Torcello (Venezia), visita all'isola nella Laguna Veneta
Torcello, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Torcello dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Venezia, si sa, è un piccolo grande mondo a sé: affascinante come una dama d’altri tempi, vivace come un affresco in cui il passato e il presente si intrecciano, è resa magica e surreale dalla sua cornice d’acqua. Proprio nell’acqua, qua e là nella laguna, si celano però altri gioielli imperdibili: isole e isolotti dalla storia antica, costellati di opere d’arte e talvolta abbandonati. Proprio come Torcello, situata a nord di Burano, nella Laguna Veneta Settentrionale, confinante a nord e a est con le paludi della Rosa e della Centrega.
Torcello non conosce il viavai caotico di turisti che talvolta si accende nella zona: qui, in quest’isola pressoché disabitata, arrivano pochi vaporetti che fanno tappa a Burano, vivono soltanto una ventina di residenti e un silenzio quasi palpabile la fa da padrone. Ma sono i resti archeologici, muti e così eloquenti allo stesso tempo, ad attrarre i visitatori più attenti e curiosi. Delle isole della laguna fu tra le prime ad ospitare le popolazioni di Altino, in fuga a causa delle ondate barbariche in arrivo; tra il V e il IX secolo si sviluppò pietra dopo pietra, casa dopo casa e chiesa dopo chiesa, vantando una buona industria laniera, una proficua produzione di sale e ottime condizioni di vita. La cultura e l’arte erano ingredienti tangibili.
Quando la laguna circostante divenne sempre più paludosa, tuttavia, gli isolani si videro costretti a cercare una nuova residenza, e molti si trasferirono a Rivoaltum. Torcello venne non solo abbandonata, ma anche privata di mattoni, marmo e altri materiali edilizi, che andarono ad arricchire Venezia di nuovi edifici: la piccola isola si trasformò in un regno fantasma, malarico sino a metà Ottocento. In quel periodo cominciarono le bonifiche e a poco a poco, finalmente, l’isola tornò a brillare, mostrando le poche ma notevoli opere d’arte rimaste: nell’antico centro sono sopravvissute la Cattedrale e la Chiesa di Santa Fosca.
Ma il primo monumento in cui ci si imbatte una volta sbarcati è un altro: smontati dal vaporetto ci si incammina verso il centro dell’isola, lungo una strada costeggiata da locali e botteghe, e sulla riva si nota il Ponte del Diavolo. Si tratta di un ponte singolare, privo di protezioni laterali, che un tempo collegava la Torcello residenziale alla zona coltivata, interamente tappezzata di orti.
Presto si arriva al vero cuore dell’isola, dove ci si imbatte nell’imponenza della Cattedrale di Santa Maria Assunta. Fondata nella prima metà del 600, è una delle strutture bizantine più antiche dell’intera laguna, caratterizzata da uno stile romanico austero che ha però subito varie modifiche col passare del tempo. All’interno si sono conservati gli splendidi mosaici bizantini originali e raffinati marmi policromi. Accanto alla chiesa si erge il campanile a pianta quadrata, che sin dall’XI secolo svetta sulle costruzioni circostanti e veglia sulla laguna.
A pochi passi dalla Cattedrale si erge la chiesa dedicata a Santa Fosca, venerata a Torcello dal X secolo: l’edificio è del secolo successivo ed è a pianta centrale, abbellito esternamente da un portico che si allunga su cinque lati, i cui archi poggiano su bellissimi capitelli istoriati. La pianta è a croce greca e l’interno rivela alcune somiglianze stilistiche tra questa chiesa e altri edifici medievali, anche lontani geograficamente, come la cattedrale di Christianou in Trifilia e la Panagia Lykodimou di Atene.
Ma la particolarità di queste chiese sta anche nella loro collocazione: non si trovano, infatti, su una piazza tradizionale, ma si affacciano a una piazzetta erbosa dominata, in posizione centrale, dal cosiddetto “sedile di Attila” in pietra. L’indole selvaggia dell’isola, abbandonata per troppi anni, si coglie ovunque e regala un tocco pittoresco al paesaggio, caratterizzato da alberi nodosi, rovi, rovine abbracciate dalla vegetazione e sentieri misteriosi, in attesa di essere scoperti. Passeggiando per Torcello si incontra ad esempio la casa rossa in cui visse e lavorò lo scrittore Ernest Hemingway, la celebre Locanda Cipriani. Nel suo romanzo “Across the river and into the trees” si coglie la vibrante passione per Venezia e la laguna che animava l’autore.
Nonostante la quiete che regna a Torcello, i turisti alla ricerca di divertimento non saranno delusi. Non mancano infatti gli eventi culturali e le sagre, in particolare l’attesa Festa dell’Assunta che si celebra il 15 di agosto presso la basilica. Il tradizionale appuntamento comincia con la Santa Messa nella chiesa di Santa Fosca, prosegue con un grande concerto e si conclude con un’altra cerimonia sacra.
Da non dimenticare anche gli innumerevoli eventi che si svolgono per tutto l’anno a Venezia e dintorni, tra spettacoli teatrali, sagre eno-gastronomiche, mostre d’arte e rassegne musicali.
Torcello è facilmente raggiungibile da Burano in vaporetto, servendosi della linea T del servizio pubblico. Dall'imbarcadero di Burano i trahetti partono ogni mezz’ora, solcano il Canale dei Borgognoni e raggiungono l’isoletta in circa cinque minuti. Una volta approdati a Torcello si raggiunge il centro a piedi in meno di dieci minuti.
