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Itinerario di viaggio in Georgia, tra i monasteri e le chiese del Caucaso

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Ci sono luoghi in cui la natura predispone l'anima ad un viaggio interiore e dove gli itinerari creano una dicotomia evidente: man mano si esplorano i paesaggi parallelamente si approfondiscono i propri percorsi interiori avvicinando il viaggiatore ad una spiritualità che lascia ogni volta senza respiro: è il caso dei deserti che fanno inabissare l'anima al cospetto della loro vastità, ma succede anche quando si viaggia tra ardite montagne, dove lo slancio verticale della natura predispone naturalmente all'ascesi del proprio spirito.

Il Caucaso, la catena montuosa più elevata d'Europa, possiede questa prerogativa e non sorprende scoprire tra le vallate della Georgia una presenza religiosa molto profonda, quel connubio tra montagne e spiritualità che è amplificato da una natura così spettacolare: a nord il Grande Caucaso, con le sue cime che superano i 5.000 m di quota, e i passi perennemente ghiacciati, e a sud il Piccolo Caucaso meno impressionante, forse, ma con svariate cime sopra i 3.000 metri ed anche un quattromila, al punto da far sembrare modesta la nostra stessa catena appenninica.

Stretta da queste due morse orografiche la Georgia è stata una culla del primo cristianesimo, e le sue montagne hanno racchiuso conventi e monasteri fin dagli albori della predicazioni degli Apostoli, rappresentati qui da Sant'Andrea che fu il primo a portare nella Colchide e in Iberia il messaggio evangelico. Ma la profonda cristianizzazione del popolo georgiano la si deve a due donne, figure uniche che hanno contribuito a rendere questa nazione un unicum dalle altre realtà caucasiche:

la figura di Santa Nino, che con la sua predicazione convinse i regnanti del 3° secolo (Mirian III e Nana) ad abbracciare i credo evangelico, creando una delle prime religioni di stato al mondo, subito dopo l'Armenia, e grazie a Re Tamara, che viene ricordata al maschile e che ha caratterizzato il suo tempo per la massima estensione dell'egemonia georgiana (2° secolo). Due figure al femminile, così diverse tra loro ma in fondo unite da quel messaggio di speranza che ha contribuito a far fiorire una densa e ancora viva rete di comunità monastiche e religiose, tra le aspre montagne caucasiche

Recentemente abbiamo potuto compiere questo viaggio tra chiese e monasteri georgiani grazie al tour operator milanese I Viaggi di Maurizio Levi: accompagnati dallo stesso titolare abbiamo avuto il piacere di scoprire il luoghi religiosi più importanti di questa terra di frontiera tra Asia ed Europa
La Georgia è una scoperta continua di chiese e romitaggi, eretti nei luoghi più impensati e compiere un tour tra i suoi monasteri è come viaggiare nel tempo muovendosi tra la magia di quasi 1700 anni di storia! Vediamo allora quali sono le tappe imperdibili di questo viaggio nella spiritualità e arte religiosa georgiana

Monastero di Gelati

Sicuramente uno dei cuori spirituali della Georgia, la chiesa di Gelati ha colpito la stessa UNESCO che nel 2004 l'ha inserito tra i patrimoni dell'umanità. Noi siamo arrivati in questo complesso monastico alla fine di una giornata intensa di viaggio, e trovarsi nella pace spirituale della chiesa nel crepuscolo serale è stato emozionante. La Chiesa della Vergine venne fondata da David il Costruttore nel 1106, e nel mondo ortodosso questo luogo è per importanza secondo solamente al monte Athos in Grecia. Ricordiamo però che la chiesa georgiana è apostolica autocefala, e quindi si mantiene completamente separata dal resto del mondo ortodosso. Al suo interno potete ammirare affreschi che spaziano dal medioevo fino al 16° secolo, e un'atmosfera di preghiera e pace che cattura anche il viaggiatore più distratto. Sicuramente uno dei luoghi da non perdere in Georgia

