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La Strada delle Dolomiti compie 100 anni: le celebrazioni della via pił bella d'Europa

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Se oggi le Dolomiti sono entrate a far parte dei 199 paesaggi dichiarati Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, è anche merito di un progetto che tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento riuscì a collegare e a rendere accessibili tutte le valli tra Bolzano, Cortina e Dobbiaco attraverso i Passi di Costalunga, Pordoi e Falzarego.
Già l’inizio del XX secolo era invaso da una nuova ventata di dinamismo e velocità. E proprio quelle vallate racchiuse nell’arco alpino più suggestivo al mondo, si fecero trovare preparate a quel nuovo appuntamento con la storia: il 13 settembre 1909 a Cortina il nastro che inaugurava l’ultimo tratto dell’opera ciclopica tra Arabba e Cortina, completando la Strada delle Dolomiti, suggellava l’ingresso in una nuova era, testimone puntuale dei cambiamenti di quel secolo partito viaggiando in modo diverso.

Il 1909 è il primo anno del lancio della Ford T, la vettura attorno a cui si sviluppò il modello della catena di montaggio che, abbattendo i tempi ed i costi di produzione, decretò il boom delle auto di cui la Strada delle Dolomiti è stata attento osservatore e palcoscenico, come testimoniano le cartoline illustrate di questi primi cent’anni.
Ed è proprio a partire da quelle cartoline illustrate che avrà inizio il nostro percorso a ritroso, attraverso la storia della strada e dello sviluppo turistico delle Dolomiti, la storia dell’automobile che divenne protagonista di questa esplorazione: una storia culturale e sociale dei turisti, e dei paesi che cambiavano modo di vita, per i nuovi costumi introdotti in queste valli. Un percorso che in cent’anni ha decretato l’affermazione delle stazioni montane che si ritrovano lungo la Strada, nel panorama internazionale.

In questo evento, Cortina d’Ampezzo, ha un ruolo storico e culturale rilevante. Già meta blasonata che vide arrivare la prima automobile nel 1894. Proveniva da Innsbruck (Cortina allora era austriaca). In valle c'erano già sei alberghi. La prima automobile proveniente dall'Italia, in particolare da Ferrara, arrivò invece il 6 marzo 1903. Era una vettura lussuosa con a bordo il marchese di Bagno e i conti Monti. Il primo deposito di benzina risale al 1908: era a La Vera e Fiames.

Non è solo il festeggiamento del centenario di un lavoro titanico cui presero parte 2500 operai per otto lunghi anni. Quello del 13 settembre 2009, è soprattutto l’occasione per ripercorrere la storia di quello che Eric Hobsbawm ha definito il 'secolo breve' per l'accelerazione impressa agli eventi della storia e alle trasformazioni nella vita degli uomini.
Fu Thoedor Christomannos, nato nel 1854 da famiglia ellenica a Vienna eppoi trasferitosi a Merano, a comprendere l’importanza di una strada che non servisse solo da accesso alle singole valli, ma che fosse in grado di collegare tutta l’area dolomitica. La sua scommessa pur fra mille traversie fu appoggiata da Bolzano e dagli ambienti ministeriali viennesi e nel 1897 fu ufficialmente avviato il progetto di costruzione della strada tra Canazei e Arabba, detta 'del Pordoi' e quella da Arabba a Cortina detta 'del Falzarego'.

Mentre i lavori della Grande Strada delle Dolomiti proseguivano di vallata in vallata, di passo in passo, aprendo la strada che attraverso il Passo Falzarego raggiungeva Cortina d’Ampezzo e Dobbiaco, “La Gazzetta dell’Emilia”, e “Le Figarò” a seguire, pubblicavano il “Manifesto Futurista” di Filippo Tommaso Marinetti. Lontani geograficamente, vicini concettualmente: il nuovo movimento artistico e culturale cominciava il suo percorso evolutivo stimolato da tutti quei fattori che si ritrovano nel progetto della Strada. Le guerre, tema cruciale dell’immaginario futurista (“nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro”) e l’obiettivo inizialmente militare della Strada che tagliava una zona che costituiva il confine meridionale dell’impero austro-ungarico. La trasformazione sociale dei popoli che inneggiava al futurismo e la percezione del valore turistico e dell’importante spinta alla costruzione dei rifugi in quota e di strutture ricettive (il motto era “senza strada nessun hotel, senza hotel nessuna strada”).

