Suceava (Romania): la visita alla cittą ed ai monasteri della Bucovina
Suceava, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Suceava dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
A dispetto del nome, tutt’altro che conosciuto dalla maggior parte dei turisti, Suceava è una destinazione affascinante, intrigante, ideale per vivere un soggiorno fuori dall’ordinario circondati da un’atmosfera intrisa di storia e architettura.
Il capoluogo dell’omonimo distretto, situato all’estremità nord-orientale della Romania, non lontano dal confine ucraino, 440 km a nord di Bucarest, è il punto di partenza ideale per intraprendere la visita alla regione dei monasteri della Bucovina, un’area di grande interesse storico e paesaggistico.
Suceava, inoltre, dispone di moderne infrastrutture turistiche, seconde solo a quelle della Transilvania a livello nazionale, che garantiscono standard piuttosto elevati per un soggiorno in quest’area ancora poco nota dell’Europa centro-orientale.
La storia della regione della Bucovina è molto antica, come testimoniato dai ritrovamenti archeologici databili al Paleolitico. Tuttavia, fu durante il Medioevo che Suceava raggiunse l’apice del proprio splendore con la nomina a capitale della Moldavia nel 1388. Tale investitura determinò l'inizio di un lungo periodo di prosperità economica, garantita dai fiorenti traffici commerciali lungo la via Lvov – Istanbul e dall’abilità politica dei propri regnanti, non ultimo il prode Stefan cel Mare che, a cavallo tra XV e XVI secolo, promosse la realizzazione di decine di chiese e monasteri in tutto il territorio provinciale.
Nel 1565, dopo quasi 200 anni, la città perse il titolo di capitale, ma fu nel 1675, con l’invasione ad opera dei turchi, che l’importanza politica ed economica di Suceava scemò drasticamente. Nel corso degli anni ’80 del Novecento, durante il regime di Ceaușescu, la città divenne tristemente famosa per le sue cartiere tossiche e altamente inquinanti all’interno delle quali si producevano oltre 20 tonnellate di scarti di cellulosa al giorno causando una malattia respiratoria conosciuta come “sindrome di Suceava”.
Il centro di Suceava coincide con Piața 22 Decembrie, la piazza dominata dal massiccio profilo della Casa della Cultura. Poco distante si trova uno dei monumenti più belli della città, la seicentesca Chiesa delle Principesse, il cui unico difetto è quello di trovarsi in una posizione particolarmente infelice a ridosso di una strada molto trafficata.
Ad ovest di Piața 22 Decembrie spicca l’Hanul Domnesc, un’antica pensione costruita nel XVI secolo attualmente sede di un Museo Etnografico (aperto da martedì a domenica) che vanta una ricca collezione di costumi tradizionali. Nelle vicinanze è possibile vedere l’ultima sinagoga superstite di Suceava, laddove fino allo scoppio della seconda guerra mondiale se ne contavano all'incirca una ventina.
Proseguendo l’itinerario di visita tanto vale imboccare Str Stefan cel Mare in direzione sud, superare il Parcul Central (Parco Centrale) e raggiungere l’interessante Museo Nazionale della Bucovina, i cui allestimenti descrivono in maniera abbastanza esaustiva la vita in questa regione dalla preistoria all’anno 1945.
In una traversa di Str Mitropoliei si erge il Monastero di Santo Stefano Nuovo, importante edificio di culto del 1522 visitato ogni anno da migliaia di pellegrini durante le cosiddette “giornate di Suceava”, la ricorrenza religiosa in programma ogni anno verso la fine di giugno. A dispetto della matrice spirituale, la celebrazione si è progressivamente trasformata nell’occasione per festeggiare in maniera sfrenata per le vie del centro con fiumi di birra, bancarelle che vendono cibo e musica fino a tarda notte.
Circa 3 km fuori dal centro vero e proprio, in fondo alla tortuosa Str Mitropoliei, si trova la Cetatea de Scaun (Cittadella della residenza principesca), il vasto complesso fortilizio che rappresenta la principale attrattiva turistica della città. La sua costruzione fu commissionata da Petru I Muşat al tempo in cui Suceava divenne capitale della Moldavia.
All’epoca la fortificazione presentava otto torri quadrate ed era circondata da svariati fossati difensivi; una prima campagna di ampliamento fu condotta pochi decenni più tardi da Stefan cel Mare, promotore della realizzazione della monumentale cinta muraria spessa 4 metri e alta 33. Tuttavia, nonostante gli imperiosi apparati difensivi, nel 1675 il complesso cadde sotto i cannoneggiamenti turchi inaugurando una lunga fase di abbandono e degrado interrotta solo al termine della seconda guerra mondiale con la prima importante fase di restauro.
