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Gite domenicali fuori porta in Sicilia. Dove andare in gita per un giorno

Quasi 1.500 km di coste, la maggior parte delle quali meravigliose, per un territorio prevalentemente collinare e montuoso e radici storiche uniche e preziose. Stiamo parlando della Sicilia, l’antica Trinacria, la regione che più di tutte le altre è stata, ed è, un crogiolo di lingue, costumi, tradizioni e popolazioni che si sono sovrapposte nei secoli, dando vita a una sintesi culturale assolutamente straordinaria e inimitabile.

Questa grande isola a forma di triangolo, incastonata nel centro del mediterraneo, sul quale si affacciano ben tre continenti, è un laboratorio in continua trasformazione ed evoluzione che propone scenari paesaggistici mozzafiato: capolavori naturali come l’Etna, il vulcano ancora attivo più grande d’Europa, le Isole Eolie, Patrimonio dell’Umanità Unesco, siti archeologici e storici di rara bellezza come la Valle dei Templi, che racconta la superba bellezza della Magna Grecia o ancora Siracusa, trionfo del barocco siciliano, ma anche tradizioni enogastronomiche sontuose e usanze e feste popolari di grande impatto scenico che affondano le radici in usanze antiche e molto sentite, di cui l’Opera dei Pupi ne è, ad esempio, una delle più commoventi testimonianze.

Se vi state, dunque, chiedendo dove andare in gita per un giorno in Sicilia, state tranquilli, perché da qualche parte c’è sicuramente la meta giusta per voi, perché sono veramente numerose le occasioni di divertimento, di scoperta e di stupore che la regione offre. Ricchissimo è il calendario degli eventi in Sicilia che vi incanteranno, tra feste patronali, sagre enogastronomiche, ricorrenze religiose e feste della tradizione, e vi faranno scoprire la personalità calda e sincera di questa bella isola.

Con questa piccola guida vogliamo, però, regalarvi un’occasione in più e un’idea originale da sfruttare per scoprire qualche luogo misterioso e magico, magari un po’ diverso dal solito, alla ricerca di una delle sfumature dell’anima complessa che questo triangolo di terra si è costruita negli anni.
Preparatevi a partire e portate con voi la voglia di emozionarvi, perché la Sicilia, sotto questo profilo, non ammette tentennamenti.

La via del Sale e la città fenicia di Mozia


Tra Trapani e Marsala, sul vertice più occidentale dell'isola, ci sono circa 29 chilometri di coste lungo le quali si alternano squarci d’azzurro, distese di sale, di un bianco che acceca e illumina, geometrici canali che si intersecano ordinati e mulini a vento che fanno venire in mente Don Chisciotte: la Via del Sale.
La prima gita che vi proponiamo è on the road, quindi lasciate a casa l’ombrellone, la paletta e il secchiello e portate con voi un bel po’ di voglia di avventura. Partiamo da una delle più rinomate località di mare della Sicilia, ovvero Trapani, città che sintetizza le varie anime della regione, tra il porto in perenne fermento, i monumenti storici di diverse epoche che si susseguono in un armonico disordine e il profumo di mare che s’insinua in ogni angolo, e prendiamo la strada che porta a Nubia, per dare una veloce occhiata alle Oasi Saline di Trapani e Paceco e al Museo del Sale, dove è possibile ammirare gli strumenti tradizionali che venivano usati una volta per la lavorazione del prezioso oro bianco.

Non basta, però, per comprendere a fondo la bellezza di questo pezzo di costa, e, quindi, vi chiediamo di ripartire in direzione dello Stagnone di Marsala, uno spaccato di Sicilia di una bellezza folgorante. Paesaggi che raccontano un ecosistema rarissimo: aironi e fenicotteri rosa planano leggeri sulle basse acque, solcate da anatre selvatiche e diverse specie di uccelli migratori di rara bellezza, con mulini a vento che si stagliano alti dietro bianchissime piramidi di sale.