E ancora le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione, fattori che stavano cambiando il mondo. E di cui la montagna aveva necessità per affacciarsi e aprirsi a quel mondo esterno da cui le sue montagne l’avevano sempre isolata: basti dire che nei primi anni del secolo scorso, le diligenze sulle quali viaggiava anche la corrispondenza non arrivavano in tutte le valli.

Le celebrazioni del Centenario
... Pagina 2/2 ...Le auto emblematiche di questi dieci decenni ripercorreranno i tratti più suggestivi della Strada delle Dolomiti nel fine settimana dell'11, 12 e 13 settembre in un viaggio nella storia di un secolo di sviluppo turistico e di boom automobilistico.

Promotori di questo evento, il Comune di Cortina d’Ampezzo e Cortina Turismo in collaborazione con Arabba Fodon Turismo e l'azienda per il turismo Val di Fassa, con la partecipazione dei Comuni di Bolzano, Vigo di Fassa, Canazei e Livinallongo del Col di Lana, con il supporto del Cortina Car Club, felice sintesi del legame privilegiato che a Cortina corre tra territorio, mondo e storia delle autovetture e, di riflesso, sviluppo turistico.
Saranno i soci del Club a selezionare le vetture che potranno prendere parte a questo storico evento che verrà immortalato nel libro del Centenario.

Un viaggio che diventa incontro, il raduno che diventa vacanza, riuscendo a muovere persone lontane ma vicine per passione e per il piacere di stare insieme. La passione per le auto storiche nella magica cornice di una Cortina che quest’anno ospita la nuova edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, si conferma un binomio vincente.
Il Cortina Car Club è nato puntando proprio ad avvalorare il binomio auto-montagna, le passioni che animano i soci del circolo e che desiderano sviluppare all’insegna della qualità e dell’internazionalità.
Basti dire che il Presidente del Club è il Conte Umberto Marzotto, un ruolo che nessuno meglio di lui potrebbe ricoprire per l’esperienza e il profondo legame affettivo che lo lega tanto alle auto quanto a Cortina.

Concentrarsi sulla qualità delle auto, il primo punto focale del progetto. Perché di club in Italia ne esistono tantissimi e questo deve distinguersi per finalità e modus operandi: riunire collezionisti capaci di portare a Cortina esemplari veramente unici, organizzare eventi sul territorio che possano divulgare la cultura e la conoscenza dell’auto, promuovendo Cortina, il luogo dove la cultura del bello e la bellezza della natura si fondono.
Abbracciare progetti di tipo culturale: pensiamo all’arte o alla creazione di partnership con i grandi eventi di Cortina, un altro obiettivo. Che ha naturalmente siglato un naturale collegamento alla Coppa d’Oro delle Dolomiti, che quest’anno nel suo percorso taglia anche alcuni luoghi emblematici della Strada delle Dolomiti.

Ed ecco il cuore della celebrazione della data del 13 settembre 1909: un’occasione che permetterà di ripercorrere lo sviluppo del turismo moderno, e contestualmente del turismo su strada in una grande manifestazione che avrà il suo momento clou a Cortina d’Ampezzo che ospiterà l’esposizione lungo Corso Italia di tutti i materiali pubblicistici di ogni epoca e delle auto che hanno fatto epoca.

Fonte: Ufficio Comunicazione Cortina Turismo
Visita Cortina.dolomiti.org
 

 Pubblicato da il 05/08/2009 - - ® Riproduzione vietata

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