A Torcello il clima è abbastanza piacevole, benché spesso accompagnato dalla nebbia. Il mese più freddo è gennaio, con temperature medie comprese tra una minima di -1°C e una massima di 6°C, mentre in luglio e agosto, i mesi più caldi, si va dai 18°C ai 28°C. Le precipitazioni, frequenti tutto l’anno, toccano il picco massimo in agosto e in novembre, con una media di 85 mm di pioggia mensili.
Torcello non conosce il viavai caotico di turisti che talvolta si accende nella zona: qui, in quest’isola pressoché disabitata, arrivano pochi vaporetti che fanno tappa a Burano, vivono soltanto una ventina di residenti e un silenzio quasi palpabile la fa da padrone. Ma sono i resti archeologici, muti e così eloquenti allo stesso tempo, ad attrarre i visitatori più attenti e curiosi. Delle isole della laguna fu tra le prime ad ospitare le popolazioni di Altino, in fuga a causa delle ondate barbariche in arrivo; tra il V e il IX secolo si sviluppò pietra dopo pietra, casa dopo casa e chiesa dopo chiesa, vantando una buona industria laniera, una proficua produzione di sale e ottime condizioni di vita. La cultura e l’arte erano ingredienti tangibili.
Quando la laguna circostante divenne sempre più paludosa, tuttavia, gli isolani si videro costretti a cercare una nuova residenza, e molti si trasferirono a Rivoaltum. Torcello venne non solo abbandonata, ma anche privata di mattoni, marmo e altri materiali edilizi, che andarono ad arricchire Venezia di nuovi edifici: la piccola isola si trasformò in un regno fantasma, malarico sino a metà Ottocento. In quel periodo cominciarono le bonifiche e a poco a poco, finalmente, l’isola tornò a brillare, mostrando le poche ma notevoli opere d’arte rimaste: nell’antico centro sono sopravvissute la Cattedrale e la Chiesa di Santa Fosca.
Ma il primo monumento in cui ci si imbatte una volta sbarcati è un altro: smontati dal vaporetto ci si incammina verso il centro dell’isola, lungo una strada costeggiata da locali e botteghe, e sulla riva si nota il Ponte del Diavolo. Si tratta di un ponte singolare, privo di protezioni laterali, che un tempo collegava la Torcello residenziale alla zona coltivata, interamente tappezzata di orti.
Presto si arriva al vero cuore dell’isola, dove ci si imbatte nell’imponenza della Cattedrale di Santa Maria Assunta. Fondata nella prima metà del 600, è una delle strutture bizantine più antiche dell’intera laguna, caratterizzata da uno stile romanico austero che ha però subito varie modifiche col passare del tempo. All’interno si sono conservati gli splendidi mosaici bizantini originali e raffinati marmi policromi. Accanto alla chiesa si erge il campanile a pianta quadrata, che sin dall’XI secolo svetta sulle costruzioni circostanti e veglia sulla laguna.
A pochi passi dalla Cattedrale si erge la chiesa dedicata a Santa Fosca, venerata a Torcello dal X secolo: l’edificio è del secolo successivo ed è a pianta centrale, abbellito esternamente da un portico che si allunga su cinque lati, i cui archi poggiano su bellissimi capitelli istoriati. La pianta è a croce greca e l’interno rivela alcune somiglianze stilistiche tra questa chiesa e altri edifici medievali, anche lontani geograficamente, come la cattedrale di Christianou in Trifilia e la Panagia Lykodimou di Atene.
Ma la particolarità di queste chiese sta anche nella loro collocazione: non si trovano, infatti, su una piazza tradizionale, ma si affacciano a una piazzetta erbosa dominata, in posizione centrale, dal cosiddetto “sedile di Attila” in pietra. L’indole selvaggia dell’isola, abbandonata per troppi anni, si coglie ovunque e regala un tocco pittoresco al paesaggio, caratterizzato da alberi nodosi, rovi, rovine abbracciate dalla vegetazione e sentieri misteriosi, in attesa di essere scoperti. Passeggiando per Torcello si incontra ad esempio la casa rossa in cui visse e lavorò lo scrittore Ernest Hemingway, la celebre Locanda Cipriani. Nel suo romanzo “Across the river and into the trees” si coglie la vibrante passione per Venezia e la laguna che animava l’autore.
Nonostante la quiete che regna a Torcello, i turisti alla ricerca di divertimento non saranno delusi. Non mancano infatti gli eventi culturali e le sagre, in particolare l’attesa Festa dell’Assunta che si celebra il 15 di agosto presso la basilica. Il tradizionale appuntamento comincia con la Santa Messa nella chiesa di Santa Fosca, prosegue con un grande concerto e si conclude con un’altra cerimonia sacra.
Da non dimenticare anche gli innumerevoli eventi che si svolgono per tutto l’anno a Venezia e dintorni, tra spettacoli teatrali, sagre eno-gastronomiche, mostre d’arte e rassegne musicali.
Torcello è facilmente raggiungibile da Burano in vaporetto, servendosi della linea T del servizio pubblico. Dall'imbarcadero di Burano i trahetti partono ogni mezz’ora, solcano il Canale dei Borgognoni e raggiungono l’isoletta in circa cinque minuti. Una volta approdati a Torcello si raggiunge il centro a piedi in meno di dieci minuti.
A Torcello il clima è abbastanza piacevole, benché spesso accompagnato dalla nebbia. Il mese più freddo è gennaio, con temperature medie comprese tra una minima di -1°C e una massima di 6°C, mentre in luglio e agosto, i mesi più caldi, si va dai 18°C ai 28°C. Le precipitazioni, frequenti tutto l’anno, toccano il picco massimo in agosto e in novembre, con una media di 85 mm di pioggia mensili.