Gite domenicali fuori porta in Campania. Dove andare in gita per un giorno
Grande, bella e con una personalità del tutto unica che ha varcato i confini del Mediterraneo ed è diventata uno dei simboli del carattere creativo e, a volte, indolente del nostro Bel Paese. Stiamo parlando della Campania, sintetico concentrato di arte, storia, tradizioni culturali, paesaggi mozzafiato, spiagge incantevoli, baie da sogno, isole come Ischia, Procida e Capri, capolavori della Natura come il Vesuvio, musica intramontabile, buon cibo e tanta allegria.
Numerose sono, quindi, le occasioni di divertimento e di svago o i luoghi suggestivi dove andare in gita per un giorno in Campania, alla ricerca di quella spensieratezza che a volte è proprio necessaria, soprattutto quando il quotidiano comincia a opprimere.
Basta anche solo dare un’occhiata alla sezione degli eventi in Campania per comprendere immediatamente quante occasioni la regione offre, tra sagre gastronomiche, feste patronali, festival e manifestazioni.
Con questa piccola guida vogliamo, però, darvi un’opportunità in più: idee originali e inusuali, gite domenicali che non vi sarebbero mai venute in mente, una piccola selezione di luoghi misteriosi e sconosciuti ai più, per darvi la possibilità di passare una giornata in serenità, alla scoperta del fascino misterioso che la regione propone, anche nei luoghi più lontani dal consueto circuito turistico.
Tenetevi pronti, dunque, perché si parte!
Cominciamo da uno dei borghi più belli della Campania, tanto per non correre il rischio di rimanere delusi: Sant’Agata de' Goti, splendida cittadina abbarbicata su una collina di basalto, alle falde del Monte Taburno. Lo straordinario effetto scenico, che si può ammirare quando ci si avvicina alla cittadina, incanta tutti i visitatori: le pendici del rilievo in basalto, infatti, si confondono con le pareti delle case, come se fossero un tutt’uno e le abitazioni spuntassero, quasi in modo naturale, direttamente dalla roccia.
La pianta del centro storico è un semicerchio, intorno al quale si sviluppa la cittadina e le verdi colline che si arrampicano veloci e custodiscono i resti delle antiche necropoli e le vestigia delle precedenti fondazioni urbanistiche. Sannita è la sua origine, anche se la storia di Sant’Agata dei Goti è caratterizzata da un susseguirsi continuo di dominazioni, la cui traccia la ritroviamo nei numerosi palazzi e nelle storiche chiese che si accalcano lungo le vie principali.
Una “semplice” passeggiata, senza apparente destinazione, è la cosa che vi consigliamo: lasciatevi trasportare dal vostro istinto, mentre ammirate i palazzi antichi, le vetrate policrome delle chiese o le segrete scavate nel basalto su cui si appoggia la città. Riempitevi gli occhi e il cuore della meraviglia che questa gioiello del Sarno regala da secoli a tutti quei visitatori che qui arrivano, attratti dal suo incantevole fascino.
Questa proposta è, invece, rivolta agli appassionati di temi horror e di gite ad alta tensione, perché vi mandiamo a visitare la tomba del più rinomato vampiro della storia: il Conte Dracula, la cui salma pare essere custodita nel complesso francescano di Santa Maria la Nova a Napoli.
Sottolineare il “pare” è d’obbligo, perché in effetti ancora nessuno si è sbilanciato a confermare questa ipotesi; l’unica cosa certa, per ora, è che un gruppo di studiosi dell’Università di Tallinn, in Estonia, sostiene da anni che dietro una lapide conservata nel chiostro del monastero sono conservati i resti del terribile Principe di Valacchia.
Ma come ci sarebbe arrivato il Conte Dracula a Napoli? L’ipotesi è che il conte non sia morto per mano dei Turchi, come si è sempre supposto, ma che da questi sia stato fatto solo prigioniero e che la figlia Maria, moglie di un nobile napoletano, lo abbia riscattato e tenuto con sé; nel capoluogo campano, quindi, il temibile vampiro avrebbe vissuto gli ultimi anni della sua vita.
