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Viaggio a Nantes: itinerario nella cittą audace, verde e creativa

È sufficiente una passeggiata dalla stazione verso il centro città per capire che a Nantes nulla è lasciato al caso, complice quella linea verde tracciata sulla strada, che collega idealmente - ma soprattutto geograficamente - le installazioni d’arte e i principali luoghi d’interesse lungo un percorso di circa 22 chilometri.
È una città che colpisce per la sua vitalità e per quel rinascimento culturale, che a partire dagli anni ‘90, le ha regalato un volto nuovo; tutto merito della volontà di Jean-Marc Ayrault, sindaco dal 1989 al 2012 e di Jean Blaise, che ha riempito gli spazi cittadini con arte e cultura.

L’anno della svolta è il 2007, con la riapertura del Castello dei Duchi di Bretagna, il varo del progetto Le Machines de l’Île e l’avvio del primo fulcro della collezione permanente dell’Estuario di Saint-Nazaire. Da quella data è stato tutto un fiorire di attività ed eventi, gestiti e coordinati da Le Voyages à Nantes, un progetto di promozione e valorizzazione che unisce cultura e turismo insieme.

Con più di mille ettari di spazi verdi, Nantes punta ad essere una città sostenibile, che incoraggia lo spostamento a basso impatto ambientale; in effetti la si visita facilmente, le distanze sono percorribili anche a piedi, passeggiando piacevolmente lungo la linea verde, oppure in bici o in e-bike; alternativa altrettanto valida sono i mezzi pubblici – alcuni gratuiti nel weekend – che insieme al navibus collegano le varie parti della città e sono compresi nell’economica e pratica Nantes Pass, da 24, 48, 72 ore.
Da quest’anno Nantes Pass è disponibile anche da sette giorni, con accesso alla crociera fino a Saint-Nazaire o al treno che porta dritti nella vicina regione del Muscadet, per un itinerario nei vigneti.

Insegne colorate e giardini pensili


Camminare sulle orme del VAN, il Voyage à Nantes, progetto inaugurato nel 2012 che ogni estate si arricchisce e si ridisegna con l’inserimento di nuove tappe, è davvero facile, si segue la linea verde tracciata sulla strada.
Una giornata la si può dedicare al quartiere storico, il Bouffay che si estende a nord dell’Île de Nantes, sempre vivo di giorno come di sera grazie ai tanti bar, ristoranti e déhor all’aperto. Un dedalo di viuzze acciottolate a cui fanno da guarda due storiche istituzioni, il Castello dei Duchi di Bretagna, costruito sul finire del XV secolo, un palazzo residenziale dalla foggia rinascimentale che ospita il museo storico di Nantes, 32 sale con più di 1000 oggetti da collezione; bastioni, corte e giardini sono a libero acceso e regalano una vista sulla città davvero speciale.

A pochi passi si staglia la Cattedrale, devastata nel 1972 da un terribile incendio, custode della tomba di Francesco II e Margherita di Foix, commissionata da Anna di Bretagna e realizzata da Michel Colombe nel 1506.
Ma il Bouffay è disseminato di tante piccole opere tutte da scoprire, a cominciare dalle insegne – in tutta la città se ne contano almeno 66 – che gli artisti reinterpretano in modo divertente, o l’Éloge du pas de côté, scultura di bronzo di Philippe Ramette che firma in Cours Cambronne anche l’Éloge de la trasgression, vicino a un’altra storica istituzione cittadina, il ristorante Le Cigale; mentre nel passage Bouchaud ci si perde nella Jungle intérieure, un meraviglioso giardino pensile con piante di ogni tipo che colonizzano tetti, terrazze e muri di questa piccola corte nascosta.

Se ci si allunga più a nord, alle spalle della Tour Bretagne, si può fare un salto ogni mattina al vivace mercato di Talensac, con prodotti agroalimentari freschi e a chilometro zero, mentre andando verso la stazione, si incontra il Museo d’Arte che vanta una collezione di oltre 12 mila opere, tra arte antica e contemporanea.
Infine, per restare sempre aggiornati sulle novità e gli eventi culturali della città, basta fare un salto a Le Lieu Unique, in quai Ferdinand Favre, uno spazio di esplorazione artistica insediato nell’antico biscottificio LU.