Lamaria e le chiese dello Svaneti

A rendere magici questi luoghi ci pensano la vette più alte di tutta la Georgia tra cui spiccano il doppio profilo del monte Usba e la grande mole del Shkhara che con 5.193 m di altezza rappresenta il punto più elevato di tutta la Georgia (foto qui in alto). Ma se arrivate a compiere un tour dello Svaneti non avete solo una splendida natura da ammirare: la strada che congiunge Mestia ad Ushguli è ricca di testimoninaze storiche ed architettoniche, a partire dalle sue particolari case-torre e con alcune piccole ma affascinanti chiese. Tra le varie chiese dello Svaneti ve ne segnaliamo due da non perdere: nel villaggio di Kala merita una visita al piccola chiesa di Santa Barbara, del 12° secolo:

dentro uno spettacolo di affreschi che ricoprono ogni centimetro quadrato del suo interno. E' forse la chiesa più significativa del popolo degli Svani, una sosta obbligata per chi vuole salire fino ad Ushguli. Proprio in questa località, alla fine della valle troviamo Lamaria, la chiesa della Madre di Dio, complesso anch'esso tardo medievale, e come quasi tutte le case della zona, dotata anch'essa di torre di difesa. La sua posizione è straordinaria, dominante sulla valle e circondata da ghiacciai e picchi rocciosi che lo rendono luogo privilegiato per chi ama i paesaggi di montagna e la pace interiore che solo essi riescono a donare.

Città Rupestre di Vardzia e la chiesa della Dormizione

Cambiamo Caucaso: ci rechiamo in quello minore ma non meno spettacolare del suo fratello maggiore. Per raggiungere questo luogo risaliamo oltre la città di Akhaltsikhe il percorso del fiume Mt'k'vari che nasce in Turchia dove è chiamato con il nome di Kura. Qui sulle pendici del monte Erusheli troviamo la città santa nascosta, per lo meno lo era nelle intenzioni del la regina, anzi il Re Tamara, che la fondò nel 1185. Un progetto ambizioso, con un sistema idrico sotterraneo che portava acqua corrente alle centinaia di case nascoste dentro la roccia. Neanche 100 anni dopo, nel 1283 un forte terremoto fece crollare circa i 2/3 della città. Esponendola alla vista in modo evidente, come possiamo vedere anche oggi.

Camminare su questo sito archeologico, candidato a diventare Patrimonio dell'UNESCO è emozionante, specialmente quando si raggiunge la Chiesa della Dormizione il centro spirituale georgiano al tempo di Tamara. Scavata nella roccia, questa chiesa rupestre è lunga quasi 15 metri e raggiunge un altezza di 9,2 metri. E' riccamente dipinta (pitture a secco) con scene della vita di Cristo, e se le guardate con attenzione trovate il ritratto del Re Tamara che vi osserva ancora oggi con il suo sguardo severo.

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Le chiese di Mtskheta, l'Antica capitale della Georgia

Non lontana da Tiblisi la città santa di Mtskheta, una delle più antiche del mondo, capitale del regno di Iberia e che prende il nome dallo stesso fiume che scorre a fianco della città rupestre di Vardzia, vi attende con almeno due chiese importantissime, patrimonio UNESCO: in alto sulla collina domina la scena il monastero di Jvari, mentre il cuore della città si avvolge intorno al complesso di Svetitskhoveli che dovrebbe conservare, sepolta al suo interno, la tunica di Gesù Cristo.

Il Monastero di Jvari, anche chiamato come monastero della Croce: si tratta della grande croce di legno che venne eretta da Santa Nino ai tempi della sua predicazione in Georgia, laddove esisteva un tempio pagano. Un paio di secoli più tardi, tra il 5° e 6° secolo venne eretto il tempio cristiano, e su questo modello architettonico (tetraconch) vennero disegnate moltissime altre chiese in Georgia. Non perdetevi il panorama verso nord, con viste sul Caucaso e la sottostante Mtskheta dove ammirerete la confluenza dei due fiumi e il grande complesso di Svetitskhoveli.

