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San Juan Chamula (Messico), in Chiapas tra sacro e profano

San Juan Chamula, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. San Juan Chamula dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

San Juan Chamula è un paesino di montagna nel centro del Chiapas, situato a 2.260 metri s.l.m. nella regione dell’Altiplano, ad appena 10 km da San Cristóbal de Las Casas. La popolazione è di origine maya – i chamula sono un gruppo di etnia tzotzil – e vive sparsa tra le valli che hanno come riferimento proprio il villaggio di San Juan Chamula.

Abbiamo visitato recentemente questa località nel sud del Messico incuriositi dalle tradizioni della gente del posto: qui si pratica infatti un interessante sincretismo religioso che fonde la religione cattolica alle pratiche maya, dando vita a un qualcosa di unico.

Cosa vedere a San Juan Chamula

Il paese in sé non avrebbe molto da offrire a livello turistico, se non la piazza e la chiesa che vi si affaccia. Eppure, a ben vedere, non è poco, perché è proprio qui che si concentra la vita locale: il motivo che spinge sempre più viaggiatori a spingersi fin quassù è proprio l’atmosfera che si respira passeggiando per le strade polverose.

La vita, dicevamo, ruota attorno alla piazza principale, dove la domenica si tiene il mercato settimanale (ma anche negli altri gironi si commercia, soprattutto prodotti alimentari e abiti tradizionali) e dove sempre la domenica il Templo de San Juan si riempie di fedeli.
L’ingresso alla chiesa per i turisti è a pagamento e, al di là dello scarno arredamento e della statua di San juan Bautista venerato dalle gente del posto, ciò che attira l’attenzione dei visitatori sono proprio i rituali che i fedeli compiono. Non ci sono le classiche panche per sedersi, perché qui i credenti si inginocchiano direttamente sul pavimento cosparso di rami e aghi di pino fra centinaia di candele accese e nuvole di incenso, recitando preghiere in lingua tzotzil: è il risultato dell’incontro tra l’evangelizzazione cristiana iniziata nel XVI secolo e le credenze religiose preispaniche del mondo maya. Le figure dei santi, inoltre, hanno degli specchi che servono per le confessioni: in questo modo i credenti si confessano personalmente guardandosi nel proprio riflesso, con l’idea di non mentire a se stessi.

Ovviamente la domenica, a causa del maggiore afflusso di turisti, si perde un po’ del fascino genuino del posto. Per questo può essere meglio dedicare a San Juan Chamula un altro giorno (ricordando che il mercoledì, a causa di alcune superstizioni locali, la chiesa è solitamente vuota).
Ad ogni modo, in qualsiasi giorno della settimana ci si può godere il viavai della gente, che in grande maggioranza indossa i costumi tradizionali indigeni. Attenzione, però: è bene tenere presente che gli abitanti non gradiscono essere fotografati e, più in generale, che è doveroso avere un atteggiamento rispettoso dei costumi e delle usanze locali.

Le diverse etnie sono riconoscibili anche dai propri abiti, i cui colori e motivi ornamentali hanno precise connotazioni sociali. Le donne chamula ancora nubili, ad esempio, si distinguono perché portano sottili cinture intrecciate intorno alla vita, mentre quelle sposate sfoggiano cinture più alte a sostenere pesanti gonne di lana nera; in entrambi i casi, comunque, portano con orgoglio i simboli della loro appartenenza e adornano i lunghi capelli, quasi sempre raccolti in trecce, con fiocchi variopinti e portano i bambini piccoli sistemati in uno scialle legato sulla schiena.

Gli uomini, dal canto loro, indossano solitamente larghe tuniche di lana bianca rigorosamente tessute a mano e legate in vita da una larga cintura, mentre con le basse temperature le tuniche sono di una più pesante lana nera. Altre varianti sull’abbigliamento dipendono dal ruolo (eventualmente religioso e cerimoniale) delle persone nella società.
A tal proposito segnaliamo che sul lato opposto della piazza rispetto alla chiesa, davanti al tribunale, si trova una staua - il "Monumento a mi raza" - che ritrae un indigeno vestito con abiti tradizionali.

Leggermente fuori dal centro, percorrendo l'Avenida Central (una strada commerciale dove si può fare un po' di shopping di artigianato) in direzione sud, si raggiunge si può dare un’occhiata al cimitero (ribadendo l’invito ad assumere un comportamento discreto e a rispettare il posto e la gente): le tombe, scavate in terra, circondano ciò che resta della Iglesia de San Sebastián ormai in rovina e sono solitamente abbellite con aghi di pino.

Clima

Nonostante l’altitudine, le temperature si mantengono al di sopra dei 30°C nei valori massimi tra marzo e maggio, quando le minime scendono invece intorno ai 20°C, mentre tra novembre e gennaio la media non supera i 13-14°C.
La stagione delle piogge ha inizio a maggio e non si conclude prima della fine di settembre: in questi mesi cadono quasi 1.000 mm di pioggia, inducendo i turisti a scegliere altri periodi per visitare la regione.

Come arrivare a San Juan Chamula

Per quanto riguarda i trasporti, San Juan Chamula è comodamente raggiungibile sia da San Cristóbal de Las Casas (10 km) che da Tuxtla Gutiérrez (67 km).
Da San Cristóbal partono frequentemente combis da Calle Honduras e da Calle Utrilla.
L'Aeropuerto Internacional de Tuxtla Gutiérrez "Ángel Albino Corzo" è l'aeroporto di riferimento e dista circa 85 km da San Juan Chamula.
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