Secondo gli studiosi i bassorilievi che sono stati scolpiti sul marmo lapideo non lascerebbero spazio a nessun dubbio: il Dragone rappresenterebbe, infatti, il nome di Dracula, noto membro dell’Ordine del Drago, e i due simboli egizi - due sfingi contrapposte - la città di Tebe (Tepes in egiziano), parola che, per l’appunto, era anche il soprannome del conte dai denti troppo aguzzi.
Qualunque sia la verità, poco cambia, sinceramente, perché una giornata passata a passeggiare per i vicoli di Napoli e conclusa davanti alla terrificante tomba di Dracula resterà sicuramente tra i vostri ricordi più emozionanti.
Non vi rilassate perché il viaggio continua seguendo il filone noir. Lasciamo i vampiri sepolti per dedicarci ai fantasmi che infestano nobili e antichi castelli.
Andiamo a Nocera Inferiore, la bella cittadina che viene considerata la "porta della Costiera Amalfitana", e ci arrampichiamo per un po’ sulla collina che si alza alle spalle della cittadina; a un certo punto, mentre il panorama si allarga e regala viste mozzafiato sul Vesuvio e sul Golfo di Napoli e tutte le sue isole, appaiono alla vista gli illustri resti di Castello Fienga, la cui fondazione originaria si può far risalire a prima dell’anno 1000.
Le vestigia antiche, facenti oggi parte del Parco del Palazzo signorile ottocentesco appartenuto alla famiglia Fienga - ricchi imprenditori napoletani che acquistarono l’antico maniero e ne demolirono il lato sud per costruire l’attuale costruzione - piano piano si svelano al visitatore curioso che si avvicina.
La torre pentagonale e le tracce delle grandiose sale, infatti, si mostrano in tutta la loro bellezza e piano piano raccontano le storie d’amore e d’armi che si sono svolte all’ombra delle antiche mura del castello.
Molti, infatti, i personaggi storici che qui sono vissuti nei secoli e altrettanti, pare, i fantasmi celebri che ancora vi si aggirano.
Tra i più noti e disperati c’è, ad esempio, quello di Pietro Nocco, corsaro di nascita, nobile per amore e assassino del suo stesso figlio per errore, il quale sembra danzi di notte sugli archi in rovina e si manifesti con abbassamenti di temperatura e venti gelidi e improvvisi.
Più inquietante è invece il fantasma di Cencia la Carceriera, crudele, gelosa e senza scrupoli, innamorata del suo padrone senza esserne corrisposta e impazzita per la troppa violenza che lei stessa infliggeva ai suoi prigionieri; ogni sera, dopo i 33 rintocchi della campana del vicino Convento di Sant’Antonio, si sentono salire urla terribili e spaventose dalle segrete del Castello e chi le ha ascoltate garantisce che sono veramente agghiaccianti.
Gita sconsigliata i deboli di cuore.
La prossima località è una vera star, perché la troviamo addirittura citata nell’Eneide come una delle porte d’ingresso agli Inferi, attraverso la quale l’Acheronte gorgoglia.
Si tratta di una pozza di acqua melmosa neanche tanto grande, circa 50 metri di diametro, che sobbolle e sprigiona venefiche esalazioni di anidride carbonica, anidride solforosa e acido solfidrico. Il territorio brullo e desertico che circonda lo stagno e i numerosi cartelli segnalatori danno subito l’idea di quanto pericolosa sia la Mefite di Rocca San Felice.
Eppure ha un fascino straordinario, un potere ipnotico che conquista e una sacralità straordinaria, tant'è che si vocifera che presto entrerà tra i siti Patrimonio dell’Unesco.
Vista la pericolosità del luogo vi consigliamo di affrontare questa spettacolare gita facendovi accompagnare da una guida esperta del luogo
Se vi state domandando dove andare la domenica con i bambini in Campania - perché, sinceramente, quando ci sono dei piccoli che fanno parte dell’equipaggio non è sempre facile trovare una meta adeguata alle esigenze di tutti - non vi preoccupate, abbiamo pensato anche a questo e abbiamo trovato due gite ad hoc che entusiasmeranno i più piccini.
Come prima cosa preparatevi per fare la guerra. Sì, proprio una guerra vera, in cui il fucile si chiama maker e i proiettili sono di gelatina ripiena di sgargianti colori. Vi mandiamo, infatti, al Paintball Caserta, a Vitulazio per la precisione, un piccolo borgo in provincia di Caserta dalla forte vocazione agricola ai piedi del Monte Tutuli.
