmente su quelle concernenti il commercio e i diritti di pesca. La collocazione in prossimità di numerose fonti d’acqua apparì come una gran fortuna per la comunità, che oggi ha scoperto un nuovo valore aggiunto, il turismo.
Cosa vedere a Olginate
Ciò che la località può mostrare è interamente a cielo aperto: questo tesoro lo determinano i monumenti e più nel dettaglio i principali luoghi di culto privilegiati dai fedeli. La Chiesa di San Rocco, settecentesca, si presenta con la sua facciata del XIX secolo, realizzata in stile neoclassico su disegno di Giuseppe Bovara.Diversa la Chiesa di Sant’Agnese, eretta a cavallo fra ‘500 e ‘600 e con facciata di altra epoca, il ‘900, evinta dal progetto dell’architetto Piccinelli. Il campanile è opera di Carlo Giuseppe Merlo. Stucchi, medaglioni e dipinti ornano l’interno, in particolare il presbiterio.
Da vedere la Chiesa Conventuale di Santa Maria la Vite, un complesso monasteriale chiuso nel 1782, convertito in opificio, successivamente in abitazione rurale e infine in polo multiculturale. Nell’abside si concentrano raffigurazioni artisticamente pregevoli come la Crocifissione di Cristo, una Madonna in trono con Bambino e un’Ultima Cena rimasta incompiuta.
Di genere non ecclesiale bensì civico è Villa Sirtori, residenza signorile d’estrazione medievale attualmente sede della biblioteca. Altresì medievale si rivela essere l’Arco romano, così chiamato perché costruito laddove si trovava anticamente un ponte d’ingegneria romana.
Olginate è anche conosciuta per la sua frazione di Consonno, vera "ghost town", abbandonata nel 1976 a causa di una frana che la portò ad un rapido declino. Oggi è uno dei più visitati tra i borghi abbandonati della Lombardia.