Ancora non basta. Dal piccolo imbarcadero ci imbarchiamo per Mozia, piccola isola della laguna che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. Antica colonia fenicia, Mozia è un sito archeologico straordinario, da visitare passeggiando lungo i sentieri che si intersecano disordinati e costeggiano reperti e resti dell’antica città, in una sintesi tra passato e presente che lascia senza fiato.

Tindari, Laghi di Marinello e Grotta di Donna Villa


Per la seconda gita vi proponiamo un altro gioiello paesaggistico della Sicilia, la laguna dei Laghetti di Marinello, sette specchi d’acqua di varie dimensioni divisi fra di loro da lingue di sabbia bianca, continuamente modellate dalle mareggiate e dalla Natura. Il consiglio è quello di salire sul promontorio di Tindari, dove c’è un importante santuario mariano, meta ambita di pellegrinaggi in italia per i credenti di tutto il mondo; da qui potrete fotografare l’insieme suggestivo dei sette laghi che si inseriscono nello scenario, collegati fra di loro, eppure così diversi sia per dimensioni sia per grado di salinità, caratteristica, quest’ultima, che contribuisce a caratterizzarli in modo netto, poiché le specie vegetali che crescono intorno ad ognuno e le specie animali che li abitano differiscono notevolmente.

Di particolare impatto scenico ed emotivo risulta essere la striscia di sabbia e ghiaia che divide i laghi dal mare e spicca per il suo biancore in quella gamma di blu, verdi e celesti che le diverse acque regalano. Una leggenda racconta che i laghi si siano formati per volontà della celeberrima Madonna Nera che si venera nel Santuario soprastante, la quale avrebbe fatto ritirare le acque del mare per consentire a una donna di andare a recuperare il figlio che stava annegando in mare.

Di particolare suggestione risulta essere anche la visita alla Grotta di Donna Villa, anch’essa legata a una bella leggenda popolare e antichissima, che evoca le narrazioni epiche legate alla figura della Maga Circe o delle Sirene di Ulisse. Pare, infatti, che in questa spelonca abitasse una donna che, con canti seducenti, attirava i marinai nell’antro spaventoso e li uccideva, dopo essersi impossessata dei loro averi e del loro cuore, buttandoli da un dirupo. Ancora oggi c’è chi cerca il favoloso tesoro che Donna Villa avrebbe accumulato nei secoli, tuttora ben nascosto nei meandri della grotta.

Necropoli di Pantalica


Situata a pochi chilometri da Ferla, uno dei più bei borghi della Sicilia e dell’Italia intera, si trova la Necropoli di Pantalica, la nostra prossima meta, dichiarata nel 2005, insieme al centro storico di Siracusa, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Una visita alla Riserva di Pantalica, infatti, consente, di fare un viaggio nel tempo, in un tempo così antico che è stato narrato da Tucidide, storico ateniese vissuto nel IV secolo a. C., il quale fissa la fondazione della cittadina di Pantalica al 792 a. C, prima data certa a cui possiamo riferirci.

La necropoli, però, è ancora più antica, risalente addirittura al XII-XI secolo a. C., la tarda Età del Bronzo. Si tratta della necropoli più grande di tutta Europa, più di 5000 tombe e grotticelle, che appaiono come piccoli fori su una parete di roccia che affaccia nel vuoto; abitate in origine dai Siculi, conosciuti anche con il nome di “popolo delle api”, proprio per la particolare conformazione “ad alveare” delle grotte disseminate sulla parete di roccia, furono in seguito “colonizzate” dai Greci, i quali fondarono, appunto, la città, prima di spostarsi definitivamente sulla costa e fondare Siracusa, una delle colonie più importanti della Magna Grecia.

Oltre alla suggestiva necropoli, inoltre, potrete visitare le rovine dell’Anaktoron, il Palazzo del Principe, l’unica testimonianza di architettura non rupestre che è giunta a noi e ci racconta che sull’altopiano che sovrasta la necropoli era stato costruito un villaggio abitato.
È vero che l’Italia è un paese ricco di storia e di opere d’arte fuori dall’ordinario, ma trovarsi di fronte alle tracce di costruzioni protostoriche di più di 3000 anni fa, regala un’emozione unica, non facilmente spiegabile a parole.