Qui potrete passare uno delle giornate più divertenti di sempre, all’insegna dell’allegria e della competizione più sfrenata. All’interno dell’ampio campo da gioco perfettamente attrezzato, infatti, potrete lanciarvi all’inseguimento dei vostri piccoli monelli e sparargli addosso tutte le cartucce di cui disponete, colorandoli da capo a piedi.
Ovviamente tutto è perfettamente organizzato e la struttura garantisce la massima sicurezza sia per l’attrezzatura fornita che per la totale atossicità dei colori utilizzati.
Se fate parte di un team più pacifico, invece, vi mandiamo indietro nel tempo. Molto indietro, a dire il vero, perché vi trasportiamo direttamente al Giurassico, quando la Terra era popolata dai giganteschi dinosauri.
A San Lorenzello, infatti, piccolo borgo sannita in provincia di Benevento fondato, secondo le tesi più accreditate, da un gruppo di scampati al massacro saraceno di Telesia, si trova il Dino Park - La città dei Dinosauri, parco tematico dedicato ai piccini di tutte le età appassionati di Preistoria e dinosauri.
Cinque enormi riproduzioni fedeli in vetroresina accolgono i visitatori ed è sempre un incanto per i bambini poter vedere il crudelissimo Velociraptor in tutto il suo splendore o l’imponente Tirannosauro Rex, il quale, dai suoi 5 metri di altezza e 14 metri di lunghezza, mette inquietudine anche ai papà più coraggiosi.
La vostra gita non finisce qui, però, perché se oltre alle magnifiche riproduzioni realizzate dall’uomo, volete vedere qualcosa creato dalla Natura, potete fare un salto a pochi chilometri dal Dino Park, dove troverete il Parco Geopaleontologico di Pietraroja, uno dei più bei musei della Campania intera. Qui è conservato il reperto fossilizzato di un piccolo dinosauro, chiamato ormai da tutti semplicemente “Ciro” (foto di Giovanni Dall'Orto Wikipedia) di particolare importanza, perché mostra ancora parti di muscolatura e di organi interni del rettile, e attraverso un percorso guidato è possibile scoprire in modo divertente e interessante come si viveva sul nostro pianeta più di 100 milioni di anni fa.
E se piove come la mettiamo? Bene, sicuramente bene, perché sono moltissimi i posti dove andare quando piove in Campania, posti originali e divertenti, che vi faranno ringraziare Giove Pluvio di averci messo lo zampino.
La location è Napoli, "la più nordica tra le città africane", come è stata simpaticamente e acutamente definita dal grande Vittorio Gassman, per entrambe le nostre gite piovose.
La prima ci porta nella cavea sotterranea del Museo della Cappella Sansevero, capolavoro artistico fortemente voluto da Raimondo di Sangro, il principe maledetto, lo stregone, il massone, l'alchimista, l'Accademico della Crusca, il chimico e l'inventore che nel '700 dimostrò di essere, nel bene e nel male, una delle personalità più controverse dell'epoca.
A parte le meravigliose statue e opere d’arte che troviamo al piano principale, tutte caratterizzate da veli e reti di marmo che le ricoprono, come il celebre Cristo velato, ciò che troviamo al piano inferiore, nei locali di quello che anticamente era il laboratorio alchemico del principe e del suo macabro medico di fiducia Giuseppe Salerno, lascia veramente a bocca aperta. In due bacheche sono conservate, infatti, le celeberrime Macchine Anatomiche, due scheletri, uno maschile e uno femminile, sui quali è stato ricostruito perfettamente il sistema arterio-venoso, rappresentato fino nei particolari più minuscoli.
Ciò che veramente inquieta, e nel contempo affascina, però, è che ad oggi ancora non si è capito come tale opera sia stata realizzata, se utilizzando materiali plasmabili o se iniettando una sostanza, forse contenente del mercurio, studiata in laboratorio dai due strani studiosi che avrebbe metallizzato tutti i vasi sanguigni.
