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Soho, il quartiere pił trendy di Londra, noto per la vita notturna e Piccadilly Circus

Soho, il quariere di Piccadilly Circus e della vita notturna. Guida alla visita dei suoi tanti locali. Noto anche per le prositute e come quartiere gay..

Sebbene sostanzialmente priva di monumenti nel vero senso della parola, Soho è ancora una delle zone più in voga di Londra. Il cuore bohèmien della capitale inglese conserva ancora il suo fascino magnetico, quello che, per oltre due secoli, ha attirato truffatori, damerini, prostitute, ubriaconi e dive che qui si davano appuntamento per le rispettive serate. Molte aziende della zona legate alla musica, al cinema e alla pubblicità hanno dismesso le loro sedi, ma la scena gay è sempre frizzante e tiene viva l’atmosfera perennemente festaiola che caratterizza il quartiere. Circondato da Oxford Street a nord, Charing Cross Road a est, Shaftesbury Avenue a sud e Regent Street a ovest, Soho trabocca di bar, ristoranti e locali di ogni tipo che convivono non senza qualche problema con la folta comunità di residenti.

Il nome del quartiere deriva dal grido col quale si incitavano i cani da caccia ai tempi dei Tudor: "Soho! There goes the fox!". La zona, infatti, durante la reggenza di Enrico VIII altro non era che il terreno di caccia preferito dall’aristocrazia londinese, perdendo poi gran parte del suo fascino in seguito al trasferimento delle famiglie rimaste senza casa nel Grande Incendio di Londra del 1666. A partire da quell’anno Soho cominciò ad attrarre anche ingenti ondate di immigrati, assumendo l’immagine anarchica che ha mantenuto fino ad oggi. Oltre ad ospitare una comunità di circa 5.000 persone e ad essere il cuore della scena gay londinese, Soho è attualmente sede di alcune società che operano nel campo dei media, ha una zona a luci rosse ed è frequentata soprattutto dai turisti in cerca di emozioni forti.

L’ingresso settentrionale del quartiere, Soho Square, venne creato nel 1681. Dalla piazza partono verso sud due tra le strade più famose di Soho: Greek Street, il cui nome deriva da quello di una chiesa che un tempo vi si affacciava, piena di bar e ristoranti, tra cui il celebre locale ungherese Gay Hussar ed il vicino pub Pillars of Hercules, dove erano soliti incontrarsi letterati e scrittori; e Frith Street, in passato residenza di Mozart e John Constable. Anche su Frith Street non mancano i luoghi di ritrovo, tra i quali segnaliamo Ronnie Scott’s, il jazz club più famoso d’Inghilterra, e l’altrettanto mitico Bar Italia, un locale aperto 24 ore su 24 dominato da una gigantografia di Rocky Marciano.
Greek, Frith e Dean Street tagliano trasversalmente la “superstrada gay” londinese: Old Compton Street. Bastano due passi per capire di trovarsi in una delle zone gay più animate d’Europa: i caffè traboccano di regine tinte di rosso, coppiette agguerrite distribuiscono volantini e buoni sconto per drink, ragazzi di tutte le età vi si danno appuntamento non appena finito di lavorare. Tra i locali più frequentati ci sono il Balans, il Compton’s e l’Admiral Duncan, ma non mancano anche i ritrovi precedenti all’inizio dello sfoggio delle bandiere arcobaleno sui portoni come ad esempio il Boulevard Bar & Dining Room, il bar jazz in cui erano soliti ritrovarsi i rockettari negli anni ’60. L’unico punto di interesse vero e proprio di Old Compton Street è la Maison Bertaux, squisito ricordo del XIX secolo situato nei pressi dell’incrocio con Greek Street.

Parallela a Dean Street, Wardour Street è un ricettacolo di uffici e case di produzione cinematografiche e televisive, pur avendo anche una famosa storia rock. L’attuale tapas bar Meza è stato per anni il Marquee, il locale in cui i Led Zeppelin tennero il loro primo concerto a Londra e Jimi Hendrix si esibì per ben 4 volte. Tuttavia, il locale preferito dal chitarrista di Seattle era il vicino Ship, dove la musica è ancora un’assoluta protagonista. Un altro assiduo frequentatore della zona fu David Robert Jones, meglio noto come David Bowie, che tenne diversi concerti al Jack of Clubs di Brewer Street, oggi Madame JoJo’s. A nord c’è da vedere Berwick Street, un delizioso mix di trasandatezza londinese vecchio stile e moderno fascino new age che tocca il culmine nel democratico pub Blue Posts.

Ad ovest di Berwick Street, Soho è stata etichettata “West Soho” in un disperato tentativo di dare un tocco chic ai suo negozi. Ciò non toglie che in Brewer Street ci sia qualche posticino carino come ad esempio il Vintage Magazine Store, in cui si trova di tutto, dai robot vintage a paleolitiche edizioni di Vogue. Di tutt’altro genere è il Windmill Theatre, affacciato su Great Windmill Street, che divenne famoso negli anni ’30 per i suoi spettacoli erotici e che ancora oggi è un animato locale di lap dance. A nord di Brewer Street si apre Golden Square, una piazza seicentesca divenuta il fulcro della politica e delle ambasciate tra XVII e XVIII secolo sulla quale si affacciano alcuni tra gli edifici residenziali più sontuosi del quartiere. Subito dopo la piazza inizia Carnaby Street, divenuta la mecca della moda dopo l’apertura del negozio Hits Clothes di John Stephen nel 1956.

 Pubblicato da il 24/03/2012 - 44.047 letture - ® Riproduzione vietata

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