Terminata la visita alla città non resta che lasciarsi guidare lungo il suggestivo itinerario tra i monasteri della Bucovina meridionale. Quasi tutti possono essere visitati anche con gite di un giorno partendo da Suceava, dove non mancano tour operator attraverso i quali pianificare i propri spostamenti e organizzare eventuali visite guidate. Il più vicino è il piccolo e delizioso Monastero di Dragomirna, situato nell’omonimo villaggio di Mitocul Dragomirna, 12 km a nord del capoluogo. 50 km a sud-ovest c’è invece il Monastero di Voronet, conosciuto soprattutto per il suo enorme affresco del “Giudizio Universale” che ricopre un’intera parete esterna dell’edificio.
Più o meno equidistante, ma a nord-ovest di Suceava, è il Monastero di Sucevița, da molti ritenuto il più bello tra i santuari della zona. Questo per via dei tanti affreschi che impreziosiscono la chiesa all’interno del complesso monastico fortificato, realizzato a cavallo tra XVI e XVII secolo, oltre che per la spettacolarità dei paesaggi che lo circondano. Altri monasteri da visitare in base alla disponibilità di tempo sono quelli di Putna, Humor, Bogdana, Snagov, Horezu e Probota.
Trovandosi praticamente in Ucraina, Suceava e l’intera provincia presentano un clima continentale, freddo e piuttosto secco durante l’inverno, caldo e piovoso d’estate. Gennaio è il mese più freddo dell’anno, con temperature mediamente qualche grado al di sotto dello zero anche nei valori massimi e picchi negativi che nelle notti più rigide possono scendere abbondantemente sotto i -10°C.
A partire dalla seconda metà di marzo la temperatura comincia a salire sensibilmente e con essa la frequenze e l’intensità delle precipitazioni, che si manifestano sotto forma di acquazzoni e violenti temporali durante tutti i mesi estivi. In questa stagione la temperatura è tendenzialmente elevata durante il giorno, con massime talvolta superiori ai 30°C, sebbene di notte faccia fresco e sia sempre meglio viaggiare con qualcosa di pesante in valigia.
15 km a nord-est di Suceava si trova l’Aeroporto Stefan cel Mare, uno scalo di piccole dimensioni collegato a diverse località rumene tra cui Bucarest e Timișoara. In pieno centro urbano c’è la stazione degli autobus, da cui partono quotidianamente automezzi diretti a piccole località nei paraggi, tra cui Gura Humorului e Botosani, ma anche a Bucarest e Iași, oltre che a Chernivtsi (in Ucraina) e Chișinău (in Moldavia). Entrambe le stazioni ferroviarie, a dispetto della denominazione, si trovano nella parte settentrionale della città; la più importante è Gara Burdujeni (o Gara Sud o Gara Principala), da cui partono convogli che impiegano circa 7 ore per raggiungere Bucarest, mentre la maggior parte dei treni locali sosta a Gara Nord.
Il capoluogo dell’omonimo distretto, situato all’estremità nord-orientale della Romania, non lontano dal confine ucraino, 440 km a nord di Bucarest, è il punto di partenza ideale per intraprendere la visita alla regione dei monasteri della Bucovina, un’area di grande interesse storico e paesaggistico.
Suceava, inoltre, dispone di moderne infrastrutture turistiche, seconde solo a quelle della Transilvania a livello nazionale, che garantiscono standard piuttosto elevati per un soggiorno in quest’area ancora poco nota dell’Europa centro-orientale.
La storia della regione della Bucovina è molto antica, come testimoniato dai ritrovamenti archeologici databili al Paleolitico. Tuttavia, fu durante il Medioevo che Suceava raggiunse l’apice del proprio splendore con la nomina a capitale della Moldavia nel 1388. Tale investitura determinò l'inizio di un lungo periodo di prosperità economica, garantita dai fiorenti traffici commerciali lungo la via Lvov – Istanbul e dall’abilità politica dei propri regnanti, non ultimo il prode Stefan cel Mare che, a cavallo tra XV e XVI secolo, promosse la realizzazione di decine di chiese e monasteri in tutto il territorio provinciale.
Nel 1565, dopo quasi 200 anni, la città perse il titolo di capitale, ma fu nel 1675, con l’invasione ad opera dei turchi, che l’importanza politica ed economica di Suceava scemò drasticamente. Nel corso degli anni ’80 del Novecento, durante il regime di Ceaușescu, la città divenne tristemente famosa per le sue cartiere tossiche e altamente inquinanti all’interno delle quali si producevano oltre 20 tonnellate di scarti di cellulosa al giorno causando una malattia respiratoria conosciuta come “sindrome di Suceava”.
Il centro di Suceava coincide con Piața 22 Decembrie, la piazza dominata dal massiccio profilo della Casa della Cultura. Poco distante si trova uno dei monumenti più belli della città, la seicentesca Chiesa delle Principesse, il cui unico difetto è quello di trovarsi in una posizione particolarmente infelice a ridosso di una strada molto trafficata.