Il Giardino Incantato di Sciacca


Cambiamo lato della Trinacria per raggiungere la nostra quarta meta e andiamo a Sciacca, dove soffia il vento dall’Africa.
Siamo, infatti sulla costa sud-occidentale dell’isola, nella città famosa perché ospita uno dei carnevali della Sicilia più entusiasmanti, nonché stabilimenti termali trai più rinomati di tutta Europa, anche se l’obiettivo della nostra gita fuori porta non c’entra niente con tutto ciò.

A Sciacca, infatti, vi mandiamo per ammirare l’opera di "Filippu di li testi", al secolo Filippo Bentivegna, sfortunato contadino saccense che, dopo un incidente che gli procurò lesioni cerebrali, fu dichiarato matto e deriso dai suoi concittadini, ma, nonostante questo, ci ha lasciato splendidi esempi di arte scultorea disseminati nel suo giardino. Teste e volti scolpiti nella pietra che vanno a formare uno dei musei a cielo aperto più curiosi e affascinanti di tutto lo Stivale: teste di ogni dimensione, volti che esprimono gioia, dolore, paura, malinconia, come se il buon Filippo avesse voluto lasciare traccia immortale delle emozioni che per tutta la sua vita da emarginato non aveva potuto condividere con gli altri.
Passeggiare per i vialetti del giardino che questo genio incompreso dell’art brut - arte spontanea - è riuscito a trasformare in qualcosa di straordinario, non solo incanta per la pregevole qualità artistica che qui si può apprezzare, ma, soprattutto, commuove, perché si sente che qui l’anima di “Filippu” ha trovato accoglienza e spazio per potersi esprimere.

Ovviamente nulla vi vieta di concludere la vostra giornata nel''assoluto relax, o sulle bellissime spiagge locali o in una delle Stufe di San Calogero, le grotte vaporose presenti sulla cima del Monte Kronio, o, ancora, in una delle strutture attrezzate di quella che è la meta più rinomata tra le località che propongono vacanze termali in Sicilia.

La domenica con i bambini: a piedi nudi e avventure


Certo è che se ci sono “piccoli padroni” da accontentare in famiglia, la scelta su dove andare la domenica con i bambini in Sicilia deve essere ben ponderata, perché sappiamo bene come la giornata di tutti corra il rischio di venire rovinata se loro, i padroni, mettono il broncio.
Preparatevi, dunque, a scalare alberi, ad arrotolare intorno a un bastone pasta cruda per il pane e a camminare a piedi nudi in un orto, perché ci siamo organizzati e abbiamo trovato un paio di idee che stimoleranno lo spirito di avventura di tutta la famiglia.

Cominciamo con una giornata al Parco dei Cinque Sensi di Messina, presso l’azienda agricola Villarè, cinque ettari perfettamente incastonati nella più bella campagna siciliana, il parco “sinestesico” che propone un’esperienza sensoriale unica.
Si inizia togliendosi le scarpe per affrontare il percorso a piedi nudi, lungo il quale sono state posizionate delle vasche riempite con particolari materiali, morbidi e semi-morbidi, asciutti e bagnati, e ostacoli da superare, da toccare e da “annusare”, che affascina grandi e piccini, stimolando un contatto diretto con gli elementi naturali che procura un piacere del tutto particolare.
Una delle “casette sensoriali” più interessanti è quella in cui si deve preparare, e cuocere, il pane, l’impasto del quale viene preparato dai partecipanti stessi, avvolto intorno a un bastone e, infine, cotto direttamente su un braciere, ma grande attrattiva ce l’hanno anche le casette in cui si assaggiano i prodotti rigorosamente biologici dell’azienda agricola che ha allestito il parco e i recinti che ospitano gli animali della fattoria, come le oche, i pavoni, i cerbiatti e i cavalli.