Le Machines de Île e l’elefante gigante


Con un passato industriale legato ai cantieri navali, chiusi sul finire degli anni ’80, Île de Nantes è stata teatro di una vera e propria riqualificazione urbana dove l’arte si è innestata senza mai snaturarne l’anima. Il consiglio è quello di dedicarci una giornata intera e anche a muoversi a zonzo, ci si imbatte sempre in qualche installazione sperimentale, perché qui più che altrove strade, palazzi ed edifici sono parte di una gigantesca tela su cui prestigiosi artisti come da Jean Nouvel a Franklin Azzi, si sono cimentati.

Alle spalle del Palais de Justice, il Bâtiment Manny diventa il teatro di Air, una struttura metallica ideata da Rolf Julius capace di riprodurre una dolce musica fatta di tintinnii metallici e canti di uccelli; proprio davanti l’edificio, The zebra crossing di Angela Bulloch ridisegna lo spazio pubblico ispirandosi alla segnaletica dei passaggi pedonali britannici con tanto di Belisha Beacon, la celebre sfera lampeggiante.

Proseguendo lungo Rue La-Noue-Bras-de-Fer, si incontra Mètre à Ruban di Lilian Bourgeat, un enorme metro che occupa gli spazi esterni del Groupe Aethica; da qui a Le Machines de l’Île il passo è breve: sotto gli antichi capannoni dei cantieri navali, una squadra di costruttori ha dato libero sfogo alla fantasia ricreando un bestiario di animali mostruosi di terra e di mare in movimento. Il più grande di tutti, la vera star nonché mascotte de Île è il famoso elefante che trasporta i passeggeri a bordo di un viaggio tra gli spazi degli ex cantieri navali. Azionato da un macchinista, l’elefante muove le zampe e barrisce come fosse vero, per la gioia di grandi e piccini.
Parte integrante di questo mondo fantastico è Le Carrousel des Mondes Marins, un’enorme struttura di 25 metri di altezza, dove inquietanti creature marine girano all’interno di tre file di giostre, impilate l’una sopra l’altra.

Da qui la passeggiata che porta fino all’Hangar à Bananes, ex magazzino portuale che oggi ospita bar, ristoranti e discoteche, si fa all’ombra di due maestose gru che si integrano perfettamente con il panorama circostante, tra altre opere d’arte, dalle linee aguzze de La Résolution des forces en présence di Voncet Mauger a Les anneaux di Daniel Buren & Patrick Bouchain, un po’ il simbolo di questa città ipnotica, una serie di 18 anelli che di sera si accendono di verde, blu e rosso.
Proprio di fronte agli anelli, Le Cantine du voyage è uno spazio conviviale e di ristorazione, allestito dal collettivo Appelle moi papa, su 2000 mq.


Un assaggio di Atlantico


Sulla sponda opposta della Loira si scorgono altre interessanti installazioni artistiche, per vederle si può optare per la comoda traversata per Trentemoult, un piccolo quartiere fatto di case colorate e pub che si raggiunge in poco meno di dieci minuti con il navibus dalla Gare Maritime (ogni dieci minuti, gratuito nei festivi). Il Lunar tree di Mrzyk & Moriceau è un albero bianco immacolato, alto 12 metri, poco oltre il Belvédère de l’hermitage di Tadashi Kawamata è un intreccio di assi che rievoca la forma di un gigantesco nido di uccello appeso alla scogliera.

Siamo all’inizio della traversata dell’estuario, una sessantina di 60 chilometri che portano dritti a Saint-Nazaire, lungo tutto l’estuario della Loira si alternano altre installazioni originali e sorprendenti, comodamente accessibili a piedi, in bicicletta, in auto e alcune anche in battello.


Organizzare la visita a Nantes

Nantes è servita da un aeroporto internazionale collegato a 106 destinazioni dirette ed è raggiungibile da Parigi con il TGV (2 ore).
Le crociere lungo l'estuario della Loira fra Nantes e Saint-Nazaire si effettuano da aprile a ottobre (2 ore e mezzo), prenotazioni presso l'ufficio del turismo di Nantes oppure allo 0033 2 72 64 04 79 dall’estero.

Per organizzare la visita si consiglia di consultare:

- Le voyage à Nantes
- Sito del Turismo di Nantes
- Atout France Italia


Foto dell'articolo
- copertina e prima fotodi Philippe Piron _ LVAN
- giostre di Franck Tomps _ LVAN
- Loira di Patrick Messina_LVAN

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 Pubblicato da il 14/10/2021 - - ® Riproduzione vietata

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