Decisamente più imponente è infatti la Cattedrale di Svetitskhoveli, anch'essa antichissima (4° secolo) ma di cui ammiriamo la versione medievale risalente all'XI secolo foto sopra). La sua fondazione si deve nuovamente a Santa Nino e il nome si lega proprio al momento della sua costruzione: deriva dall'unione delle parole Sveti => pilastro e Tskhoveli => vivifico, legate ad un evento miracoloso (levitazione) intercorso durante la posa in opera del primo pilastro da parte della santa. Da non perdere nei dintorni anche il monastero di Samtavro.

Castello e chiese di Ananuri

Da Mtskheta proseguiamo verso nord, seguendo le rive del fiume Aragvi, lungo il percorso della Strada Militare Georgiana: dopo una curva, all'improvviso compare il castello di Ananuri, nel punto in cui il fiume si allarfa a formare il lago di Zhinvali formato da una diga più a valle. Località di grande fascino tra le prime montagne di rilievo che s'incontrano prveniendo da Tiblisi, il complesso di Ananuri vanta due distinte fortezze unite da una cinta muraria, mentre all'interno si trovano due chiese del 17° secolo:

la piccola chiesa della Vergine e la grande chiesa della Dormizione; quest'ultima merita uno sguardo più attento per le incisioni all'esterno, tra cui spiccano le scritte incise nell'arenaria in alfabeto georgiano e per alcuni affreschi all'interno. Molto suggestivo quello relativo al giudizio universale, in cui è particolare l'immagine della bilancia che mette a confronto il male ed il bene commesso dagli uomini: il peso specifico della bontà appare nettamente superiore a quello della malvagità, garantendo ampie possibilità di salvezza per tutti.

Chiesa della Trinità di Georgeti

Se le altitudini elevano lo spirito dell'uomo, a Tsminda Sameba si è certamente più vicini a Dio! Quando abbiamo raggiunto per la prima volta questo luogo magico, lo scenario era più da girone dantesco, con le nuvole che avvolgevano la chiesa ed il suo campanile, posti a 2.170 m di altitudine, circondata da un altopiano fangoso. Ma anche nella bruma ventosa il fascino cella Chiesa della Trinità non ci ha lasciati indifferenti. Fortunatamente, come spesso succede sul Caucaso, il clima è mutevole e il giorno dopo il complesso si è presentato circondato da uno scenario grandioso, senza nubi e con il vulcano Kazbek (Kazbegi) alto 5.047 m, ad incombere su di esso in modo spettacolare.

Per raggiungere questo luogo unico al mondo bisogna dapprima percorrere la spettacolare Strada militare Georgiana, muovendosi da Tiblisi verso nord, superando la valle del fiume Terek, il passo di Gudauri a quasi 2400 m di altitudine, e scendendo tra gli scenari alpini della gola di Darial. Arrivati nel villaggio di Kazbek, al confine con la Cecenia bisogna poi arrampicarsi con dei fuori strada che superato il bosco vi regalano il panorama grandioso della chiesa e del monte alto più di 5.000 metri, una visione unica al mondo. La chiesa risale al 14° secolo e per la sua collocazione particolare è divenuta il simbolo della stessa Georgia: cristianesimo e montagne, il binomio che contraddistingue in modo unico questa terra di confine.

Informazioni utili
I monasteri e le chiese principali della Georgia vengono proposte dal tour operator I Viaggi di Maurizio Levi Tel. +39 02 34934528 - Fax +39 02 34934595 - email: info@viaggilevi.com (qui il programma di viaggio) che offre un percorso di 15 giorni tra le principali mete della nazione caucasica, tra cui i punti toccati da questo articolo
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