Proseguiamo aggiungendo un pizzico di avventura in più alla prossima gita e ci dirigiamo verso Buccheri, il borgo più alto della provincia di Siracusa, dove, immerso nel Bosco di Santa Maria, c’è uno dei parchi avventura acrobatici più belli di tutta l’isola: Parcallario.
Sette percorsi di diverse difficoltà, contraddistinti da colori diversi, dal verde, il più facile, al nero, quello per veri temerari, in modo da permettere anche agli scalatori di taglia XXS di lanciarsi dagli alberi come novelli piccoli Tarzan. Diverse piattaforme sono installate lungo ogni percorso, così si può riprendere fiato tra una stazione e l’altra, e ovviamente la sicurezza è garantita da imbracature ad hoc e personale specializzato che vigila e, all'occorrenza, dà i giusti consigli.
Potete decidere se rispolverare il vostro armamentario da Giovani Marmotte o se aspettare i vostri piccoli eroi al Chioscoristoro, godendovi un po’ di sano e legittimo relax, tra un panino con la salsiccia e la bellezza della pineta di Buccheri, che offre sentieri suggestivi e una natura intatta da ammirare.

Tra mummie e cunicoli: dove andare in una giornata di pioggia


“Terra di sole, di vento, di fuoco e di mare”
. È uno dei luoghi comuni più veritieri che si usa per descrivere la Sicilia, regione baciata da un clima ottimale, da inverni miti e da una ricchezza paesaggistica straordinaria.
Quali sono, dunque, i migliori posti doveandare quando piove in Sicilia? Semplice, se sopra la terra è bagnata dalla pioggia, basta andare sotto e usare il suolo come ombrello naturale.

Palermo, una delle città più belle di tutta Europa, crocevia di popolazioni e di culture che si sono avvicendate nei secoli e ne hanno scolpito la superba architettura e, soprattutto, le tradizioni, è la nostra, anzi vostra, prossima meta. Vi mandiamo a visitare le Catacombe dei Cappuccini, che in realtà sono le cripte della Chiesa di Santa Maria della Pace e non delle vere catacombe, intese come luogo di culto dei cristiani perseguitati. Queste, infatti, furono costruite, a partire da circa 500 anni fa, dai frati per seppellire i confratelli defunti; con il tempo i religiosi si accorsero che le salme qui conservate si erano perfettamente mummificate in modo naturale, grazie alle particolari condizioni climatiche che qui ci sono.

Le mummie furono esposte in nicchie ricavate nella roccia e da qual momento le Catacombe divennero luogo di accoglienza dei concittadini defunti che venivano imbalsamati, di solito appartenenti a famiglie facoltose visto l’alto prezzo dell’imbalsamazione.
Il tetro, ma suggestivo, percorso tra i cadaveri perfettamente vestiti e, alcuni, conservati benissimo, porta alla teca in cui è conservata la “mummia più bella del mondo”, appellativo, lo ammettiamo, assai bizzarro.
Si tratta del cadavere, perfettamente imbalsamato e conservato, di Rosalia Lombardo, piccola vittima della polmonite morta nel 1920: si narra che il padre, distrutto dal dolore, chiese al dottor Salafia, noto imbalsamatore dei primi anni del secolo scorso talmente bravo da essere definito il “signore delle mummie”, di conservare il corpo della piccola Rosalia, operazione che il dottore portò a termine con così tanto successo che oggi la piccola mummia è diventata il simbolo di immortalità, per lo stato di perfetta conservazione che la fa sembrare ancora viva. A conferma di questa impressione, infine, potrete assistere, se siete fortunati, alla miracolosa apertura degli occhi della bambina, fenomeno, sembra, dovuto all’umidità e alle luci presenti nella stanza. Sarà anche così, non lo mettiamo in dubbio, ma vi sfidiamo a non rimanerne impressionati lo stesso.

