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Visita guidata all'Acropoli di Atene: meraviglia del mondo moderno

Atene, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Atene dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

"Molte cose possenti esistono, ma nulla può superare la potenza dell'uomo", scriveva Sofocle all'epoca della costruzione del Partenone: e ancora oggi quello stato d'animo è valido per chi osserva le rovine devastate dell'Acropoli, una delle più alte vette cui sia mai arrivata l'arte umana. In principio, ai confini tra storia e leggenda, quel colle calcareo che domina Atene e che guarda verso il mare (fu da queste rocce che si precipitò Egeo, quando vide spuntare all'orizzonte le vele nere della nave di Teseo) era una fortezza micenea, tutta di pietra grigio-azzurra, venata di rosa. In seguito il popolo greco invase l'Attica, distrusse le fortificazioni ed eresse sui ruderi un tempio dedicato ad Athena Polias, Da quel momento, il carattere dell'Acropoli fu duplice: bastione e città sacra, rifugio per l'ultima resistenza armata e per l'intensa comunicazione dell'uomo col cielo degli dei. Poco alla volta, l'altura si coprì di templi e di statue.

Nel 480 avanti Cristo i Persiani distrussero l'Acropoli e colmarono un dirupo con le macerie. Fu soltanto nell'età di Pericle (dal 446 a.C.) che la città sacra risorse in tutto il suo splendore: fu costruito per primo il Partenone (tempio di Athena Parthenos, cioè di Athena vergine), dedicato appunto alla dea protettrice di Atene, e simbolo della gloria della città che stava estendendo la sua egemonia sulla Grecia. Qui rifulse l'arte di Ictino, architetto del tempio, e di Fidia che lo popolò di sculture. Poi furono costruiti i Propilei, l'entrata trionfale, inizio stupendo della via sacra che conduceva ai templi; quindi Callicrate regalò al mondo il tempietto di Athena Nike (Athma vittoriosa); infìne fu innalzato l'Eretteo, un santuario in onore di Poseidone. AI termine del V secolo, l'Acropoli era nel suo massimo splendore: chi tornava in patria dal mare scorgeva, appena doppiato il capo Sounion, la punta della lancia e l'elmo di Athena risplendere al sole.

L'Acropoli ha sempre registrato con un'impronta tangibile i successivi avvenimenti storici. Nel periodo romano si arricchi ancora di statue e di templi e fu edificato uno dei due grandi teatri, i cui resti sono ancora visibili nella valle che guarda a mezzogiorno: ma intorno al V secolo dopo Cristo cominciò la decadenza e la distruzione del più grande complesso di opere d'arte che mai sia stato costruito. AI tempo di Giustiniano, iI Partenone fu trasformato in chiesa di Santa Sofia, ed anche iI mirabile Eretteo divenne un tempio cristiano. Intorno al 1200, fondato l'impero latino, Atene divenne dominio franco e l'Acropoli riprese molto del suo carattere di fortezza: vi fu perfino costruito un tozzo torrione, che svettava sopra gli edifici dell'arte greca.
Nel 1458 furono i turchi ad impadronirsi del territorio (e delle memorie) dell'Attica: il comandante della città destinò l'Eretteo ad ospitare il suo harem. Alcuni anni più tardi, il Partenone diventò moschea e fu "arricchito" di un minareto, le cui linee rotonde violentavano la purezza severa dello stile dorico. Ma il disastro si completò violentemente nel 1645, quando un fulmine caduto sui Propilei, nei quali era stato installato un deposito di polveri, -fece saltare in aria tutta la parte superiore dell'edificio., Ma non basta: nel 1687, durante un assedio veneziano contro i turchi, un capitano del Morosini, con un colpo di mortaio che centrò alcuni barili di esplosivo, fece crollare il tetto, la "cella" e tutta un'ala del Partenone. Dopo i proiettili, vennero le spoliazioni "pacifiche", come quelle di Lord Elgin, ambasciatore inglese a Costantinopoli, che spedì a Londra statue, fregi e bassorilievi. Oggi l'Acropoli è simile ad un fantasma che si cerca con molti restauri di riportare in vita.

Oggi il profilo dell'Acropoli è dominato dalla mole del Partenone, che è l'edificio più imponente ed uno tra i meglio conservati, malgrado le vicende drammatiche che si sono susseguite tra le sue colonne doriche. Il Partenone, costruito in marmo pentelico, è lungo circa 70 metri ed è largo quasi 30. I lavori di costruzione terminarono nel 438 a. C., quando Fidia fece collocare nel tempio una grande statua di Athena Parthenos, in avorio e in oro, alta 15 metri compresa la base decorata ad altorilievo. La dea portava in capo un elmo dorato ed era armata ,di lancia e di scudo.

L'Acropoli è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Nelle foto a corredo di questo articolo, troverete alcune delle meraviglie dell'Acropoli:
II severo colonnato dorico del Partenone.
Tutta l'Acropoli vista dal lato meridionale: a partire da sinistra, sul piano dei bastioni, i Propilei ed il tempio di Athena Nike. In secondo piano, al centro, l'Eretteo. A destra, la facciata ovest del Partenone ed il lato sud visto di scorcio. Più in basso, sulle pendici del colle, il teatro.
La Loggia delle Cariatidi, che chiude mirabilmente il lato meridionale dell'Eretteo, il tempio dedicato ad Athena Polias (protettrice della città) e a Poseidone Erechtheus, compagno della dea. Le sei figure femminili che sorreggono la trabeazione rappresentano fanciulle fatte prigioniere nella città di Caria: di qui deriva il nome di Cariatidi, che è poi rimasto per definire, in architettura, ogni statua che abbia la funzione di sopportare il peso di un loggiato, di un portale o di una trave.
Una Kore conserva da 2500 anni il suo indecifrabile sorriso. Le Kore (giovinette) erano simulacri votivi offerti dalle fanciulle ad Athena Parthenos, simboli di fede e di speranza che artisti abilissimi traducevano nel marmo. In questa statua, che si trova attualmente nel museo del/' Acropoli, è notevole, oltre all'espressione del volto, anche il finissimo ornato delle vesti e dei capelli, riccamente acconciati.

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