Qualunque sia la verità, la visita regala emozioni forti e indimenticabili, forse anche perché nella Cappella Sansevero ancora aleggia forte quell’alone di mistero che il discusso principe Raimondo ha saputo creare intorno a sé e mantenere nei secoli anche dopo la sua morte.
Gli scheletri metallizzati da un misterioso alchimista di due secoli fa non fanno per voi? Preferite qualcosa di più classico e tranquillo? Comprensibile.
Vi mandiamo allora a prendere un cocktail nella zona più chic della bella Napoli, nel quartiere Chiaia, dove, tra ville di lusso, lungomari alberati e boutiques griffate, si nasconde un’anonima porta in legno senza insegna, varcata la quale entrerete in uno dei lounge bar in stile speakeasy più originali di tutto lo Stivale.
Arredamento anni ‘20/’30, per evocare proprio le atmosfere fumose e sussurrate dell’epoca del Proibizionismo, selezioni musicali di qualità e l’arte della mixology declinata ai massimi livelli fanno, infatti, de L’Antiquario uno di quei locali di cui è impossibile non innamorarsi al primo incontro; qui, infatti, non c’è altro da bere, se non più di una ventina di cocktail che hanno fatto, e continuano a fare, la storia del bere miscelato.
Si può scegliere tra “Classici”, “Contemporanei” e “Moderni”, tuffarsi in un Mai Tai oppure in un Cosmopolitan, o accontentarsi di un flute di pregiato champagne, il tutto mentre si assaggia qualche squisito stuzzichino salato e ci si lascia coccolare dalle attenzioni dei bartender e dalla gentilezza del personale. Nella calma e paziente attesa che fuori smetta di piovere.
Ultimo problema da risolvere: quali sono le migliori gite con cane in Campania? Eh, sì, quando tra i componenti della famiglia ci sono anche i nostri amici a quattro zampe, diventa difficile trovare una meta adeguata, perché, nonostante ci sia una maggior attenzione rispetto al passato, sono ancora numerosi i divieti che impediscono l’ingresso ai nostri pelosi.
Noi, però, abbiamo pensato anche a questo e vi proponiamo due idee perfette per ogni team a sei zampe che si rispetti.
Quali sono le cose che solitamente Fido ama di più? Sicuramente correre, giocare e mangiare rientrano tra le attività predilette di quasi tutti i cani e, quindi, noi vi mandiamo un bellissimo parco dove sia voi che il vostro fedele compagno potete fare tutte e tre le cose, nell’ordine che preferite.
Il Parco del Grassano, capolavoro naturalistico del beneventano immerso nella Valle Telesina vicino a Telese Terme, offre 120.000 metri quadrati di prati e meraviglie naturali che si snodano lungo le sponde del Rio Grassano, le cui acque, qui, riemergono dopo un lungo tratto sotterraneo. Aree attrezzate per bambini, ideali se nella vostra truppa di viaggiatori ci sono non solo quattro zampe vivaci ma anche due piccole zampe esigenti, aree pic nic con tavoli e barbecue a disposizione dei visitatori e possibilità, per i più avventurosi, di affittare una canoa o un kayak per conquistare le limpide, e freddissime, acque del fiume e per andare alla scoperta delle numerose specie di fauna selvatica che qui vivono in piena tranquillità.
Dopo la placida tranquillità che solo la Natura sa regalare, vi mandiamo a festeggiare, sul litorale del Golfo di Gaeta, vicino a Mondragone, la bella località di mare della Campania nota perché custodisce, in fondo al mare, i resti dell'antichissima città di Sinuessa. Proprio a Castel Volturno, infatti, si trova il Lido Bernardino, una Bau Beach attrezzata per le esigenze vostre e dei vostri amici pelosi, aperta, ovviamente, solo nel periodo estivo.
All’interno del grande stabilimento è stata ricavata, direttamente sulla spiaggia, un’area di 100 m², ombreggiata con gazebi dedicati, all’interno della quale tutti, bipedi e quadrupedi, possono scorrazzare in piena libertà. Doccette su misura per il lavaggio zampe, ciotole con acqua fresca e balneazione libera per i cani più spericolati sono gli ingredienti principali che rendono indimenticabile la giornata passata qui. Anche perché, va detto, non manca la buona cucina nel ristorante del Lido Bernardino, dove, è quasi inutile dirlo, i cani hanno libero accesso e trovano anche prelibatezze per loro.
Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Campania.
Numerose sono, quindi, le occasioni di divertimento e di svago o i luoghi suggestivi dove andare in gita per un giorno in Campania, alla ricerca di quella spensieratezza che a volte è proprio necessaria, soprattutto quando il quotidiano comincia a opprimere.
Basta anche solo dare un’occhiata alla sezione degli eventi in Campania per comprendere immediatamente quante occasioni la regione offre, tra sagre gastronomiche, feste patronali, festival e manifestazioni.
Con questa piccola guida vogliamo, però, darvi un’opportunità in più: idee originali e inusuali, gite domenicali che non vi sarebbero mai venute in mente, una piccola selezione di luoghi misteriosi e sconosciuti ai più, per darvi la possibilità di passare una giornata in serenità, alla scoperta del fascino misterioso che la regione propone, anche nei luoghi più lontani dal consueto circuito turistico.
Tenetevi pronti, dunque, perché si parte!
Agata dei Goti, il paese sul basalto
Cominciamo da uno dei borghi più belli della Campania, tanto per non correre il rischio di rimanere delusi: Sant’Agata de' Goti, splendida cittadina abbarbicata su una collina di basalto, alle falde del Monte Taburno. Lo straordinario effetto scenico, che si può ammirare quando ci si avvicina alla cittadina, incanta tutti i visitatori: le pendici del rilievo in basalto, infatti, si confondono con le pareti delle case, come se fossero un tutt’uno e le abitazioni spuntassero, quasi in modo naturale, direttamente dalla roccia.
La pianta del centro storico è un semicerchio, intorno al quale si sviluppa la cittadina e le verdi colline che si arrampicano veloci e custodiscono i resti delle antiche necropoli e le vestigia delle precedenti fondazioni urbanistiche. Sannita è la sua origine, anche se la storia di Sant’Agata dei Goti è caratterizzata da un susseguirsi continuo di dominazioni, la cui traccia la ritroviamo nei numerosi palazzi e nelle storiche chiese che si accalcano lungo le vie principali.
Una “semplice” passeggiata, senza apparente destinazione, è la cosa che vi consigliamo: lasciatevi trasportare dal vostro istinto, mentre ammirate i palazzi antichi, le vetrate policrome delle chiese o le segrete scavate nel basalto su cui si appoggia la città. Riempitevi gli occhi e il cuore della meraviglia che questa gioiello del Sarno regala da secoli a tutti quei visitatori che qui arrivano, attratti dal suo incantevole fascino.
Napoli: la tomba di Dracula
Questa proposta è, invece, rivolta agli appassionati di temi horror e di gite ad alta tensione, perché vi mandiamo a visitare la tomba del più rinomato vampiro della storia: il Conte Dracula, la cui salma pare essere custodita nel complesso francescano di Santa Maria la Nova a Napoli.
Sottolineare il “pare” è d’obbligo, perché in effetti ancora nessuno si è sbilanciato a confermare questa ipotesi; l’unica cosa certa, per ora, è che un gruppo di studiosi dell’Università di Tallinn, in Estonia, sostiene da anni che dietro una lapide conservata nel chiostro del monastero sono conservati i resti del terribile Principe di Valacchia.
Ma come ci sarebbe arrivato il Conte Dracula a Napoli? L’ipotesi è che il conte non sia morto per mano dei Turchi, come si è sempre supposto, ma che da questi sia stato fatto solo prigioniero e che la figlia Maria, moglie di un nobile napoletano, lo abbia riscattato e tenuto con sé; nel capoluogo campano, quindi, il temibile vampiro avrebbe vissuto gli ultimi anni della sua vita.
Secondo gli studiosi i bassorilievi che sono stati scolpiti sul marmo lapideo non lascerebbero spazio a nessun dubbio: il Dragone rappresenterebbe, infatti, il nome di Dracula, noto membro dell’Ordine del Drago, e i due simboli egizi - due sfingi contrapposte - la città di Tebe (Tepes in egiziano), parola che, per l’appunto, era anche il soprannome del conte dai denti troppo aguzzi.
