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I sentieri della Valle del Santerno: itinerari escursionistici in Romagna

Il Santerno è un fiume lungo 99 km che nasce in Toscana e prosegue per gran parte del proprio percorso in Romagna prima di confluire nel Reno, già in Emilia, dove questo conclude il suo viaggio verso il Mare Adriatico. La sua sorgente si trova presso il Passo della Futa (circa 900 metri s.l.m.) in quello che è comunemente considerato l’Appennino imolese, seppure in provincia di Firenze.

Storia


La Valle del Santerno è stata teatro, durante la seconda guerra mondiale, di aspri combattimenti tra i partigiani – supportati dagli eserciti Alleati – e i nazifascisti; proprio qui, infatti, ha stazionato a lungo la Linea Gotica prima che nell’aprile del 1945 l’offensiva Alleata permettesse la definitiva liberazione dell’Italia dall’oppressione tedesca.
Di quel periodo restano oggi alcuni musei della guerra (uno dei più significativi è allestito nel Palazzo Alidosi a Castel del Rio) e diversi cimiteri militari, di cui il principale è il Cimitero Militare Germanico della Futa, dove riposano oltre 30.000 salme di soldati tedeschi caduti in guerra in territorio italiano, che si trova proprio nelle vicinanze delle sorgenti del Santerno.

Se in estate Castel del Rio e le altre località che sorgono lungo la Valle del Santerno sono mete balneari frequentatissime durante il fine settimana, nelle restanti stagioni dell’anno la vallata offre numerose possibilità escursionistiche a piedi e in mountain bike.

In queste zone la natura è protagonista incontrastata; le pareti rocciose che abbracciano il Santerno costituiscono la cosiddetta Formazione Marnoso-Arenacea, emersa dal fondo del mare circa 15 milioni di anni fa, che oggi rappresenta l'ossatura principale di questo tratto appenninico. Tra i suoi meandri, le rive ripide e la varietà dei fenomeni geologici, il Santerno ha scavato nel tempo il proprio corso tra argille pleistoceniche, gessi, marna e arenaria dando vita a paesaggi suggestivi e ricchi di biodiversità, ma anche di tradizioni e cultura delle genti che da secoli vivono questo territorio.

Trekking nella Valle del Santerno: i sentieri del CAI


Concentrandoci sul tratto romagnolo della valle, ovvero quello che percorrendo la SP610 Montanara da Imola sale l’Appennino in direzione Firenze, si incontrano i comuni di Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio, che fanno parte del Nuovo Circondario Imolese.
Senza dilungarci troppo sulle bellezze naturalistiche e sui numerosi punti d’interesse turistico delle singole località (l’elenco è davvero lungo e comprende, tra gli altri, una porzione del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, gli splendidi castagneti di Castel del Rio che producono il famoso marrone IGP, eccellenza locale celebrata ogni anno dall’immancabile sagra o ancora il borgo fantasma di Castiglioncello, sopra alla cascata di Moraduccio, appena oltre il confine toscano), vogliamo segnalare le tante possibilità di compiere trekking lungo la Valle del Santerno percorrendo la fitta rete di sentieri curati dal CAI di Imola.

Chi vuole può scegliere tra diversi itinerari non particolarmente impegnativi, adatti anche agli escursionisti meno esperti. In particolare, per quanto riguarda i sentieri a piedi nella Valle del Santerno, troviamo:

• S.L.G. Sentiero “Luca Ghini”. Percorso: Casalfiumanese – Baladelli di Sopra- Monte Maggiore.
Lunghezza: 7,5 km. Tempo di percorrenza: 3 ore. Difficoltà: E.

Itinerario intitolato a Luca Ghini, illustre botanico nato a Croara di Casalfiumanese nel 1490, fondatore degli Orti Botanici di Pisa e Firenze.
Il percorso consente di scoprire i più interessanti aspetti geologici e naturalistici dei calanchi su argille plio-pleistoceniche. L’escursione è piuttosto facile, ma presenta un unico passaggio delicato nei pressi di Ponti della Croara, da affrontare con cautela in presenza di fango o neve.
• Sentiero 701. Percorso: Tossignano - Passo del Prugno - Monte Battaglia - Valmaggiore - Monte Macchia dei Cani - Passo del Paretaio - Passo Ronchi di Berna.
Lunghezza: 35 km. Tempo di percorrenza: 13 ore. Dislivello: +1150, -350. Difficoltà: E.

