Il Museo dei Trasporti a Lucerna, il pił visitato della Svizzera
Il museo svizzero dei trasporti a Lucerna: 20.000 metri quadrati di viaggio fra presente e passato.
In Svizzera si dice che sono almeno tre le volte in cui un cittadino visita il museo dei trasporti di Lucerna: da bambino con la scuola o con mamma e papà, da genitore con i propri figli, da nonno con i nipoti. Nato più di 50 anni fa, nel 1959 grazia alla SBB, le Swiss Federal Railways, alla PTT, l’impresa di poste, telegrafi e telefoni, ad alcune ferrovie private e ad altre organizzazioni di trasporti, il museo continua a detenere nel paese il primato assoluto delle visite confermato dai 715.000 ingressi del 2013.
I 20.000 metri quadrati che raccolgono modelli, descrizioni e simulazioni, raccontano l’evoluzione dei mezzi di trasporto diffusi in Svizzera. Auto, battelli, aerei, cabine della funivia e soprattutto treni, da primi convogli alla nascita della cremagliera e oltre, per un totale di più di 3.000 oggetti. In occasione del 50° anniversario, nel 2009, la struttura è stata ampliata e rinnovata. Hanno trovato così spazio i 2.000 metri quadrati dedicati a percorsi interattivi, l’angolo all’ aperto dedicato alle prove di guida riservato ai bambini ed il nuovo centro documentale. Qualche mese prima, alla fine del 2008, erano partiti i lavori per la realizzazione dei due ristoranti, dello shop interno, del centro conferenze e della sezione dedicata ai nuovi strumenti di comunicazione.
Oltre a tutto questo, è disponibile al suo interno, il più ampio schermo cinematografico per le proiezioni tridimensionali di tutta la Svizzera, un 19 per 23 che offre visioni uniche, il Planetario, lo Swiss Chocolate Adventure, il cui ingresso è separato da quello del museo, viaggio alla scoperta del cioccolato, dal cacao alle tavolette attraverso tutti i passaggi della lavorazione, la Swissarena, assemblaggio di fotografie in alta definizione realizzate sorvolando la Svizzera e composte fino ad offrire un tappeto di 200 metri quadrati in cui è riprodotto ogni minimo angolo della nazione. Termina la carrellata la presenza del Nautirama e della galleria d’arte Hans Erni. Nel 2010 l’evoluzione dei trasporti ha portato all’integrazione dello spazio dedicato all’aviazione con l’ingresso di nuovi modelli.
Attualmente si trovano esposti un Airbus A340, un Agusta A109K2 originale, l’elicottero usato dal Rega, il servizio di recupero svizzero e un simulatore di volo. L’interattività del museo è assicurata dalle tante attività pratiche che possono essere sperimentate. Oltre al simulatore di volo, c’è la cabina è possibile provare a guidare un treno, cosa non così semplice, il simulatore che permette di avvertire l’ebbrezza del volo da paracadutista restando stesi, il crash test per sperimentare un impatto frontale a bordo di una Golf, le piattaforme nelle quali si può mettere alla prova la conoscenza delle regole della strada. Senza contare la magia che soprattutto i vecchi vagoni emanano.
L’evoluzione dei trasporti in Svizzera è sempre stata legata a doppio filo allo sviluppo delle linee ferroviarie, soprattutto di montagna quando, fra la fine del 1800 ed i primi anni del 1900 si verificò un vero e proprio boom del turismo alpino. Qualche anno prima, nel 1873 aveva fatto la sua comparsa la prima cremagliera a vapore, la locomotiva n.7, ovviamente conservata al Museo dei Trasporti, rimessa a nuovo nel 1937 e nel 1996 in occasione del 125° anniversario della ferrovia Viznau-Rigi VRB. La sua essenzialità venne completata nel 1898 quando fece il suo ingresso la locomotiva elettrica a cremagliera, rivestita in legno e dotata di cuscini in feltro e felpa per rendere più accogliente e caldo l’ambiente. Locomotiva e carrozza vennero in quegli anni unite per creare una unica unità più facile da manovrare. Sempre alla fine del 1800 sono datati i primi battelli che solcarono le acque dei laghi. Il battello DS “Rigi” che nel 1863 trasportò gli ospiti in occasione del primo viaggio di Thomas Cook attraverso le Alpi svizzere ed il Lago dei Quattro Cantoni è il più vecchio battello a vapore a coperta rasa e a ruote laterali conservato al mondo.
Oggi il Museo dei trasporti è sostenuto in particolare da investitori e partner privati ma soprattutto è auto finanziato. Infatti il 90% dei costi è coperto dagli ingressi e dalle vendite negli shop e dalle attività parallele di ristorazione e affitto sale. Solo meno del 10% del budget, considerando che tutti i mezzi esposti sono curati da volontari, è coperto, per un totale di 26 milioni di franchi svizzeri dal denaro pubblico
Biglietti
Ingresso al museo: 30 Franchi Svizzeri (circa 25 euro) per gli adulti, 15 (circa 13 euro) per i minori di 16 anni.