Sempre al sicuro, ovvero nelle viscere della terra, restiamo per l’ultima gita sotto la pioggia, anche se vi facciamo viaggiare fino ad Agrigento, nella Valle dei Templi, una delle testimonianza archeologiche più suggestive della Magna Grecia.
C'è anche un percorso sotterraneo che collega il Giardino della Kolymbethra, un angolo di paradiso dove ulivi secolari e agrumeti profumati convivono pacificamente, alla Porta V, uno dei più monumentali accessi dell’antica Akragas. Cunicoli, stanze, pozzi, cavità originariamente costruiti per immagazzinare scorte alimentari e riserve d’acqua, ma utilizzati anche come rifugi antiaerei durante le Guerre Mondiali; lampade a olio sono appoggiate all’interno di nicchie di roccia e i gradini per superare dislivelli presenti lungo il percorso, sono scavati nella gialla calcarenite.

Di particolare impatto risulta essere una grande cava conosciuta con il nome di “Ipogeo del Purgatorio” o “Labirinto”, dal quale si dipartono altri cunicoli e si aprono moltissime stanze, e intorno al quale girano molte leggende, come quella dell’introvabile “Carrozzina d’Oro”, colma di preziosissimi tesori.
Non sono molti i visitatori che hanno il coraggio di scendere nei bui corridoi, bassi e stretti, che ancora, dopo millenni, conservano le tracce del lavoro massacrante che gli schiavi svolsero per costruire gli ipogei, e, in effetti, se soffrite, anche solo lontanamente, di claustrofobia, vi consigliamo di portare l’ombrello e attendere all’esterno i vostri parenti speleologi.

Gite con il cane in Sicilia: canyon e gelati a bordo piscina


L’ultimo componente della famiglia da accontentare ha orecchie mobili, coda frenetica e una lingua che sembra un lenzuolo bagnato ed è forse quello che ha gusti più difficili: è il vostro fedele amico a quattro zampe! Abbiamo, però, pensato anche a questo e abbiamo selezionato per voi due gite con il cane in Sicilia che vi faranno vincere il premio di miglior due zampe dell’anno.

Prima di tutto ve li stanchiamo un po’, se ci riusciamo, su un sentiero che si snoda lungo uno dei percorsi più suggestivi della Sicilia più selvaggia: la Riserva Orientata Cavagrande del Cassibile, sui Monti Iblei, nei territori di Avola, Noto e Siracusa. Scarpe da trekking d’obbligo per i bipedi, un bel po’ di fiato e qualche bene di ristoro, soprattutto acqua, per tutti, in modo da poter seguire i percorsi, alcuni molto dissestati, che vi porteranno, tra gole, canyon e sculture naturali di roccia assolutamente straordinarie.
Anche il patrimonio naturalistico di queste gole è unico, tra platani, felci, salici, volpi, cuculi ed esemplari di farfalle incantevoli e vi accompagnerà lungo tutto il cammino, che siamo certi renderà felice il vostro peloso, libero di correre e scoprire le ricchezze di questo angolo di paradiso.

Dopo le arrampicate nei canyon, tutti in piscina al Dog Paradise di Palermo, il centro dedicato completamente al divertimento dei nostri amici pelosi: aree recintate per lo sgambamento, settori per attività di agility, due piscine, dentro le quali, ovviamente, possono tuffarsi anche i vostri cani, e, ciliegina sulla torta, un punto ristoro presso il quale potrete trovare aperitivi e spuntini per voi, ma soprattutto l’Ice Bau, il gelato per Fido. Non è uno scherzo! Quattro gusti, vaniglia, fiordilatte, yogurt e croccoriso, formulati appositamente per il delicato apparato digerente dei cani e realizzati con ingredienti naturali e freschi. Una vera leccornia che, ad oggi, non ha deluso nessun goloso peloso, il quale, solitamente, vuole anche fare, insistentemente, il bis.
Se poi volete fargli una sorpresa, potete organizzare la gita al Dog Paradise quando il vostro amico compie gli anni, regalandogli un vero e proprio party dedicato, al quale, ovviamente, potrete invitare tutti i suoi amici, che, sicuramente, si tufferanno scodinzolanti su tutte le prelibatezze preparate apposta per loro.

Cerchi altre idee per una gita fuori porta? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Sicilia.
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 Pubblicato da il 24/02/2021 - - ® Riproduzione vietata

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