Ad ovest di Piața 22 Decembrie spicca l’Hanul Domnesc, un’antica pensione costruita nel XVI secolo attualmente sede di un Museo Etnografico (aperto da martedì a domenica) che vanta una ricca collezione di costumi tradizionali. Nelle vicinanze è possibile vedere l’ultima sinagoga superstite di Suceava, laddove fino allo scoppio della seconda guerra mondiale se ne contavano all'incirca una ventina.
Proseguendo l’itinerario di visita tanto vale imboccare Str Stefan cel Mare in direzione sud, superare il Parcul Central (Parco Centrale) e raggiungere l’interessante Museo Nazionale della Bucovina, i cui allestimenti descrivono in maniera abbastanza esaustiva la vita in questa regione dalla preistoria all’anno 1945.
In una traversa di Str Mitropoliei si erge il Monastero di Santo Stefano Nuovo, importante edificio di culto del 1522 visitato ogni anno da migliaia di pellegrini durante le cosiddette “giornate di Suceava”, la ricorrenza religiosa in programma ogni anno verso la fine di giugno. A dispetto della matrice spirituale, la celebrazione si è progressivamente trasformata nell’occasione per festeggiare in maniera sfrenata per le vie del centro con fiumi di birra, bancarelle che vendono cibo e musica fino a tarda notte.
Circa 3 km fuori dal centro vero e proprio, in fondo alla tortuosa Str Mitropoliei, si trova la Cetatea de Scaun (Cittadella della residenza principesca), il vasto complesso fortilizio che rappresenta la principale attrattiva turistica della città. La sua costruzione fu commissionata da Petru I Muşat al tempo in cui Suceava divenne capitale della Moldavia.
All’epoca la fortificazione presentava otto torri quadrate ed era circondata da svariati fossati difensivi; una prima campagna di ampliamento fu condotta pochi decenni più tardi da Stefan cel Mare, promotore della realizzazione della monumentale cinta muraria spessa 4 metri e alta 33. Tuttavia, nonostante gli imperiosi apparati difensivi, nel 1675 il complesso cadde sotto i cannoneggiamenti turchi inaugurando una lunga fase di abbandono e degrado interrotta solo al termine della seconda guerra mondiale con la prima importante fase di restauro.
Terminata la visita alla città non resta che lasciarsi guidare lungo il suggestivo itinerario tra i monasteri della Bucovina meridionale. Quasi tutti possono essere visitati anche con gite di un giorno partendo da Suceava, dove non mancano tour operator attraverso i quali pianificare i propri spostamenti e organizzare eventuali visite guidate. Il più vicino è il piccolo e delizioso Monastero di Dragomirna, situato nell’omonimo villaggio di Mitocul Dragomirna, 12 km a nord del capoluogo. 50 km a sud-ovest c’è invece il Monastero di Voronet, conosciuto soprattutto per il suo enorme affresco del “Giudizio Universale” che ricopre un’intera parete esterna dell’edificio.
Più o meno equidistante, ma a nord-ovest di Suceava, è il Monastero di Sucevița, da molti ritenuto il più bello tra i santuari della zona. Questo per via dei tanti affreschi che impreziosiscono la chiesa all’interno del complesso monastico fortificato, realizzato a cavallo tra XVI e XVII secolo, oltre che per la spettacolarità dei paesaggi che lo circondano. Altri monasteri da visitare in base alla disponibilità di tempo sono quelli di Putna, Humor, Bogdana, Snagov, Horezu e Probota.
Trovandosi praticamente in Ucraina, Suceava e l’intera provincia presentano un clima continentale, freddo e piuttosto secco durante l’inverno, caldo e piovoso d’estate. Gennaio è il mese più freddo dell’anno, con temperature mediamente qualche grado al di sotto dello zero anche nei valori massimi e picchi negativi che nelle notti più rigide possono scendere abbondantemente sotto i -10°C.
A partire dalla seconda metà di marzo la temperatura comincia a salire sensibilmente e con essa la frequenze e l’intensità delle precipitazioni, che si manifestano sotto forma di acquazzoni e violenti temporali durante tutti i mesi estivi. In questa stagione la temperatura è tendenzialmente elevata durante il giorno, con massime talvolta superiori ai 30°C, sebbene di notte faccia fresco e sia sempre meglio viaggiare con qualcosa di pesante in valigia.
15 km a nord-est di Suceava si trova l’Aeroporto Stefan cel Mare, uno scalo di piccole dimensioni collegato a diverse località rumene tra cui Bucarest e Timișoara. In pieno centro urbano c’è la stazione degli autobus, da cui partono quotidianamente automezzi diretti a piccole località nei paraggi, tra cui Gura Humorului e Botosani, ma anche a Bucarest e Iași, oltre che a Chernivtsi (in Ucraina) e Chișinău (in Moldavia). Entrambe le stazioni ferroviarie, a dispetto della denominazione, si trovano nella parte settentrionale della città; la più importante è Gara Burdujeni (o Gara Sud o Gara Principala), da cui partono convogli che impiegano circa 7 ore per raggiungere Bucarest, mentre la maggior parte dei treni locali sosta a Gara Nord.