Contatti
Museo Svizzero dei trasporti
Lidostrasse 5
6006 Lucerna
Aperto 365 giorni all’anno in estate dalle 10 alle 18, durante l’inverno dalle 10 alle 17
Sito ufficiale: https://www.verkehrshaus.ch/it
I 20.000 metri quadrati che raccolgono modelli, descrizioni e simulazioni, raccontano l’evoluzione dei mezzi di trasporto diffusi in Svizzera. Auto, battelli, aerei, cabine della funivia e soprattutto treni, da primi convogli alla nascita della cremagliera e oltre, per un totale di più di 3.000 oggetti. In occasione del 50° anniversario, nel 2009, la struttura è stata ampliata e rinnovata. Hanno trovato così spazio i 2.000 metri quadrati dedicati a percorsi interattivi, l’angolo all’ aperto dedicato alle prove di guida riservato ai bambini ed il nuovo centro documentale. Qualche mese prima, alla fine del 2008, erano partiti i lavori per la realizzazione dei due ristoranti, dello shop interno, del centro conferenze e della sezione dedicata ai nuovi strumenti di comunicazione.
Oltre a tutto questo, è disponibile al suo interno, il più ampio schermo cinematografico per le proiezioni tridimensionali di tutta la Svizzera, un 19 per 23 che offre visioni uniche, il Planetario, lo Swiss Chocolate Adventure, il cui ingresso è separato da quello del museo, viaggio alla scoperta del cioccolato, dal cacao alle tavolette attraverso tutti i passaggi della lavorazione, la Swissarena, assemblaggio di fotografie in alta definizione realizzate sorvolando la Svizzera e composte fino ad offrire un tappeto di 200 metri quadrati in cui è riprodotto ogni minimo angolo della nazione. Termina la carrellata la presenza del Nautirama e della galleria d’arte Hans Erni. Nel 2010 l’evoluzione dei trasporti ha portato all’integrazione dello spazio dedicato all’aviazione con l’ingresso di nuovi modelli.
Attualmente si trovano esposti un Airbus A340, un Agusta A109K2 originale, l’elicottero usato dal Rega, il servizio di recupero svizzero e un simulatore di volo. L’interattività del museo è assicurata dalle tante attività pratiche che possono essere sperimentate. Oltre al simulatore di volo, c’è la cabina è possibile provare a guidare un treno, cosa non così semplice, il simulatore che permette di avvertire l’ebbrezza del volo da paracadutista restando stesi, il crash test per sperimentare un impatto frontale a bordo di una Golf, le piattaforme nelle quali si può mettere alla prova la conoscenza delle regole della strada. Senza contare la magia che soprattutto i vecchi vagoni emanano.
L’evoluzione dei trasporti in Svizzera è sempre stata legata a doppio filo allo sviluppo delle linee ferroviarie, soprattutto di montagna quando, fra la fine del 1800 ed i primi anni del 1900 si verificò un vero e proprio boom del turismo alpino. Qualche anno prima, nel 1873 aveva fatto la sua comparsa la prima cremagliera a vapore, la locomotiva n.7, ovviamente conservata al Museo dei Trasporti, rimessa a nuovo nel 1937 e nel 1996 in occasione del 125° anniversario della ferrovia Viznau-Rigi VRB. La sua essenzialità venne completata nel 1898 quando fece il suo ingresso la locomotiva elettrica a cremagliera, rivestita in legno e dotata di cuscini in feltro e felpa per rendere più accogliente e caldo l’ambiente. Locomotiva e carrozza vennero in quegli anni unite per creare una unica unità più facile da manovrare. Sempre alla fine del 1800 sono datati i primi battelli che solcarono le acque dei laghi. Il battello DS “Rigi” che nel 1863 trasportò gli ospiti in occasione del primo viaggio di Thomas Cook attraverso le Alpi svizzere ed il Lago dei Quattro Cantoni è il più vecchio battello a vapore a coperta rasa e a ruote laterali conservato al mondo.
Oggi il Museo dei trasporti è sostenuto in particolare da investitori e partner privati ma soprattutto è auto finanziato. Infatti il 90% dei costi è coperto dagli ingressi e dalle vendite negli shop e dalle attività parallele di ristorazione e affitto sale. Solo meno del 10% del budget, considerando che tutti i mezzi esposti sono curati da volontari, è coperto, per un totale di 26 milioni di franchi svizzeri dal denaro pubblico
Biglietti
Ingresso al museo: 30 Franchi Svizzeri (circa 25 euro) per gli adulti, 15 (circa 13 euro) per i minori di 16 anni.
Contatti
Museo Svizzero dei trasporti
Lidostrasse 5
6006 Lucerna
Aperto 365 giorni all’anno in estate dalle 10 alle 18, durante l’inverno dalle 10 alle 17
Sito ufficiale: https://www.verkehrshaus.ch/it