Lungo sentiero che permette di osservare in particolare l’ambiente della Formazione Marnoso-Arenacea romagnola. La copertura vegetale nel tratto settentrionale è caratterizzata da boschi misti e vasti castagneti, che nel tratto meridionale lasciano il posto a faggete cedue. Il percorso tocca alcuni punti di interesse storico come Monte Battaglia, la chiesa di Valmaggiore e i resti di Castrum Paventae, nei pressi di Monte della Croce. Questo tragitto ricalca in gran parte l’antica via di percorrenza longitudinale della valle, sostituita alla fine dell’Ottocento dalla S.S. Montanara.
• Sentiero 703 Giro del Rio Mescola. Percorso: Borgo Tossignano - Monte Penzola - Monte dell'Acqua Salata - Monte Maggiore - Croara - Borgo Tossignano.
Lunghezza: 12,9 km. Tempo di percorrenza: 5,30 ore. Dislivello: 600 metri. Difficoltà: EE.

Percorso ad anello che attraversa vasti affioramenti di argille grigio-azzurre, è tra i più lunghi itinerari tra i calanchi pliocenici dell’Emilia-Romagna. Tra le curiosità naturali, segnaliamo le sorgenti salse alle pendici dell’omonimo monte, nel tratto di sentiero tra Budriolo e La Carrè. Il percorso è collegato con il sentiero botanico “Luca Ghini”, che si snoda nel territorio collinare di Casalfiumanese.
• Sentiero 705 Vena del Gesso. Percorso: Borgo Tossignano - Tossignano - Cà Budrio - Sasso Letroso - Le Banzole - Tramosasso - Borgo Tossignano.
Lunghezza: 14 km. Tempo di percorrenza: 5 ore. Dislivello: 750 metri. Difficoltà: E.

Percorso di grande interesse naturalistico, fra i più spettacolari dal punto di vista geomorfologico, nonché della flora locale.
Consente di esplorare la Vena del Gesso Romagnola nel tratto della cosiddetta Riva di San Biagio. Può essere ridotto grazie a due tratti di collegamento intermedi, uno posto tra il Passo della Sassetta e Villa Le Banzole, l’altro tra Cà Budrio e la dolina di Cà Budrio.
• Sentiero 717 Anello di S.Andrea - Castiglioncello. Percorso: Sant’Andrea - Castiglioncello - Negheredole - Monte Pedone - Sant’Andrea.
Lunghezza: 9,1 km. Tempo di percorrenza: 3 ore 45 minuti. Dislivello: 400 metri. Difficoltà: E.

Percorso ad anello che si sviluppa lungo sentieri e mulattiere attraversando boschi a ceduo e castagneti. È caratterizzato da visioni panoramiche della Valle del Santerno e del borgo fantasma di Castiglioncello da tempo abbandonato. Con una deviazione è possibile risalire anche il suggestivo Botro di Vincarolo.
• Sentiero 727 Monte La Fine. Percorso: Case Morara - Montefune - Monte La Fine - Montefune - Paroncellina - Case Morara.
Lunghezza: 11 km. Tempo di percorrenza: 3,30 ore. Dislivello: 500 metri. Difficoltà: E.

Itinerario ad anello di interesse naturalistico, storico e architettonico, che si snoda lungo le pendici del monte la Fine, riconoscibile per il pilastro in arenaria costruito sulla sua cima. L’ambiente è caratterizzato da boschi di castagni e da antichi nuclei sparsi, tra cui il borgo di Paroncellina. In loc. La Rocca la deviazione lungo il sentiero 727/a consente di ritornare rapidamente al Campeggio Le Selve passando per Montefune senza dovere salire fino a Monte La Fine.

L’elenco completo dei sentieri con le descrizioni dettagliate e le relative mappe è disponibile sul sito del CAI di Imola.
Rimanendo nella valle, a questi si possono aggiungere altri percorsi non gestiti dal CAI come il sentiero di Monte Penzola (5 km, 2,30 ore) e il sentiero della Riva di San Biagio (7 km, 3 ore), entrambi nei pressi di Borgo Tossignano. Ancora, in vallata si può percorrere la prima tappa del G.C.R. (Grande Circuito della Romagna) con un itinerario di 17,3 km e 6 ore di percorrenza che collega le valli del Santerno e del Senio.
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