Il Charging Bull di Wall Street davanti alla New York Stock Exchange
Il toro di Wall Street a New York City all'estremità del Bowling Green Park, divenuto il simbolo del distretto finanziario della grande mela.
È così fiero e minaccioso che ci si aspetterebbe di vederlo scattare da un momento all’altro, scalpitante sul selciato del Bowling Green Park. È il Charging Bull, il toro di bronzo che se ne sta lungo Wall Street a New York City, nel quartiere finanziario della New York Stock Exchange: non solleva polvere e non si agita di fronte ai drappi rossi, ma le zampe pronte alla carica, le narici dilatate e lo sguardo di sfida sono simboli eloquenti, che rappresentano la tenacia del popolo americano. Era proprio questo l’intento di Arturo di Modica, artista siciliano, quando realizzò la possente scultura: gridare ai newyorkesi e al mondo intero che gli Stati Uniti, dopo il crack finanziario del 1987, erano pronti a rimboccarsi le maniche e rimettersi in gioco.
In realtà i newyorkesi non erano stati consultati: il progetto dell’autore era rimasto segreto fino all’ultimo, e la statua comparve al suo posto abusivamente, senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità. Era la notte del 15 dicembre 1989: complice il buio, Di Modica e alcuni amici avevano trasportato la creazione fin sotto l’albero di Natale di fronte alla Borsa, e il mattino dopo gli impiegati avevano trovato un bel regalo da oltre 3 tonnellate. Il toro di bronzo suscitò stupore e curiosità, ma a poco a poco i cittadini si affezionarono: ormai è diventato per tutti il simbolo della rinascita americana, e nessuno si permetterebbe di spostarlo.
Una prima volta, a dire il vero, è già stato spostato. In quella bizzarra mattina del 1985, la prima reazione dei funzionari della Borsa fu di noleggiare un camion che portasse via la statua, ma le grida di protesta si levarono con una decisione tale che il toro venne semplicemente allontanato. Andò ad occupare l’estremità nord del Bowling Green: doveva essere una sistemazione provvisoria, ma l’animale non si è più spostato e ancora adesso, se passeggiate per Wall Street, difficilmente potrete resistere alla tentazione di farvi fotografare accanto al Charging Bull.
Il legittimo proprietario è ancora Arturo di Modica, che a suo tempo spese circa 360 mila dollari per la realizzazione dell’opera. Nel 1993 aveva tentato di metterla all’asta, ma l’unico interessato pareva essere un hotel di Las Vegas: al solo pensiero che il toro potesse finire dalla parte opposta degli States si erano levate le solite proteste da parte dei cittadini, irrimediabilmente abituati a quella presenza. Nel 2004 lo scultore aveva deciso di vendere i diritti di sfruttamento della statua, a patto che mantenesse l’attuale collocazione. Insomma non abbiate paura: siete ancora in tempo per fare una carezza al colosso. Il Charging Bull è ancora al suo posto, legittimo o illegittimo che sia, e continua ad attirare gli sguardi dei turisti con quel fascio di muscoli bronzei pronti ad attaccare.
Oggi il toro è attorniato da transenne, in modo da permettere a tutti di farsi fotografare con la scultura in modo ordinato. Sappiate quindi che nelle ore di punta occorre aspettare anche un'ora per farsi immortale, nostro consiglio, andateci la mattina presto o nel tardo pomeriggio.
In realtà i newyorkesi non erano stati consultati: il progetto dell’autore era rimasto segreto fino all’ultimo, e la statua comparve al suo posto abusivamente, senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità. Era la notte del 15 dicembre 1989: complice il buio, Di Modica e alcuni amici avevano trasportato la creazione fin sotto l’albero di Natale di fronte alla Borsa, e il mattino dopo gli impiegati avevano trovato un bel regalo da oltre 3 tonnellate. Il toro di bronzo suscitò stupore e curiosità, ma a poco a poco i cittadini si affezionarono: ormai è diventato per tutti il simbolo della rinascita americana, e nessuno si permetterebbe di spostarlo.
Una prima volta, a dire il vero, è già stato spostato. In quella bizzarra mattina del 1985, la prima reazione dei funzionari della Borsa fu di noleggiare un camion che portasse via la statua, ma le grida di protesta si levarono con una decisione tale che il toro venne semplicemente allontanato. Andò ad occupare l’estremità nord del Bowling Green: doveva essere una sistemazione provvisoria, ma l’animale non si è più spostato e ancora adesso, se passeggiate per Wall Street, difficilmente potrete resistere alla tentazione di farvi fotografare accanto al Charging Bull.
Il legittimo proprietario è ancora Arturo di Modica, che a suo tempo spese circa 360 mila dollari per la realizzazione dell’opera. Nel 1993 aveva tentato di metterla all’asta, ma l’unico interessato pareva essere un hotel di Las Vegas: al solo pensiero che il toro potesse finire dalla parte opposta degli States si erano levate le solite proteste da parte dei cittadini, irrimediabilmente abituati a quella presenza. Nel 2004 lo scultore aveva deciso di vendere i diritti di sfruttamento della statua, a patto che mantenesse l’attuale collocazione. Insomma non abbiate paura: siete ancora in tempo per fare una carezza al colosso. Il Charging Bull è ancora al suo posto, legittimo o illegittimo che sia, e continua ad attirare gli sguardi dei turisti con quel fascio di muscoli bronzei pronti ad attaccare.
Oggi il toro è attorniato da transenne, in modo da permettere a tutti di farsi fotografare con la scultura in modo ordinato. Sappiate quindi che nelle ore di punta occorre aspettare anche un'ora per farsi immortale, nostro consiglio, andateci la mattina presto o nel tardo pomeriggio.
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