Qualunque sia la verità, poco cambia, sinceramente, perché una giornata passata a passeggiare per i vicoli di Napoli e conclusa davanti alla terrificante tomba di Dracula resterà sicuramente tra i vostri ricordi più emozionanti.
I fantasmi del Castello di Fienga
Non vi rilassate perché il viaggio continua seguendo il filone noir. Lasciamo i vampiri sepolti per dedicarci ai fantasmi che infestano nobili e antichi castelli.
Andiamo a Nocera Inferiore, la bella cittadina che viene considerata la "porta della Costiera Amalfitana", e ci arrampichiamo per un po’ sulla collina che si alza alle spalle della cittadina; a un certo punto, mentre il panorama si allarga e regala viste mozzafiato sul Vesuvio e sul Golfo di Napoli e tutte le sue isole, appaiono alla vista gli illustri resti di Castello Fienga, la cui fondazione originaria si può far risalire a prima dell’anno 1000.
Le vestigia antiche, facenti oggi parte del Parco del Palazzo signorile ottocentesco appartenuto alla famiglia Fienga - ricchi imprenditori napoletani che acquistarono l’antico maniero e ne demolirono il lato sud per costruire l’attuale costruzione - piano piano si svelano al visitatore curioso che si avvicina.
La torre pentagonale e le tracce delle grandiose sale, infatti, si mostrano in tutta la loro bellezza e piano piano raccontano le storie d’amore e d’armi che si sono svolte all’ombra delle antiche mura del castello.
Molti, infatti, i personaggi storici che qui sono vissuti nei secoli e altrettanti, pare, i fantasmi celebri che ancora vi si aggirano.
Tra i più noti e disperati c’è, ad esempio, quello di Pietro Nocco, corsaro di nascita, nobile per amore e assassino del suo stesso figlio per errore, il quale sembra danzi di notte sugli archi in rovina e si manifesti con abbassamenti di temperatura e venti gelidi e improvvisi.
Più inquietante è invece il fantasma di Cencia la Carceriera, crudele, gelosa e senza scrupoli, innamorata del suo padrone senza esserne corrisposta e impazzita per la troppa violenza che lei stessa infliggeva ai suoi prigionieri; ogni sera, dopo i 33 rintocchi della campana del vicino Convento di Sant’Antonio, si sentono salire urla terribili e spaventose dalle segrete del Castello e chi le ha ascoltate garantisce che sono veramente agghiaccianti.
Gita sconsigliata i deboli di cuore.
La Mefite della Valle di Ansanto
La prossima località è una vera star, perché la troviamo addirittura citata nell’Eneide come una delle porte d’ingresso agli Inferi, attraverso la quale l’Acheronte gorgoglia.
Si tratta di una pozza di acqua melmosa neanche tanto grande, circa 50 metri di diametro, che sobbolle e sprigiona venefiche esalazioni di anidride carbonica, anidride solforosa e acido solfidrico. Il territorio brullo e desertico che circonda lo stagno e i numerosi cartelli segnalatori danno subito l’idea di quanto pericolosa sia la Mefite di Rocca San Felice.
Eppure ha un fascino straordinario, un potere ipnotico che conquista e una sacralità straordinaria, tant'è che si vocifera che presto entrerà tra i siti Patrimonio dell’Unesco.
Vista la pericolosità del luogo vi consigliamo di affrontare questa spettacolare gita facendovi accompagnare da una guida esperta del luogo
Gite a misura di bambino, tra guerre di colori e dinosauri
Se vi state domandando dove andare la domenica con i bambini in Campania - perché, sinceramente, quando ci sono dei piccoli che fanno parte dell’equipaggio non è sempre facile trovare una meta adeguata alle esigenze di tutti - non vi preoccupate, abbiamo pensato anche a questo e abbiamo trovato due gite ad hoc che entusiasmeranno i più piccini.
Come prima cosa preparatevi per fare la guerra. Sì, proprio una guerra vera, in cui il fucile si chiama maker e i proiettili sono di gelatina ripiena di sgargianti colori. Vi mandiamo, infatti, al Paintball Caserta, a Vitulazio per la precisione, un piccolo borgo in provincia di Caserta dalla forte vocazione agricola ai piedi del Monte Tutuli.
