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Canton Ticino: itinerario di tre giorni, cosa vedere e cosa fare

I suoi confini ne disegnano la forma a triangolo rovesciato, con la base appoggiata alla catena delle Alpi e il vertice a sud ubicato a pochi chilometri dal confine con l’Italia e dal ramo più occidentale del Lago di Como: sto parlando del Canton Ticino, il cantone più meridionale della Confederazione Elvetica, una sorta di “regione miracolo”, in quanto in uno spicchio di terra convivono le tradizioni italiane, linguistiche, culinarie e paesaggistiche, e la pulita precisione svizzera, che, come è risaputo, è ineccepibile. Pensate che nella Costituzione cantonale è addirittura sancito che “il popolo ticinese ha il compito storico di interpretare la cultura italiana nella Confederazione elvetica”.

Cerchiamo di capire meglio dove si trova il Canton Ticino: esattamente incuneato tra Piemonte e Lombardia, proprio lì dove le due regioni italiane si discostano un po’ nella parte più settentrionale e una lingua di territorio svizzero si insinua tra di loro. Si tratta, infatti, dell’unico cantone svizzero situato interamente a sud della catena alpina e rappresenta uno storico punto di contatto tra il nord e il sud dell’Europa, un angolo di Vecchio Continente che vanta una storia antichissima.

Due le macroaree in cui il cantone è diviso: Sopraceneri, la regione a nord del Passo del Monte Ceneri, la più vasta ma la meno abitata per la grande presenza di boschi selvaggi, e Sottoceneri, a sud del Passo, territorialmente più contenuta ma decisamente più antropizzata.
Variegati i paesaggi che si dispiegano in questo tratto di Svizzera italiana, a partire dalla parte più settentrionale, caratterizzata da un paesaggio prettamente alpino, con le alte cime delle Alpi che si alternano a profonde valli incise dai ghiacciai, per passare a quella centrale, dove il Lago di Lugano e il ramo elvetico del Lago Maggiore regalano paesaggi ameni e molto rinomati, e terminare con il Mendrisiotto, la parte meridionale, ribattezzata “la Toscana della Svizzera”, per il clima mite e le dolci colline tappezzate di viti, principalmente di uva Merlot, che la caratterizzano.

Se siete, dunque, alla ricerca di cosa vedere in Svizzera non potete rinunciare ad organizzare il vostro viaggio nel Canton Ticino: destinazioni suggestive, natura selvaggia, enogastronomia d’eccellenza e quell'anima mediterranea che non guasta mai.
Comprendete dunque, perché ho raccolto in questa piccola guida tutti i consigli e i suggerimenti per organizzare un itinerario di tre giorni nel Canton Ticino: cosa vedere, cosa fare, dove mangiare e, soprattutto, cosa non potete assolutamente perdervi durante il vostro viaggio nell’unica parte d’Europa al di là del confine nazionale in cui sembra di essere a casa.

Primo giorno: Mendrisio e il Monte Generoso


Il nostro viaggio alla scoperta della Svizzera più italiana che c’è parte da Mendrisio deliziosa cittadina, tanto deliziosa da essersi conquistata l’appellativo di “magnifico borgo”, adagiata sulle dolci pendici del Monte Generoso, nella parte più meridionale delle Prealpi Luganesi, a pochi chilometri dal confine con l’Italia
Per visitare questa parte del Canton Ticino ci prendiamo tutta la giornata perché sono veramente tante, e diverse fra di loro, le cose da fare e da vedere. A partire dal suggestivo centro storico, gomitolo di stradine acciottolate lungo le quali corrono le colorate facciate delle case, che nascondono pittoresche corti interne, e sulle quali si affacciano le numerose chiese di significativo valore architettonico, come, ad esempio, la monumentale Chiesa di San Cosma e Damiano che accoglie i turisti all’ingresso del paese.
Per chi arriva da oltre confine, Mendrisio è anche sinonimo di shopping sfrenato, in quanto numerosi sono i negozi di grande marca e gli outlet che fanno di Corso Bello, la via principale della cittadina, una meta ambita di stima e per tutti gli shopping addicted.

Siete, dunque, d’accordo con me che cominciare il nostro tour seduti al tavolino di uno dei bar del centro storico sia un’ottima iniezione di ottimismo prima di affrontare una corroborante passeggiata lungo le vie del borgo, per ammirarne le bellezze artistico-architettoniche. Lo shopping, invece, lo rimandiamo al pomeriggio, perché per pranzo vi porto a visitare le splendide colline tappezzate di ulivi che si alzano con eleganza tutto intorno alla cittadina.
Ci dirigiamo infatti verso il quartiere Capolago ubicato a nord rispetto alla parte più storica del borgo, dove troviamo la stazione del treno a cremagliera che in poco più di mezz’ora ci porta fin sulla vetta di Monte Generoso, mostrandoci dai finestrini un paesaggio che non ci fa rimpiangere il nostro Belpaese: un mantello di rigogliosa vegetazione ricopre infatti le colline che con coraggio il trenino a vapore affronta e sulle pendici più dolci si rincorrono ordinati filari di viti, core della prestigiosa produzione vitivinicola della quale tra un po’ vi farò assaggiare qualche gustoso esemplare.

