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Roros (Røros), Norvegia. La città di montagna (in legno), patrimonio UNESCO

Roros, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Roros dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Roros è una piccola gemma incastonata nella parte centro-settentrionale della Norvegia, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1981. Un tempo conosciuta come Bergstad, ovvero “città di montagna”, questa storica città nota per le sue miniere di rame riesce a preservare le tradizioni di un tempo, pur essendo ospitale e vivace. Situata in una piccola conca di foreste poco sviluppate, in mezzo a pascoli brulli e con pochi alberi, la medievale Roros rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e pittoreschi di tutta la Norvegia, visitata ogni anno da migliaia di turisti.

Roros ha una caratteristica rara: è una delle pochissime città in tutta Europa a essere interamente costruita in legno. Proprio per questo l’UNESCO ha deciso di tutelarne la parte più antica. Costruita a partire dal 1646, la città fu devastata e distrutta nel 1679 dalle truppe svedesi, per poi essere ricostruita come importante centro di estrazione mineraria e di lavorazione di rame e argento.

Il nucleo storico di Roros, formato da 80 edifici in legno, copre tutta l’area del centro urbano: le due vie principali, Bergmannsgata e Kjerkgata, sono fiancheggiate da bei palazzi e case d’epoca, tutti edifici attualmente tutelati. Risalendo lungo le rive del fiume Hyttelva si raggiunge l’antico quartiere minerario, con le casette dei minatori in Flanderborg Gate, la fornace ed altri edifici della società mineraria. Protetti sono anche i cosiddetti slegghaugan, i “mucchi di scorie”, e altre collinette di detriti che dominano una landa multicolore resa sterile dai residui chimici della lavorazione del metallo.

Merita una visita la luterana Roros Kirke, una delle chiesa più grandi di tutta la Norvegia, con una capienza di 1.640 persone, sede di importanti manifestazioni nel corso degli anni. Costruita nel 1650, la fabbrica risultava già in rovina intorno alla metà del XVIII secolo; dal 1780 al 1784, proprio alle spalle della prima chiesa, fu eretta una nuova chiesa barocca che costò all’incirca 23.000 riksdaler. La sontuosa Galleria Reale, sul fondo della chiesa e identificata dallo stemma reale e da quello della società mineraria, in realtà non ha mai ospitato un re, dal momento che i reali in visita hanno sempre scelto di sedersi tra la gente comune. Molte e molto belle sono le opere d’arte che decorano gli interni, come i ritratti di Hans Olsen Asen, l’uomo cui si attribuisce la scoperta dei giacimenti di rame di Roros, oltre a quelli degli altri dirigenti della compagnia. Per cinque settimane, dall’inizio di giugno ai primi di agosto, la chiesa ospita dei concerti di organo ai quali partecipano anche orchestrali celebri di tutta Europa.

A Roros sorgono due importanti musei. Il Museo di Roros, allestito all’interno dei vecchi impianti per la lavorazione del metallo, al piano superiore ospita una mostra sulla conformazione geologica della zona e sull’opera di restauro, mentre al piano sottostante si possono vedere una grande bilancia utilizzata per pesare il rame, alcune statistiche sulle prime estrazioni del minerale e una serie di modellini meccanici delle miniere e dei processi di lavorazione condotti con l’energia prodotta dall’acqua e dai cavalli. Da non perdere anche il Malmplassen, il vasto spiazzo che si estende al di fuori del museo dove il rame veniva scaricato e poi pesato su una grande bilancia di legno.
Il secondo museo è il Museo Johan Falkberget, dedicato allo scrittore norvegese morto a Roros nel 1967, situato lungo le rive del vicino Lago Rugelsjo: le opere del maestro hanno raccontato tre secoli di storia mineraria della regione.

Per concludere in bellezza la gita a Roros non si può non visitare la miniera di Olavsgruva, che si trova 13 chilometri a nord della città. In realtà conviene dedicarsi all’intero tour delle miniere, compresa la storica miniera di Nyberget, che risale alla metà del XVII secolo. La moderna miniera di Olavsgruva, che si trova più avanti, fu aperta nel 1936 e rimase operativa fino agli anni ’70. Al momento di organizzare la visita ricordate che il terreno è spesso fangoso, e che la temperatura all’interno della miniera si mantiene intorno ai 5°C per tutto l’anno.

Il calendario di Roros è ricco di eventi culturali. L'appuntamento più importante dell’inverno è il Rorosmartnam, il “Mercato di Roros”, istituito nel 1644 come occasione d’incontro tra i cacciatori che scendevano in città per vendere carni e pelli ai minatori e fare provviste. Inoltre ogni due anni, nella prima metà di agosto, Roros ospita ogni sera un’opera rock di tre ore in lingua svedese, intitolata Det Brinner en Eld, che narra dell’invasione di Trondelag da parte delle truppe svedesi nel 1718.

Informazioni pratiche: quando andare e come arrivare a Roros

Il clima di Roros è molto rigido in inverno e fresco d’estate. A renderlo particolarmente freddo sono le montagne che circondano la città, impendendo alla mite Corrente del Golfo di raggiungere l’abitato. Ecco perché dalla fine di ottobre ai primi di aprile le temperature sono molto basse, quasi sempre inferiori allo zero, con precipitazioni a carattere nevoso che interessano la città per molti mesi. Con l’allungarsi delle giornate e l’avvicinarsi dell’estate i valori tendono a salire, anche se le massime di luglio e agosto sono comunque comprese tra 15 e 20°C.

Roros è dotata di un piccolo scalo aereo, il Roros Airport, inaugurato nel 1957 e situato 2 km a ovest del centro. Ogni giorno da qui partono voli diretti ad Oslo e Gardermoen, anche se per muoversi all’interno dei confini norvegesi sono molto comodi gli autobus che, a prezzi abbordabili, collegano tutte le principali città del paese. La visita al centro storico di Roros potrà essere tranquillamente compiuta a piedi o in bicicletta.
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 Pubblicato da - 07 Ottobre 2013 - © Riproduzione vietata

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