Qui potrete passare uno delle giornate più divertenti di sempre, all’insegna dell’allegria e della competizione più sfrenata. All’interno dell’ampio campo da gioco perfettamente attrezzato, infatti, potrete lanciarvi all’inseguimento dei vostri piccoli monelli e sparargli addosso tutte le cartucce di cui disponete, colorandoli da capo a piedi.
Ovviamente tutto è perfettamente organizzato e la struttura garantisce la massima sicurezza sia per l’attrezzatura fornita che per la totale atossicità dei colori utilizzati.
Se fate parte di un team più pacifico, invece, vi mandiamo indietro nel tempo. Molto indietro, a dire il vero, perché vi trasportiamo direttamente al Giurassico, quando la Terra era popolata dai giganteschi dinosauri.
A San Lorenzello, infatti, piccolo borgo sannita in provincia di Benevento fondato, secondo le tesi più accreditate, da un gruppo di scampati al massacro saraceno di Telesia, si trova il Dino Park - La città dei Dinosauri, parco tematico dedicato ai piccini di tutte le età appassionati di Preistoria e dinosauri.
Cinque enormi riproduzioni fedeli in vetroresina accolgono i visitatori ed è sempre un incanto per i bambini poter vedere il crudelissimo Velociraptor in tutto il suo splendore o l’imponente Tirannosauro Rex, il quale, dai suoi 5 metri di altezza e 14 metri di lunghezza, mette inquietudine anche ai papà più coraggiosi.
La vostra gita non finisce qui, però, perché se oltre alle magnifiche riproduzioni realizzate dall’uomo, volete vedere qualcosa creato dalla Natura, potete fare un salto a pochi chilometri dal Dino Park, dove troverete il Parco Geopaleontologico di Pietraroja, uno dei più bei musei della Campania intera. Qui è conservato il reperto fossilizzato di un piccolo dinosauro, chiamato ormai da tutti semplicemente “Ciro” (foto di Giovanni Dall'Orto Wikipedia) di particolare importanza, perché mostra ancora parti di muscolatura e di organi interni del rettile, e attraverso un percorso guidato è possibile scoprire in modo divertente e interessante come si viveva sul nostro pianeta più di 100 milioni di anni fa.
Macchine anatomiche e aperitivi: dove andare con la pioggia
E se piove come la mettiamo? Bene, sicuramente bene, perché sono moltissimi i posti dove andare quando piove in Campania, posti originali e divertenti, che vi faranno ringraziare Giove Pluvio di averci messo lo zampino.
La location è Napoli, "la più nordica tra le città africane", come è stata simpaticamente e acutamente definita dal grande Vittorio Gassman, per entrambe le nostre gite piovose.
La prima ci porta nella cavea sotterranea del Museo della Cappella Sansevero, capolavoro artistico fortemente voluto da Raimondo di Sangro, il principe maledetto, lo stregone, il massone, l'alchimista, l'Accademico della Crusca, il chimico e l'inventore che nel '700 dimostrò di essere, nel bene e nel male, una delle personalità più controverse dell'epoca.
A parte le meravigliose statue e opere d’arte che troviamo al piano principale, tutte caratterizzate da veli e reti di marmo che le ricoprono, come il celebre Cristo velato, ciò che troviamo al piano inferiore, nei locali di quello che anticamente era il laboratorio alchemico del principe e del suo macabro medico di fiducia Giuseppe Salerno, lascia veramente a bocca aperta. In due bacheche sono conservate, infatti, le celeberrime Macchine Anatomiche, due scheletri, uno maschile e uno femminile, sui quali è stato ricostruito perfettamente il sistema arterio-venoso, rappresentato fino nei particolari più minuscoli.
Ciò che veramente inquieta, e nel contempo affascina, però, è che ad oggi ancora non si è capito come tale opera sia stata realizzata, se utilizzando materiali plasmabili o se iniettando una sostanza, forse contenente del mercurio, studiata in laboratorio dai due strani studiosi che avrebbe metallizzato tutti i vasi sanguigni.
Qualunque sia la verità, la visita regala emozioni forti e indimenticabili, forse anche perché nella Cappella Sansevero ancora aleggia forte quell’alone di mistero che il discusso principe Raimondo ha saputo creare intorno a sé e mantenere nei secoli anche dopo la sua morte.