Si può decidere di scendere alla fermata presso il Rifugio Bellavista - Osteria La Peonia, per poi proseguire a piedi lungo un facile sentiero ben segnato, oppure di arrivare fino alla stazione finale, presso il Fiore di Pietra, avveniristico edificio a forma di “diamante”, la cui realizzazione è stata portata a termine solo nel 2017 ad opera del grande architetto Mario Botta. La struttura, di forma ottagonale, architettonicamente innovativa, visto che sembra nascere dallo sperone di roccia su cui poggia, e dal quale si affaccia sulla strapiombo di 400 metri sottostante, ospita una terrazza panoramica a 360° che regala una vista sul Lago di Lugano, sulle Alpi Svizzere, sui laghi lombardi e, nelle giornate più terse, addirittura sui grattacieli di Milano. Proprio su questa terrazza ci fermiamo a mangiare un boccone in uno dei due ristoranti presenti, uno stellato e uno self service, centellinando ogni boccone e ogni sorso davanti allo spettacolo scenografico che si para davanti ai nostri occhi.

Dal Fiore di Pietra si dipartono numerosi sentieri e quasi infinite sono le possibilità di escursioni, perfette sia per gli appassionati di trekking estremo sia per chi desidera passeggiare alla scoperta di questi magnifici luoghi. Il mio consiglio? Raggiungere, in venti minuti di facile camminata, la vetta del Monte Generoso, ubicata esattamente sul confine tra Svizzera e Italia, a 1704 metri s.l.m., e attrezzata con una strapanoramica terrazza.
Concludiamo questa nostra prima giornata riconquistando le strade del "Magnifico Borgo" e dedicandoci a un po’ di sano shopping compulsivo, prima di farci belli per la cena, da consumarsi preferibilmente in uno dei tanti e pittoreschi grotti, antiche cantine adibite ormai a ristoranti e punti ristoro, come lo storico Grotto Bundi dove finalmente potremo far riposare i muscoli delle gambe e tenere in allenamento quelli masticatori e deglutitori, che se no poi si offendono.

Secondo giorno: Monte San Giorgio e Lugano


Prima di lasciare la regione di Mendrisio è obbligatorio dedicare la prima parte del secondo giorno del nostro viaggio alla visita di Monte San Giorgio, dal 2003 Patrimonio Mondiale UNESCO perché rappresenta una testimonianza geo-paleontologica d’eccezione: a sequenza fossilifera che si può osservare è, infatti, riconosciuta come una delle più importanti a livello mondiale, soprattutto per lo studio dei vertebrati marini.
Ci dirigiamo, quindi, verso Meride, pittoresco quartiere di Mendrisio che si giace tranquillo, circondato da una lussureggiante natura, ai piedi di Monte San Giorgio, tra i due rami meridionale del Lago di Lugano. Qui nel 2012 è stato istituito il Museo dei Fossili, che vi consiglio di visitare, non foss’altro per ammirare la ricostruzione lunga 2,5 m del sauro terrestre Ticinosuchus e la grande quantità di fossili che sono stati raccolti nei giacimenti di quella che, a ragione, è stata definita “la Montagna dei Sauri”.

Il vero piatto forte della mattinata, però, è la passeggiata fino alla vetta di Monte San Giorgio attraverso uno dei numerosi itinerari escursionisti, tutti perfettamente segnalati, che ci portano fino ai 1097 metri della cima, dove troviamo anche una piccola chiesa e la solita vista panoramica mozzafiato. Tra i tanti sentieri percorribili vi segnalo il Sentiero Geo-Paleontologico, percorso didattico circolare lungo il quale sono installate tavole esplicative su cui è possibile leggere la storia straordinaria di questi luoghi.
Per una pausa pranzo veloce, ma non per questo meno piacevole, è possibile fermarsi al Grotto Alpe di Brusino, antico alpeggio immerso in una foresta di castagneti secolari, dove potrete assaggiare succulenti piatti legati alla tradizione culinaria locale.

Non vi abbuffate, però, che abbiamo da ripartire. Riscendiamo verso Mendrisio e lo salutiamo definitivamente perché la nostra prossima prossima meta è Lugano, una delle città svizzere più amate dagli italiani situata a una ventina di chilometri a nord da qui.
Lungo il breve percorso potete, se avete bambini a bordo, fermarvi a Melide, suggestiva cittadina nota per lo Swissminiatur, la Svizzera in miniatura, parco tematico che ogni anno conquista i piccini di ogni età.
Una volta arrivati a Lugano, cosa vedere? Tanto per cominciare fermatevi sul delizioso lungolago attrezzato con spiagge artificiali e centri di noleggio di imbarcazioni, grazie alle quali potrete esplorare tutti gli angoli più remoti dell'omonimo lago e ammirare i villaggi che costellano il territorio, come piccoli presepi perfettamente integrati nello scenario suggestivo che la cittadina propone. Non perdetevi, poi, la solita passeggiata lungo il centro storico e non dimenticatevi di dare un’occhiata anche alla celeberrima Via Nassa, sulla quale si affacciano le boutique di lusso delle grandi firme.
Per finire, vi consiglio di concludere la giornata in Piazza della Riforma, dove troverete senza dubbio il tavolino cui sedervi per godervi una delle apericene più charmant della vostra vita, con vista diretta sul lago.

