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Ciudad Rodrigo (Salamanca): città dalla storia millenaria

Ciudad Rodrigo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ciudad Rodrigo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ciudad Rodrigo è una delle città più ricche storia di tutta la penisola iberica. Si trova sopra un'altura, sulla riva destra del fiume Águeda: ai primi abitanti del neolitico parve il luogo ideale. Più tardi le tribù vettoni si opposero ai Romani, anche se non riuscirono ad impedire che la città, Miróbriga, divenisse Augustóbriga in onore all'imperatore Ottavio Cesare Augusto. Vestigio di quest'epoca le Tre Colonne, che unite nella parte superiore formano un triangolo il cui significato non è molto chiaro.

Certamente vi dimorarono gli arabi, anche se il turista non riuscirà a trovare molti resti del loro passaggio. Nell'anno 1100 il conte Rodrigo González Girón la colonizzò, dandole il suo nome. Nella seconda metà del XII secolo il re Fernando II di Leon portò a termine l'operazione: la dotò di muraglia, ricostruì l'antico ponte romano sul fiume Águeda, stabilì qui la sede episcopale e ordinò che si edificasse la Cattedrale. I secoli XV e XVI videro l'auge della cittadina. In questo periodo furono eretti o ristrutturati i monumenti più importanti. Località di frontiera coinvolta in varie guerre, fu toccata naturalmente anche da quella d'Indipendenza, che distrusse in gran parte il suo complesso monumentale.

Ciò nonostante, il visitatore troverà opere d'arte pregevoli, tanto da riflettere sul detto: “non si può valutare ciò che non si conosce”. Ciudad Rodrigo è la grande “sconosciuta”, forse messa in disparte dalla bellezza accecante di Salamanca.

Cominciamo la nostra visita dalla Cattedrale, iniziata verso il 1165 e rimasta incompiuta fino al 1550. Si possono riconoscere diversi stili. Risaltano: la volta a spicchi che copre la cappella maggiore, probabilmente opera di Rodrigo Gil de Hontañón; i magnifici stalli del coro, su cui il maestro Rodrigo Alemán incise scene un tanto insolite per un luogo sacro (1498). Attraversando l'interno si entra nel bel Chiostro, anch'esso iniziato nei secoli XII-XIII e rimasto incompiuto fino al 1525.

Molto vicino alla Cattedrale si trova la Cappella del Marchese di Cerralbo. Opera classica fedele ai canoni di Juan de Herrera, con un interno splendido. Spiccano sul resto tre pale di mogano che non sono state dipinte.

Nella zona alta della cittadina si erge il Castello di Enrique II, che domina la valle del fiume Águeda. Fatto costruire dal re che gli dette il nome nell'anno 1372, è degno di menzione per la torre del giuramento. Attualmente utilizzato come Parador de Turismo (Albergo Statale). Permette di alloggiare in un luogo fantastico e degustare piatti tipici della zona, come ad esempio la chanfaina (intingolo di carne) o le uova fritte accompagnate da farinato (salsiccia di pane e sugna).

Numerosi i palazzi e gli edifici importanti, quasi tutti del XV e XVI secolo: di alcuni resta in piedi solo una bella facciata. Altri si conservano intatti però l'accesso al pubblico è proibito. Il Municipio, il Palazzo Moctezuma, la Casa Águila, il Palazzo Montarro, la Casa Vázquez ecc., rimangono a testimonianza del glorioso passato della località. Esempi di architettura ecclesiastica: San Agustín, San Pedro, la chiesa delle Francescane Scalze, ecc.

Possiamo ammirare splendidi paesaggi passeggiando lungo la muraglia, ricostruita con il passare del tempo da quando Fernando II - nel XII secolo - la fece erigere. Se abbiamo la fortuna di trovarci qui a Carnevale, potremo prendere parte al denominato “Carnaval del Toro”, che vede questo animale protagonista.

Uscendo a malincuore da Ciudad Rodrigo, attraversiamo il Ponte Romano che, nonostante sia stato restaurato nella quasi totalità, rappresenta un simbolo del passato.

A quattro chilometri lungo la rada che conduce al lago artificiale di Águeda, si trova il monastero de la Caridad, che risale al XVI secolo. Merita un cenno a parte il bel chiostro, del XVIII secolo. Visto che si tratta di una proprietà privata, per visitarlo all'interno si deve chiedere l'autorizzazione.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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