Gli scheletri metallizzati da un misterioso alchimista di due secoli fa non fanno per voi? Preferite qualcosa di più classico e tranquillo? Comprensibile.
Vi mandiamo allora a prendere un cocktail nella zona più chic della bella Napoli, nel quartiere Chiaia, dove, tra ville di lusso, lungomari alberati e boutiques griffate, si nasconde un’anonima porta in legno senza insegna, varcata la quale entrerete in uno dei lounge bar in stile speakeasy più originali di tutto lo Stivale.
Arredamento anni ‘20/’30, per evocare proprio le atmosfere fumose e sussurrate dell’epoca del Proibizionismo, selezioni musicali di qualità e l’arte della mixology declinata ai massimi livelli fanno, infatti, de L’Antiquario uno di quei locali di cui è impossibile non innamorarsi al primo incontro; qui, infatti, non c’è altro da bere, se non più di una ventina di cocktail che hanno fatto, e continuano a fare, la storia del bere miscelato.
Si può scegliere tra “Classici”, “Contemporanei” e “Moderni”, tuffarsi in un Mai Tai oppure in un Cosmopolitan, o accontentarsi di un flute di pregiato champagne, il tutto mentre si assaggia qualche squisito stuzzichino salato e ci si lascia coccolare dalle attenzioni dei bartender e dalla gentilezza del personale. Nella calma e paziente attesa che fuori smetta di piovere.
Gite con il cane in Campania: pic nic nei boschi e spiagge attrezzate
Ultimo problema da risolvere: quali sono le migliori gite con cane in Campania? Eh, sì, quando tra i componenti della famiglia ci sono anche i nostri amici a quattro zampe, diventa difficile trovare una meta adeguata, perché, nonostante ci sia una maggior attenzione rispetto al passato, sono ancora numerosi i divieti che impediscono l’ingresso ai nostri pelosi.
Noi, però, abbiamo pensato anche a questo e vi proponiamo due idee perfette per ogni team a sei zampe che si rispetti.
Quali sono le cose che solitamente Fido ama di più? Sicuramente correre, giocare e mangiare rientrano tra le attività predilette di quasi tutti i cani e, quindi, noi vi mandiamo un bellissimo parco dove sia voi che il vostro fedele compagno potete fare tutte e tre le cose, nell’ordine che preferite.
Il Parco del Grassano, capolavoro naturalistico del beneventano immerso nella Valle Telesina vicino a Telese Terme, offre 120.000 metri quadrati di prati e meraviglie naturali che si snodano lungo le sponde del Rio Grassano, le cui acque, qui, riemergono dopo un lungo tratto sotterraneo. Aree attrezzate per bambini, ideali se nella vostra truppa di viaggiatori ci sono non solo quattro zampe vivaci ma anche due piccole zampe esigenti, aree pic nic con tavoli e barbecue a disposizione dei visitatori e possibilità, per i più avventurosi, di affittare una canoa o un kayak per conquistare le limpide, e freddissime, acque del fiume e per andare alla scoperta delle numerose specie di fauna selvatica che qui vivono in piena tranquillità.
Dopo la placida tranquillità che solo la Natura sa regalare, vi mandiamo a festeggiare, sul litorale del Golfo di Gaeta, vicino a Mondragone, la bella località di mare della Campania nota perché custodisce, in fondo al mare, i resti dell'antichissima città di Sinuessa. Proprio a Castel Volturno, infatti, si trova il Lido Bernardino, una Bau Beach attrezzata per le esigenze vostre e dei vostri amici pelosi, aperta, ovviamente, solo nel periodo estivo.
All’interno del grande stabilimento è stata ricavata, direttamente sulla spiaggia, un’area di 100 m², ombreggiata con gazebi dedicati, all’interno della quale tutti, bipedi e quadrupedi, possono scorrazzare in piena libertà. Doccette su misura per il lavaggio zampe, ciotole con acqua fresca e balneazione libera per i cani più spericolati sono gli ingredienti principali che rendono indimenticabile la giornata passata qui. Anche perché, va detto, non manca la buona cucina nel ristorante del Lido Bernardino, dove, è quasi inutile dirlo, i cani hanno libero accesso e trovano anche prelibatezze per loro.
Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Campania.
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