Terzo giorno: Bellinzona, Valle Verzasca e Ascona


Ci mettiamo in viaggio di buonora in direzione di Bellinzona, città tra le più rinomate del cantone, Patrimonio Mondiale UNESCO per i suoi tre magnifici castelli medievali. Poco più di 40 minuti per percorrere i 30 km che separano le due città più importanti del Canton Ticino, destinazioni che rientrano sempre nell’elenco di cosa vedere in Svizzera.
Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro sono i nomi dei tre imponenti manieri, fatti erigere dei Duchi di Milano nel XV secolo per fermare l’avanzata dei confederati svizzeri che provenivano da nord. Torri svettanti, cinte merlate, porte intagliate e stanze segrete sono gli ingredienti principali per il viaggio a ritroso nel tempo che ci aspetta, quando dame, musicanti e giullari animavano la vita di corte e i cavalieri si sfidavano in tornei e giostre spettacolari. Simpatico anche il trenino che collega le tre fortezze e ottimo il ristorante-osteria che si trova a all’interno del castello di Sasso Corbaro, dove potrete dare qualche soddisfazione alle vostre papille gustative.

Il pomeriggio lo dedichiamo, invece, quasi completamente all’escursione in Valle Verzasca, situata a una decina di chilometri a ovest di Bellinzona, in direzione Lavertezzo. Si tratta di una sorta di canyon, attraversato dal delizioso Ponte dei Salti, elegantissimo ponte romanico a due arcate e solcato dalle impetuose le acque color smeraldo dell’omonimo fiume, disseminato di piscine naturali, trampolini di roccia e cascate cristalline. Insomma, una vera oasi di pace che richiama ogni anno numerosi turisti attratti dalle meraviglia paesaggistiche che la valle offre.
Ovviamente anche qui sono presenti itinerari escursionistici che si inoltrano nel fitto delle vegetazione, ma io vi consiglio di godervi un pomeriggio di relax con i piedi a mollo oppure, se appartenete alla categoria dei ‘turisti temerari’, potete provare a fare bungee jumping dalla Diga di Contra, da cui pare essersi lanciato James Bond in persona.
Concludiamo il nostro itinerario nel Canton Ticino ad Ascona, delizioso borgo che sembra più un dipinto che una cittadina affacciata sulla riva occidentale del Lago Maggiore a pochi chilometri dal confine italiano, dove, dopo una veloce passeggiata per il pittoresco e prezioso centro storico - da vedere assolutamente il lungo ed elegantissimo Campanile della Chiesa di San Pietro e Paolo, simbolo del borgo - e sul tranquillo lungolago, prendiamo d’assalto il Grotto Baldoria, con l’augurio che il nome ci porti bene, e ci regaliamo l’ultima scorpacciata italo-svizzera della nostra vacanza.

Il nostro viaggio in sintesi


Percorso:
  • Mendrisio - Monte Generoso: 16 km
  • Mendrisio - Meride - Monte San Giorgio: 10 km
  • Mendrisio - Lugano: 20 km
  • Lugano - Bellinzona: 32 km
  • Bellinzona - Valle Verzasca (Lavertezzo): 25 km
  • Valle Verzasca (Lavertezzo) - Ascona: 21 km
Lunghezza totale percorso: 124 km
Cosa vediamo: centro storico, Corso Bello e Chiesa di San Cosma e Damiano (Mendrisio), lungolago, centro storico, Piazza della Riforma, Via Nassa (Lugano), Castelli di Bellinzona (Bellinzona), Ponte dei Salti (Lavertezzo), centro storico, lungolago e Campanile della Chiesa di San Pietro e Paolo (Ascona).
Ristoranti, osterie e cantine: Rifugio Bellavista - Osteria La Peonia e Fiore di Pietra (Monte Generoso), Grotto Bundi (Mendrisio), Grotto Alpe di Brusino (Monte San Giorgio - Brusino Arsizio), Osteria Sasso Corbaro (Bellinzona), Grotto Baldoria (Ascona).
Musei e attrazioni: Fiore di Pietra (Monte Generoso), Museo dei Fossili (Meride), Sentiero Geo-Paleontologico (Monte San Giorgio), Diga di Contra (Valle Verzasca).
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Ticino Turismo.

Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Svizzera.
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 Pubblicato da il 12/08/2020 - - ® Riproduzione vietata

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